La Dama correva veloce tra gli alberi. Il lungo abito si intrecciava tra i rami delle piante, strappandosi. I graffi sul volto lo tingevano di un rosso cupo, facendo scorrere piccole gocce di sangue cremisi. 
Il Barone si fermò. Tra le mani, reggeva un pezzo di stoffa viola.  Lo portò al naso, odorandolo. Alzò il capo, annusando l'aria. Continuò a camminare, lasciando pesanti impronte nel terreno.
Helena inciampò, tossendo. Il viso era sporco di terra. Goffamente, si alzò. Da dietro un albero, si sentì un debole scricchiolio. Il cuore della Dama continuò a battere come un tamburo. Il seno si abbassava e si alzava lento al suo respiro.
Lentamente, da dietro l'albero, emerse una figura massiccia. L' uomo era coperto da un pesante mantello nero. Nella mano sinistra, reggeva un corto pugnale. Helena indietreggiò, sbattendo contro un tronco di un albero. Il Barone si avvicinava sempre di più. La Dama lo guardava scuotendo convulsamente il capo. - No, ti prego... risparmiami - , disse tra le lacrime. Il Barone la guardò interdetto. - Concediti a me, e io ti risparmierò - , disse. Helena lo guardò con disprezzo. - Uccidimi, allora - . Per un attimo, si guardarono, poi il Barone affondò il pugnale nel petto della Dama. Pian piano, l'abito si tinse di rosso. Helena sgranò gli occhi, facendo un lungo respiro, l'ultimo. Con un colpo secco, l'uomo estrasse il pugnale dal petto di Helena, e si allontanò. La donna, rimase per alcuni secondi poggiata al tronco, poi, scivolò sul terreno, la sua tomba.


Ok, lo ammetto, non ho dato il meglio di me. L'ho scritta in fretta e in furia e non so neanche io il perché. Comunque spero che vi sia piaciuta, alla prossima!