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Autore: Lyrael    09/03/2012    3 recensioni
'Luci, finalmente' pensa Draco, 'sono ore che cammino, mi fanno talmente male i piedi che me li taglierei...'
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 6 – Notizie dal passato

Quasi senza che se ne accorgano arriva la fine di aprile. Ormai sono tre mesi che Draco vive con Harry dai Weasley ed è diventato sempre più un ospite, strano ma vero. 'Sarà l'istinto da chioccia di Molly,' pensa Draco, 'ma sia ringraziato Merlino.'

Si chiede anche cosa avrebbero fatto, lui e sua madre, se Harry si fosse presentato a casa loro. Rabbrividisce pensando che probabilmente lui l'avrebbe schiantato e rinchiuso nelle segrete del Manor, ma non sa se sua madre si sarebbe opposta. Certi comportamenti e pensieri di Narcissa gli sono ancora piuttosto sconosciuti. Forse anche a lei sarebbe tornato l'istinto materno, ma probabilmente il pensiero che suo marito è ad Azkaban per 'colpa' di Potter avrebbe schiacciato l'impulso protettivo. Sua madre è tante cose, ma Draco non sa dire quale avrebbe preso il sopravvento.

Molly invece è stata da subito una specie di scudo e di rifugio.

Così, il giorno che Arthur Weasley torna a casa per pranzo, cosa insolita per lui, e si avvicina a Draco con la Gazzetta del Profeta in mano e un'espressione corrucciata in faccia, il primo istinto di Draco è di guardare Molly, che gli fa un piccolo sorriso e lo accompagna in salotto, stringendogli le spalle con fare materno e comprensivo.

'Ecco, ci siamo.' si dice Draco con un senso di disperazione che cresce ad ogni passo. 'Mi consegneranno agli Auror e finirò ad Azkaban. E tutto perché sono stato un vigliacco e non ho mai detto un no a mio padre.'

All'improvviso l'idea peggiore non è quella di finire tra le grinfie dei Dissennatori, ma di lasciare quel posto tranquillo, il calore che, nonostante tutto quello che lui è, gli hanno trasmesso, accettandolo.

E dover lasciare Harry.

Non hanno mai fatto 'l'amore?' si dice Draco. Ma amore è una parola troppo importante e grande, piena di responsabilità e promesse, quindi tutto quello che è successo la notte con Harry lui non l'ha mai definito così.

Si sono baciati, oh sì, strusciati, accarezzati, guardati e toccati e masturbati a vicenda. E tutto sempre senza farsi domande, senza parole, a parte gemiti e sospiri, perchè hanno diciassette anni e il tempo per farsi le domande verrà più avanti, se fra loro ci sarà, un avanti.

Sembra che le ore del giorno siano eterne, mentre quelle della notte passano con il conto alla rovescia che ogni volta si avvicina inesorabile allo zero. E nessuno dei due vuole sprecarle parlando, perchè le parole forse uscirebbero sbagliate e stonate. Invece il loro istinto è giusto e così lo sono i loro corpi e le mani e qualunque altra parte di loro che dice silenziosamente all'altro l'unica cosa importante: non sei solo.

***

Draco si siede lentamente sul divano e spera che quello si animi, lo leghi e impedisca al signor Weasley di portarlo via, anche se a parole non glielo dirà mai.

Invece Arthur si siede sulla poltrona di fronte e mentre tende il giornale gli dice solo "Mi dispiace..." con occhi veramente dispiaciuti ed addolorati.

'Perché è addolorato?' pensa Draco stupito. Poi abbassa gli occhi e vede il titolo a tutta pagina.

<< Lucius Malfoy muore durante un tentativo di evasione! >>

E sotto la foto di suo padre.

Solo che non è più suo padre.

E' un ammasso di stoppa biancastra sopra ossa sporgenti e occhi folli cerchiati dalle occhiaie e guance incavate e denti neri.

Draco è sconvolto ma deve sapere: apre il giornale con ancora l'immagine di quel relitto d'uomo negli occhi e rilegge le prime righe dell'articolo due volte prima di capire cosa dicono.

Lucius Malfoy era riuscito ad eludere la sorveglianza delle guardie cieche di Azkaban, ma gli Auror l'avevano inseguito fin sulla scogliera e uno di loro, sicuramente un novellino, non ha trovato niente di meglio da fare che Schiantarlo. A un passo dal precipizio.

Il mare e le scogliere non fanno differenza tra Maghi e Babbani, accolgono tutto quello che viene. Lucius è caduto come una bambola di pezza troppo pesante e si è schiantato molti metri più sotto.

***

Arthur Weasley ha continuato a guardare Draco in silenzio, forse con gli occhi un po' lucidi e quando è sicuro che il ragazzo abbia finito di leggere, gli appoggia una mano sulla spalla. Gli occhi di Draco quando lo guarda sono un misto di orrore e stupore, ma sono asciutti.

"Penso..." prova Draco con voce roca, poi riprende. "Penso che dovrò preparare... la mia roba, ora. Tanto non ho quasi niente." finisce con una risatina isterica e disperata. E fa per alzarsi.

Arthur lo trattiene. "Non devi fare proprio niente che tu non voglia. Non ti sto cacciando da casa mia, non ho mai avuto intenzione di farlo." Poi gli sorride con sguardo paterno. "Non mi hai deluso, Draco, non hai tradito la fiducia che ti abbiamo accordato. Puoi restare quanto vuoi e ti assicuro che nessuno degli altri si azzarderà a dire niente."

Draco lo sta guardando sempre più sorpreso e pensa che il signor Weasley sia una persona molto sottovalutata da chi vede solo capelli rossi e un'aria bonacciona e un po' svanita. Dietro ci sono un uomo buono, assennato e forte, di quella forza che suo padre, con tutta la sua alterigia, non ha mai avuto.

Il signor Weasley è una roccia salda a cui aggrapparsi per non precipitare e Draco fa così, si sporge verso di lui e si appoggia al suo petto, col viso girato verso il suo braccio, e chiude gli occhi ancora asciutti.

Si ritrova abbracciato da una persona che suo padre gli aveva insegnato a disprezzare e la notte sta abbracciato a chi dovrebbe odiare. Si rende conto che ha dato e ricevuto più abbracci in quei tre mesi che in tutto il resto della sua vita. E se possibile si sente ancora più infelice.

Quando il contatto comincia a diventare imbarazzante, Draco si stacca piano dal petto del Signor Weasley e con un muto ringraziamento si volta e imbocca mestamente le scale.

Non vuole raccattare le sue cose, non vuole andare via, vuole solo sdraiarsi e dormire, dormire e dimenticare. E poi ricominciare la sua vita.

***

In cucina Harry non riesce più a stare fermo sulla sedia, che punge come la pelliccia di uno Knarl.

"Io..." comincia, ma non sa come continuare, non si azzarda a dire a voce alta 'Voglio andare da lui', così guarda Molly che gli fa un cenno col capo e lo spedisce di sopra.

Molly non ne ha più di dubbi. Sa cosa sta accadendo tra i due ragazzi e pensa che se quello che è successo da quando Draco è arrivato l'ha potuto cambiare in meglio, come sembra, lei farà di tutto per proteggerli, anche se dovesse mettersi contro i suoi stessi figli. Niente vale di più che recuperare alla vita una persona sperduta. Niente. Soprattutto se si tratta solo di un ragazzo.

Molly ragiona anche sul fatto che loro non gli hanno dato cose. Durante tutta la sua vita da principino viziato, per Draco gli oggetti costosi hanno soppiantato l'affetto e la comprensione e non hanno fatto altro che riempire quel vuoto con altro vuoto. Una cosa che lei non farebbe mai, nemmeno se potesse permetterselo.

'A quel ragazzo' pensa Molly con affetto 'sarebbe bastato solo un po' d'amore in più.' ed è felice che sia Harry a darglielo.

  
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