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Autore: Elisir86    10/10/2006    2 recensioni
L’orologio spostò una lancetta sulla parola Viaggio. Sopra vi stava la fotografia di un giovane ragazzo, il sorriso allegro, gli occhi di un azzurro cupo striati di verde. Il figlio maschio più giovane era uscito silenziosamente dalla casa, e probabilmente non sarebbe più tornato.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’orologio Weasley

 

L’orologio era situato nella sala da pranzo, sopra ad una mensola ripiena di oggetti babbani.

Al posto delle ore, vi erano scritte. A posto delle solite tre lancette ve ne erano ben nove con incollate sopra delle fotografie di visi sorridenti.

Era l’orologio che Molly Weasley continuava a fissare ogni momento della giornata. Preoccupata per i figli e il marito.

Quel giorno però non lo degnò di uno sguardo, anche se sorseggiava insicura il suo tea alla fragola con la sedia rivolta proprio verso quell’oggetto.

I suoi occhi però osservavano stanchi le scale che portavano ai piani superiori, dove vi erano le camere.

Dove c’era Percy che dormiva.

Molly non sapeva cosa aspettasse, sapeva solo che doveva stare ferma lì, ad attendere che suo marito scendesse.

Ma prima di lui scese un stanchissimo George. Uno dei suoi scatenati gemelli. I capelli spettinati, il viso arrossato, e un livido su uno zigomo. Gli occhi di un verde acqua pieni di smarrimento e un sorriso dolcemente salato.

Poi con passi veloci, calcolati, come se dovesse fare qualcosa d’importante, la superò.

In mano una piccola fiala con un denso fumo argenteo.

Non parlarono.

Lei non gli parlò quando lui uscì dalla casa diretto verso il salice piangente.

Arthur scese proprio mentre la porta si richiudeva.

Il viso stanco, bagnato dalle lacrime, rovinato...Sembrava più vecchio di quanto fosse in realtà.

“L’ho dovuto fare...” mormorò alzando gli occhi blu sulla donna che tremante posava la tazzina da tea sul tavolo.

“Non riuscivo più a vedere mio figlio così...”

Velocemente, nonostante fosse grassa, Molly lo raggiunse, cingendo la magra vita dell’uomo in un tenero e rassicurante abbraccio.

“Non dire altro, ti prego.”

E il silenzio riempì ancora la casa.

L’orologio spostò una lancetta sulla parola Viaggio.

Sopra vi stava la fotografia di un giovane ragazzo, il sorriso allegro, gli occhi di un azzurro cupo striati di verde.

Il figlio maschio più giovane era uscito silenziosamente dalla casa, e probabilmente non sarebbe più tornato.

Altre lancette si spostarono verso Casa.

Lancette che mai più si sarebbero mosse così lentamente.

Lancette che Molly Weasley non avrebbe smesso di guardare.

Lancette che prima o poi si sarebbero bloccate.

 

 

  
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