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Autore: Hermy_Potter    10/10/2006    12 recensioni
E se Voldemort nascondesse un segreto passato di cui tutta la comunità magica è stata tenuta all'oscuro e in questo centrasse tutta la famiglia Potter.. che cosa succederebbe?
Genere: Romantico, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Beh..

Nota....

Beh.. se facessi com'è indicato nelle procedure cioè di mettere una trama della storia, rischierei di rovinarvi tutta la sorpresa e visto che non voglio che avvenga ciò, vi invito solamente a leggerla e alla fine commentarla con un vostro pensiero positivo o negativo che sia. Vi dico solo una cosa.. non fermatevi alle prime impressioni ! Buona lettura ^^

Harry Potter e il Segreto di Voldemort

1° Capitolo: Il richiamo di Silente

Un altro anno era passato alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Harry Potter spingeva il suo pesante carrello per riattraversare la barriera 9 ¾, e ritornare nel mondo dei babbani, in poche parole i non maghi.

Harry, notò che la stazione non era affollata come tutti gli anni, al contrario, e cercò di capire il perchè, ma mentre pensava non si era reso conto che era già arrivato all’ uscita della Stazione di King 's Cross, dove dentro una macchina parcheggiata al caldo fuoco dell’ estate, l'aspettavano i suoi zii e suo cugino Dudley.

Harry, guardando Dudley da lontano, si rese conto che, dall' ultima volta che si erano visti, era molto più ingrassato, quando salì in macchina, come sempre si accorse da quella area poco amichevole che ognuno portava stampato in faccia, che era poco gradito.

Durante il tragitto, Zio Vernon, frenò all’ improvviso facendo saltare in area sua moglie Petunia, che in un istante diventò bianca come un lenzuolo come se avesse visto un fantasma.

Si girò di scatto, per vedere come mai Vernon avesse frenato cosi di botto, è in quell’ istante capì che era per un insignificante gatto soriano, che stava per attraversare la strada, nel mentre Harry era scoppiato a ridere, ma cercava di non darlo nell’ occhio se no erano guai, e si immaginò se Zia Petunia invece di vedere un gatto, avesse visto un vero fantasma com’ era abituale in Hogwarts, di che colore fosse diventata.

Mentre Harry cercava di non farsi sentire, incrociò gli occhi del povero gatto, che ancora era rimasto immobile in mezzo alla strada, e solo in quel momento Harry capì, che il gatto che continuava a guardarlo con quella aria severa e fredda, era non meno, che la sua professoressa di trasfigurazione, Minerva Mc Grannit, non che la Vice-Preside di Hogwarts.

Harry rimase molto sorpreso nel vedere che la Mc Grannit l’ avesse seguito fin li, fino al punto di farsi investire pur di vederlo, scese dalla macchina, e cominciò a seguire il gatto, che in quel momento stava girando la curva in direzione di un vicolo cieco, decisamente squallido il posto da come ricordava Harry.

Mentre correva, sentiva in lontananza la voce di Zia Petunia che chiedeva a Dudley se stava bene: “ Duddy, bambino mio stai bene? Ti sei fatto niente?”, e la voce goffa di Dudley, che parlava sopra quella della mamma, che nel mentre stava rimproverando Vernon: “ Ti sembra il modo di guidare?? Vernon che ti è successo?? Per un gatto freni cosi! lo potevi anche mettere sotto, caro!” che cercava di dirle che stava bene e che per puro miracolo era tutto a posto.

Harry, col fiato mozzo, girò la curva e si ritrovò davanti la professoressa, sempre con quello sguardo acuto e penetrante, come al suo solito.

Indossava un cappello verde bottiglia a punta e un mantello leggero, anch’esso verde, che gli arrivava fino ai piedi.

Appena vide Harry gli sorrise, ma in un istante prese quella sua area professionale e cominciò a parlargli con la massima calma:

“ Harry, mi spiace di essere piombata in quel modo in mezzo alla strada e davanti ai tuoi Zii, ma era il solo modo per poterti parlare al più presto di una cosa molto importante.” che gli aveva riferito Silente il Preside di Hogwarts, e aveva pregato la professoressa di avvertirlo immediatamente, riprese la parola e continuò.. “ Cerca di seguirmi molto attentamente, Harry, so bene che le vacanze per te sono iniziate solo ora, se vacanze vogliamo chiamarle con i Zii che ti ritrovi, e so molto bene che avresti preferito stare dal tuo amico Ron Weasley .”si interruppe vedendo la faccia di Harry, che in quel momento era un po’ persa nel vuoto.

Delle immagini si stavano affollando nella mente di Harry, non si capiva cosa rappresentassero, ma una cosa era certa, oltre alle immagini sentiva una voce dura e fredda, che di certo conosceva bene, visto tutte le volte che aveva provato ad ucciderlo, Lord Voldemort lo stava chiamando, Harry avvertì che stava ritornando più forte di prima e che continuava ad avanzare con i suoi seguaci, con la sola e unica ossessione di ucciderlo.

Pian, Piano, quelle immagini davvero strane, che non si capiva proprio che volessero dire, e la voce fredda e dura cominciarono a farsi sempre più lontane, fino al punto di sentir solo un sussurro, e non sentirle più…e ricominciare a rivedere il volto duro della Mc Grannit, con quel pizzico che non poteva nascondere di preoccupazione.

Si ritrovò steso a terra, probabilmente era svenuto senza rendersene conto, a causa di quelle visioni improvvise non aveva intercettato molto bene le parole della Mc Granitt. Cercò di rimettersi in piedi con l’aiuto della professoressa, e vedendo il suo sguardo che non era cambiato per niente, misto fra freddezza e preoccupazione, decise di raccontargli quei piccoli avvenimenti che si erano verificati nella sua mente, pensando che era meglio, sia per la sua sicurezza, sia per i professori che poi la Mc Grannit avrebbe avvertito.

Alla fine, la professoressa, dopo aver sentito tutto il racconto di Harry, ignorando il fatto che la cicatrice si era risvegliata procurandogli un forte bruciore alla fronte, che Harry aveva cercato di non dirgli per non aggravare le cose, la Mc Grannit riprese la parola: “ Allora, dicevo che visto che il Signore Oscuro è ritornato sicuramente più forte di prima, visto anche come è riuscito a entrare nella tua mente.” Si fermò a guardare Harry…e continuò: “ anche se il Ministero della Magia non vuole assolutamente crederci, Silente ritiene opportuno che trascorri le vacanze al castello, sotto la sua sorveglianza, perchè ritiene che Vol….il Signore Oscuro potrebbe attaccarti anche sotto la sorveglianza della Signora Figg, per questo crede che tu non sia al sicuro.”

“La Signora Figg??” Harry non capiva cosa centrava la vecchia Signora che aveva conosciuto tramite i suoi Zii, per tutte le volte che l’avevano abbandonato nella sua casa, che puzzava sempre di più di cavolo.

“Si Harry…proprio la Signora Figg .. come la descrivi tu, la vecchia dei Cavoli” la Mc Granitt sorrise a quella frase. Harry ebbe la sensazione che anche lei aveva la dote di leggere nel pensiero. “Lei è una Auror…” continuò la professoressa.

“Vuole dir..” Harry si interruppe .. “che la Figg non è una vecchia babbana??”

“Esatto, Harry.. poi ti spiegherò di più quando ce ne sarà bisogno, comunque il tempo che avevo a disposizione è scaduto, devo andare, stasera ti farò venire a prendere da una persona, che spero sia di tuo gradimento”,Harry sorrise.. “fatti trovare pronto con tutto il materiale che ti serve per la scuola, libri, penne, pergamene, ecc.. e soprattutto, prendi la lettera con la lista dei nuovi libri che serviranno quest’anno. A mezzanotte in punto vicino alla finestra!”

Harry sorrise di nuovo in segno di approvazione, e dopo aver salutato la Mc Grannit si girò in direzione della macchina, e alle sue spalla si rese conto che la Mc Grannit si era smaterializzata con un semplice schiocco delle dita.

Tornato a casa, come sempre si sentì la solita ramanzina ormai abituale dei Dursley. "Dove sei stato ?? esigo una spiegazione ragazzo!" tuonò zio Vernon, appena Harry ebbe varcato la soglia, sicuramente l’aspettava dietro la porta.

"Ecco io... ehm..." Harry non sapeva come spiegare il fatto ai Dursley, visto che non avrebbero capito ugualmente..

"Prima te la ridi vero! e poi salti come una cavalletta giù dalla macchina, e vai a seguire quel gatto! ma che ti è preso oggi!!? per non dire sempre.." Continuò zio Vernon, sputacchiando saliva da per tutto.

"Non ti decidi a parlare? bene allora... Sali in camera tua e ci resterai finché non ti deciderai a parlare!" continuò zio Vernon con area aggressiva.

Harry decise di salire in camera senza fare storie e senza mangiare, la cosa importante era mettere fine a quella tortura che lo aspettava ogni volta..... vedere in faccia i suoi Zii.

La camera di Harry che fino a 4 anni fa apparteneva a suo cugino Dudley, che la utilizzava esclusivamente per tenere tutta la sua scorta di giocattoli, era molto cambiata, l'avevano ristrutturata insieme a tutta la casa.

Avevano rinforzato, con una barriera più dura la finestra di Harry, dato che anni prima era stata rasa al suolo da una macchina volante, che grazie all’ aiuto di Ron e dei gemelli Weasley, Harry era riuscito a rompere riuscendo così a scappare dai Dursley, e tornare a Hogwarts.

Nella stanza, avevano aggiunto anche un camino per l'inverno, anche se a Harry sembrava strano, ma di certo, pensava che non era per lui che l'avevano messo, ma solo per far diventare la casa migliore di quella che era.

Ai Dursley non importava niente di Harry, se stava male, se aveva freddo.. niente di niente.. i Dursley odiavano Harry dal primo giorno che l'avevano trovato fuori dalla porta di casa, con una lettera dove spiegava come mai.. si trovava li, e molte altre cose riguardanti i suoi genitori e la loro morte.

I Dursley avevano sempre tenuto questa lettera nascosta, anche se Harry innumerevoli volte aveva provato a cercarla, ma senza alcun risultato.

Harry già sapeva di essere un mago e cosa legava lui con Voldemort, grazie agli anni trascorsi ad Hogwarts, ma voleva sapere cosa aveva scritto precisamente Silente.

Erano le 21.37 di sera e Harry era comodamente sdraiato nel suo letto pensando all’ arrivo della persona che l’avrebbe accompagnato ad Hogwarts e alle frasi della Professoressa Mc Grannit. Decise di alzarsi e scrivere una bella lettera al suo amico Ron per raccontargli un po’ di tutto e specialmente quello che gli era successo.

Da un po’ di tempo, Harry, gli aveva dato il soprannome di Ronnie, tanto per farsi quattro risate ogni volta.

Prese una penna di pavone e un foglio di pergamena dal suo baule, che ora i Dursley gli permettevano di tenere in camera , e cominciò a scrivere..

Caro Ron,

Come stai? Spero che tu ti stia divertendo.

A me va come tutti gli anni, ma ormai non ci faccio più caso, questo non leva il fatto che avrei preferito stare con te e con tutta la tua famiglia.. solo al pensiero sento nostalgia, già che ci sono salutami Molly,Fred & Gorge, Arthur,Ginny e..Percy,insomma tutti.

Non capisco perché Silente non mi abbia fatto venire da te…ora che ci penso però sai che è successo oggi??… la Mc Grannit sotto forma di un gatto, è venuta a trovarmi in un modo strano ma è venuta… quasi, quasi si faceva mettere sotto dalla macchina dei Dursley!

Mi vuole portare a Hogwarts, che bello.. anche se a dire il vero non mi và giù che sia per protezione..Silente ritiene che sono in pericolo anche sotto il tetto dei babbani e anche sotto la sorveglianza della Signora Figg.. già, già so che stai pensando.. sicuramente quello che ho pensato io, cioè: “e che centra la vecchia dei cavoli??”beh.. Ron, lei è un Auror .. si lo so che sembra strano, ma me l’ ha detto oggi la Mc Grannit, lei mi ha tenuto sotto protezione per tutti questi anni, in mia insaputa.. sai non mi piace questa storia che non sono libero neanche con i babbani..

Ron mi manchi tanto.. non vedo l’ora di rivederti insieme ad Hermione a Hogwarts visto che non credo che andrò a Diagon Alley.

Con Affetto

Harry

Finita la lettera, Harry si avvicinò alla gabbia di Edvige che come sempre era prigioniera, i Dursley non gli permettevano di lasciarla libera, ma lui non li ascoltava più.

Aprì la gabbia e fece appoggiare Edvige nel suo braccio, la posò lentamente nella scrivania e gli allegò alla zampa il piccolo foglietto, da consegnare a Ron, “ Vai Edvige portala a Ron..”. E così facendo, dopo una carezza, spiccò il volo e si perse nel buio della notte.

Quella sera Harry aveva un gran sonno e una gran voglia di mettersi nel letto e riposarsi un po’.

Appena si sedette nel letto, per dedicarsi un po’ di relax, sentì picchiettare alla finestra, si alzò e fece entrare un gufo nero come la notte, che legata alla zampa aveva un biglietto.

Harry lo prese delicatamente e cominciò a leggere..

Verrò a prenderti a mezzanotte con il Nottetempo.

Sirius

Quei pochi righi, che il biglietto conteneva, fecero capire a Harry, che la lettera proveniva dal suo Padrino, prima ancora di aver visto la firma.

Stava scoppiando di gioia, la persona che doveva riportarlo ad Hogwarts, era niente di meno che il suo padrino che l’aspettava nel Nottetempo, l’ autobus a tre piani di un viola intenso, con cui aveva già viaggiato tempo prima .

Harry non sapeva che dire era troppo contento, fece volare il volatile fuori dalla finestra, e si rimise a letto fissando quel biglietto continuamente , ora aveva una ragione in più per non addormentarsi, dopo tanto tempo poteva rivederlo, questo significava, che Sirius non era più ricercato dal Ministero della Magia e dai Dissennatori, era libero!

Questo poteva anche significare, che magari la prossima estate avrebbe potuto trascorrerla con lui e non più dai Dursley.

Tutti questi pensieri che frullavano nella mente di Harry lo spingevano a non addormentarsi, ma ben presto, senza rendersene conto, scivolò in un sonno profondo.

Spero vi sia piaciuta ^^ aspetto le vostre recensione che siano positive o negative.

  
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