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Autore: PeaceS    10/03/2012    5 recensioni
Una storia che solo Hogwarts conosce. Lily Potter è scappata dopo aver distrutto la scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo; è andata lontano, dove quel male che coltiva dentro potrà essere liberato o assopito.
Harry non perde speranza, continua a cercarla, ma non è lui a trovarla, ma è lei a ritornare dopo anni di assoluto silenzio.
Una nuova guerra, una nuova setta, un nuovo potere che smuove le forze oscure. Scorpius e il suo amore, quello che sembra tormentare la famiglia Malfoy da secoli.
Ma ora è lui bene, e lei male. Riuscirà, questa volta, l'amore ad averla vinta?

- E tra nove mesi avrai anche qualcun'altro da amare. - disse Scorpius, facendogli sgranare gli occhi. Lily rise, allontanandosi di un paio di passi e stringendo la mano al ragazzo, che la strinse a sé. - Aspettiamo un bambino, papà. - disse, con le lacrime agli occhi, mentre un urlo invase le pareti della tana. Ginny strinse a sé la sua bambina, mentre Harry scuoteva il capo. E capì che quell'amore non sarebbe mai finito, perché avrebbe amato quel bambino come Lils... e insieme ad Albus e James si sarebbero ricostruiti una vita. Una vita fatta di felicità e sorrisi.

Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Lily/Scorpius
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Cinque anni di assoluto silenzio. 

Cinque anni dove avrebbe voluto andare in capo al mondo a riprenderla e riportarla a casa, al sicuro, e incatenarla ad un letto per non lasciarla più andare via. La sognava continuamente, ogni maledettissima notte, e si risvegliava piangendo, con le braccia aperte... come se stesse abbracciando qualcuno che non esistesse.

Era impazzito in quei cinque anni, dove non sapeva che fine avesse fatto, con la paura nel cuore di ricevere quella fatidica notizia. Non c'è più. Quella tremenda paura che lo faceva tremare dentro, che gli faceva mancare il fiato ogni qual volta che gli arrivava una missiva dai fratelli Potter o dal Ministero.

- Sei tornata.

Silenzio assoluto, nessuno osava muoversi, nemmeno lei. Quant'era cambiata in quegli anni, la sua Lils; dov'era quel sorriso di cui si era innamorato? Dov'era quella forza su cui faceva leva ogni qual volta che incontravano un ostacolo sul loro cammino? Lily, Lily, Lily!

Quell'ossessione che gli faceva mancare costantemente il fiato. Maledizione, Lily, perché te ne sei andata? E quella domanda suonava continuamente nella sua testa, senza risposta, senza niente, solo un cumulo di foto a cui aveva dato fuoco.

- Sì, è ha portato un amico, non è meraviglioso? - cinguettò Lys, beccandosi l'ennesima padellata da Draco, che lo fucilò con un occhiata che lo fece rimpicciolire sulla sedia tant'era raggelante.

Un amico. Infondo doveva aspettarselo; erano passati cinque anni, lei non sarebbe rimasta single, proprio come lui. Elizaveta gli strinse con prepotenza un braccio, ricordandogli che c'era anche lei nascosta dietro le sue spalle. Nascosta. Già, non voleva che Lily la vedesse, non voleva che Lily sapesse che... quella era la sua fidanzata.

Purosangue di ottima famiglia, gli aveva detto sua madre prima di presentargliela. Alta, snella, dai lunghi riccioli biondi e grandi occhi azzurri. Vestiti ottocenteschi, sorriso falso tanto quanto ogni parola imparata a memoria. Ottima moglie. Ottima pretendente per un Malfoy.

Ma... non era Lily.

- Amico? - sussurrò, inclinando il capo e posando gli occhi su... di lui. Proprio il tipo di Lily, se non fosse stato un vampiro. Scorpius spalancò la bocca, assottigliando poi lo sguardo. - E tu un vampiro lo reputi amico? - sbottò, scrollandosi di dosso Elizaveta ed entrando a grandi falcate in casa.

- Sì, è un mio amico, problemi? - sbottò Lily, zittendolo improvvisamente. La sua voce, forte, orgogliosa, che sembrava sfidarlo. Da quanto agognava sentirla così? Lily, la sua Lily era tornata! Era lì, e non se ne sarebbe più andata... Era lì, era lì!

- Beh, con i tempi che corrono un vampiro, di razza addirittura, non può considerarsi amico. Oppure sei rimasta indietro con gli ultimi avvenimenti? - sibilò, guardandola in tralice. 

- Sono perfettamente informata degli ultimi avvenimenti, dolcezza, ecco perché sono tornata. - disse Lily, alzando un sopracciglio sarcastica. Ecco perché sono tornata. Non per la sua famiglia, non per lui, non per il suo migliore amico, ma perché c'era una guerra in corso.

Egoista... fottuta egoista.

- Non abbiamo bisogno del tuo aiuto. - sbottò Scorpius, facendole abbassare lo sguardo. Quanto era cambiata? Non avrebbe mai abbassato lo sguardo, prima. Sembrava così fragile da poter essere distrutta con un solo tocco. 

- So che non avete bisogno di me, ma io ho dei conti in sospeso con la rosa nera. - disse Lily, senza nemmeno guardarlo in faccia. Sentì un groppo formarsi in gola, bloccargli il respiro, e avrebbe voluto starsene lì e scoppiare a piangere, abbracciarla e sentire ancora una volta il profumo dei suoi capelli su di sé.

- Guardami Lily, e non contarmi stronzate! Te ne sei andata, sei scappata via da me che ho sempre accettato ogni parte di te... Senza dirmi nulla, mi guardavi negli occhi e mi mentivi! Guardami negli occhi... e dimmi che sei tornata solo per combattere questa stupida guerra, e non per noi. - disse, fissandola con il cuore in gola.

''Dimmi che quelle lacrime non sono state sprecate. Dimmi che non ho aspettato invano, che sei tornata perché ti mancavo, perché anche a te ti mancava il fiato quando il ricordo di noi ti affollava la mente. Dimmi che non è cambiato niente, che sei mia come cinque anni fa, come in quelle foto che ho riattaccato dopo aver strappato.'' 

Ma non le avrebbe mai detto quelle parole, se le tenne strette al petto, nella mente, nel sangue. E fece ancora più male quando lei alzò lo sguardo, fissandolo senza nessun espressione, e pronunciando quelle parole che gli spezzarono definitivamente il cuore.

- Sono tornata per combattere questa guerra. - disse Lily, non per farvi del male, ma naturalmente quello lo tenne per sé. Lui era felice senza lei, con quella ragazza dai capelli biondi. L'aveva rimpiazzata, a quanto pare. Lei lo stringeva a sé come fosse la cosa più importante, marcava il territorio come faceva lei in passato.

Lei aveva preso il suo posto.

- Den... - sussurrò, sentendosi soffocare. La sentiva quella merda che aveva dentro smuoversi e cercare di venire fuori, di farle del male. - Den! - strillò, mantendendosi di scatto la testa. In un attimo il vampiro si liberò delle corde, inginocchiandosi ai suoi piedi.

Le prese la testa tra le mani, e la costrinse a guardarlo negli occhi. - Va tutto bene, Lils, non succederà nulla. - la vide aprire la bocca a palla per prendere fiato, e gli occhi... i suoi meravigliosi occhi si stavano schiarendo. Stavano diventando rossi.

- Den... - gemette nuovemente, aggrappandosi alle sue spalle in cerca di sostegno. 

- Che le succede? Che le sta succedendo? - sbottò Harry, alzandosi di scatto. Lui era stato presente agli... attacchi di Lily, ma quella volta sembrava diverso, sembrava che... insieme a lei anche quella parte oscura fosse maturata. 

- Non lasciare che lui prenda il sopravvento. - mormorò Den sulle sue labbra, facendo fremere Scorpius dalla rabbia. Vide quelle mani accarezzarle il viso, i capelli, le spalle e la schiena. Oh, amici un cazzo. Prima c'era lui a calmarla ad ogni crisi, c'era lui a coccolarla e a dirle che sarebbe andato tutto bene.

- Vuoi andare via? - sussurrò Den, facendo spalancare gli occhi a tutta la famiglia Potter.

- Lei non si muove da qui! - urlò Harry, afferrandolo per le spalle e alzandolo con la forza. Ma... quegli occhi, quegli occhi ebbero il potere di pietrficarlo lì all'istante.

- Con tutto il rispetto, Signor Potter, ma se non vuole ritrovarsi spiaccicato sotto sei metri di terra con tutta la sua famiglia è meglio che lasci andare sua figlia. Sono cinque anni che non la vede, cinque anni dove quella cosa che gli ha trasmesso è cresciuta. Non la porto via per sempre, sono stato io a convincerla a tornare quì, quindi stia calmo... Lily sarà qui entro sera. - sbottò Den, scrollandoselo di dosso e prendendo Lils in braccio.

E la portò via. Lontano da loro, lontano dal dolore, da ciò che era e che sarebbe sempre stato. Una lacrima solcò il volto di Scorpius, prosciugandogli le energie. Maledetta... maledetta lei che gli aveva rubato il cuore e continuava a romperglielo.

 

 

 

- Che nome è Elizaveta? - borbottò Lily, sgranocchiando delle noccioline. Erano passati tre giorni da quando le era venuta quella crisi, da quando Den l'aveva preso in braccio e portata via da tutti, e quando aveva rimesso il piede in casa, oltre a sua madre e i suoi fratelli nessuno le aveva rivolto più la parola.

Poi era ricomparso Lysander con un cuscino blu a stelle, un pigiama uguale e un piumone sotto braccio, e quello cinque anni fa voleva dire: pigiama party. E in quel momento si trovavano proprio nella stanza di Lily, a parlare di quella tizia che stava con Scorps.

- Non lo so! E' così ridicolo! Ma poi l'hai vista? Sembra avere la puzza sotto al naso. - borbottò Lysander, mangiando dei cioccolatini fatti da Ginny, che lui adorava allora e adorava tutt'ora.  Lily scoppiò a ridere, rischiando quasi di strozzarsi.

- Sei cattivo. - rise Lily, guardandolo con tenerezza. Lui...ad Hogwarts era stato il suo sorriso; si era avvicinato quasi con paura che lo rifiutasse, ed era diventato il suo protetto. Lys aveva bisogno di protezione, e le era mancato quasi come i suoi fratelli.

Lui, con i suoi modi di fare così allegri e pimpanti, le aveva regalato la forza di un sorriso. Lui, che era stato rifiutato da tutti solo perché... diverso. Loro, naturalmente, dicevano che era diverso. Lysander era semplicemente gay, e Lily non ci vedeva nulla di male.

- Ma poi hai visto come si veste? Sembra che debba andare ogni giorno ad un ballo in maschera. - ridacchiò Lys. Sì, in effetti aveva ragione. Quando l'aveva vista due giorni prima indossava un vestito panna che le arrivava ben oltre le caviglie, con uno scollo a V e dei merletti sullo sbuffo della manica.

Un vestito che sinceramente Lils non avrebbe indossato nemmeno al ballo di fine anno a Hogwarts. 

- Ma dai... - 

- Onestamente è passato dalla cioccolata alla cacca di drago. - disse Lys. E lei? Aveva rimpiazzato Scorpius con Den, ma onestamente non se ne pentiva. Non amava Den quanto amava Scorps, ma... lui la proteggeva, la amava, la faceva sentire al sicuro.

Lui le voleva bene, e non avrebbe fatto nulla per farla soffrire. Nulla. - 'Sera. - ecco, parlando del diavolo spuntano le corna. Den si materializzò nella sua stanza in tutta la sua bellezza, sorridendole e ammiccando in direzione di Lys, che sospirò ammaliato.

- Di cosa stavate parlando? - domandò, sedendosi di fianco a Lily e attirandola dolcemente a sé. Aveva detto solo a Lysander di avere una storia con lui, ma se qualcuno della famiglia le avesse chiesto qualcosa... beh, non avrebbe mentito. 

- Di tizie dell'ottocento. - ridacchiò Lysander, mentre Den abbozzò un sorriso. 

- Non erano male, un po con la puzza sotto al naso, ma a quei tempi dovevi abituartici. - ridacchiò Den, facendo ridere a crepapelle i due perché... beh, aveva confermato le parole di Lysander. Puzza sotto al naso, aveva fatto centro.

- Bene, prima non potevamo portare ragazzi in camera... ma io ho un pezzo grosso per le mani, tu hai un figo della paura proprio tra le braccia... direi che possiamo darci alla pazza gioia! Ci vediamo alle sei di domani mattina, metti la sveglia, non vorrei trovare brutte sorprese quando mi materializzo qua dentro. - rise Lysander, infilandosi di corsa i pantaloni, dandole un delicato bacio sulla guancia e materializzandosi.

- E' divertente. - disse Den, stringendola ancor di più.

- E' il mio migliore amico... avevi qualche dubbio? - sbuffò Lily, rigirandosi nel suo abbraccio e baciandolo a fior di labbra.

- Dove sei stato? - domandò poi, accarezzandogli il viso. Den l'afferrò per i fianchi, mettendosela a cavalcioni, per poi sorridere. - Analizzavo la situazione. - mormorò, baciandola sul collo e facendola rabbrividire.

- A che punto siamo? 

- Al punto di non ritorno. 

 

 

 

 

- Sei ancora innamorato di lei?

Scorpius non alzò nemmeno il viso dai documenti che stava leggendo, ignorando la domanda posta dalla sua fidanzata. Elizaveta strinse le labbra, rabbiosa; stava andando tutto bene, fino al suo arrivo. Lei era felice, e sembrava che Scorpius cominciasse ad affezionarsi, ma lei aveva rovinato tutto.

- Scorpius...

- No.

Elizaveta trattenne il respiro quando lui alzò di scatto gli occhi, rispondendole in modo brusco. No. Per quale motivo, allora, la sera prima l'aveva sentito piangere dopo aver fatto l'amore? Lui le stava mentendo, e lo sapeva... ma cosa poteva fare per... per tenerselo stretto al petto?

- Ora sto finendo questo lavoro, possiamo vederci più tardi? - mormorò Scorpius, e senza nemmeno sentire la risposta abbassò il volto sui documenti che stava leggendo. Elizaveta strinse con rabbia i pugni, conficcandosi le unghia nei palmi.

Una donna innamorata era pericolosa.

Uscì a grandi passi da Malfoy Manor, per poi materializzarsi ai piedi di una grande quercia. La Potter voleva la guerra? E guerra avrebbe avuto. - Hai preso una decisione? 

Una voce impalpabile, quasi inudibile, arrivò al suo orecchio. Un vampiro si materializzò dinnanzi a lei in tutta la sua bellezza, e un tatuaggio brillava sul suo petto: una rosa nera. 

- Sì. Voi eliminate Lily Potter, e io vi passerò informazioni preziose sugli Auror. 

Ma una donna innamorata e non ricambiata... lo era ancora di più.


   
 
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