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Autore: treacherous    11/03/2012    3 recensioni
< A proposito, dov'è la barbie-biondo-finto? >
< Si chiama Chelsea. Ed è naturale. >
< Sì certo. E poi mi verrai a dire che anche le tette erano vere. Non lo sembrava nemmeno con le fragole sulla faccia. > sogghignò al ricordo.
< Lo stai ammettendo? Sei stata tu? > Louis la fissò negli occhi, ma lei distolse lo sguardo e portò le braccia dietro la testa, stiracchiandosi e socchiudendo le palpebre con il viso rivolto al sole.
< Può darsi. > concesse annoiata. < Ma ammettilo, non é stato almeno un pochino divertente? Hai visto la sua faccia? Era epica! >
< Se devo essere sincero no, non lo é stato. > replicó lui acido.
Adrienne sospiró teatralmente e chiuse di nuovo gli occhi.
< Ci divertivamo molto di piú noi due. >
< Forse il fatto che tu sei una stronza egoista c'entra con il fatto che ci siamo lasciati. >
La ragazza sorrise, senza essere minimamente sfiorata dall'insulto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WANT U BACK
 



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 Please, this ain't even jealousy,
She ain't got a thing on me
Remember all the things that you and I did first
And now you're doing them with her
Boy you can say anything you wanna,
I don't give a sh, no one else can have you,
I want you back, want you back, want you want you back.

                                  -Cher Lloyd; Want u Back

NOTA: mentre leggete siete OBBLIGATI ad ascoltare, naturalmente, prima "Want u Back" di Cher (che trovate QUI) e per la seconda parte "Mine" di Taylor Swift (qui). Davvero, con la musica ha un sapore davvero speciale :)



 

Il ragazzo con il cappellino da baseball calato sul capo e i tatuaggi sugli avambracci abbronzati si sedette sulla panchina scrostata del parco, infossando il mento sul petto.
Gli occhi erano coperti dalla visiera del cappello, ma ogni tanto la testa si girava leggermente verso il chiosco davanti a lui.
Sotto gli ombrelloni rossi e bianchi i tavolini erano quasi tutti vuoti, a parte due, uno occupato da un vecchio intento a leggere il giornale, e l'altro da una coppia.
Il ragazzo dai capelli castani stava raccontando qualcosa di evidentemente buffo alla ragazza bionda, che rideva arrotolandosi un ciuffo dorato attorno al dito.
Un cameriere si avvicinò per prendere le ordinazioni, ma il ragazzo sulla panchina era troppo distante per capire le risposte dei giovani.
Era davvero una bella giornata: il sole splendeva sui prati verdi, gli uccellini fischiettavano sugli alberi... tutto come in una stomachevole favola Disney.
Gente su asciugamani stesi a terra cercava di assorbire più raggi solari possibili, e le urla gioiose dei bambini che giocavano su scivoli e altalene faceva da colonna sonora, assieme al frinire delle cicale e al rombo delle auto in lontananza.
Tutta la curiosità del ragazzo della panchina venne tuttavia improvissamente risucchiata dal cameriere, che faceva ritorno con due frullati e una piccola tortina alle fragole che posò davanti alla bionda, che squittì sorpresa e deliziata alla vista del dolce.
L'apparente festeggiata schioccò un bacio sulla guancia del compagno, che perse solo un secondo a osservare stupito la grossa candela rosa che torreggiava sulla torta, per poi tirare fuori l'accendino e accenderla.
Il ragazzo della panchina sogghignò, protendendosi in avanti: le labbra carnose si piegarono in un sussurro, mentre gli occhi non si staccavano un secondo dalla scena.
< Tre... Due... Uno... >
Ci fu un botto, come una piccola esplosione, e in un momento la torta era completamente spalmata sui due giovani.
Il ragazzo osservò deliziato la bionda trattenersi dal lanciare un urlo isterico osservandosi inorridita, mentre il moro era senza parole. I due si alzarono e la ragazza si diresse rigidamente verso il bagno pubblico, cercando di mantenere la calma.
Il tizio sulla panchina si stiracchiò placidamente: lo spettacolo era finito, un'altra missione compiuta.
Si alzò dirigendosi verso il chiosco: prima di cominciare ad escogitare il prossimo colpo doveva ringraziare Tom, il cameriere che aveva gentilmente acconsentito ad aggiungere quella graziosa candelina al dolce che il ragazzo castano gli aveva raccomandato di portare per la fidanzata.
Svoltando l'angolo e ritrovandosi sul retro del locale si tolse il cappellino, e una cascata do capelli color mogano gli fluirono sulle spalle, liberi.
Il ragazzo della panchina non era AFFATTO un ragazzo.
Adrienne lanciò un sorriso smagliante al cameriere che la stava aspettando. Avvicinatasi rapidamente lo afferrò con due dita per le guance e schioccò un bacio a stampo sulle labbra del ragazzo.
< Grazie Tom. > sogghignò languidamente prima di voltarsi e allontanarsi ancheggiando. Sentì vagamente l'altro chiamarla, ma non si voltò, sollevando due dita in segno di saluto.
Prima di sbattere contro QUALCOSA.
Adrienne alzò gli occhi al viso che sovrastava il petto sul quale aveva appena schiacciato il naso.
Oh porca...
< Cazzo. > imprecò incontrando gli occhi grigi del ragazzo castano.
< Ciao Louis. >.

< Non serve tirare, so camminare sai. > protestò imbronciata Adrienne mentre Louis la trascinava furiosamente.
Lui non proferì parola, ma la presa sul suo braccio non diede segno di volersi allentare.
Sembrava molto arrabbiato.
Ottimo.
< Se permetti, sono stata seduta su quella panchina per gli ultimi 45 minuti, ne sono un po' stufa. >.
Louis la ignorò nuovamente e la spinse a sedere.
< Che modi. > sbuffò accavallando le gambe e guardandolo. I capelli color cioccolato erano scompigliati, e gli occhi azzurri scuriti fino a un grigio temporalesco.
Brutto segno.
L'umore di Adrienne stava prendendo il volo.

< Spiegami. > sibilò lui, fremendo.
Era ancora più carino quando si arrabbiava. Strano che non lo ricordasse.
Si strinse nelle spalle minute.
< Non so di cosa tu stia parlando. > rispose sorridendo e poggiando il mento sul palmo della mano.
Notò che lui stava stringendo i pugni.
Se voleva metterle le mani addosso per lei andava bene.
< A proposito, dov'è la barbie-biondo-finto? >
< Si chiama Chelsea. Ed è naturale. >
< Sì certo. E poi mi verrai a dire che anche le tette erano vere. Non lo sembrava nemmeno con le fragole sulla faccia. > sogghignò al ricordo.
< Lo stai ammettendo? Sei stata tu? > Louis la fissò negli occhi, ma lei distolse lo sguardo e portò le braccia dietro la testa, stiracchiandosi e socchiudendo le palpebre con il viso rivolto al sole.
< Può darsi. > concesse annoiata. < Ma ammettilo, non é stato almeno un pochino divertente? Hai visto la sua faccia? Era epica! >
< Se devo essere sincero no, non lo é stato. > replicó lui acido.
Adrienne sospiró teatralmente e chiuse di nuovo gli occhi.
< Ci divertivamo molto di piú noi due. >
< Forse il fatto che tu sei una stronza egoista c'entra con il fatto che ci siamo lasciati. >
La ragazza sorrise, senza essere minimamente sfiorata dall'insulto.
< Almeno ora hai la certezza che la barbie non si avvicinerà piú. Come, oh vediamo... Lindsay la spogliarellista, Charlie la schizzata, quella con le labbra a canotto di cui non ricordo il nome... > contó sulle dita, sotto lo sguardo esterrefatto di Louis.
< Cavolo, ti ho proprio distrutto quando me ne sono andata Lou. > disse lasciando cadere la mano e voltandosi con espressione dispiaciuta. Senza dire una parola il ragazzo si alzó e se ne andó. Con Adrienne non si poteva ragionare o parlare civilmente, trovava sempre un modo per rivoltare la conversazione e porla sotto un nuovo argomento.
< Oh andiamo! > gridó divertita la ragazza, seguendolo. < Non avevo mica finito! >

"You change your mind,
Like a girl changes clothes
Yeah you, PMS
Like a bitch
I would know."

Stava cantando.
Gli trotterellava dietro e canticchiava.
Continuó a camminare spedito.
Non riusciva a credere che la causa di tutti i suoi appuntamenti saltati fosse Adrienne.
Avrebbe dovuto aspettarselo: quella ragazza era subdola e furba, riusciva sempre a ottenere quello che voleva, in un modo o nell'altro, come aveva imparato a sue spese nei sei mesi in cui erano stati assieme.
Si erano conosciuti tramite un amico comune, e Louis era subito rimasto affascinato dalle movenze e dalla pungente intelligenza della mora.
Oggi giorno con lei riservava qualcosa di nuovo, perché non si poteva prevedere con che umore la ragazza si sarebbe svegliata: giorni in cui era allegra e disponibile e altri in cui pretendeva il comando su tutto e ogni minima cosa la indispettiva terribilmente.
Adrienne non era una persona molto effusiva, non faceva trasparire spesso il suo affetto, ma Louis era il suo canale col mondo: con lui tutte le cose erano piú facili, piú divertenti, il suo sorriso rendeva perfino le giornate più luminose, il suo ottimismo e la sua allegria erano fonti inesauribili su cui lei poteva sempre contare.
Si completavano.
Quando avevano rotto per le litigate ormai troppo frequenti, Louis aveva deciso di andare avanti senza soffermarsi per il dolore della perdita di Adrienne, ma quella sofferenza non era svanita, era semplicemente rimasta sepolta dentro di lui per due mesi e mezzo, in attesa della giusta occasione per uscire, ed ora, con Adrienne davanti, sembrava averla trovata.
La ragazza all'improvviso gli si piazzó davanti, scuotendolo dalle sue riflessioni, bloccandogli il passaggio.
Incatenó gli occhi nocciola a quelli grigi del ragazzo e si avvicinó lentamente.
Louis era immobile, i muscoli contratti, quasi non respirava nemmeno.
Adrienne avvicinó la bocca al suo orecchio, sussurrando:
< Andiamo Lou, sciogliti un po'... lo so che anche tu lo vuoi. >
Spostó leggermente la testa, poggiando le sue labbra sull'angolo di quelle di lui, in un contatto che era piú uno sfioramento.
Dopo un momento si staccó, sogghignando maliziosamente.
< Scusa, un po' di torta. >
Louis non si mosse, quel lieve contatto l'aveva stordito piú di quanto non fosse già, era questo l'effetto che Adrienne aveva su di lui: il caos piú totale nel corpo, cuore e mente.
Sospiró, guardandola.
< Cosa vuoi Adrienne? Veramente. >
< Voglio tornare con te. > asserì decisa. Per una volta dava una risposta diretta, basta con i giochini, ne aveva abbastanza. Ora voleva solo che lui la ascoltasse, e la capisse.
< Voglio che la smetti di uscire con cozze micidiali e di portarle negli stessi posti in cui andavamo noi. Voglio che la smetti di cercare di farle ridere con le tue stronzate che non capiscono, fargli regali inutili che non apprezzano, comprargli dolci che non mangeranno per via della linea. Meglio farglieli scoppiare in faccia a questo punto. Ah no aspetta, io l'ho fatto. > continuó spedita senza lasciargli il tempo di replicare.
< Voglio che la smetti di ignorarmi e ti renda conto che quello che avevamo noi é meglio di quello che potresti avere con tutte quelle... ragazze messe assieme. > fece uno sforzo per non usare appellativi meno carini.
< E soprattutto > si avvicinó a lui, intrecciando i loro sguardi. < Voglio che tu la finisca di essere così dannatamente attraente,  così io potró smetterla di giocare al Carnevale con travestimenti vari e cimentarmi nel boicottare i tuoi appuntamenti. >
Tacque, scrutando nelle profondità dello sguardo di Louis.
Vedeva l'indecisione, il tormento, la lotta interiore.
Ma vedeva anche l'azzurro rischiararsi lentamente e i brutti ricordi arretrare.
Poi non ci fu piú spazio per le parole, i dubbi o i rimpianti.
Louis le afferró il capo e avvicinó le labbra alle sue.
A quel contatto conosciuto entrambi si abbandonarono completamente, schiudendo le labbra per un bacio piú profondo: Adrienne fece aderire il corpo a quello del ragazzo, che le strinse i fianchi mentre lei infilava le dita tra i suoi capelli.
Era vero, forse Adrienne era una stronza egoista, ma tutto di Louis le era mancato davvero.
Si staccarono per riprendere fiato e la ragazza sorrise, un sorriso aperto e sincero, di quelli che riservava solo a momenti davvero speciali, senza traccia di sarcasmo, malizia o furbizia, senza secondi fini dietro, un sorriso di pura felicità fatto per donare senza chiedere nulla in cambio.
Louis le accarezzo una guancia, prima di sospirare.
< Cosa c'é? > chiese lei preoccupata. Non voleva che ci ripensasse, che si pentisse, non ora che l'aveva ritrovato. Non aveva intenzione di perderlo nuovamente. Una volta era bastata per farle capire che lui era tutto quello che le serviva per essere felice.
< C'é che come al solito avevi ragione tu. >
Sorrise sollevata. < Sii piú specifico perfavore. Ho ragione su così tante cose che non posso tenerne il conto. > scherzó allegramente. Lui roteó gli occhi con aria divertita.
< Sul fatto che... con te sto molto meglio che con qualsiasi altra. >
< Nonostante sia una stronza egoista? > sorrise Adrienne.
< Soprattutto perché sei una stronza egoista. > rispose Louis prendendole il mento per un altro lungo bacio.

 

Papillon's Space

Buongiorno gente!
Era un po' che non mi si vedeva qua in giro, lo ammetto, ho preso una pausa, dalle mie fanfiction e dai blocchi che mi impediscono di aggiornarle.
Ho un bel po' di one-shot arretrate da postare, e questa é una di quelle.
É stata ispirata, come probabilmente avrete capito, dalla canzone di Cher Lloyd "Want u Back", tra lei e la Swift non sto ascoltando altro 'sti giorni, aksjhgghjklkjhg.
Di solito non abbino i titoli alle canzoni che mi ispirano, ma questo calzava a pennello perciò l'ho tenuto. E anche i pezzi di canzone sopra, fanno parte di strofe diverse ma li ho messi assieme perché rendevano meglio "lo spirito" della OS.
Bene, spero che vi sia tutto chiaro :D
Adrienne ha la faccia della Lloyd ma é un misto fra Katherine Pierce di The Vampire Diaries e qualche altro prodotto della mia mente contorta, mentre Louis, bé é Louis Tomlinson u.u
Ultima cosa, i ringraziamenti, li devo proprio fare!
Grazie mille a @klainesbaby_ su twitter per il banner meraviglioso, non é meraviglioso? Askjahsghibv
Grazie a Veronica, per farmi muovere il culo a scrivere, senza di lei che mi sprona sarei ancora a rincorrere gli struzzi su un campo da hockey éwé
Grazie ai One Direction, Miley, Taylor, Demi, a questo punto anche Cher, e tutti gli altri artisti che maggiormente o meno mi hanno aiutato con la loro musica e tuttora continuano a farlo :)
(Oddio gente, mi sto montando con 'sto Papillon's Space, manco avessi scritto un libro ç.ç)
Infine, grazie alla mia @winchesters__: Eleonora, grazie per esserci sempre, ti amo e tu lo sai :'D
Ok, ho finito con questo papiro chilometrico, grazie per aver letto e perfavore recensite per farmi sapere cosa ne pensate!
#MuchLove
Lisa
P.S. (ok, non avevo finito, vi ho TRUFFATI) mi fareste un grande favore se passaste QUI. É la fanfiction di JimmyProtestedx, 1800 , é intrigante e scritta veramente bene, ve la consiglio perché in questi giorni sto leggerndo certi OBROBRI qua in giro... ç_ç
Ora vado veramente, cià.
Recensite!
 

  
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