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Autore: fila    11/03/2012    3 recensioni
Questa è la mia personale visione di ciò che può succedere un San Valentino qualsiasi a Volterra. Corin e Santiago, Marcus, Gianna, Demetri e Heidi, Caius e Athenodora, Aro e Sulpicia vi aspettano per festeggiare.
La storia partecipa all'iniziativa "Latin Lover" indetta da Collection of Starlight
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corin, Volturi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ma non c'è misura nell'amore (..). Nell'amore e nel dolore aggiunse. Emmaus Alessandro Baricco

 

 

San Faustino

 

 

«Lo odio, non lo odio, lo odio, non lo odio...» disse Jane distruggendo, una a una, tutte le splendide rose che aveva trovato nella sua camera.

«Sorella, lo sai che questo è un atteggiamento assai puerile, vero?» commentò Alec, alzando gli occhi dal libro Fisica dei neutrini che stava leggendo sdraiato sul letto a baldacchino.

«Perché mi illudo?» ringhiò Jane. «Ogni volta va a finire così: preparo tutto nei minimi dettagli e lui corre da quella, quella...»

«Moglie?» suggerì Alec. «Questo è un discorso che abbiamo già affrontato: perché dobbiamo ripeterlo ogni anno?»

«In camera mia faccio quello che voglio!» replicò lei indispettita. «Se ti do così fastidio perché non vai da un'altra parte?»

«Felix ha occupato la sala proiezioni, la palestra è prenotata dalla Signora Athenodora, nelle terme c'è Caius, nelle segrete Chelsea e Afton, in biblioteca il Signor Marcus e la mia camera è troppo vicina a quella di Demetri per i miei gusti» elencò il vampiro sollevando un dito per ogni persona nominata. «Non vuoi ospitare, almeno tu, il tuo povero fratellino?»

Jane sbuffò e continuò a distruggere le rose con studiata lentezza.

«Quando avrai massacrato ogni singolo fiore del mazzo, pensi di voler uscire?» propose Alec, speranzoso. «Ho saputo di una festa alternativa a San Valentino vicino a Pisa, che comincia a mezzanotte...»

«A cui noi non parteciperemo: sarebbe troppo strano che due ragazzini come noi vadano in giro da soli a quell'ora!» replicò Jane, acida. «Certo che se poi li ammazziamo tutti...»

«Sono i miei compagni di università, se sparissero in massa qualcuno se ne accorgerebbe, non credi, sorella?»

«Allora è inutile andare!» disse lei con un tono che non ammetteva repliche e contemplò per un attimo la rosa gialla che teneva in mano.

«Giallo vuol dire gelosia, nel linguaggio dei fiori» commentò Alec da dietro il suo libro. «Quel mazzo ti assomiglia molto: il rosso per la passione con cui distruggi i fiori e il giallo per il motivo per cui lo fai.»

Jane riaprì la mano che aveva appena iniziato a chiudere e mise la rosa un po' sgualcita in un vaso. «Sapeva che avrei reagito così!» disse con tono triste. «Sa anche che, sicuramente, domani lo perdonerò e tutto sarà come se nulla fosse mai successo» aggiunse con un sospiro e andò a sedersi sul letto vicino al gemello. «Parlami di questa festa, fratello; come mai hanno invitato anche te? Sei diventato così popolare all'università?»

«Suppongo per una forma di cortesia oppure, più probabilmente, la ragazza che l'organizza ha la speranza che ci vada con Demetri: l'invito, infatti, era per me e il mio accompagnatore» rispose Alec.

I due fratelli si guardarono e rimasero in silenzio, finché qualcuno non bussò alla porta e l'aprì senza attendere risposta. I due fratelli si voltarono e fissarono Marcus che si chiudeva l'uscio alle spalle.

«Disturbo?» chiese e si sedette sulla poltrona di fronte al letto.

I gemelli scossero la testa.

«Se non si riesce a trovare una persona speciale nel corso della nostra lunga esistenza, allora si è vissuto invano» disse Marcus guardando il pavimento coperto di petali rossi. «Ma, purtroppo o per fortuna, non c'è misura nell'amore» aggiunse con un sospiro. «Nell'amore e nel dolore.»

Si chinò e raccolse lo stelo contorto di una rosa.

Jane annuì e gli fece un sorriso tristemente complice. In quell'istante udirono in lontananza dodici rintocchi.

«E così anche quest'anno San Valentino è passato» commentò Marcus. «Ho sentito Demetri parlare di una festa a cui volevi andare, Alec» aggiunse poco dopo.

Il giovane vampiro sorrise. «Stavamo proprio parlando di quest'argomento. Peccato non poterci andare: sembrerebbe strano vedere noi due in giro di notte da soli» concluse.

Jane assentì con un cenno del capo.

«Non ho altri impegni per la serata, potrei farvi compagnia...» propose Marcus.

Jane sorrise, finalmente soddisfatta, e Alec, vedendola così rinfrancata, ringraziò il suo Signore con un inchino. Un paio di minuti più tardi, dopo aver indossato un abbigliamento adatto, i tre si ritrovarono all'ingresso del Palazzo. Dietro il portone trovarono Gianna, imbacuccata per affrontare la bufera di neve, che sbirciava la piazza da una spiraglio della porta socchiusa.

«Che succede?» chiese Alec alla segretaria.

Lei sobbalzò, presa alla sprovvista, e si voltò paonazza in viso. «Mi scusi, Alec, non l'ho sento arrivare»

«Allora?» domandò Jane con tono impaziente.

«Beh, ecco, fuori c'è una persona che non desidero incontrare: è da più di un'ora che spero che neve e freddo lo facciano allontanare...» rispose la ragazza, imbarazzata.

«Ancora quel Beppe dagli stravaganti regali?» chiese Marcus.

Gianna annuì. I due gemelli ascoltarono incuriositi lo scambio di battute e rivolsero a Marcus un'occhiata perplessa.

«Lo spasimante molesto della nostra Gianna» rispose Marcus alla domanda inespressa.

«È di Volterra?» si informò Jane, spiccia.

«Purtroppo sì» rispose Gianna con un bisbiglio.

«Peccato!» commentò la vampira.

«So io cosa fare!» disse Marcus con un accenno di sorriso. Il Volturo prese l'umana sottobraccio, spalancò il portone d'ingresso e la trascinò fuori dal Palazzo. Gianna, perplessa, lo seguì nella piazza, fin sotto a un lampione.

«Qui andrà benissimo» sussurrò Marcus e la baciò.

Un grido strozzato, attutito dalla fitta neve, riecheggiò nella piazza. Marcus allontanò le labbra da quelle di Gianna e guardò nella direzione da cui era arrivato l'urlo: Beppe era fermo di fronte a loro con un'espressione furiosa e ferita.

«Chi è costui, amore mio?» chiese Marcus, accarezzando dolcemente il viso di Gianna. Lei, completamente imbambolata, non rispose.

«È, per caso, quel bifolco che ti tormenta da qualche tempo? Ho dovuto personalmente occuparmi di quei tre buffoni che ti infastidivano in ufficio...» continuò Marcus, rendendosi conto che la segretaria non avrebbe risposto.

Finalmente, Gianna si riscosse e riuscì ad annuire.

«Le consiglio di dimenticare la mia fidanzata, perché lei è solo mia! Altrimenti...» disse Marcus con un tono basso e minaccioso, e si strinse la ragazza al petto.

Beppe sbiancò e fece un passo indietro. «Tientela pure, tanto manco mi piace!» balbettò e fuggì alla massima velocità che gli permetteva il suolo innevato.

Appena fu scomparso, Alec e Jane scoppiarono a ridere.

«Tutto bene?» chiese Marcus alla segretaria e la scostò dolcemente da sé.

Gianna sospirò. «Peccato che quel "Cuor di Leone" non abbia nemmeno provato a fare un minimo di resistenza! Avrei passato volentieri ancora qualche istante tra le braccia del Signor Marcus...» pensò. «Tutto bene, grazie per l'aiuto» disse invece con voce incerta, si voltò e cominciò ad avviarsi verso casa.

«Sto accompagnando Alec e Jane ad una festa, ti andrebbe di unirti a noi?» domandò Marcus affiancandola. «Una "fidanzata" mi farebbe comodo per evitare di passare il tempo a respingere avance non richieste.»

Gianna si fermò, gli sorrise e acconsentì, raggiante.

I quattro raggiunsero il garage privato dei Volturi e Marcus aprì la portiera alla segretaria che si accomodò a fianco del guidatore.

«Grazie ancora» disse Gianna all'anziano vampiro che guidava con destrezza sulle strade innevate.

«Tutti hanno diritto a un regalo» replicò lui. «Buon San Faustino.»

Lei sorrise e, seduta comodamente sul sedile di pelle, guardò il paesaggio fuori dal finestrino.

«Rischierò la vita ogni giorno, ma sono sicuramente la donna più fortunata del mondo!» pensò soddisfatta.

 

 

 

Note: con questo capitolo si conclude la raccolta. Ho cominciato con i preparativi per San Valentino e concludo con una festa per San Faustino. Per chi non lo sapesse San Faustino è il santo del 15 febbraio e si dice che sia il protettore dei single. Mi è sembrato giusto che i quattro personaggi non «accoppiati» di Volterra festeggiassero il loro santo ;)

Per come la vedo io, Jane è follemente innamorata di Aro: peccato che lui abbia già una moglie...

Ringrazio Vannagio per il suo prezioso aiuto e tutti quelli che mi hanno seguito fino alla fine.

  
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