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Autore: EaterOfCarrots    11/03/2012    10 recensioni
La poggiò a terra e la bimba appena sentì l’umido toccarle i vestiti , cominciò a piangere.
“Rosa, dai andiamo..” l’uomo si guardò in giro ma fortunatamente nessuna traccia di vita.
“Aspetta le devo lasciare questo” la donna si tolse dal collo un piccolo ciondolo. Una piccola metà di una goccia bianca.
“Ahi” stridette la donna.
“Che succede?” sussurrò l’uomo.
“Mi sono strappata i capelli…” la donna sorrise e infilò nel pugnetto della bimba il ciondolo. Si alzò lentamente guardando quel piccolo frutto d’amore, si voltò e proseguì verso l’uscita del circo come niente fosse.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Circensian.
 

 
Chapter One: Let’s leave her here.
 
 
20/Agosto/1994
 
La strada quella sera era maledettamente buia, l’estate stava quasi finendo e già una fine brezza autunnale si faceva sentire.
Quella sera nemmeno la luna aiutava a vedere, si era ridotta un piccolo spicchio biancastro che illuminava ad intermittenza i tetti scuri della città.
Il buio aveva occupato prepotentemente tutto quanto, le case, le piazze, anche alcuni lampioni avevano smesso di risplendere, tutte le luci si erano magicamente tirate fuori dalla città, come se dovessero far spazio a qualcosa di misterioso e incognito. Infatti in una remota zona di periferia di Dublino, una coppietta girovagava con fare sospettoso e quella notte il buio era dalla loro parte.  
Si aggiravano furtivi, facendo attenzione a dove mettevano i piedi, facendo attenzione a non farsi sentire e non alzare troppo la voce.
Il loro tono di voce era quasi sussurrato ma notevolmente nervoso, l’uomo si stava accanendo ferocemente sul piccolo fagottino bianco che uno dei due teneva in braccio. Più precisamente la donna dai bellissimi e fluenti capelli rossicci lo teneva in braccio, cercava di calmare i pianti isterici del bimbo ma non otteneva nulla di buono. L’uomo al suo fianco, probabilmente per calmarsi, si accese una sigaretta e avvolto nell’impermeabile nero si mimetizzò in una viuzza stretta e nera.
Parlottavano vicini, era quasi tutto un sussurro, si muovevano a scatti, si avvicinavano ad ogni finestra ma poi si allontanavano quasi immediatamente.
Rosaleen..” sussurrò l’uomo “..ci dobbiamo decidere
No, dobbiamo scegliere il posto giusto..” rispose frettolosamente la donna.
Agitò il suo lunghi capelli rossi e si avvicinò nuovamente ad una casa. Una piccola casetta incassata tra altre due, si stagliava davanti a loro, buia, fredda e grigia, almeno così pareva.
Lasciamola qui…” le disse l’uomo.
Christopher non possiamo lasciarla nella prima casa che troviamo…” ribadì la donna.
Allora facciamo prima a tenerla con noi” disse l’uomo con un fil di voce.
Un gatto corse attraverso la strada, sfrecciandogli davanti e facendoli sobbalzare, il fagotto si mosse, tirò fuori una manina ancora rosea e poi continuò a piangere.
Falla smettere..” disse l’uomo alzando di qualche decimo la voce.
La donno guardò in basso per qualche momento. Sua figlia la guadava, stava facendole un accenno di sorriso, i suoi occhietti vispi e chiari, che per la prima volta guardavano il mondo, ma ora non avevano occhi che per lei.
Ma lei la stava abbandonando.
Rosaleen sbrigati…” incitò l’uomo.
La donna sbuffò e girò per un altro vicolo. Finalmente vide la risposta a quella situazione.
Ehi Chris..” sussurrò la donna indicandogli con un dito a mezz’aria un grosso tendone appariscente aldilà della strada.
L’uomo guardò dove indicava la donna, i suoi occhi sorrisero per un attimo e poi guardò la bimba piangere tra le braccia della madre.
Perché piangeva? Sapeva che la stavamo abbandonando?
All’uomo balenarono queste domande durante tutto il tragitto, ma in quel momento si preoccupava di trovare un posto a quella bimba. Si era una bimba, tale e quale alla madre, dei piccoli ciuffi rossastri le spuntavano dalla testolina e in quel momento pareva la madre in miniatura.
Lui annuì e la donna attraversò la strada. L’insegna del tendone non era illuminata, ma qualche carattere della grossa scritta si poteva capire. La prima citava “Circus”.
Dove la lasciamo?” disse la donna tralasciando un’abbondante scia di nervosismo.
Lasciala davanti a qualche camper…” disse sbrigativo l’uomo che poi indicò un camper appena vicino all’entrata. Lei annuì e si diresse verso quello che l’uomo aveva appena indicato. 
La poggiò a terra e la bimba appena sentì l’umido di quella terra, cominciò a piangere.
Rosa, dai andiamo..” l’uomo si guardò in giro ma fortunatamente nessuna traccia di vita.
Aspetta le devo lasciare questo” la donna si tolse dal collo un piccolo ciondolo. Una piccola metà di una goccia bianca.
Ahi” stridette la donna.
Che succede?” sussurrò l’uomo.
Mi sono strappata i capelli…” la donna sorrise e infilò nel pugnetto della bimba il ciondolo. Si alzò lentamente guardando quel piccolo frutto d’amore, si voltò e proseguì verso l’uscita del circo come niente fosse. 



Spazio Autore :) 
Allooora rieccomi qui,  visto avevo promesso che sarei tornata prima o poi lol 
Cioè per ora sto modificando solo un po' i capitoli, li sto rendendo leggermente più leggibili , ho avuto sempre delle idee per gli altri capitoli e solo che non riuscivo a buttarli giù D: 
Va be' questo è il capitolo modificato, ho modificato anche gli altri, 
ma li posterò prossimamente se interesserà a qualcuno :) 
Magari se siete interessati a questa storia fatemelo sapere per messaggio di posta o una recensione,
così vedrò se continuare a postare o concluderla qua.
Un bacione a tutte le nuovie e vecchie lettrici ♥
Eli (:  

 
 
   
 
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