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Autore: phoenix_esmeralda    11/03/2012    1 recensioni
Vera è la futura regina di Katathaylon e Allegra non vede l'ora di accompagnarla nel suo mondo, per assistere al matrimonio con il principe Alexen. Ma qualcosa di strano succede nel regno che Allegra ha sempre sognato di visitare, e la ragazza si ritroverà travolta nella grande avventura che ha sempre sognato di vivere... Un libro, un racconto, una favola... questo è "La valle dell'altro mondo", una storia fra l'avventuroso e il fantasy, tra il romantico e l'introspettivo, alla scoperta dei 4 personaggi principali, ciascuno con il suo piccolo mondo interiore da proteggere...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Prima parte-
 
 
Khail
 
 
 
“Devi sapere che il principe azzurro
non arriva su un bel cavallo bianco
sguainando la spada,
ma arriva a piedi,
è pieno di polvere, puzza di sudore
e si è anche perso un paio di volte prima di arrivare,
ma prima o poi arriva.
Tu però devi essere molto ricettiva,
perché non ce l’ ha scritto in faccia:
Sono l’uomo per te”
 
F. Bosco
“Mi piaci da morire” 
 
  
1
 
 
La luce nella stanza era fioca e instabile, sensibile all’incerto ondeggiare delle fiammelle di poche candele. Le imposte, strettamene serrate, stroncavano le intromissioni di una giornata luminosa e impedivano a chiunque potesse passare nei paraggi, di comprendere cosa stesse accadendo fra quelle mura trasandate.
Vera soppesò con lo sguardo le presenze nella stanza: il padre, debole e ferito, sprofondato nel grosso letto; la madre, segnata di preoccupazione, seduta a fianco del marito; Tinkan e Vadga, i custodi del passaggio, ritti al centro del pavimento, concentrati nel torcersi nervosamente le mani.
Infine i suoi occhi tornarono alla porta di legno scuro oltre la quale Allegra si stava cambiando. Riusciva a percepire la sua eccitazione anche attraverso lo spessore del legno.
Il silenzio pesava già da un po’ sulla stanza, impregnandola di sensazioni sgradevoli: tutti quei pensieri non espressi ad alta voce, si trasformavano in ombre di angoscia quasi palpabile. Non era una situazione semplice.
Era una brutta, pessima faccenda.
In migliaia di anni non si era mai verificata una rivolta ad Arco d’Occidente e nessuno era veramente pronto a un’emergenza di quel tipo. Non era contemplato che un membro della famiglia reale mancasse  di integrità morale a tal punto da rivoltarsi contro tutto ciò per cui avrebbe dovuto combattere. Invece il principe Edhuar, fratello dell’erede al trono, aveva approfittato della debolezza e della malattia del padre, per impadronirsi del potere e del Palazzo. Proprio lui, a cui era stato affidato il Braccialetto del Re, aveva tradito il fratello e l’intera Katathaylon. Grazie a un gruppo di fedeli rivoltosi, era riuscito a imprigionare Alexen e l’intero Vanathà. Il resto del palazzo aveva accettato il suo dominio passivamente… non c’erano mai state guerre ad Arco d’Occidente ed Edhuar faceva parte della famiglia reale. I pochi che non avevano accettato il cambio di sovrano erano stati fatti prigionieri, solo suo padre era riuscito a fuggire e, seppur ferito, a raggiungere la capanna di Tinkan e Vadga.
Al di fuori di Arco d’Occidente non era trapelata alcuna notizia della rivolta, tolte le persone che si trovavano in quel momento nella stanza, nell’intera Katathaylon non c’era alcuno che fosse a conoscenza della rivolta in atto. Si era trattato di una sommossa rapida, silenziosa e priva di spargimenti di sangue.
Vera serrò le labbra con forza.
Silenziosa, ma non innocua: il sigillo di Rah era stato spezzato.
A cosa puntava il principe Edhuar? Al dominio?
Eppure lui, più di tutti, avrebbe dovuto sapere che la sua azione stava mettendo a repentaglio l’equilibrio del mondo intero!
La porta si aprì con uno scatto secco e Allegra ne fuoriuscì nella sua nuova veste: una maglia bianca  piuttosto pesante coperta da una tunica verde, lunga fino ai piedi, e cinta in vita da un cordoncino di cuoio. Ai piedi, scarponcini robusti.
- Come posso partire in missione con una gonna? – si lamentò subito, con una smorfia di disgusto in viso.
Vera sorrise alla reazione dell’amica, già anticipatamente prevista.
- A Katathaylon le donne non indossano pantaloni, Allegra.
- Beh, dovresti introdurre l’usanza! Quando sarai regina dovrai pensarci seriamente!
Allegra parlava la lingua di Katathaylon come la propria, senza incertezze, senza accento. Vera era orgogliosa di lei e sollevata dal poter contare sul suo aiuto. L’amica avrebbe avuto un ruolo centrale in quella missione, anche se ancora non ne era stata informata.
- Adesso cosa dobbiamo fare? – domandò infatti.
Vera si volse verso il padre, che fece loro cenno di avvicinarsi.
- La situazione è molto delicata – mormorò l’uomo, quando gli furono accanto – Siamo sull’orlo del baratro. Se il principe Edhuar trova Rah, resterà ben poco cui poter rimediare. Con il sigillo infranto potrà disporre dell’Ostrica come meglio crede.
- Non c’ è motivo di pensare che Edhuar sappia dove cercare Rah – puntualizzò Vera – Solamente il re e il principe ereditario possono localizzarla.
- Sì, questo dovrebbe assicurarci un po’ di tempo.
- Un po’ di tempo per far cosa?  - s’intromise Allegra, ansiosa di passare all’azione.
Per qualche istante, nella stanza ci fu silenzio assoluto.
- Bisogna ripristinare il sigillo – disse infine l’uomo, con la voce rauca per la spossatezza.
Allegra si voltò verso di lei, cercando delucidazioni.
- Dobbiamo procurarci Shia – le spiegò in un sussurro.
Suo padre assentì.
- Quando uno dei due sigilli viene infranto, l’equilibrio inizia a vacillare. Utilizzare Rah senza Shia, significa modificare una dimensione, senza che l’altra possa adattarsi di conseguenza. Significa creare un divario, scollare la forma dal contenuto… Questo può avere conseguenze disastrose. Una volta attivata una delle due parti, Shiarah deve assolutamente essere ricomposta e solamente allora, ripristinato l’equilibrio, i due componenti possono nuovamente venire sigillati.
- Ho capito! – Allegra si voltò verso di lei, accesa in volto – Il nostro compito sarà recarci ad Arco d’Oriente e chiedere alla Punta di consegnarci Shia!
Vera esitò. Il padre le riservò una lunga occhiata, come se fosse in attesa di qualcosa. Doveva aver capito che aveva una nuova rivelazione da fare.
Vera infatti, aveva gettato uno sguardo a quelle briciole di futuro che le era stato possibile  intravvedere e frammentati ma ben chiari segnali le avevano svelato un percorso che ora esitava a riferire all’amica.
Abbassò le palpebre e guardò all’interno dei propri occhi, in quella parte di sé capace di percepire sussurri proibiti alla maggior parte degli esseri viventi. Il futuro reagì immediatamente, inviando una risposta fugace e pulsante. Nella sua testa, a intermittenza, si accese e si spense una sequenza di brevi, incisive immagini.
Una cella, un pavimento sporco, sangue.
Allegra, Shia, la foresta.
Per ultima, una macchia di luce esplose nella sua testa e, lentamente, prese la forma di una scritta scintillante, a caratteri cubitali:
KHAIL
Poi tutto si spense.
Vera aprì gli occhi e colse su di sé lo sguardo ansioso di Allegra.
La visione non aveva fatto altro che confermare ciò che aveva già rivelato in precedenza.
- Allegra, sarai tu a portare Shia a Palazzo.
Dal silenzio che seguì, comprese che l’amica aveva bisogno di tempo per assimilare il significato della sua affermazione.
- Dovrai andare senza di me – ribadì, per non lasciare spazio ai dubbi.
- A… Arco d’Oriente da sola?
- Io devo recarmi immediatamente a Palazzo, il principe Alexen ha bisogno di me.
Tala si alzò in piedi di scatto.
- Alexen è prigioniero! Se vai ad Arco d’Occidente finirai in cella anche tu!
Vera annuì.
- Lo so, ma è quello che devo fare. Ho visto nel futuro. Mi imprigioneranno, ma devo andare. Non so ancora per quale motivo, ma il principe avrà bisogno di me.
- Ehi… aspetta un momento Vera… - balbettò Allegra, incredula – Stai dicendo che devo andare da sola? Che mi lasci andare allo sbaraglio?
Un silenzio tombale avvolse improvvisamente la stanza. Vera intuiva che ogni presente nella sala stava valutando le sue decisioni. A suo padre quella scelta doveva apparire singolare, eppure anche dopo aver riflettuto non obiettò. Akeron De Nortis non metteva mai in dubbio il giudizio della figlia.
- Ho fiducia in te Allegra – disse lei, infine.
- Sì, certo, questo è evidente! Ma non ne ho io! Non sono mai stata prima d’ora a Katathaylon, non conosco il posto, non so come muovermi! Sai perfettamente che finirò per combinare un pasticcio!
Vera dentro di sé sorrise. Allegra era così poco consapevole della sua forza!
Si considerava impulsiva, aggressiva, goffa… e lo era certe volte, indiscutibilmente. Questo però non intaccava le sue qualità. Per quanto si sottovalutasse, lei sapeva con certezza che possedeva tutta l’intelligenza e il coraggio necessari  a quell’impresa. Aveva bisogno di quella missione per poterli vedere con i suoi occhi. Forse Katathaylon, per cui tanto aveva sospirato, l’avrebbe aiutata ad avere una percezione più bilanciata delle sue capacità. Forse, una volta visto questo, avrebbe smesso di accontentarsi di uomini che non l’apprezzavano davvero, solo perché pensava di non poter ottenere di più.
- Ho bisogno del tuo aiuto – le disse con sincerità – Non sto improvvisando, ho guardato nel futuro e ho visto questa strada. Non ce ne sono altre. Non così efficaci.
Allegra si morse il labbro pensierosa.  Quell’appello accorato non poteva lasciarla indifferente.
- È la tua avventura Allegra.
- Sì… già.
Il suo sorriso nervoso le comunicò che sotto sotto si stava già abituando all’idea.
- E comunque non sarai sola – aggiunse.
Diverse paia d’occhi si levarono a scrutarla. Tinkar e Vadgar già da parecchi minuti la fissavano impietriti.
- Ho visto un nome guardando nel futuro – rivelò – Avrai un compagno di viaggio.
- Un compagno? Chi?
La macchia di luce che aveva preso forma nella sua testa poco prima, era ancora vivida dietro ai suoi occhi.
- Khail.
- Khail?
Sua madre lanciò un’occhiata ansiosa al marito, ma questi scosse la testa. Non l’aveva mai sentito nominare.
- Conoscete qualcuno con questo nome? – domandò a Tinkar e Vadga, che si affrettarono a negare.
- Ma chi è? – fece allora Allegra – Dove si trova?
- Lo incontrerai sul tuo cammino – riprese Vera – Le vostre strade si incroceranno molto presto e tu potrai riconoscerlo dal suo nome. L’ho visto splendere come una luce dorata nella tenebre. È una persona di cui ti puoi fidare, ha il nostro stesso obiettivo.
- Sta cercando Shia?
- Sì. Ho percepito con chiarezza le sue intenzioni, sta andando ad Arco d’Oriente con lo scopo di ripristinare l’equilibrio. Di lui puoi fidarti, puoi svelargli la tua identità e la tua missione. Se unirete le vostre forze, riuscirete.
- Può essere un soldato fedele ad Alexen sfuggito alle grinfie del principe Edhuar?
Vera si voltò verso il padre, girando silenziosamente la domanda a lui.
- Non conosco nessun Khail – disse lui debolmente – Ma non posso escludere che sia come dici.
- Sarà lui stesso a rispondere ai tuoi interrogativi – risolse Vera – Gli chiederai tutto quello che vorrai. Ma non dovrai parlare di quello che è accaduto a nessun altro, che non siano lui o la Punta.
A quelle parole Akeron annuì e fissò la moglie perché parlasse al suo posto.
- Il segreto sulla tua missione è molto importante – sussurrò Tala – Nessuno a Katathaylon deve scoprire che il sigillo di Rah è stato spezzato a tradimento. Nessuno deve sapere che porti con te Shia. Ci sono già troppe persone ad Arco d’Occidente che sono a conoscenza dell’accaduto.
- Il segreto serve a preservare l’equilibrio? – chiese Allegra, con sorprendente intuito.
Tala annuì.
- Se il segreto venisse svelato correrebbe subito di bocca in bocca disseminando il panico e questo a sua volta altererebbe Rah, che è già precaria a causa del sigillo spezzato ed è sensibile agli stati d’animo umani. L’instabilità di Rah a sua volta influenzerebbe gli uomini in modo negativo, perché non ci sarebbe Shia a supportarla. Se Rah cambia, Shia deve adattarsi perché l’equilibrio permanga, ma questo non può accadere se Shiarah non è unita.
- Non sono sicura di capire – confessò Allegra – Com’è possibile che il panico del popolo possa alterare Rah?
- Se il popolo scopre che Rah è priva di sigillo, inizierà a perdere fiducia nella stabilità del regno – spiegò Vera – E questo va a intaccare il principio stesso di equilibrio, rendendo Rah instabile.
- Oh – fece Allegra, illuminandosi di consapevolezza – La stabilità di Rah rende stabile il regno, ma se il regno perde fiducia in questa…
- … Rah diventa instabile – ripeté Vera – Vedo che hai compreso.
- Sì, credo di sì. Anche se mi sembra talmente…
- …poco credibile? – Tala sorrise – Non hai mai messo in discussione la verità di Katathaylon Allegra.
- Non lo farò neanche adesso. Nessuno saprà della missione che mi avete affidato eccetto la Punta e questo Khail. Manterrò il segreto più completo.
Vera si accorse che l’amica era sul punto di scoppiare a ridere. Aveva sottomano l’avventura che aveva sognato per tutta la vita. Doveva sembrarle un sogno.
- Ti ringrazio Allegra.
Lei finalmente si lasciò andare a una risata.
- Tu ringrazi me? Per aver concretizzato il mio sogno? Chissà, forse Khail è quel famoso cavaliere biondo che mia madre desidera per me!
Vera sorrise.
- Ci terremo in contatto. O, per la precisione, io mi terrò in contatto con te. Parlerò nella tua testa, ti terrò aggiornata sui miei spostamenti… purtroppo tu non potrai fare altrettanto con me.
L’espressione di Allegra divenne improvvisamente scura di tensione.
- Sei sicura di voler andare in prigione?
- Volere non è il termine che io utilizzerei – sorrise – Ma non devi preoccuparti, è semplicemente il mio dovere.
Il viso della madre le rivelò come la sua decisione le fosse poco gradita. D’altronde lei aveva spiato nel futuro ed era più che certa del cammino che avrebbero intrapreso.
Per entrambe era arrivato il momento di partire.
 
 
 
  
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