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Autore: FunnyPink    12/03/2012    21 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve a tutti ragazzi. Ho una sorpresa per voi. QUESTO è L'ULTIMO.

Esattamente, l'ultimo capitolo ufficioso. Non mi dilungherò qua, dirò quello che devo dire anche se non è molto dopo il testo.

Altra premessa, i nomi delle città sono reali, le opinioni a riguardo sono puramente inventate ovviamente, non li conosco. Mentre vi avverto ci saranno tanti salti temporali, che vengono comunque specificati.

Ci vediamo giù.

 

 

 

Pov Edward

 

 

Due settimane dalla decisione di non voler tornare a New York.

Edward non vorrei dirtelo ma questa casa sembra incastrata con le due a forza, hai presente Grimmauld Place, ecco qualcosa del genere” mi bisbigliò vicino all'orecchio Bella storcendo il naso di fronte alla struttura che una donna di un'agenzia immobiliare ci stava mostrando.

E diciamo che non ne aveva tutti i torti, le due case esterne erano più ampie e il giardino che girava attorno, quella centrale era più stretta, con un pezzetto, un quadretto di giardino dove stava solo qualche erbaccia e terra nuda, l'interno era spazioso e ben sistemato si ergeva su due piani più mansarda e dietro aveva un altro giardino più grande, ma si presentava davvero malissimo, proseguimmo nel nostro giro escludendola già mentalmente. In macchina seguimmo la signora dell'agenzia fino a un'altra città. Finora ne avevamo viste due a Forks, una Beaver, un'altra a Port Angeles, oltre a questa nella piccola città di Clearwater e ora ci stavamo dirigendo poco lontano a Queets, questi ultimi due si erano rivelati due piccoli paesi, dalle dimensioni paragonabili a quelle di Forks.

Quest'ultima casa risultò migliore e carina, si presentava molto meglio dell'altra e forse l'avremmo presa in considerazione, bella spuntò l'indirizzo e fece qualche foto con la sua macchina fotografica professionale.

 

Tre settimane dalla decisione di non voler tornare a New York.

Dopo aver cambiato agenzia e aver contattato una più a sud, abbiamo visitato in un giorno quattro case a Seattle, due fuori Tacoma e una a Olympia, siamo rimasti a dormire proprio qui nella capitale, perché un viaggio sarebbe stato troppo lungo e faticoso a quell'ora, il giorno dopo abbiamo nuovamente ripreso la visita fino a Centralia più a sud ed esser risaliti fino a Aberdeen e Cosmopolis di cui la prima una città davvero improbabile per niente carina, almeno la zone mostrataci. Eravamo poi in serata ripartiti per tornare Forks, in auto ci eravamo messi a discutere.

Cancello subito Aberdeen, e Centralia non so te ma quella casa non mi trasmetteva niente”

assolutamente d'accordo con te, quella di Cosmopolis non era brutta era una bella città almeno la zona della casa lo era non conosco per niente la città ma potremmo vedere che si dice” conferma mentre sento il bip bip della macchina fotografica mentre cerca  scorrendo qualche foto fatta

si dai è proponibile con qualche miglioramento si, quindi di quelle di ieri abbiamo detto quella di Olympia è brutta ma ci riserviamo di cercare ancora in quella zona, Tacoma quella in città esclusa non ha giardino, lo stesso per l'appartamento al terzo piano di Seattle”

esatto non mi piaceva per nulla”

ma le pareti tutte in vetro erano forti dai non puoi negare”

oh si forti per la luce, per quanta possa essercene ma non mi piaceva la disposizione delle pareti e poi con quei vetri quelli del palazzo davanti avrebbero potuto guardare dentro casa, io ho bisogno di privacy in casa mia, no assolutamente non voglio guardoni”

ok ricevuto, cancellato per la storia del giardino allora anche l'ultima che abbiamo visto, peccato mi piaceva però in effetti un po' di giardino...”

a te piaceva parecchio?”

no non esageriamo, era ben disposta all'interno ma non che ne andassi pazza, e poi anche io voglio il giardino amore tranquillo”sorrido mentre posa un bacio sulla mia spalla per poi continuare “quindi l'unica rimasta è quella fuori città la seconda vista, ah no anche la prima, quella un po' più piccola”

un diciamo che perora la teniamo casomai ci riserviamo di valutarla ancora”

ok sono d'accordo. Quindi le opzioni rimaste finora sono: Forks, Queets, due a Seattle, una a Tacoma e questa a Cosmopolis”

esatto hai le foto di tutte vero”

sisi tutta la documentazione ce l'ho”

carina la tua idea delle foto”

sono un genio lo so” risi della sua espressione, voltandomi appena. Questa nostra nuova avventura la stava emozionando tantissimo, stava prendendo davvero di petto. Non che per me non fosse importante, assolutamente, era la base con cui costruire la mia nuova vita con la mia futura moglie e aveva un'ampia rilevanza, ma avevo già fatto tutto questo, mi ero già trasferito, e nonostante fosse una novità, per lei era qualcosa di importantissimo e ci teneva così tanto da diventare scrupolosa in ogni particolare.

Avevamo preso anche altri appuntamenti per altri paesi della zona, molti erano conoscenti di mamma che si erano dimostrati con noi molto disponibili. Il prezzo non era il nostro problema principale, ma forse lo era il gusto, essì perché ci eravamo dimostrati di gusti davvero difficili, volevamo un vialetto, e tre camere, salotto e cucina e due bagni come minimo, con questa descrizione le case a disposizione si erano ridotte notevolmente, da queste parti si tendeva più a piccole strutture, quella di mamma e papà era un'eccezione infatti era un rudere prima che mamma la facesse rimettere in sesto a tempo record.

Nessuna sarebbe mai stata paragonabile alla nostra casa a New York, quella era una villa quasi bi o tri-familiare con tutte le stanze e per il nostro futuro sarebbe stata anche esagerata.

Quello che mi avrebbe condizionato molto nella scelta sarebbero state le risposte alle mie pre-domande di impiego inviate dei principali ospedali del paese, stavo già preparando quelle per gli ospedali minori che sarebbero potuti essere vicini alle nostre ipotetiche case.

Mancava meno di un mese alla mia laurea, fissata per fine febbraio, cinque giorni dopo di me sarebbe stata la volta di Alice. Saremmo partiti tutti il 25, dopo il turno di papà della mattina, perché anche loro ovviamente avrebbero partecipato alle nostre lauree, papà aveva dovuto penare un po' per ottenere queste ferie, ma si stava dando da fare con turni extra e qualche straordinario. Avrei voluto dargli in qualche modo una mano, perché potevo notare la sua stanchezza profonda, nonostante non volessi ammetterlo e spesso non apparisse mio padre stava invecchiando. Tutto quello che potevo fare, era adoperarmi in qualsiasi commissione extra, qualsiasi lavoretto, compresi viaggi del meccanico, revisioni auto e la spesa, che praticamente facevamo solo io e Bella ormai.

Una sera scendendo a bere lo trovai addormentato sul divano, sul quale probabilmente si era seduto un attimo appena tornato, mi ero avvicinato svegliandolo con un leggero scossone, all'inizio non aveva capito di trovarsi in salotto, così lo avevo praticamente accompagnato alle scale indirizzandolo.

 

Cinque giorni dopo incredibilmente lo trovammo a pranzo a casa, io e Bella eravamo andati a vedere altre case tornando però all'ora di pranzo, mamma era in piedi dietro la sua schiena e gli massaggiava dolcemente la schiena, mentre lui stava abbandonato a questo piccolo sollievo e si teneva la radice del naso a con due dita ad occhi chiusi.

buon giorno chi si rivede, papà” scherzai, lui alzò la mano salutandoci anche con un sorriso

mamma siediti, quanto è che sei in piedi? Potevamo iniziare noi a cucinare”la rimproverò Bella, lei sospirò in risposta ma obbedì ormai era abituata agli ordini di Bella ma chissà come era l'unica a cui dava corda.

Mamma si sedette accanto a papà che le prese le mani carezzandole con le proprie, io mi diressi ai fornelli a controllare la cottura delle paste e del sugo, mentre Bella continuò a fare il massaggio a papà.

Mangiammo in silenzio diversamente del solito, verso la fine mentre cominciammo a sparecchiare solo allora cominciammo a discutere

allora ragazzi vista un'altra casa carina?”

si una di quelle di stamani non era male due piani, isolata con giardino sembrava apposto”

solo che non è vicina a nessuna struttura sanitaria” aggiunse Bella

quindi verrà scartata?”chiese mamma

non lo sappiamo” dissi

si” rispose invece Bella lanciandomi un'occhiataccia, era diventato il suo punto fermo doveva esserci un lavoro per me vicino, o abbastanza vicino da poter essere raggiunto in un tempo breve, questo ci stava limitando altrettanto nella scelta, anche perché ancora nessuno aveva risposto alle mie richieste di lavoro stavo ancora aspettando le valutazioni e i commenti dei miei ex capi di NY e dei professori, che mi servivano a corredare il curriculum, in questo mestieri si viene sempre raccomandati, ma non potevo certo accettare che fosse mio padre a farlo.

 

Senti Edward siediti un attimo vorrei esporti una vecchia idea che avevamo io e un mio ex collega. Ovviamente non sei obbligato a rispondermi adesso ne a sentirti in dovere di rispondere affermativamente perché sono tuo padre, tu sai dire di no a me e so che sei in parte ambizioso e caparbio nel muoverti con le tue gambe” aggrottai le sopracciglia non sapevo cosa poteva portare tutte queste premesse.

In effetti la mia proposta sarebbe più adatta a uno come me che ha già dato, ma dati i tuoi dubbi e il tuo stile di lavoro in medicina mi sono riproposto di proportelo”

una premessa lunga papà”

voglio esser sicuro che capisca che è solo una proposta vaga senza ancora tanti fondamenti che puoi rifiutare al volo”

ok ma arriva al punto” rise della mia espressione, dopo tutto ciò ero curioso, Bella e mamma pure si erano sedute accanto a noi ormai interessate.

Vedi io e questo mio collega stavamo discutendo della mal distribuzione della sanità in questa regione, come sai Forks come ospedale copre anche Port Angeles e quasi tutti i paesi di questo angolo della penisola olimpica, qualcuno ha degli studi medici in cui per metà giornata si trovano dottori specialisti, ma per il resto si fa capo a Forks. Questo ha come conseguenze ritardi per le emergenze, tranne quelli che sono portati dall'elisoccorso che comunque è efficiente, porta però anche la gente a fare molto artigianalmente come tipo di medicina, ne consegue che diffidano dei dottori, mentre dall'altra porta anche molta gente a trasferirsi in ospedale anche per piccoli sintomi” mio padre mi guardò come a chiedermi conferma che stessi seguendo il suo discorso, e io annuii in risposta

Come sai io amo il mio lavoro, ammetto di esser stato ambizioso e voler esser il primario di un'ospedale, che questo fosse a New York o Forks non era importante, l'importante era arrivare dove per amicizie particolari non mi era stato permesso arrivare. Sono venuto via da quell'ospedale consapevole di non avere le amicizie ma di avere il talento che purtroppo in certi casi conta meno. Queste due ragioni mi hanno portato qua in questo posto e adesso sono realizzato. Ho raggiunto il massimo e non è che non voglio più nulla, solo che adesso sono stanco, non sono queste due settimane di lavoro estenuante è il lavoro in se per se.

Sto cominciando a invecchiare e mi voglio godere questo periodo dopo tanti sacrifici, mi voglio godere la nostra casetta e mia moglie più di adesso, ti sembra una brutta decisione?”Esme prese la mano del marito

no assolutamente papà so quanto ami il tuo lavoro, ma nonostante il tanto tempo trascorso fuori casa posso assicurarti che non ci hai mai fatto mancare nulla se è questo che ti preoccupa”

non è questo, ma ti sono grato per averlo detto figliolo.

Tornando al mio discorso, una delle soluzioni per sopperire alla mancanze della sanità e rendermi il lavoro più leggero è appunto l'idea che avevo avuto con questo mio ex collega, adesso in pensione e andatosene a girare il mondo con la moglie.

Studi privati, questa è la mia soluzione, studi privati di dottori generici o specializzati. La mia idea era quella di crearne uno a Port Angeles, città grande, turistica per giunta ma senza un'adeguata struttura, una grave mancanza, nel quale nessuno sembra volerci investire e tutti continuano ad appoggiarsi a Forks. Ovviamente l'idea è partita con con questa città ma niente mi impedirebbe di crearne altri, magari gestirli entrambi ma di frequentarne uno solo altrimenti addio tempo libero. Una clinica privata mi permetterebbe di gestire il mio tempo e prendermi tutte le pause che voglio, le ferie, il tempo di stare con mia moglie, e un giorno i miei nipoti.

Credi che la mia sia un'idea folle o fattibile? dimmi quello che ne pensi Edward sinceramente”

Non c'era molto da dire, ci doveva aver pensato molto, il suo discorso non pareva avere molte falle, anzi pareva in parte l'arringa di un ottimo avvocato, in questo momento non vedevo niente di folle, era un'idea ragionata che avrebbe permesso a mio padre di realizzare le sue idee.

Sinceramente penso che sia un'ottima idea” sgranò gli occhi quasi sorpreso “veramente lo penso, non so i dati dell'ospedale, degli studi dei dottori, delle statistiche del territorio, ma come idea mi pare ottima e sopperirebbe a entrambe le due problematiche, potresti gestirti da solo, se ti senti ormai realizzato, i soldi non ti mancano quindi non vedo quali impedimenti potresti avere”

anche se io non c'entro nel discorso credo che sia un'ottima idea papà” intervenne anche Bella

grazie ragazzi”

si ma ancora non ho capito io cosa...”

Ecco l'idea è partita da me, come ti ho detto l'altro dottore non è più qui, i soldi non sono un mio problema ma l'idea che mi era frullata in questi giorni era che tu saresti potuto entrare in società con me, come socio al 50% e 50% o se preferisci 70% e 30% insomma nella proporzione che avresti preferito ovviamente”

Quando mi volsi verso Bella riconobbi nel suo volto l'espressione specchio della mia con lo stupore negli occhi e bocca semi spalancata. Avevo seguito il discorso ma chissà come non sarei mai arrivato a questa conclusione.

Una società

Una società con mio padre

Una società alla pari con mio padre

Una società alla pari con mio padre che mi avrebbe garantito un lavoro, tempo disponibile, realizzarmi come dottore curando veramente le persone, sopperire alla sanità e cos'altro? Stare con mio padre. Ero senza parole e cominciai a balbettare

ecco...io...”

Ovviamente ricorda la premessa non voglio che tu risponda ora, ne che ti senta obbligato in qualche modo. Premetto anche che ti ho proposto questa cosa senza senza voler sminuire le tue capacità, con il tuo cervello ragazzo potresti arrivare in cima, ma so anche che non è quello che vuoi tu a differenza mia, da qui la proposta” sorrise divertito del silenzio ancora presente

beh wao a differenza di quello che pensi della mia espressione strana è un'ottima proposta e ho intenzione di valutarla sul serio”

davvero?” notai come si accese qualcosa, entusiasmo che stava in un certo senso cercando trattenere

si certo è una buona proposta, e del genere che piace a me, come hai detto tu stesso non ho le stesse tue ambizioni, e potrebbe essere ciò che cerco. Ovviamente te lo dirò, presto quando ne avrò parlato con Bella”dissi avvolgendo con un braccio il corpo della mia fidanzata accanto al mio

certo, certo ovviamente anche io e Esme ne parleremo meglio. Quindi rimaniamo con questa proposta valida da definire e da valutare con le donne” disse scherzando

certo”

perfetto” e si alzò molto atleticamente il sorriso sulle labbra, mi porse una mano che afferrai con la stessa forza e la finta serietà adesso in volto

perfetto signor Cullen è un piacere discutere di affari con lei” mi disse, cercai di trattenermi dallo scoppiare da ridere

anche per me Signor Cullen” finalmente potetti ridere liberamente

di la verità papà non vedevi l'ora di fare questa scenetta”

si lo ammetto era dall'inizio del discorso che aspettavo” gli diedi qualche pacca amichevole, mentre lo accompagnai all'ingresso, doveva già ripartire

ne riparleremo con calma anche dopo la tua laurea non c'è fretta” mi assicurò prima di partire.

 

Devo dire che ultimamente piango davvero tanto per i miei standard, sto diventando una femminuccia anche se nessuno mi accusa di questo, tanto meno Bella che piange anche più di me.

Certo è che il nostro arrivo a New York è stato commuovente, o perlomeno l'incontro con i ragazzi che ci aspettavano dall'altra parte delle porte dell'aeroporto. Ci avevano praticamente travolto prima che potessimo vederli veramente, dovetti mollare la mano di Bella, per tenere il corpo di Rosalie che mi era quasi saltata in braccio, mentre con l'altra  mi ero aggrappato alla spalla di Emmett, accanto a me Bella lanciò un urletto quando Jasper preso dalla foga dell'abbracciò la sollevò. Quando lasciai il corpo di mia sorella la osservai, sembrava più Bella e più giovane, le stava già crescendo molto il seno per la maternità ma con le maglie e i giubbotti non si vedeva altro

allora il nipotino?” chiesi fissandola, alla mia domanda si sollevò la maglia, in questi quaranta giorni circa di lontananza qualcosa era cresciuto, era solo una piccola sporgenza quasi impercettibile e confondibile con una pancetta a chi non avesse mai visto il corpo e il ventre sempre piatto di Rose, alla sua vista però mi entusiasmai

aaaaah si vede, ehi piccolino piacere di vederti io sono lo zio. Bella guarda chi sta spuntando qua sotto?” chiamai la sua attenzione, e anche lei stupita si avvicinò emozionata e tutti ci facemmo attorno a lei, almeno finché un lamento biascicò qualcosa come:

uuuaguuu” e poi un distinto “MIO” Sam con la sua piccola fronte corrucciata richiedeva attenzioni e si protendeva proprio verso di me dalle braccia di suo padre, non esitai ovviamente, e lo strinsi baciandolo sulla testa, e facendogli una boccaccia, subito il gelosone si dimenticò di tutto sorridendomi, aveva messo su una bella dentiera dall'ultima volta, era dolcissimo come sempre. Passai Sam a mamma che non vedeva l'ora di spupazzarlo, e fui raggiunto subito dall'abbraccio di Jasper, salutai poi meglio Emmett e infine fui raggiunto dalla mia piccola Alice che voleva far la finta arrabbiata, con le mani sui fianchi, ma che si lasciò andare a un abbraccio molto affettuoso e travolgente e fu allora che mi commossi definitivamente.

Dopo di che ci portarono tutti alla nostra vecchia casa di New York.

Che strano è più di due mesi che non ci entro” disse Bella ridacchiando

Tutto era esattamente come lo avevamo lasciato, tranne il salotto pieno di giocattoli di Sam, questo intendeva dire che saremmo stati tutti davvero insieme come a natale sotto lo stesso tetto.

Mamma e papà erano ancora più straniti, era quasi passato un anno dall'ultima volta che erano stati qua.

Salimmo a lasciare le nostre valigie, lasciai le nostre piccole valigie in camera mia, così da avere la nostra camera tutta per noi a disposizione, le valigie avrebbero intralciato.

 

Quella sera fu strano cambiare nuovamente letto, ne stavamo cambiando molti ultimamente, eravamo passati da quello divano-letto dello studio, a quello di mamma e papà fino a quello degli ospiti con bagno dove stavamo adesso, e adesso eravamo tornati qua.

uh sai una cosa, voglio portare via questo materasso” esordii, Bella scoppiò subito a ridere

per quale ragione?”

è fantastico, comodissimo, di tutti i letti questo è quello che preferisco”

non preferisci quello in camera tua?”

naaa questo è molto meglio, poi ormai è il nostro letto e voglio questo”

quando avremo deciso quale casa, lo faremo portar via tanto non credo ai ragazzi serva in qualche modo. Ormai questo materasso ci conosce” sorrise nell'affermarlo, ma la ripresi

uh dici? Secondo me non ci conosce proprio bene”

ah no?” chiese curiosa

no” mi abbassai a baciale le labbra, lentamente ma subito profondamente “non proprio a fondo” dissi accompagnando le mie parole a delle carezze sulla pelle nuda sotto la maglietta del pigiama

capisco e tu volevi fare questa presentazione presumo” disse sussurrando a fior di labbra sulla mia pelle del volto, DIAMINE volevo rispondere

direi” dissi soltanto, con un movimento fluido fu lei la prima a togliere la mia maglietta

così è meglio?” chiese, quel luccichio fantastico nei suoi occhi, dio un solo sguardo mi faceva impazzire, tolsi anche io la sua maglietta

così è più equo, ma non ancora “le risposi baciandole subito il collo libero e mordicchiandolo, dopo la mia meticolosa esplorazione, le mie mani si avventurarono suoi suoi fianchi come le piaceva tanto, mentre le dita giocano un po' con l'elastico, ci sorridiamo complici, Bella mi mordicchiò il mento come risposta a questa tortura e decisi quindi di togliere l'indumento, accompagnai lentamente la sua discesa e premunendomi di sfiorare con le labbra e la punta del naso, il suo corpo mentre scendo fino a sfilare l'indumento dai piedi. Vedo il suo corpo vibrare visibilmente e sento i suoi gemiti trattenersi con sforzo.

Dopo altri baci e carezze è lei a togliere con più praticità i miei pantaloni, facendoli scendere con le mani, per poi tirarli al di fuori delle mie gambe con i suoi piedi che attorniano il mio corpo, grazie a questa questa operazione molto aerobica sorrido, ma Bella non me ne da tempo che carezza con le unghie il mio petto, quello che era un sorriso diventa un gemito trattenuto. E poi altre mani, altre carezze, altri gemiti non espressi e soffocati nelle labbra dell'altro e amore, passione, appartenenza con un tocco di lussuria.

 

 

 

Complimenti signor Cullen, davvero un ottimo lavoro, non mi aspettavo nulla di meno, sono sicuro che si parlerà molto del suo compendio sul primo soccorso, posso arrischiare a una richiesta di averne una copia per i miei studenti” accennò l'uomo che ormai conoscevo da cinque anni, colui che mi aveva fatto avvicinare più di altri alla medicina del primo soccorso, e fatto inculcare quanto fosse importante e centrale il ruolo del paramedico in ogni situazione di emergenza.

Speravo che me l'avesse chiesto, ma sinceramente signore ne avevo già pronta una copia anche se non l'avesse fatto” andai verso i miei seduti sugli spalti di questa piccola aula rotonda, costruita in legno con tavoli a salire come un vero anfiteatro, erano tutti entusiasti e con un sorriso da paresi, cercai di mantenere un contegno, presi dalle mani di mio padre una delle tesi in più che avevo commissionato e andai a consegnarla al professore.

Grazie, complimenti ottima scelta, rilegatura in pelle”

eco-pelle signore non è per risparmio ma solo per scelta animalista, nella prima pagina c'è una dedica per lei signore che leggerà dopo la consegna dell'attestato e del volto finale, ovviamente” mi affrettai a dire dopo un'occhiata fugace ad altri due miei colleghi in attesa e l'unico che aveva già esposto la sua tesi.

La ringrazio, adesso se vuole sedersi, attenderemo i suoi colleghi” con un cenno a tutta la commissione, qualcuno stava ancora spulciando i fascicoli che avevo consegnato loro, andai a sedermi, deviai solo per un momento prendendo la mano di Bella, tesa verso la mia e stringendola un attimo. Mi riaccomodai poi accanto ai miei colleghi che mi strinsero cordialmente la mano facendomi i complimenti.

Non fui in grado di ascoltare i due studenti dopo di me. Mi sentivo quasi mancare, dopo l'oppressione e l'agitazione, che due giorni a questa parte di attanagliava lo stomaco. Avevo mangiato poco e studiato molto, ripassato tutto alla perfezione, esposto discorsi e fatto prove davanti a pazienti fratelli come Jasper e talvolta davanti Rosalie e ovviamente a mio Padre. Avevo fatto altre sei copie perfette della tesi, e procurato tre copie su supporti diversi della mia presentazione grafica. Adesso tutto quello che come mattoni mi attanagliava stomaco e viscere stava scivolando via, alleggerendomi.

Se prima credevo di sciogliermi e nell'attesa cercavo di portare aria sotto il colletto della camicia rigorosamente chiusa con cravatta, ovviamente abbinata al mio completo blu pervinca, scelto e approvato da Alice ovviamente, adesso sentivo quasi i brividi del freddo. Sapevo che cosa stava succedendo dopo il nervoso, adesso stavo avendo un calo di zuccheri, era già successo, agli esami finali per il diploma e poi dopo la mia prima tesi. Cercando di non farmi notare troppo, ne fare troppa confusione tolsi, dal taschino interno della giacca, il mio pacchettino rosso, la mia salvezza zuccherosa, di cui andavo matto. Mentre aprivo il pacchetto, mi volsi e trovai il mio compagno, che mi guardava perplesso, sorrisi e gli porsi una stecca di kitkat che dopo un attimo di indecisione accettò, forse anche lui in preda allo stesso calo di zuccheri. Mi volsi anche verso la mia famiglia e trovai Bella che ridacchiava dietro la mano e Jasper che scuoteva la testa accanto a lei.

Tornai a fingere di seguire la tesi, mentre di nascosto mangiavo la mia cioccolata.

 

...Al signor Edward Anthony Cullen va la valutazione di centodieci centesimi con lode ed encomio della commissione, complimenti signor Cullen, al signor....” non so come riesco a mantenermi serio e posato, dentro di me ci sono fuochi d'artificio che neanche il quattro luglio ha mai visto. Mi viene consegnato un attestato provvisorio e fatto firmare una paio di fogli, mi viene detto che potrò ritirare l'attestato vero tra due giorni alla segreteria del rettore. “Non voglio indugiare ancora, siete liberi di festeggiare con i vostri familiari, fuori dall'aula possibilmente”

Erano già tutti fuori, fatti uscire dopo la valutazione, mentre noi sbrigavamo la parte burocratica. Strinsi la mano dalla commissione, abbracciai il mio professore preferito che lesse con me la dedica, e quasi si emozionò, salutai infine i miei tre colleghi, e poi mi avviai con gli altri fuori dal portellone.

Appena varcammo la soglia ci fu un tumulto di esultanza generale per tutti noi dottori, occhieggiai verso i quattro gruppi e quando intravidi il mio mi avviai verso di loro. Come speravo, Bella si staccò subito dal gruppo, dove ancora stavano applaudendomi per saltarmi al collo, e aggrapparsi con me con tutto il corpo e gambe. Subito portai una mano a sorreggerla da sotto, e lo ammetto, a tenere la gonna del suo vestito bianco, anche se portava comunque le calze. La strinsi con la stessa forza con cui lo fece lei, orgogliosa di me e poi la baciai adorante. La posai poi nuovamente a terra dedicandomi alla mia famiglia. Mio padre mi stritolò in un abbraccio fatto di tante possenti pacche sulla schiena, mia madre mi abbracciò baciandomi centinaia di volte le guance in lacrime, sollevare Alice e Rosalie fu molto semplice quando anche loro si aggrapparono alle mie spalle, Emmett e Jasper diedero sfogo anche loro a tante pacche anche più forti del normale. Trovai tra le persone che avevano assistito anche inaspettati amici, forse più di tutti fu strano vedere Fulvio, con una giacca in velluto viola e un abbigliamento eccentrico, più normale ma comunque  una sorpresa furono le presenza di Danilo e Jacob.

Fino a qualche mese fa non avrei mai detto che saresti venuto pure a cercarmi” gli dissi palesemente divertito

ti ci devi abituare Cullen, può darsi che ci rivedremo prima di quando tu pensi”

perché che vuoi dire?”

Ho litigato di brutto con mio padre, ha fatto il suo cazziatone”

BLACK” lo riprese Rosalie che adesso teneva in braccio il bambino dietro di me

ups pardon, ha fatto...storie, così ho preso un appartamento da solo e ho cominciato a fare un paio di cose per ripicca, per esempio ho preso la patente per l'ambulanza, così posso guidare il mezzo, ho dato diversi esami e tra un mesetto ho preso le ferie e potresti trovarmi più vicino di quanto tu pensi”

non abito più a New York Jacob, sto dai miei...”

a Forks, dico bene?”

beh un'altra cosa che fa impazzire mio padre sono i perdigiorno, e quindi metà della nostra parentela, quindi sempre per rompergli i...ehmm, hai capito credo che farò un viaggetto. Immagino di non sbagliarmi se dico che conosci un certo Ephraim Black”

cosa? Ephraim è tuo parente?” chiesi voltandomi verso mio padre altrettanto stupito

In realtà è mio nonno, padre di mio padre, ma si sono ripudiati a vicenda, così uno non ha un figlio, e l'altro non ha il padre, non si parlano da secoli, e sono sicuro che se vado a trovarlo questa cosa lo farà andare di matto sul serio” risi, che situazione assurda e incredibile.

Beh ti stai ficcando nei casini da solo, ma contento tu, certo che se vieni avvisa”

beh visto il conflitto tra te e tuo padre credo che non ti offenderai se ti dicessi che sono contento che stai seguendo le orme di tuo padre Jacob Black” aggiunse mio padre

in questo momento lo sono anche io signor Cullen” entrambi annuirono d'intesa, mi spostai per abbracciare anche Danilo

Ragazzo senza di te è una pacchia non mi diverto neanche più”

mi dispiace, mi è piaciuto stare la e ti ritengo anche un ottimo dottore e un buon amico”

stai cercando di commuovere questo povero vecchio di la verità”

no affatto, anzi ho una cosa per te” presi l'altro volume rilegato in eco-pelle e una copia semplice della tesi

Questa copia rilegata è per te, con tutti i miei ringraziamenti per questi anni”

grazie mille ragazzo, la leggerò subito mi sei piaciuto la dentro”

Carlisle allora come stai vecchio mio”disse lo stesso salutando finalmente mio padre

Jacob, non so se possa farti piacere, ma se vuoi ho una copia anche per te”

uh grazie, si mi fa piacere, non sono ai tuoi livelli però era interessante”.

Che dite partiamo? È ora di pranzo ormai”

si ok, volete unirvi a noi, abbiamo in preparazione un picnic nel bosco”

un pic nic a fine febbraio?”

basta coprirsi un po' e poi c'è un caldo anomalo in questi giorni a New York”

grazie ma passo, mi aspettano a casa”

anche io ho da fare ma grazie, spero di vedervi presto, arrivederci a tutti, signori Cullen” disse Jacob ed entrambe lasciarono l'aula. Poco dopo seguimmo anche noi diretti al nostro posto per fare picnic, fortunatamente arrivammo in tempo e ci appropriammo dei due tavoli, un terzo era occupato.

 

Mangiammo arrosto e affettati. Questa si che era una festa di laurea come la volevo io, nonostante tutto fui obbligato lo stesso a indossare la ridicola corona di alloro. Sam che in quei giorni di distanza aveva cominciato a fare qualche passetto, dondolava quasi fosse ubriaco, Rose, Emmett o Alice sempre dietro pronti a prenderlo.

Più tardi ci eravamo distesi su dei teli nell'erba, al sole stavamo bene ed avevamo abbandonato presto il giaccone in auto. Papà e Mamma erano poggiati a un tronco spoglio di un albero, io e Bella eravamo a un passo da loro, sulla sulla sinistra Emmett e Jasper stavano discutendo di qualcosa che non ascoltavo, mentre Rosalie e Alice stavano, sistemando Sam che si era appena addormentato su una delle coperte e stavano improvvisando un cuscino.

Richiamai con una carezza nel collo l'attenzione di Bella, portandola a osservarmi:

dici che possiamo finalmente parlarne?”

ha detto dopo la laurea”

ne sei sicura, di questa decisione?”

io si, ma tu sei davvero sicuro?”

si”

ok allora che aspetti” sorrisi, chinandomi sulle sue labbra per baciarla.

Ehi papà, ricordi la tua proposta?” annuì, io allargai le braccia “adesso è dopo la mia laurea, posso dirti quello che abbiamo deciso?”

Si guardò intorno confuso, non si aspettava già una mia risposta, e forse era anche agitato per il mio verdetto.

Certo”

bene, allora io e Bella ne abbiamo parlato a lungo diverse volte, abbiamo e ho valutato le difficoltà, le limitazioni, quello che ci offriva e quello che ci toglieva, è stata ponderata ma scelta assieme e alla fine è stato, si, è sempre stato si”

si, accetti la mia proposta?”

si papà la accetto”.

E' fantastico ragazzo” papà si sporse in avanti, mi faccio vicino a lui che prima mi stringe la mano, ma poi mi attira abbracciandomi, ride, sorride, aveva paura della mia decisione ma era quello che aveva sempre desiderato.

Ehi anche noi vogliamo sapere che proposta”chiese Emmett

papà mi ha proposto di diventare suo socio e aprire uno studio medico a Port Angeles” dissi ai ragazzi. Lessi un forte stupore in tutti i loro sguardi, prima diretti a me e poi a papà.

Lasci l'ospedale? Non era quelli che sempre avevi desiderato diventare primario?” chiese Jasper, confuso

si che lo è, anzi lo era, lo sono diventato e sono soddisfatto, sul serio, era ciò a cui puntavo, il mio arrivo e una volta arrivato posso ritenermi appagato. Ma adesso voglio curarmi un po' di me e di mia moglie, vorrei avere più tempo e gestire il mio lavoro da solo, sto invecchiando ragazzi e risento della stanchezza, ho quasi creduto di perdere Esme e nella mia mente in quel momento mi sembrava di non aver passato abbastanza tempo con lei, di riuscire a starle più accanto come un tempo a causa del lavoro che mi sommergeva. Sono un dottore e sono un primario una doppia presenza che ha richiesto sacrificio, mi ha ripagato, ma adesso devo rallentare. Non sto cedendo, spero che riuscirete a capirmi ragazzi”

certo che capiamo” rispose Emmett

Con una clinica privata potrei stare più tempo con mia moglie e organizzarmi magari con altri colleghi” mamma lo strinse trasmettendogli il suo affetto e la sua vicinanza “ la proposta ad Edward è venuta in seguito, quando ci ha detto di voler rimanere, poi ho pensato che prima volessero valutare un po' in giro, non sapevo veramente come avrebbe deciso”

conoscendo Edward papà, non avrei avuto dubbi sulla sua risposta in proposito, ama la medicina ma non troppo gli ospedali, credo che uno studio fosse l'ideale” rispose Rosalie stupendomi

Rose, si vede che mi conosci meglio di me stesso, perché sinceramente non ci avevo mai pensato prima come soluzione”

New York, ti assicuro è diverso, anche nelle cliniche private, o negli studi privati c'è sempre questa diversificazione, tra chi può arrivare a curarsi e chi no. E' un'ottima idea papà”

grazie piccola” le sorrise con affetto

a casa ne parleremo meglio adesso godiamoci questa giornata”.

 

L'intervista non fu affatto una cosa semplice, dopo le prima domande iniziali generiche sulla moda e le nostre considerazioni su cosa avesse scatenato nel loro mondo il nostro catalogo, a cui rispondemmo insieme a Fulvio presente con noi, si arrivò presto al fulcro dell'intervista ossia tutta la faccenda dello scandalo. Emmett era con noi, si era presentato come nostro avvocato per tutelare Bella, in verità non era avvocato, ma lavorava in uno studio e di legge se ne intendeva ormai e aveva stipulato dei punti e delle richieste prima che firmassimo per l'intervista.

L'intervistatore era una ragazza. Bionda paglia, con tanti ricci e due occhiali neri molto ampi, carina. Aveva messo subito a suo agio Bella per quanto possibile e ci aveva offerto del tè e della pasticceria, dolcetti e biscottini. Quando cominciò a scendere nel privato e le chiese se volessero che fossi allontanato, Bella si rifiutò subito, rivelando il nostro legame e il nostro fidanzamento per suo grande stupore. Sempre seguiti da Emmett Bella raccontò la sua storia da bambina, da ragazza fino al nostro incontro e la sua ritrovata serenità con me e grazie a me. Traspariva tutto il suo amore e il suo affetto ogni volta che pronunciava il mio nome. Quanto la amavo questa donna? Le tenni la mano per tutto il tempo, aiutandola a parlare, parola dopo parola si era avvicinata, poggiandosi infine quasi al mio petto.

La giornalista era stata molto brava, nonostante l'interesse professionale, vedevo molta umanità, e leggevo le emozioni e il disgusto dei racconti di Bella nel suo volto, la cosa un po' mi fece piacere.

Infine le raccontammo del futuro matrimonio e non mi stupii di trovarla praticamente in lacrime, come, se non di più di Bella stessa.

Mangiammo qualcosa sempre offerto dalla rivista, anche se avevamo tutti poco appetito.

Per poi tornare sul set fotografico. Fulvio e il fotografo discuterono molto prima di vestirci e anche dopo sembravano voler fare il lavoro in due, declinazione professione, ci assicurò Fulvio stesso.

Non ero abituato a stare sul set e risultò un po' imbarazzante, forse anche più dell'altra volta, nel quale comunque erano sempre presenti altre persone. Fortunatamente feci solo una decina di scatti da solo, le altre le dedicarono a Bella anche lei in imbarazzo, ma dolcissima e bellissima come sempre.

Le avevo detto di essere orgogliosa di se stessa, di tutto quello che aveva fatto e di dover sempre stare a testa alta, non avevo trovato incitamento migliore, mentre la guardavo sotto l'obiettivo dei fotografi. Facemmo altre foto assieme, per mia fortuna stare con lei mi piaceva e averla tra le braccia mi metteva a mio agio in qualsiasi situazione. Ci improvvisarono anche una foto dove, sopra il suo abito crema, tra i capelli le appuntarono un fermaglio luccicante con un lungo velo, come fosse una sposa, mentre a me sopra la camicia azzurra e il pantalone nero misero un papillon, capii l'antifona e avevo voglia di ridere, anche Fulvio si unì a noi dal set, fecero lo stesso le loro foto. Era ora di cena quando finalmente ce ne andammo.

 

Il giorno dopo la laurea di Alice, novantotto, un ottimo voto, e successivi festeggiamenti in un ristorante. Era già ora di fare le valigie, la sera seguente saremmo ripartiti per Forks e questa volta sarebbe stata una cosa definitiva. Avevo già preparato diversi scatoloni della mia roba più importante, come i libri, le foto e i ricordi della mia camera, più una scatola piena di vestiti che non entravano neanche nella mia valigia più grande. Avevo gettato in verità tanta roba inutile che come sempre viene fuori dagli angoli più impensabili. Adesso mentre inserivo i maglioni più importanti nella valigia grande mi sembrava tutto surreale, la mia camera semivuota, nel quale già sentivo l'eco dei miei passi.

Quando entrai in camera di Bella a recuperare gran parte dell'intimo che avevo lasciato da lei la trovai sul letto a guardare dentro una vecchia borsa, sembrava incantata.

Ehi c'è?” le chiesi incuriosito

Questa era la borsa che utilizzavo prima di conoscerti” disse semplicemente, contemplandone la sporcizia e infilando le dita nei buchi.

Mi sedetti con lei.

Vuoi liberartene o tenerla?”

voglio buttarla e gettare il passato alle spalle ma ci sono ancora delle cose dentro, guarda” mi mostrò un paio di oggetti sul copriletto. Riconobbi due calamite grosse e le presi in mano

per togliere gli anti-taccheggio almeno quelli più semplici, insieme alla lima” c'era poi una bustina con dei fili attorcigliati e degli aghi che spuntavano nel mezzo, una spazzola, un guanto spaiato, delle forbici e la busta vuota con l'intestazione dell'orfanotrofio dove un giorno presi il suo documento d'identità e dove un tempo si trovava anche il suo diploma.

Solo nel momento che la vidi ricordai la presenza di una seconda busta, questa era un po' ingiallita, era piegata in due, ma sembrava un po' accartocciata, gli angoli erano tutti consumati e piegati. La presi tra le dita rigirandola e cercando di drizzarla, era ancora chiusa. Alzai la testa per chiedere una spiegazione a Bella, e la trovai a fissarla con timore, accigliata.

Amore, questa?”

Mi venne data prima di lasciarmi andare insieme agli altri documenti, dissero che era di mia madre” la sua voce risuonò insicura come i suoi occhi. Mi alzai dal copriletto sedendomi accanto a lei.

Vorresti gettarla?”

non so che fare, ho un po' paura”

non posso dirti che fare, però io sono qui in qualsiasi caso tesoro”le baciai la testa, stringendola a me, lei ricambiò posando la testa sulla mia spalla e soppesando la busta. La prese in mano rigirandola.

Rimanemmo forse anche dieci minuti guardandola girare tra le sue dita, e alla fine riuscì a stupirmi, quando sospirò profondamente e cominciò a infrangere un lembo per aprirla.

La curiosità aveva avuto la meglio.

I fogli erano ben due e cominciavano con “Cara Isabella,”

Non lessi il contenuto ma attesi mentre con mani tremanti lo stava leggendo, con la mano massaggiavo la sua schiena, descrivendo movimenti circolari. Attesi.

Quando riabbassò finalmente i fogli, si portò una mano al petto, mollò i fogli e l'altra andò a coprire la Bocca, dalla quale uscì comunque un

OH MIO DIO”.

cosa?” chiesi spaventato, “che c'è scritto?”

Si voltò fissandomi negli occhi, i suoi erano...spaventati e frementi, si aggrappò con molta forza al mio braccio, ero preoccupato cosa c'era di tanto brutto scritto in quelle pagine?

Quanti...quanti Charlie Swan giovani poliziotti...credi ci fossero in Portland quando eri piccolo?”

cosa?” chiesi perplesso del cambio di argomento, cosa c'entrava questo?

Mi portò il foglio davanti al naso quasi spiaccicandomelo in faccia, mi indicò delle frasi, che a malapena ebbi il tempo di leggere.

Qui dice che mio padre studiava per diventare poliziotto, qui che si chiama Charlie, qua in fondo dice che mi ha dato il cognome di mio padre” disse con la voce salita quasi istericamente.

Io invece andai in fondo alla lettera

ODDIO”

Cosa?” chiese agitata

Charlie è tuo padre!”

potrebbe essere un altro insomma non è l'unico-” ma la interruppi indicando l'ultima parola della lettera

René, Charlie mi ha raccontato di aver avuto una ragazza da giovane che si chiamava René, era una specie di Hippy e dopo due mesi è scappata, è sparita insomma”

Oddio, Oddio, Oddio”

Non riesco..non riesco”

è incredibile”

è quasi impossibile”

credi che...?”

penso di si, glielo dobbiamo, dopo può arrivare alle conclusioni che vorrà”

io non pretendo nulla da lui, cioè ha la sua vita non voglio sconvolgerlo”

ancora non ci credo, proprio quel Charlie”

Si pretese verso di me prendendo il mio viso tra le mano e baciandomi.

ho due padri” sorrisi strofinando il naso sul suo

quale dei due credi mi dovrebbe portare all'altare?” la domanda non era seria, era diretta a me e arrivò provocandomi un brivido.

Ti Amo”

Ti Amo”

Qualsiasi cosa sono con te” le risposi.

 

 

The End

 

 

 

Ho iniziato con Bella, ho pensato fosse dovuto finire con Edward.

Immagino adesso partiranno un sacco di proteste, come, quando, dove e qualche accidenti nei miei confronti magari.

Io scrivo al momento, non ho capitoli preparati tranne quando riesco ad avere più tempo e le idee a valanga, ma di solito servono diversi giorni per preparare un capitolo. In questi ultimi capitoli, ho finalmente risolto tutte le questioni primarie in sospeso, compreso l'ultima che vi stava così a cuore che mi avete anche sgridato, per averlo dimenticato.

Ovviamente non lo avevo fatto era solo l'ultima questione che volevo affrontare. Come avevo già premesso ci saranno diversi EXTRA. Alcuni già programmati altri appunto, extra (XD ), che verranno magari improvvisamente fuori. Extra sul futuro e anche sul passato.

Dovrebbe essere sottinteso comunque che non affronterò mai la violenza, ne andrò nei particolari dei rapporti sessuali, mentre sicuramente ci sarà il matrimonio, e si parlerà ancora della lettera. Saranno corti o lunghi e non saranno regolari. Quindi per gli interessati, o mi “tengono d'occhio” tra i seguiti e preferiti, o scrivete un commento al PROSSIMO capitolo dei ringraziamenti A CUI RISPONDERÒ' IL GIORNO DEL PRIMO EXTRA altrimenti spero di vedervi lo stesso.

 

Tornando al capitolo, si sono risolte le questioni PRINCIPALI.

Edward e Bella cercano casa, è divertente andare a visitarle anche se spesso difficile decidere, ne so qualcosa ho fatto due trasferimenti, in questo momento hanno quasi le idee chiare.

La proposta di Carlisle vi ha stupito? La trovo un'ottima idea, ovviamente anche la storia della mancanza di strutture adeguate è inventata, si capisce insomma era utile alla storia. Carlisle era ambizioso e si era dato come punto d'arrivo fare il primario, ci è riuscito a Forks, e adesso diciamo è in pace. Edward lo è meno, lui è più un tipo avventuroso, gli piaceva la medicina, l'ha fatta, ha trovato quel lavoro divertente e realizzante lo ha continuato, so che è sprecato ho più volte detto che secondo quei test che fanno a scuola ha una intelligenza leggermente superiore alla media e una memoria molto visiva e forte, ma se è questo che vuole. I soldi non gli mancano, con altri colleghi a lavorare per loro potranno gestirsi con le famiglie, ma dedicarsi al lavoro nel modo e nei tempi a loro più congeniali. (l'ispirazione mi è venuta vedendo una puntata di Everwood, che però non centra quasi niente, ma la stavo guardando e mi è venuto questa flash in mente).

La laurea, vabbé non poteva che essere una standing-ovation.

Bella non si sta lasciando andare tranquilli, ha capito ciò che vuole fare, non sarà mai una disgraziata mantenuta, né se ne resterà con le mani in mano. Il soldi dell'intervista per metà sono andati in beneficenza, si parlerà anche di questo in futuro.

E di nuovo la lettera... Ho pensato molto se lasciare che fosse un caso oppure no, alla fine ho deciso di no, perché rivedo in Charlie della mia testa un po' di Bella. Non è facile questa cosa da spiegare.

 

E infine ditemi pure quello che volete sono qui per qualsiasi cosa.

Grazie

Con affetto

FunnyPink

   
 
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