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Autore: carolaVS    12/03/2012    0 recensioni
Nella vita tutto può succedere. Non smettete mai di sognare, è l'unica cosa che ci rimane da fare. Credi nei tuoi sogni, sempre, un giorno si avvereranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I giorni assieme a lui volarono decisamente. Mi ritrovai seduta sul mio divano, alle 2 di notte. Era la vigilia della sua partenza.
Se mi era impossibile dormire solo all'udire del suo respiro al mio fianco, immaginate sapendo che il giorno dopo mi avrebbe lasciata non si sa per quanto tempo.
Le lacrime rigavano il mio viso, scorrevano senza che me ne accorgessi.
Con una tazza di thè e una sigaretta, cercavo il più possibile di calmarmi, di scacciare via i brutti pensieri.. Ma non ce l'avrei mai fatta.
Non alzarsi tutte le mattine con lui al mio fianco, non poterlo abbracciare quando mi pareva e piaceva, non poterlo baciare, non potermi far cullare dal suo battito e dal suo respiro, non sentire la sua voce quotidianamente. Tutto questo mi sarebbe mancato di lui. Sapevo che la distanza mi avrebbe completamente divorata. E la cosa che mi avrebbe fatto più male era il non poterne parlare con nessuno, non potermi sfogare se non con mia madre.
Aspiravo il fumo con violenza, lo sentivo andare dritto nei miei polmoni, mi auto lesionavo.
Poi sentì qualcuno avvicinarsi, non avevo dubbi che fosse lui, ci avrei giurato. Non avrei mai voluto fargli vedere la mia sofferenza, non volevo fargli pesare il mio enorme dolore. Feci finta di non accorgermi della sua presenza.
'Ehi..' sussurrò a bassissima voce.
Io non risposi, Zayn si avvicinò sedendosi sul divano accanto a me. Era visibilmente imbarazzato, probabilmente non sapeva come comportarsi.
Poggiai la tazza, spensi la sigaretta e mi buttai tra le sue braccia, piangendo a dirotto.
Lui mi strinse forte a sè accarezzandomi la schiena: 'Piccola non fare così ti prego, non posso vederti in questo stato. Io non ti lascio scappare capito? Mettitelo ben in testa, tu oramai sei mia. Non piangere, te ne prego. Ci rivedremo più presto di quanto tu immagini, credimi'
'Me lo prometti?' dissi io tra un singhiozzo e l'altro.
'Ehi guardami' prese il mio viso tra le sue mani 'te lo prometto. Ora calmati, ti prego.'
'Mi mancherai, Zayn. Non puoi immaginare quanto, non puoi.'
'Posso immaginare, mi mancherai tantissimo anche tu. Ma vivrò ogni giorno con il pensiero che ti rivedrò presto e vedrai: i giorni voleranno e ti riabbraccerò ancora.'
Mentre parlava, poggiai la mia testa sulle sue gambe mentre lui mi accarezzava i capelli. Probabilmente mi addormentai grazie al dolce suono delle sua voce nelle mie orecchie e al tocco delle sue mani delicate.
 
ZAYN'S POV.
La sera precedente era stata straziante, non potevo vederla soffrire così, e sapere che era tutto per causa mia mi struggeva ancor di più.
Cercai in tutti i modi di rassicurarla perchè non l'avrei più lasciata. Ormai era entrata a far parte della mia vita e difficilmente ne sarebbe uscita. Dopo che si addormentò la presi tra le mie braccia e la portai a letto, io invece, passai la notte insonne.
La mattina seguente mi svegliai prima di tutti, mi preparai in fretta e in furia e uscì da casa. Il paesino lo conoscevo a malapena ma sicuramente sarei riuscito a trovare un fioraio.
Accesi una sigaretta e cominciai a camminare a passo veloce fino a quando i miei occhi non brillarono alla vista di un negozio di fiori. Mi fiondai all'interno, il fioraio mi venne incontro: 'Posso aiutarla?' mi chiese sorridendo.
'Sì, grazie. Un mazzo di 50 rose rosse, è possibile averlo?'
'Certamente, anzi lei è molto fortunato. Il fornitore ha da poco scaricato la merce quindi posso prepararglielo subito!' rispose gentilmente.
'La ringrazio, se è possibile fare tutto in fretta le sarei grato. Ho un aereo da prendere.' risposi.
'Mi dia 10 minuti ed è tutto pronto, promesso!'
E il gentile fioraio fu di parola: dopo neanche il tempo pre stabilito, il bellissimo mazzo era pronto. Ero convinto che a Carola sarebbero piaciute tantissimo.
Lo salutai ringraziandolo e ritornai a casa. Stranamente ricordai la strada senza sforzi, salì le scale, la mia principessa dormiva ancora. Entrai lentamente nella stanza e poggiai i fiori sul suo letto, poi presi la lettera che le avevo scritto e la infilai tra le rose.
Adoravo osservarla mentre dormiva, era bellissima, sembrava un angelo caduto dal cielo.
Uscì dalla stanza, e andai a mettermi sul divano. Inevitabilmente sarebbe arrivato il momento in cui anch'io sarei crollato. Di fronte a lei cercavo sempre di apparire forte, cosa che in realtà non ero affatto.
Asciugai la prima, la seconda, la terza lacrima ma poi non riuscì più a bloccarle e scoppiai in un pianto silenzioso.
Ad un tratto sentì dei passi e cercai di far assorbire le lacrime dalla mia maglietta.
Era la madre di Carola che avvicinandosi a me sussurrò: 'Buongiorno ometto' mi diede un bacio sulla fronte e continuò 'Ci mancherai tanto, lo sai?'
Mi alzai e l'abbracciai forte: 'Mi mancherete tanto anche voi, davvero. Grazie per tutto, ho passato dei giorni meravigliosi in vostra compagnia. Ti prego, prenditi cura di Carola ora più che mai, non c'è bisogno che ti dica il perchè. Conto su di te.'
'Tranquillo Zayn, ci penso io a lei. Spero davvero di rivederti presto.' mi disse dolcemente accarezzandomi i capelli.
'Lo spero vivamente, anch'io.'
'Ti va un caffè?' mi chiese sorridendo.
'Sì, grazie' risposi per poi accendermi la tv. Passavano programmi di ogni genere, continuavo a cambiare canale nonostante la mia testa fosse altrove.
 
CAROLA'S POV.
Aprì lentamente gli occhi, mi ritrovai nel mio letto. I miei capelli puzzavano di fumo e dopo pochi minuti ricollegai tutto. Avrei voluto non aprire mai gli occhi, svegliarmi direttamente il giorno seguente, far finta che quel maledetto giorno non fosse mai arrivato.
Mi stiracchiai lentamente e poi, svogliatamente mi sedetti sul letto.
Indubbiamente il mio sguardo si poggiò su quell'enorme mazzo di rose, portai le mani davanti la bocca per lo stupore.
'Oddio!' sussurrai sbalordita.
Mi alzai, le presi in mano sniffandone il meraviglioso profumo. Su c'era un biglietto: 'Con tanto amore, Zayn'
Non avevo dubbi, quel ragazzo sapeva sempre sorprendermi.
La valigia era pronta lì per terra, e vederla mi trafisse il cuore letteralmente ma nonostante ciò corsi da lui.
Mi vide e mi venne incontro lentamente, io invece mi avvinghiai a lui come un koala: 'Grazie' sussurai.
Non rispose ma sentì la mia spalla umida, stava piangendo. Non so chi mi diede la forza di non crollare assieme a lui, in tutti i modi cercai di rincuorarlo semplicemente con un caloroso abbraccio.
Controvoglia mi allontanai da lui, asciugai le sue lacrime con le mie dita e gli accarezzai la guancia.
'Ieri eri tu a consolare me, ora invece sono io a farlo con te. Calmati amore, ci rivedremo presto, vedrai. Io sono sempre qui.'
Non rispose, si limitò a guardarmi per poi andare a rimettersi sul divano.
Io intanto, dopo aver posato i fiori nel vaso, andai a prepararmi.
Era giunto il momento: presi la valigia di Zayn e la passai a mio padre che la ripose in macchina. Zayn era al mio fianco, tesi la mano verso la sua, e gliela strinsi forte.
Entrammo in macchina, era ora di partire, destinazione aereoporto; stavolta non c'era più l'adrenalina del suo arrivo, non c'era più l'ansia dell'incontro, non c'era più niente, solo una tristezza infinita che ci accompagnava verso destinazione.
Zayn poggiò la sua testa sulle mie spalle mentre io gli accarezzavo il viso delicatamente.
Arrivati a destinazione, sentivo il mio cuore frantumato in troppi pezzi. Non volevo lasciarlo andare ma dovevo.
Chiesi a mia madre di lasciarci soli così lo salutarono e andarono via. Rimasimo soli, uno di fronte all'altra. Io a stento trattenevo le lacrime lui, altrettanto.
Ci abbracciammo, l'ultimo bellissimo abbraccio che riuscì a scaldarmi un pò il cuore.
'Non è un addio.' mi disse accarezzandomi la spalla.
'Me lo prometti?' continuai io.
'Promesso.' rispose.
Presi il suo volto tra le mie mani gelate e lo baciai per l'ultima volta: un bacio salato al sapor di lacrime, amaro come un arrivederci, dolce come l'amore che ci univa.
Con la sua valigia, si allontanava lentamente da me, mi fece cenno con la mano salutandomi con un sorriso forzato sul viso.
Io ricambiai cercando di sfoderare il più bel sorriso del mondo e poi sparì dietro la porta.
Mi voltai e cominciai a camminare con la testa rivolta in basso, con le lacrime che rigavano il mio viso.
Raggiunsi la macchina, non volevo parlare con nessuno, salì e mi persi tra i miei pensieri. Il sogno era ormai terminato.
  
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