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Autore: MarkmanTaughtMe    12/03/2012    5 recensioni
"Non c’è niente di fantasioso in questa storia. Seriamente. Nulla. E’ solo cercare di mettere su un foglio di carta una strana sensazione di nostalgia per qualcosa mai vissuto veramente,per dei posti di cui non ho mai assaporato l’aria, per una sensazione di sicurezza e in un certo senso calore anche se senti i brividi della brezza primaverile che s’infiltra sotto la t-shirt dopo un temporale avvenuto dopo mesi e mesi di gelo. La questione si fa umida."
Frank P.O.V. Frerard obviously. Ambientazione fine anni '90
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Avrei dovuto farmi i cazzi miei.

 
Sospiro.
Mancano 20 minuti alla fine dell’ora. Non ce la faccio più. Dopo ho le prove.
Sbatto la matita sul banco.
Prendo il compasso. Faccio delle incisioni.

Bell rings
I make my escape
It helps a little, but doesn't save

Prendo la borsa e la tiro faticosamente sulle spalle

Beat down's a common thing
It happens every day
Maybe I'm just strange cause I don't change schools
Maybe I like the abuse
Or maybe I'm just like you

Cerco di uscire nel minor tempo possibile da scuola ma sento comunque delle urla arrivarmi alle orecchie. Non avrei dovuto baciare quell’idiota. Davanti a quegli idioti. Che vanno a dirlo ad altri idioti.
Cerco di non voltarmi
Mi arriva uno zaino in faccia,perdo l’equilibrio.

I'll get up off the ground
Stand tall and fight
My eyes don't hurt at all
No,non ho tempo per mettermi a fare a botte.

“VAI A SBACIUCCHIARTI CON GLI ALTRI MASCHIETTI DEL TUO GRUPPO?”

I would rather die

Than be your whipping boy

“Iero, dove te ne vaiii?”

Summer is one day closer


As God is my witness… I will never be a victim again.
 
 
Non posso perdere le prime prove di Mike.
Entro di corsa,in ritardo fiondandomi sul divanetto del garage del mio migliore amico.
C’è anche lui. Comincia a cantare.



Questa
è la fine di Frank Iero.


 
 
Sono le 6 del pomeriggio.
Il sole sta già tramontando. C’è una sorta di viola-rosso nel cielo. Lo osservo,per poi distogliere lo sguardo e darti l’attenzione che meriti. L’attenzione che meritano le tue mani sudate che tremano ancora dall’agitazioei. Oh Dio, non avrei mai voluto metterti a disagio. Neanche fosse venuta la Regina Elisabetta a vederti cantare. Sono solo io. Non vedo ulteriori brutte figure che tu possa fare prima che io ti batta per tempo ed esperienza.
 
Arrossisci se ti chiede qualcosa qualcuno che non conosci bene,per poi sostituire al tuo sorriso uno sguardo che non riesco a decifrare.

Non è perso. Non è neanche fisso. E’. E’ vivo. E allo stesso tempo vuoto. Ray fa una battuta sui capelli di Mike; cristo,sono ridicoli sul serio. Gerard si lascia andare in una risata assurda. Spalanco gli occhi nel sentire un suono simile. Si accorge del fatto, arrossisce nuovamente tirando le guance verso gli occhi,guardando in basso. Porta una mano alla bocca. Si mangiucchia le unghie. Il vento gli sposta di poco la sciarpa avvolta al collo e appoggiata alla spalla. Ha un brivido. In questo momento realizzo anch’io che ho freddo. Nel mio campo visivo appare l’immagine della mia t-shirt gialla. Arrossisco anch’io, e corro dentro a cercare il giubetto abbandonato sul pavimento.



----------

 
 
C’è qualcosa di te che non sopporto? Riesco a far in modo di trovare qualcosa di te che non mi vada affatto bene? Merda,ma sei grasso.

Siamo sul tuo letto.

Cerco di estrarti le cose che ti fanno stare male. Sapevo della storia con quella ragazza. Kate,vero?

“E così…è finita” concludi tu.

Sono a gambe incrociate sulle tue lenzuola.

Ti sto sporcando le lenzuola con le mie Etnies.

Potrebbe esserci della merda sotto.

Ma ti frega qualcosa?

Fissi il soffitto. Guardo fuori dalla finestra: c’è un’atmosfera strana.

Ci sono le nuvole.

Parlami.

Parlami, e parlami ancora.

Okay?

Te ne prego.

Sei le note di questa canzone.

Tossisco, mentre penso a quando ti ho rivisto dopo anni.

Oggi fuori scuola ti hanno visto con me,e tu lo sai cosa ti hanno urlato dietro.

Sono colui che porta merda sulle tue lenzuola, Gerard.

Le candide lenzuola che dovrebbero proteggerti dai tuoi demoni notturni.
Le lenzuola della tua vita.

Ti spio da quando avevo 8 anni,nella tua cantina a disegnare.

E le foto? Dove cazzo dormivi, Gerard?

Sembrava una fottuta camera oscura.

Tutta la tua fottuta vita sembra un immensa camera oscura.

Posso essere una tua foto? Qualcosa di appeso al contrario che gocciola.

Why are you so far away?
 Even when you're standing next to me
You eyes give you away
Telling secrets when your mouth don't feel like talking


Tiri su col naso.

Ti cade una goccia di tempera rossa sulle lenzuola.

La fisso come se fosse colpa mia

Con un gesto impacciato cerchi ti strofinarla via

Mi passa per la mente l’assurda idea di sporcarti le lenzuola con il mio sangue, un modo masochista con cui perdere la verginità.

Sono ancora qui a fissare quella macchia.

Non voglio renderti sporco come me, Gee.

Tu non sei così…tu…non provi queste cose.

Ti accorgi che sono sovrappensiero, e con la minima confidenza che sei riuscito a prenderti in questi mesi ti alzi dal letto e tiri il lenzuolo con tutta la coperta.

Scivolo come un undicenne la sua prima volta al pala ghiaccio

“Frankie avanti,cos’hai?”

Alzo lo sguardo e vedo che i suoi occhi non sono più lucidi dal suo racconto.

Gli sorrido lentamente e poi lo tiro per un braccio,mandando a puttane tutto il suo set di colori

Inciampa tra il mio piede e la coperta e finisce tra le mie ginocchia mentre appoggiato con la testa al mobile io rido liberamente.

La mia risata si spegne man mano che vedo i suoi occhi perdere la luce che gli dava la risata riempiendosi di una luce strana,diversa. La sua espressione si fa seria.

Non ce la faccio più. Sono mesi che mi racconto cazzate. Mesi che aspetto di sciogliere l’enigma delle tue labbra

Socchiudo gli occhi e ti accarezzo gli zigomi,poi la guancia.

Dal tuo mento alzo leggermente il viso, indeciso tra il contemplare la bellezza dei tuoi occhi o quella delle tue labbra.

Annullo la distanza tra noi

Non hai il tempo di arrossire.

Ci baciamo.

Le tue guance sono inizialmente candide…e poi

Ecco la prima macchia.
  
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