Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: damnslyth    12/03/2012    5 recensioni
Rose è una ragazza sociale e disponibile, infatti cercherà di aiutare sua cugina Lily a farsi notare dal misterioso, solitario e affascinante Scorpius Malfoy. Ce la farà?
E se accadesse qualcosa di inaspettato...
Uno strano discendente dei Black scombussolerà gli equilibri dei maghi e i Mangiamorte Superstiti si rimpatrieranno per vendicare il loro signore. Ci sarà una Terza Battaglia di Hogwarts?
Da uno dei capitoli:
Si buttò a peso morto sul letto: sistemare con ordine i suoi vestiti nell'armadio era stato faticoso. Le venne da ridere perché, effettivamente, era una ragazza davvero strana. Si abbuffava come una vacca, sporcandosi, e non aveva nemmeno un minimo di grazia, eppure era abitudine per lei avere camera e vestiti in ordine. Amava il Quidditch ma non trascurava lo studio, anzi, quello veniva prima di tutto; adorava combinare casini ma nonostante ciò non le dispiaceva un buon libro e sapeva come uscire dai guai con il di dietro “pulito”. Un carattere tutto suo, insomma, ma le andava bene così perché aveva molte persone che le volevano bene e la accettavano per quello che era.
Tranne una che, a quanto pare, non ricambiava il sentimento intenso che andava ben oltre l'amicizia.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SAAALVE! u.u tutto bene? Chiedo scusa per il ritardo di due settimane ma tra varie cose non ho potuto aggiornare çwç ma non preoccupatevi, ora sono qui con un nuovo capitolo!
Da quanto ho visto, quello precedente vi è piaciuto molto xD eh beh, vorrei ben dire! Isabelle alla fine non è cattiva e Jonathan... vi prego, non odiatelo, ha sbagliato, ma errare è umano! Si rifarà, ve l'assicuro çwç
Vedo anche che tutte siete convinte che sono così sadica che rovinerò già tutto tra i due beduini! D: Perché pensate questo di me? *piange disperata* Ora che ci rifletto, avete tutte le ragioni per crederlo! Ma per ora godetevi questi momenti dshkhfsdukhf tra i due, anche se in questo capitolo inizierà la parte pericolo/avventura che continuerà fino alla fine di questa storiella u.u dai su, in fondo deve pur accadere qualcosa, o preferite che la finisca qui? Ecco, quindi abbiate pietà di me e non odiatemi tanto, è per il bene di tutti *patpat*
Bene, vi mollo! A presto, spero; aspetto come sempre recensioni! :)
Buona lettura <3

 

 

                               Attacco a sorpresa

 

 

La mattina seguente, un sole accecante piombò brusco nella stanza attraverso la finestra. Nel letto c'erano due ragazzi, un biondo e una rossa, e le posizioni in cui erano messi era qualcosa di davvero inconcepibile.

Si erano addormentati uno stretto all'altro, composti come non mai, stringendosi a mo' di fiabe. Ma ora, una ragazza era completamente addosso a un ragazzo il quale, poverino, era nell'angolo più remoto del letto e rischiava di cadere.

Rose aveva una gamba tra quelle di Scorpius e il vestito era andato a farsi benedire, riducendosi a una maglia. I capelli lunghi e mossi erano sparpagliati sul viso e sul petto del biondo, mentre il suo volto era affondato nel collo dell'altro. Scorpius era supino e solo Merlino sa come avrebbe potuto respirare con quella miriade di capelli profumati in viso, ma nonostante ciò dormiva placidamente. Una delle braccia era sovrastata dal peso della ragazza, però, non si sa come e perché, aveva la forza di stringerle un fianco e tenerla ben salda a sé.

Rose aprì pian piano gli occhi, che alla luce erano di un bel azzurro limpido, e stordita si domandò dove fosse, il giorno e l'ora. Provò piano ad alzare la testa ma percepì un mento e sgranò gli occhi. Rammentò ciò che era successo la sera precedente e un brutto pensiero l'assalì. Era tutto vero? Era un sogno? Era Scorpius quello su cui era sdraiata? Si era ubriacata tanto da finire a letto con uno sconosciuto? Ma lei non aveva mai toccato alcol in vita sua! Com'era possibile?

Presa dai complessi, cercò di passare lo stato di trance per sincerarsi dell'individuo sotto di lei. Si levò alcune ciocche di capelli dagli occhi e spostò piano il viso: notò una collana a forma di spada e una S, la camicia bianca e comprese che quello era davvero Scorpius.

Ora un altro pensiero le gelò il sangue: e se si era dimenticato tutto?

Strizzò gli occhi come a voler scacciarlo dalla mente e provò con calma ad alzarsi, quando anche il bel fanciullo si mosse e mugugnò qualcosa. Rose si mise a sedere e rimase a fissarlo, un po' spaventata ed estasiata dalla sua presenza. Scorpius, ancora con gli occhi chiusi, si massaggiò il braccio morto dal peso della ragazza con la mano e poi aprì con calma gli occhi, quel giorno di un grigio ipnotizzante. Rose provò a fare un sorriso, aspettando l'esito della sua reazione. Scorpius si passò una mano sugli occhi, stropicciandoli, prima di stiracchiarsi e portar una mano tra i capelli.

La guardò: << Buongiorno >> disse con voce strascicata. Rose fece un cenno del capo: << Dormito bene? >>.

Scorpius inarcò un sopracciglio, alludendo: << Considerando che son rimasto schiacciato tutta la notte... >>.

Rose sorrise: allora forse si ricordava. Sbuffò: << Potevi spintonarmi! >>.

<< Mi dispiaceva >> confessò portandosi le mani dietro la nuca. << Eri così adorabile mentre dormivi >>.

Le arrossarono leggermente le gote, poi gli mollò uno scappellotto sugli addominali e fece per scendere dal letto, quando una mano la fermò e un sussurro malizioso la svegliarono per bene: << Non mi hai dato il buongiorno come si deve >>.

Rose volse lo sguardo verso di lui con fare provocante, cercando di non ridere: << Solo perché ho dormito con te non significa che tu sia degno di un onorevole buongiorno >>.

<< Peccato >> mormorò mordendosi il labbro inferiore, senza smettere di fissarla. Rose pensò che come ragazzo non era per niente timido o che, ma la cosa non le dispiacque. Odiò cedere, ma si avvicinò piano a lui e lo baciò. Scorpius ricambiò con un entusiasmo che sorpresero la rossa, ma non si ritrasse, ancora inesperta. Il biondo le accarezzò una gamba nuda, ma Rose la fermò e si staccò sul più bello. Lo fissò con sguardo sensuale e soddisfatto dal disappunto e sorpresa che l'altro provò: << Mai far cedere Rose Weasley >>.

<< Ne terrò presente >> rispose strizzandole l'occhio. Ora Rose capiva come faceva ad avere così successo con le donne nonostante apparisse tanto riservato e chiuso. Erano ancora vicini quando la porta si spalancò: << Rose sei... Oh. OH! Oh... >> esclamò Dominique con un ampio sorriso, ancora sulla soglia. Fece l'occhiolino a entrambi: << Vi aspetto giù, piccioncini >> e se ne andò. Entrambi i soggetti arrossirono prima di separarsi a disagio. Rose si abbassò il vestito con qualche difficoltà prima di prendere la prima roba che le capitò in mano e andare in bagno a cambiarsi. Quando uscì, Scorpius stava facendo il letto. Gran uomo di casa, lo terrò presente pensò sogghignando. Si fece la coda e poi scese prima di lui, quando una presenza in fondo al corridoio le fecero svanire tutta la felicità che fin'ora aveva provato, lasciando spazio al rancore, rabbia e tristezza. Jonathan stava trafficando con due valigie, una delle quali era destinata a Fleur: erano i regali che Gabrielle aveva fatto per la famiglia. Imprecò leggermente quando Rose, per attirare l'attenzione, chiuse con uno scatto la porta e iniziò a scendere lentamente le scale con le braccia incrociate e le sopracciglia aggrottate. Jonathan si alzò dopo essere chinato e a rilento voltò il capo verso lei, fissandola negli occhi. Il brusio che veniva dalla porta aperta della cucina lì accanto cessò.

Si guardarono a lungo, ma quando l'amico stette per andarsene sconfortato, Rose calcò con la scarpa sullo scalino, attirando ancora l'attenzione dell'altro. Lui si drizzò le spalle prima di voltarsi una seconda volta: Rose scese tutte le scale, in modo che la sola distanza di due metri li separassero.

Il ragazzo prese un respiro e abbassò lo sguardo: << Spero che tu un giorno possa perdonarmi >>. La rossa non rispose, sempre più rigida. << Ho mentito perché... tutti fanno cazzate per amore, no? Ma alla fine vincono sempre quelli stronzi >> concluse con un sorriso amaro che fecero impietosire un po' Rose. Ci stava male, lo percepiva, ma non se la sentiva ancora di perdonarlo. Lei non avrebbe mai fatto una cosa simile, e la questione di Lily e Scorpius ne era una prova.

Il ragazzo tornò a fissarla, deciso e sicuro di sé come non mai; ciò provocò in Rose uno strano effetto: << Credo che un giorno ti renderai conto di aver fatto la scelta sbagliata, e non lo dico per rancore o che, ma te lo dico da amico, perché anche se ho sbagliato voglio il tuo bene. Forse tu ora non lo vedi, ma sarebbe stato meglio se fosse andato tutto per il verso che avevo iniziato a compiere... Non dico sia giusto mentire, ma in questo caso sarebbe stato meglio. Un giorno, per vari motivi che vedrai da sola, ti renderai conto che non hai un futuro con lui. In ogni caso, io ci sarò per te >>.

Rose lo guardò muovendo nervosamente il labbro inferiore: la sicurezza con cui Jonathan aveva proferito quelle parole, quasi fosse certo del futuro dei due, la spaventarono molto. Ma quando notò che aveva alzato lo sguardo sopra la sua testa e Rose aveva avvertito dei passi dietro lei, disse con enfasi: << Ti ringrazio, ma ho preso la mia scelta ed è meglio che tu la accetti >>. L'amico annuì prima di prendere tutto e uscire, chiudendosi la porta alle spalle. Rose all'improvviso si sentì male: erano stati davvero buttati via lunghi anni di amicizia in questo modo? Le venne da piangere, ma ricacciò dentro le lacrime e si fece forza. Sarebbe sempre stata legata a Jonathan, e qualcosa le disse che prima o poi sarebbe tornato nella sua vita.

Qualcuno posò le mani sulle sue spalle, e si voltò: era Scoprius che le fece un piccolo sorriso titubante. Rose lesse nei suoi occhi tristezza e comprese che aveva assimilato le parole di Jonathan. Gli diede un bacio sulla guancia, e Scorpius la strinse con un braccio. Poi si staccarono ed entrarono in cucina per la colazione.

 

<< ALBUS >> iniziò Dominique con particolare enfasi. << Vuoi una fetta di pane tostato, caro? >>.

<< Ma certo, tesoro >> rispose il moretto con un ghigno stampato il faccia e una voce schifosamente soave. Rose si chiese cosa diamine avessero quei due da confabulare e poi se ne rese conto. Si bloccò alla porta con Scorpius dietro: all'ultimo decise di tornare in camera, non aveva voglia di rendere spiegazioni agli altri su come stavano ora le cose tra lei e Scorpius, anche perché prima doveva capirlo bene. Ma fu tardi, perché sentì una mano stringerle la spalla; si voltò: era Molly.

<< Zuccherino, non fai colazione con noi? >> chiese con un sorriso ampio. Scorpius la salutò con un cenno del capo prima di fiondarsi sugli unici due posti che casualmente erano liberi: tra Albus e Dominique.

Rose la guardò malissimo e poi, imprecando, si sedette con nonchalance alla sinistra del biondo. Tutti rimasero a fissarli, felici come ebeti, e Scorpius era davvero a disagio: aveva lo sguardo fisso sul piatto pulito e non osava alzarlo. Rose, d'altra parte, se ne infischiava altamente e si ingozzò di cibo: il suo stomaco aveva iniziato a funzionare di nuovo alla meraviglia.

Dopo che Molly, Albus e Dominique si resero conto che non avrebbero estorto nessuna informazione, tornarono alla loro colazione.

<< Hai un viso più rilassato, cara >> disse il moro cercando di fare il serio.

<< Vai a fare il lecchino con Lumacorno >> ribatté secca Rose. A Scorpius andò di traverso e lei gli diede un colpo sulla schiena in modo naturale, poi tornò a bere il succo. Si rese conto solo allora di com'era strano il loro rapporto, di come cambiavano in base a chi avevano vicino: lei in pubblico era molto estroversa, impacciata e spavalda, molto simile a suo padre e i suoi zii; invece da sola con lui diventava molto razionale, timida e particolarmente in imbarazzo, assomigliando molto a sua madre. A differenza Scorpius in presenza di altri era alquanto misterioso, riservato e sulle sue; con lei era spavaldo, dolce e per niente disagiato.

Dominique sbuffò posando il cucchiaio: << Andiamo, ce lo volete dire o no che state insieme? >>.

Rose la fissò con i denti ancora affondati nella mela e anche il biondo alzò lo sguardo, con le labbra appena appoggiate sulla tazza di latte. La rossa finì di masticare con una lentezza esasperante, per poi rispondere: << Può darsi >>.

<< Può darsi? >> incalzò Molly con un'aria maliziosa e un sopracciglio inarcato. << Sì, può darsi >> ripeté stizzita.

<< Beh, avete inaugurato bene la cosa, allora >> si aggiunse Al con finta indifferenza. In quei casi Rose non lo sopportava: sembrava maledettamente James o Fred.

<< Cosa vuoi dire? >> domandò Scorpius tranquillamente parlando per la prima volta, e Rose gliene fu grata.

<< E' stato brutto dormire da solo... >> alluse fischiettando. Il biondo inarcò un sopracciglio: << Non abbiamo fatto niente, Potter >>.

<< Non ne dubito, Malfoy. Rose rimane sempre mia cugina e se scopro che l'hai deflorata ti castro >> rispose con un sorrisino cortese. Rose sputò il latte che stava bevendo e iniziò a tossire, Dominique con un incantesimo le liberò le vie respiratore: le stava andando di traverso. Scorpius iniziò a impallidire sempre più dall'uscita dell'amico e qualcosa parve dire che aveva voglia di sotterrarsi direttamente. Rose ci mise un po' a riprendersi, prima di alzarsi e fissare Albus con la faccia più terrificante che avesse mai fatto uscire: un misto di Hermione e Ginny. Il moro sgranò gli occhioni verdi che lo mostravano così innocente e la rossa si chiese quando mai lui fosse stato così angelico come sembrava.

<< PUNTO PRIMO >> iniziò, sull'orlo di esplodere. << Tu non sai un bel NIENTE del se sono deflorata o meno e PUNTO SECONDO >> continuò avvampando di rabbia << Non sono affari tuoi e non te ne deve importare un CAVOLO! >>.

<< Sei già stata deflorata? >> chiese Albus con la bocca spalancata, ascoltando solo un pezzo del tutto e interpretandolo come meglio pensava.

Rose sbraitò: << NON HO DETTO QUESTO! ASCOLTAMI QUANDO PARLO! >> poi prese un'arancia e gliela lanciò in testa.

<< Ouch >>.

Quando Albus assunse l'espressione di non provare a sputare mai più niente di simile, tornò composto a dedicarsi al suo latte e non parlò per il resto del tempo in cui rimase in tavola. Molly se la rideva sguaiatamente mentre Dominique si tratteneva a stento. Rose si impettì soddisfatta e finì la mela, mentre Scorpius le lanciò uno sguardo complice accompagnato a un timido sorriso che ricambiò.

La rossa si accorse che mancava Zac e, appena stava per chiedere dove fosse, comparve dalla soglia, seguito da Alice e Lily.

<< Congratulazioni! >> esclamò andando dai due. Diede un bacio sulla testa a Rose e una pacca particolarmente forte sulla schiena di Scorpius, poi tornò in cucina. Rose si accorse che Dominique lo stava fissando rancorosa, infatti si staccò per raggiungerlo in salotto e parlare. Lily stritolò entrambi mentre Alice fece un sorriso caldo e sincero all'amica.

Se iniziano a scassare per qualcosa che manco so io, non oso immaginare quando mi sposerò qualcuno.

 

Nel pomeriggio passarono tutti una bella giornata in spiaggia, e Rose a malapena sopportò le oche che, con fare civettuolo, sbavavano spudoratamente su Scorpius. Dire che tutta la spiaggia aveva gli occhi puntati su loro -specialmente su Dominique- sarebbe stato un eufemismo: erano il gruppo più originale di tutti. Dom aveva una bellezza sovrumana, lei i capelli sul castano-rosso, Lily color carota, Scorp Zac e Al un aspetto tutt'altro che niente male, Alice una faccia dolce e lunghi capelli biondo grano.

<< Non agitarti, Rose, Scorpius manco se le guarda >> disse Dominique sullo sdraio, completamente all'ombra: non poteva prendersi la tintarella, la sua pelle era troppo candida e sensibile, uno dei svantaggi delle Veela.

Rose borbottò qualcosa: << … non mi agito >>.

<< E' lui che dovrebbe esserlo, per lo schianto che sei. Tu sei preziosa, non lui >> enfatizzò.

<< Cosa intendi? >> chiese Lily, anch'essa sotto l'ombrellone con Rose. Entrambe, anche se non erano delle Veela, avevano la pelle bianca e quindi soggetta a bruciori. Alice era l'unica che si godeva i raggi solari con un grazioso costume intero e un'abbronzatura che la rendevano molto bella, in più i capelli avevano assunto un colore più chiaro.

<< Intendo che Rose deve fare la preziosa, essere meno disponibile e più stronza se non vuole perdere Scorpius >> rispose con un sorriso sotto gli occhiali neri da sole.

<< Che? >> domandò la rossa, accigliata.

<< Non sapete proprio niente voi, eh? >> sogghignò Molly raggiungendole dopo un bagno. Strizzò i capelli sulla pancia della bionda che sussultò e iniziò a maledirla. Riacquistò la sua simpatia confessando: << Ascoltate i suoi consigli, è così che ho conquistato Mark >>.

<< Dicevo >> iniziò la bionda interrompendola, ancora un po' stizzita dal gesto. << Che agli uomini piace cacciare. Loro amano essere predatori, non prede, e le ragazze facili non le vogliono. A loro piace il gusto della caccia e se voi state lì dietro loro come dei cani non li conquisterete mai. Vedete Rose e Scorpius: il nostro biondino ha capito di amarla solo quando lei ha iniziato a simulare indifferenza nei suoi confronti e si è fatto avanti solo quando si è reso conto che qualcun altro avrebbe potuto averla >>.

Rose la fissò sconcertata: aveva pienamente ragione. << Mi stai dicendo che se avessi fatto l'indifferente prima sarebbe stato diverso? >>.

<< Forse >> disse con una scrollata di spalle. << Anche se effettivamente Scorpius non si sarebbe fatto avanti lo stesso se non sotto l'effetto dell'alcol... Ma per la maggior parte è così. >> Fece una pausa. << Alice, per esempio >> la ragazza si destò dai suoi pensieri. << Se continuerai a esserci sempre per James, continuerà a calpestarti come sta facendo ora. Se noti, solo io e Rose riusciamo a tenergli testa. Tu sei meravigliosa, devi esserne convinta, come dice nonna Molly, alla fine poco importa chi sei o da dove vieni: se sei sicura di te e delle tue potenzialità andrai lontano >>.

Le cugine -e Alice- la fissarono sorpresi e ammaliati: Dominique stava aiutando Lily e Alice, anche se indirettamente, Rose lo capì. Lei c'era sempre per tutti, ma in modo implicito, come un'ombra: amava fare del bene ma, per una chissà quale ragione, forse umiltà, non sopportava venire ringraziata.

Lily prese appunti mentre Alice aveva come qualcosa di diverso in viso: sembrava propensa a qualcosa di positivo, e Rose ne fu felice.

 

                                                                                                                         * * *

 

I giorni a venire passarono felici e in modo divertente, infatti volarono in fretta e il ritorno a casa erano imminenti.

A Rose dispiaceva molto, ma voleva godersi quei momenti che sapeva non sarebbero più tornati, alla tristezza dal ritorno ci avrebbe pensato poi.

Il mese in Francia l'aveva maturata, la sofferenza si era tramontata in gioia e determinazione e ora si sentiva più sicura di sé, come se avesse potuto conquistare ogni cosa: perché in fondo, se uno vuole veramente qualcosa e si impegna, la ottiene.

Quella giornata era particolarmente fresca e il cielo plumbeo: Rose aveva deciso, per quei ultimi quattro giorni al mare, di andare in spiaggia alle sei per godersi l'aria pulita e la pace e solitudine che regnavano. Si mise una felpa e si incamminò alla riva deserta, bagnandosi i piedi e sorridendo alla vista dei pesciolini che nuotavano attorno ad essi.

Andò al molo e si sedette in fondo, facendo penzolare le gambe. Chiuse gli occhi e inspirò per bene l'aria pulita, con i capelli che le solleticavano il viso: era felice. Iniziò a pensare a varie cose finché prese una pietruzza e iniziò a farci un cuore...

<< Dovresti mettere due iniziali >>.

Una voce la fece sussultare: alzò il viso e se lo trovò lì, bello come non mai. Scorpius si sedette accanto a lei, scaldandosi le mani e guardando l'orizzonte. Stettero per un po' in silenzio, finché Rose gli chiese dolcemente: << Come mai così presto? >>.

<< Volevo farti compagnia per una volta, se non ti dispiace >> rispose sorridendole.

<< Certo che no >> proferì guardando i loro piedi in acqua. Scorpius le scostò una lunga ciocca di capelli dietro l'orecchio e Rose lo guardò con il capo inclinato, sorridendogli.

<< Sei così bella... >> mormorò fissandola estasiato. La ragazza arrossì un po': << Grazie >> poi tornò a guardare il mare, pensando a Jonathan. Come se il biondo l'avesse capito, mormorò: << Mi dispiace aver... >>.

<< Oh no, non dirlo nemmeno per scherzo! >> esclamò Rose, seria. << Quello che ha fatto è ingiusto... >>.

<< Ma aveva tutti i diritti per farlo e forse lui avrebbe potuto renderti più felice e più al sicuro >> convenne fissando l'orizzonte con i suoi occhi grigi-azzurro.

<< Credo di non essere stata mai felice così in vita mia >> rispose stringendogli una mano. Scorpius prese un bel respiro prima di abbracciarla: lei si accoccolò contro il suo petto.

<< Ritornerete amici >> disse posando il mento sulla sua testa.

<< Ne sono sicura >> rispose, cullandosi a ritmo del suo battito. Batteva veramente forte, e solo per lei. Stettero per un po' così, finché poi non si baciarono lentamente, assaporando il momento. Rose poco dopo si staccò, mormorando: << Sei ancora addormentato >>.

<< Sul serio? >> sussurrò lui, sorpreso. << Eppure io credevi di ess... >> ma non finì la frase, che Rose lo buttò in acqua. Scorpius tornò a galla, scuotendo i capelli e fissandola in modo inquietante ma divertito: << TU! Piccola peste... vedi cosa ti faccio! >>.

<< COME? >> urlò Rose, soddisfatta, portandosi una mano all'orecchio e simulando di non aver sentito. Scorpius uscì dall'acqua e lei iniziò a correre, finché lui la prese da dietro, la strinse forte per lerciarla tutta, poi la resse in braccio e la buttò tra le onde.

Così, tra un dispetto e un bacio, passarono un'ora insieme e tornarono a casa bagnati.

 

 

La sera dopo, una brutta pioggia cadeva fitta per il paesino vicino a Cannes. Albus, Dominique, Zachary, Scorpius e Rose mangiavano placidi guardando la televisione, e ogni tanto Albus sobbalzava al suono di un tuono.

Finito, sparecchiarono e poi continuarono a guardare un film seduti a tavola. Zachary aveva le gambe distese su una sedia, Albus era stravaccato, Dominique assente e Scorpius ancora poco convinto dell'incolumità dell'aggeggio Babbano. Rose aveva le braccia conserte e uno strano presentimento: stranamente tutti erano silenziosi e l'ambiente, oltre che il tempo, incutevano un po' di paura.

Alle nove e mezza di sera si sentì un tonfo. I cinque ragazzi si guardarono, prima che Dominique uscisse a controllare, nonostante Zac -che era particolarmente nervoso e agitato- l'avesse supplicata di non farlo.

<< Non c'è niente, sarà stato un cane >> disse rientrando dopo qualche minuto, togliendosi la giacca e posando l'ombrello. Seguì un altro rumore assordante. Si fissarono ancora una volta tutti prima che Rose si alzasse, impugnasse la bacchetta e decidesse di uscire con la cugina. Rientrarono dopo qualche minuto, ma di nuovo niente. Seguì un terzo boato, e una strana luce rosse provenne dai fitti alberi del boschetto lì vicino. I tre ragazzi si alzarono raggiungendole e Dominique disse: << Qualcuno stia qui: non si sa mai >>.

<< Ci starò io >> si affrettò Zac, serio. Gli altri annuirono e si incamminarono allerti verso il posto interessato, con un groppo in gola e le bacchette impugnate. Giunsero, ma oltre a vari animali e grilli che cantavano, non si udiva o vedeva nient'altro.

<< P-potrebbe essere stato un animale, no? >> convenne Albus, un po' spaventato. Scorpius sembrava il più agitato di tutti, ma non per paura: << Andate dentro >>.

<< Come? >> chiese Dominique, accigliata.

<< Mi hai sentito bene! >> esclamò con troppa enfasi, quasi paonazzo. Rose indietreggiò istintivamente di un passo. Albus lo fissò e di colpo la paura svanì. Sembrava avesse capito: << Non ti lascio solo, Scorpius >>.

Rose si chiese perché diamine fu l'unica a non capire la reazione del biondo, ma poi un lampo le balenò in testa: Astoria era stata rapita in Francia. Deglutì e un brivido di paura la percosse, ma si fece forza: non l'avrebbe abbandonato. Mentre stava per rispondergli, Dominique scagliò rapidissima un incantesimo alle sue spalle: << STUPEFICIUM! >>.

Partirono vari schizzi di luce e tutti si abbassarono. Erano lì: i Mangiamorte superstiti.

<< CHI E' STATO? >> urlò Albus con il fiatone.

<< Non lo so, era qualcuno di incappucciato >> rispose frettolosa e ansiosa Dominique, guardandosi intorno con timore che qualcuno sbucasse da un momento all'altro.

Scorpius digrignò i denti: << Merda! >> e si alzò di scatto per andare chissà dove, ma Rose lo fermò.

<< Tu non andrai da lor... PROTEGO! >> echeggiò creando uno scudo intorno, riparandosi da uno Schiantesimo.

<< DEPRIMO! >> scagliò Dominique verso un ammasso lontano di rocce, provocando una violenta distruzione. Si udì un gemito: probabilmente qualcuno di loro era stato ferito.

Sentirono dei passi avanzare e corsero a perdifiato, inoltrandosi nel bosco, mentre schivavano gli attacchi e provavano a lanciarne alcuni.

<< LEVICORPUS! >> esclamò Albus, e si sentì qualcuno dimenarsi, ma il buio non permetteva la visuale. L'ansia cresceva tra i quattro: ce l'avrebbero fatta?

<< Lumos! >> soffiò Scorpius, e rivelarono un uomo con la maschera. A Rose si spezzò il respiro e Scorpius lo fisso con un disgusto evidente e sbraitò: << DOV'E' MIA MADRE? >>.

<< Fai meno l'impertinente, ragazzino >> sogghignò in modo inquietante.

<< Tarantallegra! >> esclamò Albus prima che Scorpius nominasse altri incantesimi, e il Mangiamorte iniziò a dimenarsi a mezz'aria. Rose esclamò: << Inacarceramus! >> e strette corde lo bloccarono, il che era una tortura dato che non la smetteva di dimenarsi per ballare data la Fattura di Albus.

<< Che squadra, ragazzi! >> esultò Albus tra l'ansia e la felicità. << Ne abbiamo fatti fuori due! >>.

<< Non cantar vit... >>.

<< AVADA KEDAVRA! >> una Maledizione Senza Perdono colpì una volpe: per fortuna la mira fu presa molto male. Rose fece un balzo e si portò una mano sulla bocca alla vista dell'animale ormai morto.

<< Merda, via! >> ordinò Dominique, correndo ancora. Andarono avanti entrando sempre più nel cuore del bosco, al buio, mentre il freddo li penetrava e pungeva a fondo. Nonostante fossero stati tutti molti coraggiosi, una grande paura li infondeva. Si ritrovarono di nuovo nel buio e silenzio più totale.

<< Che facciamo? Siamo quattro ragazzini, non possiamo fermarli! >> si disperò Albus, passandosi una mano tra i capelli e guardandosi intorno.

<< Tuo padre ha sconfitto Voldemort alla nostra età, se ne sei convinto ce la faremo! >> disse Rose, dando sicurezza. All'improvviso, una grande tristezza li invase... Un senso di solitudine, vuoto, depressione prese il sopravvento: non ce l'avrebbero mai fatta, Rose ne era sicura. Erano infantili, come avrebbero potuto? Il mondo faceva schifo, tutto era così ingiusto, la Morte era l'unica soluzione. James non le credeva, aveva spezzato il cuore a Dylan e Jonathan, nessuno la voleva, Scorpius l'avrebbero preso presto: era la fine. Voleva sparire da quel posto, morire, non aveva più senso vivere, non avrebbe mai realizzato tutti i suoi sogni, Scorpius l'avrebbe lasciata...

<< E... Ex... >> tentò Albus, strizzando gli occhi, con una voce flebile. Prese più sicurezza: << EXPECTO PATRONUM! >> dalla sua bacchetta scaturì una bellissima cerva bianca, ma era poco nitida. Rose pensò a Scorpius che la baciava, e nominò lo stesso incantesimo: una donnola affiancò la cerva, che prese più forma. Scorpius compì lo stesso, ma la lince svanì poco dopo. Una gatta si unì agli altri due, e i tre Patronus andarono dritti verso gli alberi, per poi svanire. I quattro tornarono normali. Albus era pallido: << Non ditemi che... non ci credo... >>.

<< Dissennatori >> digrignò Dominique, guardandosi intorno.

<< Sono comparsi quando Rose ha nominato il Suo Nome... >> osservò Scorpius, deglutendo.

Gli altri tre lo fissarono terrorizzati, prima che Dominique dicesse: << Ascoltatemi: non possiamo scappare, dobbiamo farli fuori, o ci uccideranno! Se non lo faranno con noi, lo faranno con altri. Ci riusciremo >>.

<< Ma... >> tentò Albus.

<< Ma un cazzo! >> inveì Dominique. << Tira fuori le palle, Albus Severus Potter! Non è vero che solo perché sei stato smistato in Serpeverde non puoi essere coraggioso! Porta onore al tuo nome! >>.

Quella frase parve colpire Albus in pieno viso, infatti annuì, così tutti e quattro tornarono indietro, uniti e allerti.

Sei Mangiamorte comparvero dal nulla. << STUPEFICIUM! >> tentò Rose, ma invano. Albus riuscì a disarmarne uno, e Scorpius distrusse la sua bacchetta. Gli altri sembravano furiosi come non mai. Dominique era molto abile, ma oltre a quella fortuna iniziale non riuscirono a colpire più nessuno, e la situazione diventò tragica. Rose si mise in un angolo, evocò il suo Patronus e ordinò ad esso di andare ad avvisare Gabrielle, così svanì. Vide uno di essi lanciare un Sectumsempra a Scorpius e riuscì a evitarlo per un pelo, schiantandolo contro un albero: << EVERTE STATIM! >>.

Vide il biondo illuminarsi alla figura di una donna distesa, e ingenuamente iniziò ad andare verso di lei. << MAMMA! >>.

<< NO, SCORPIUS, POTREBBE ESSERE UNA TRAPPOLA! >> urlò inseguendolo, ma un Mangiamorte non le lasciò tregua. << Scorpius! TORNA INDIETRO! NO! CONFUNDUS! STUPEFICIUM! EXPULSO! >> il Mangiamorte venne colto da una scarica elettrica, ma un altro la scaraventò violentemente contro una roccia, e Rose perse i sensi, non ricordandosi più nulla...

 

Aprì gli occhi: aveva un'enorme mal di testa e vedeva figure sfocate. Le sue orecchie iniziarono a fischiare finché non si rese conto di sentire delle voci famigliari.

<< LI HA APERTI! OH! >> esclamò una voce, e dopo si ritrovò stretta tra le braccia di qualcuno che singhiozzava. Dal profumo riconobbe che era sua madre.

<< Mamma... >> mormorò con voce fioca, e poco dopo focalizzò, anche se non chiaramente, gli altri: suo padre stava attaccando furiosamente Scorpius, mentre Gabrielle e suo marito stavano stringendo Albus e Dominique. Rose si alzò di scatto, gemendo e avvertendo vari dolori fitti partire dalla testa per espandersi su tutto il corpo: << No, papà, smettila! >>.

<< ROSE! >> soffocò lui, correndo ad abbracciarla. Un'altra voce -che sorprese alquanto Rose, infatti si chiese se l'aveva immaginata- ammonì: << Fatele aria, l'ultima cosa che vorrebbe è venire assalita >>.

Rose si distese di nuovo e trovò la Preside McGranitt guardarla con apprensione e preoccupazione. Si rese conto di essere sempre in Francia.

<< TU! Devi stare lontano da mia figlia! Se non fossi mai venuto qui non le sarebbe successo niente! Sparisci! >> inveì Ron, fuori di sé.

<< TI PREGO PAPA', SMETTILA! >> urlò Rose con tutte le sue forze, infatti iniziò a tossire. Stava male e l'ultima cosa che voleva era veder suo padre sbraitare contro Scorpius. Una porta si aprì: era Harry.

<< Ne hanno presi tre, quelli che loro hanno ferito, gli altri sono scappati >> annunciò con rancore e disdegno. Vide Rose e si accovacciò vicino a lei: << Ehi... siete stati grandi, siamo fieri di voi, di te. Ti rimetterai presto >>.

<< Grazie, zio... >> rispose debolmente, per poi concludere, mugugnando: << Ti prego, fai smettere papà di urlare contro Scorpius... >>. Harry annuì, le strinse la mano e poi portò fuori il suo migliore amico. Scorpius era seduto nell'angolo più remoto con le mani sul viso e i gomiti appoggiati sulle gambe, mentre la McGranitt gli stava dicendo due parole di conforto. Hermione continuava ad accarezzarle i capelli.

<< Mamma, non è colpa di Scorpius >>. Lei le sorrise, ancora in lacrime: << Lo so, tesoro, lo so. Non ce l'abbiamo con lui, ma sai che papà è molto impulsivo e in queste situazioni se la prende con chi non gli va a genio... >>.

<< Ma lui adesso ci starà male, già ci soffre... >> gemette, presa da una fitta allo stomaco. Iniziò a non sopportare la presenza di nessuno: << Ti prego, lasciami sola con lui >>.

Hermione la guardò, sospirando, prima di darle un bacio sulla fronte: << Va bene. Noi staremo qui, domani mattina ce ne andremo insieme. Verrò a controllarti, tu riposati >> poi prese Albus e Dominique sottobraccio e fece cenno di andare.

Si alzò anche Scorpius, ma Rose lo chiamò. Lui si arrestò, ma non si voltò a guardarla, ancora sulla soglia. Insisté: << Ti prego, non lasciarmi sola >>.

Scorpius si girò e si avvicinò a lei, sedendosi ai suoi piedi. Rose lo vide con il volto sciupato e lesse chiaramente che si stava portando un grosso peso sulle spalle, e non se lo meritava. Si stava prendendo tutte le colpe, ma non doveva. E vederlo così sentì più male di quanto già avesse. Stese un braccio verso di lui ed esitò un po', prima di stringerle la mano. Rose si spostò lentamente: << Ti prego, sdraiati >>.

<< No Rose, io... >> ribatté con il magone, e la rossa lo interruppe. << Se non lo fai ho ancora forze per scaraventarti in Norvegia >>. Sorrise un po', prima di obbedire. Rose si accoccolò tra le sue braccia e Scorpius la strinse volte, come a non volerla più lasciar andare.

<< Mi-mi dispiace... io l'avevo detto... io porto guai... mi dispiace >> balbettò afflitto e sofferente, e Rose gli accarezzò la schiena e i capelli.

<< Scorpius, ti prego. Non è colpa tua, mettitelo in testa. Non voglio più sentirtelo dire, e non farti venire strane idee >> rispose cercando di nascondere il dolore. Scorpius si staccò leggermente per fissarla, poi le accarezzò una guancia: << Non deve succederti niente per colpa mia, hai rischiato, avete rischiato >>.

<< Non posso vivere in una teca di vetro >> convenne osservando quei occhi grigi e spenti.

<< Lo vorrei tanto >> confessò accarezzandole le labbra.

<< Troveremo tua mamma e sbatteranno ad Azkaban quei tre sfuggiti, stanne certo >> disse tentando un sorriso. Seguì un silenzio.

<< Rose, forse è meglio se... se tu... Jonathan aveva... >> balbettò ancora, ma Rose lo interruppe.

<< No, no, no, ti prego! Abbiamo appena iniziato, è tutto così perfetto, non rovinare tutto! >>.

Scorpius la strinse ancora: << Voglio solo il meglio per te >>.

<< E allora resta qui >> rispose semplicemente, e il ragazzo non mollò la presa per nemmeno un secondo. Rose provò a chiudere gli occhi, anche se lo spavento, la situazione e soprattutto il futuro la turbavano. Cosa li avrebbe aspettati? Ma soprattutto, dov'era Zachary mentre loro affrontavano quei Mangiamorte Superstiti? Presa dai dolori e da quei pensieri, rimase sveglia per un tempo che parve interminabile, finché poi si addormentò tra le braccia del suo ragazzo.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: damnslyth