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Autore: CABARETdelDIAVOLO    13/03/2012    4 recensioni
Sequel di "Insieme" (Tom Hiddleston/Chris Hemsworth).
Dopo un mese dalla magica notte trascorsa a Roma entrambi erano convinti di aver ritrovato stabilità nelle loro vite ma allora perchè basta uno sguardo per trascinarli di nuovo in quella passione tanto desiderata quanto sbagliata?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We belong together'
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NOTA IMPORTANTE!

Questa fanfiction è la terza della serie "We belong together" composta dalle precedenti fanfic "Insieme" e "Insieme - Making Of"


...per scelta

Sempre liberi di separarsi senza separarsi mai.

"Chris! Chris! Da questa parte! Chris!" Le voci dei fotografi strepitavano da ogni parte all'uscita della sala mentre i giornalisi finivano di intervistare gli attori presenti alla prima. Chris Hemsworth era appena uscito dal cinema accanto a sua moglie, con cui, oramai a detta di tutti i giornali, stava affrontando una crisi che li vedeva uscire insieme solo per eventi come quello.
Era vero.
Era tutto vero.
Ma la loro era stata una scelta voluta da entrambi e per questo, nessuno, per ora, ne era rimasto sconvolto o dispiaciuto.
Loro erano stati gli ultimi ad andarsene dalla sala e oramai quasi tutti i colleghi si stavano dirigendo alle auto per essere riaccompagnati in albergo. L'australiano si guardò intorno cercando con lo sguardo il suo amico, e star della serata, Jeremy Renner, mentre sua moglie si spostava verso il loro taxi. Dopo diversi minuti riuscì a vederlo mentre si incamminava verso la sua macchina ringraziando i fan; fece per chiamarlo ma la voce gli si bloccò in gola non appeva lo vide accostarsi ad un altro uomo.
Un uomo che non si aspettava in nessuno modo di trovare lì, quella sera.

"Hey, Tom!" Renner diede un pacca sulla schiena di Tom Hiddleston che accusò il colpo e allargò la bocca in un ampio sorriso.

"Ciao Jer! Complimenti! È un film magnifico!" Rispose gentilmente mentre i due si stringevano vigorosamente la mano.

"Grazie! Ti vedo in forma! E quel leggero pizzetto ti dona un sacco!" Disse Renner indicando il poco accenno di barba che copriva il viso dell'inglese.

"Oh! Grazie!" Affermò subito Tom passandosi la mano sul mento con aria da finto intellettuale. Entrambi scoppiarono in una fragorosa risata mentre Jeremy si spostava dirigendosi verso l'auto. "In che camera sei? Vengo a fare due chiacchere dopo!"

"221! Ti aspetto!" Concluse il moro congedando l'amico con un cenno del capo e voltandosi subito dopo, senza pensarci, verso l'uscita della sala. Immediatamente, il suo sguardo si incontrò con l'unica persona che, si rese conto, lo stava guardando. Sentì per un attimo una sensazione, come un vuoto in mezzo al petto, colpirlo senza pietà.
Chris.
Tra incarichi, impegni, lavoro, erano passate più di quattro settimane dal loro ultimo incontro. Quando arrivarono in aeroporto quella sera di un mese prima, si separarono sapendo perfettamente che nulla sarebbe stato più come prima, nonostante cercassero di convincersi che non era vero. C'era stato un attimo, prima di salutarsi in cui tra i loro sguardi avvertirono un brivido, una scossa che li fece sentire terribilmente a disagio. Per la prima volta dopo quella notte, si erano guardati e avevano capito che tutto ciò che speravano, desideravano, sognavano, non poteva rimanere niente di più di ciò che era: un ricordo.
Non erano più riusciti a vedersi. 
Forse...non avevano più voluto vedersi.
E adesso era lì, elegante e bello come sempre, fermo, in piedi, con gli occhi puntati su di lui; solo i suoi capelli erano leggermente diversi, più lunghi di come se li ricordava quando li aveva stretti fra le dita mentre...
Era trascorso un mese dalla premiere in Italia.
Era trascorso un mese da quella notte a Roma.
Era trascorso un mese da...
Tentò di rimanere calmo, ma più si costringeva a comportarsi naturalmente, più sentiva di non riuscire in alcun modo a far rallentare il suo cuore. Fece un profondo respiro, tirò le labbra in un cortese sorriso e sollevò leggermente una mano salutando con un lieve movimento delle dita. Ma l'australiano non rispose, rimase immobile con lo sguardo puntato su di lui senza fare nessun movimento. Pareva arrabbiato, agitato, sconvolto e l'inglese si sentì quasi in imbarazzo vedendo che il suo saluto non veniva ricambiato. Abbassò il braccio ma non smise di guardare il biondo negli occhi e, senza rendersene conto, fece un passo per andare verso di lui.

"Tom!" Ma la voce di Jeremy lo fermò istantaneamente facendolo girare. "Porto qualcosa bere per cui prepare i bicchieri!" Concluse facendo risuonare la sua voce in mezzo alla via prima di infilarsi nella macchina e chiudere la portiera.

Il moro sospirò di nuovo e con uno scatto riportò la sua attenzione sul tappeto rosso ma questa volta, non trovò più nessuno e
il suo sguardo non incontrò più quegli occhi azzurri, gli unici al mondo in grado di farlo sentire così confuso, debole e indifeso.


  
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