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Autore: meiousetsuna    13/03/2012    12 recensioni
Bentrovate! Questa è la seconda storia della serie "New wave Heroines", nella quale si racconta l'incontro tra Haruka e Michiru, nella celebre puntata n. 106! Scopriremo qualcosa di più della guerriera di Nettunoe come sia iniziata la loro conoscenza... tra flashback e missing moments... tutte le curiosità rimaste in sospeso! Dal testo: Haruka chiuse gli occhi, aspettando il colpo, mentre Michiru sollevava la mano destra, non sarebbe stata tanto pesante. "Ritieniti schiaffeggiata". Era abituata ad incassare, minacce, o tantomeno un gesto aggressivo non la spaventavano, ma lo sdegno, quello non poteva sopportarlo". Se vi va... R&R! baci dalla vostra Setsuna!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New wave Heroines'
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Documento senza titolo ex Capitolo 7)

"A proposito, mi spetta la narrazione della leggenda dello yukata".
"Hai ragione; dunque, devi sapere che è considerato un cimelio dalle donne della mia famiglia, perchè il giorno in cui lo mettono per la prima volta trovano l'anima gemella; tutto è iniziato quando il mio trisavolo, che era governatore di una provincia nei tempi in cui c'era il rischio di una guerra civile, fu svegliato all'alba da un suo sottoposto, perchè malgrado la sorveglianza, una persona era arrivata sul tratto di spiaggia sotto il palazzo dove viveva, ma nessuno aveva osato arrestarla. Lui si stupì molto e scese a controllare; c'era una fanciulla che non sembrava neanche di questa terra, che cantava sulla riva del mare; non gli servì chiedere chi fosse e da dove giungesse, la portò con sè e da quel momento non si separarono mai. Non è romantico?"
"Estremamente. E ha funzionato con tutte, fino a tua madre?"
Michiru si rabbuiò. "Sì, ma lei la considera una futile superstizione e non ne ha fatto buon uso... forse te ne parlerò, ma un'altra volta".
"Non importa; mi incuriosisce di più sapere a chi hai spezzato il cuore quando è stato il tuo turno!"
"É difficile a dirsi, oggi ho incontrato troppe persone. Nessuna di loro mi è parsa innamorata di me, magari il sortilegio era predisposto per finire ad una certa scadenza e io non ho fatto in tempo, sarebbe comico, non ti pare?"
E terminato il suo Martini finse di non badare al fatto che il suo interrogativo fosse rimasto senza risposta.

Mezzanotte era trascorsa da un bel pezzo quando Haruka posteggiò la Ferrari blu nel garage e preso l'ascensore interno salì all'attico, concludendo finalmente una delle giornate più tribolate della sua esistenza, durante la quale era passata a turno da uno stato di esaltazione ad un altro di depressione e rifiuto e poi daccapo, fino al colpo di grazia di quella sfacciata provocazione che Michiru le aveva indirizzato un attimo prima di ricordarle che era prudente rientrare a dormire un numero sufficiente di ore, visto che l'indomani c'era l'esame di ammissione al Mugen, una prova pesante e impegnativa; giunte a casa sua le aveva rivolto gli auguri ed era scesa rapidamente, senza darle modo di replicare.
Dormire abbastanza! Una bella battuta, prendere sonno le sembrava la più improbabile delle opzioni; la paura di stare costruendo un castello in aria e di dover assistere al suo crollo la dilaniava; la posta in gioco valeva un tale azzardo, rischiare di annullare un anno di duro lavoro su se stessa? Una figura sfuocata si formò per un istante nella sua mente, ma venne scalzata da un assillo più urgente.

Con un gesto concitato si slacciò il nodo della cravatta e il primo bottone della camicia, respirando più liberamente, dopo di che si appoggiò contro la grande finestra della sua stanza, con la fronte sul vetro, sperando di calmarsi ma un calore inestinguibile la struggeva e ci sarebbe stato solo un modo per placarlo, ma non era alla sua portata.
"Michiru tu mi farai impazzire, forse è quello che vuoi... che darei perchè fossi qui adesso, se mi tenessi abbracciata e mi accarezzassi i capelli, scivolerei in un limbo senza incubi e non ti chiederei nient'altro, solo di riposarti accanto a me - si staccò dalla vetrata sospirando, sostenendosi alla parete con le spalle; poi fece scorrere la mano destra sul viso e sul collo... - che sto facendo?"
Senza pensarci due volte corse nella cabina della doccia e completamente vestita, annegò tutte le sue smanie sotto un getto d'acqua ghiacciata.
"Tutti coloro che hanno superato sia la prova scritta che quella orale con almeno ottanta centesimi passino all'aula D; siamo spiacenti per gli altri che hanno speso il loro tempo; siamo certi che i vostri voti vi consentiranno comunque di accedere ad un ottimo Istituto".
Michiru non si era scomodata a farsi largo nella calca intorno al tabellone, era certa della propria preparazione e con aria di sufficienza si recò direttamente nella classe indicata dalla rappresentante della commissione.

"Che presuntuosa quella ragazza, non controlla nemmeno se c'è il suo nome, guarda che arie si dà!"
"Chi se ne importa, hai visto che sorriso?"
"Io ho guardato le gambe".
"Sei il solito materiale! Va bene, vuol dire che se saremo in classe con lei ci siederemo uno a destra ed uno a sinistra senza litigare, ok?"
"Ci sto!" I due ragazzi si scambiarono scherzosamente uno spintone, mentre la loro amica li osservava seccata. Come già alle medie l'ingresso della violinista in una nuova scuola veniva apprezzato enormemente dai gruppi maschili, molto meno dalle studentesse; soddisfatta del fermento suscitato e di aver palesato la sua autostima, entrò trionfalmente a scegliere il posto.
"Etcì!"
"Oh! Haruka! Quando sei arrivata?"
"Da mezz'ora, finita l'interrogazione ho chiesto dove si sarebbe tenuto il test, visto che sono un pò raffreddata non volevo restare in corridoio; e gli altri? Non saremo passate solo noi?"
"Siamo una quarantina, ma io non mi sono soffermata a... - Michiru raggiunse il suo banco e le rivolse un piccolo inchino - so riconoscere quando vengo sconfitta! Entrambe eravamo sicure dei risultati, ma ho fatto mostra di me mentre tu sei stata semplicemente superiore - si sporse in avanti - ti invidio per il tuo carattere, io sono così frivola".

"Ma essere sinceri è la migliore delle qualità; e non è certo l'unica che hai".
Beh, ecco che con la prima frase del tutto spontanea che le rivolgeva otteneva molto più che da tutte le manovre precedenti.
Ora aveva rispetto di lei, un rispetto immeritato che le lasciava in bocca un cattivo sapore; riuscì ad arrestare i rimorsi della coscienza tornando a concentarsi sull'obiettivo finale, riuscire a ricomporre la squadra delle Outer Senshi, costringere il nemico ad uscire allo scoperto e intanto pregare che il Silenzio non annientasse la terra prima che fossero in grado di difenderla; le sarebbe piaciuto essere altruista nei confronti di Haruka, ma troppi avrebbero scontato quella concessione, quidi era necessario metterla davanti al fatto compiuto, sicuramente il suo senso di responsabilità le impedirebbe di rifiutare.
In quanto alle loro relazioni personali, non c'era da sperare che sopravvivessero, anzi, il risentimento non si sarebbe ripercosso sul loro affiatamento come gruppo di combattenti?

Ancora una volta il responso fu a favore dell'altra; sentiva scorrere una specie di complicità, ma d'improvviso sobbalzò, attraversata da una scarica d'adrenalina e contraendo i lineamenti in una smorfia, rivolse tutta la sua attenzione ad un ragazzo dall'aspetto riservato che si apprestava a raggiungerle.
"Molto piacere di conoscervi, mi chiamo Funanori * Toshiro, siamo nello stesso anno; sono contento di essere stato sorteggiato insieme a voi, tutti a scuola vi hanno riconosciuto".
Haruka tentava di decifrare l'inconsueta reazione di Michiru che impallidiva in modo allarmante, e non riuscendo ad interpretarla decise di sistemare la questione per lei.
"Funanori-kun, anche noi siamo liete di conoscerti, ma ci devi scusare, discutevamo di faccende intime..."
"Scusi lei, Tenou-san, non mi ero reso conto, è naturale... a presto".
Raccolta la sua cartella Toshiro si allontanò alla svelta.
"Sembra che tu abbia visto uno spettro! Sai che entrando qui stamattina mi ero suggestionata anch'io? Mi pareva di percepire una sorta di negatività, come se dovessi fare un brutto incontro... sarà qualche mummia di professore?"

 * Funanori, si traduce "sailor"

Ringraziamenti assoluti! Carissime Amaerize, Julia98, Skullrose, YasV, un miliardo di grazie per le vostre indispensabili recensioni!
E grazie infinite sempre anche a Fragile guerriera, Annasport2012, Fulmineo, Franky, Anto62,Shadow_84, Lelou_tenou, Sabrycrazy, Algida, Celesten, Pazzaxamore, Redribbon e le 84 lettrici che ancora resistono: spero che arriviate alla fine!

ex Capitolo 8)

"Non fai ridere".
"Umf... lo so, ma ti sei rilassata; che ti è preso?"
"Nulla, mi gira un pò la testa. Hai notato come si era imbarazzato? Dalla tua frase ha dedotto che stiamo insieme, questo sì che è divertente!"
"Non scherzare col fuoco, Michiru".
"Non lo farò - ambedue avevano un tono serio - andiamo a prendere un po' d'aria fresca per favore".
Mentre giravano nel parco che circondava l'edificio non smetteva un secondo di riflettere; senza alcun dubbio quel ragazzo era posseduto da un daimon, ancora poco sviluppato, in embrione, ma abbastanza forte da essere percepibile, ma la novità più sorprendente era che Haruka si fosse accorta di qualcosa senza aver ricevuto i suoi poteri, che dovevano essere immensi; lei non era affatto consapevole, camminava tenendo le mani dietro la testa, calciando via qualche sassetto che le capitava a tiro; poi il grande orologio situato in cima al palazzo suonò le undici.

"Sta per cominciare il test! Dammi la tua borsa, prendo posto anche per te!"
Michiru non potè evitare di sorridere guardando l'agile figura superare tutti gli altri ritardatari che si affannavano verso l'ingresso, fendendo l'aria in modo talmente violento da imprimervi la sua forma, o così le sembrava...
"Ecco la sua uniforme e benvenuto nell'Istituto Mugen".
Haruka prese la busta contenente la sua nuova giacca, i pantaloni, la cravatta regolamentare; era bastato non dire niente di specifico e l'addetta le aveva consegnato la divisa maschile senza battere ciglio; all'inizio il nome l'aveva disorientata, ma dopo un rapido esame al 'bel giovane' dai capelli chiari, la sua incertezza si era dissipata.
"A volte non so se offendermi o restare soddisfatta quando mi scambiano per un uomo con tanta faciloneria! Mi aspettavo che qui anche le guardarobiere le scegliessero particolarmente intelligenti, il test non era privo di difficoltà".

"Sì, ma sei stata la quarta della graduatoria generale - Michiru passeggiava sul prato alla sua sinistra, dissimulando abilmente la tensione; quella mattina le aveva telefonato per andare a controllare insieme i quadri e a ritirare le uniformi, visto che le vacanze erano iniziate e al loro termine avrebbero cominciato il liceo; ma si trattava di una scusa, in realtà voleva disperatamente incontrare qualcuno - guarda chi c'è! Funanori-kun, siamo qui!"
Il ragazzo si girò e corse verso di loro.
"Ti piace quel tipo scialbo?"
"Che dici, mi pare una persona cortese, potremmo chiacchierarci ogni tanto. Buongiorno".
"Buongiorno a voi. Ho visto i risultati e..."
"Tenou-san! - tre graziose studentesse si erano avvicinate, e due di loro si nascondevano dietro la più alta - tra poco saremo a scuola insieme e..."
"Dai, diglielo!"
"Possiamo portarti il pranzo qualche volta?"
"Uhmm... cucini bene?"
"Oh sì! Non mancherò!" Haruka si stava pavoneggiando quando un oggetto dal peso quasi innavvertibile si posò sul suo capo, un altro sulla sua manica, poi per terra; era cominciata la fioritura dei ciliegi.

Mise immediatamente le mani in tasca; non sopportava di sentire i petali caderle addosso e decise di trascorrere la prima parte di quelle settimane di tregua primaverile chiusa in camera, finchè il vento non si fosse alzato per spazzare via quella fiumana rosa. Gli altri cinque stavano scambiandosi dei convenevoli, lo capiva dalla mimica, perchè non sentiva alcun rumore, era in una specie di trance che la isolava come sotto una campana di vetro: se da una parte questa era un'efficace protezione, dall'altra costituiva un limite insormontabile se avesse voluto chiedere aiuto.
Ma lei non aveva bisogno di nessuno. D'improvviso sentì di essere tornata coi piedi per terra; in fondo che rappresentavano quelle persone per lei? Erano solo estranei, compresa Michiru, che le aveva fatto dimenticare per un pò il passato, come un effimero arcobaleno che incornicia fugacemente il cielo tra un temporale e l'altro; il suo splendore sparisce al minimo accenno di pioggia.
"Io vado via".
"Cosa? Stai bene, vuoi che ti accompagni a casa?"
"No preferisco andare sola, devo presentarmi allo sponsor, l'avevo scordato. Ti chiamerò presto".

Senza aggiungere altro si buttò su di una spalla la busta, sparendo in pochi istanti dalla loro vista.
"Haruka... hai cambiato umore quando i petali sono scesi accanto a te eppure sono uno spettacolo delizioso... c'è qualcosa che mi sfugge; proprio adesso che credevo di fare passi da gigante".
Le ragazze la salutarono e anche Toshiro stava per seguirle.
"Aspetta, per piacere. Sai, non farci caso, è sempre nervosa prima delle prove, è normale! Verresti con me a vedere la corsa? Se ti interessa mi faccio lasciare un biglietto in più".
"Sarebbe fantastico! Lei è molto generosa, Kaiou-san".
" Figurati".
Michiru sentì che il leggero timore stava crescendo a dismisura, mentre copiava sulla sua agenda l'indirizzo del compagno, appuntato su un bigliettino.
'Non sono come credi, ti sto solo usando; se i miei calcoli sono esatti tra pochi giorni il daimon sarà completo e si manifesterà in tutta la sua ferocia e facendolo succedere al posto ed al momento giusto... ma sono davvero io, questa che sta giocando con la vita degli altri? Potrei cercare di liberarlo subito, invece ne ho fatto la mia pedina segreta, da sfoderare nella scena ad effetto; e se lo sacrificassi invano, se Haruka non mi cercasse più? O peggio, se il mostro rivelasse una forza eccezionale, se la metamorfosi di Urano non riuscisse? Io farei il possibile per aiutarla, ma ognuna di queste creature ha delle caratteristiche particolari, non posso prevedere di distruggerla al primo colpo, invece se unissimo i nostri attacchi la vittoria sarebbe assicurata. Ma soprattutto non ho sceltaì.

Quei lugubri pensieri non abbandonarono la mente di Michiru neanche il giorno successivo, mentre si rimirava nel suo nuovo abito da sera verde e nell'elaborata acconciatura, com'era prevedibile Haruka si era volatilizzata e tentando di scacciare la preoccupazione, si era data allo shopping, restando conquistata da quel vestito dal colore così familiare eppure indefinibile.
Dopo aver tentennato varie volte si era convinta che un po' di distrazione le avrebbe giovato e si era risolta ad accettare le pressanti insistenze di Shingo, che la subissava di telefonate, fasci di rose e telegrammi da un paio di mesi, con punte vertiginose in occasione dei suoi spettacoli; in condizioni normali non avrebbe lontanamente preso in considerazione l'ipotesi di uscire col suo ex, però doveva ingannare l'attesa e dopo tutto lui era il tipo spiritoso e mondano che sa tenere su di giri una ragazza, il perfetto animatore da festa: brillante, esibizionista, vuoto.

Per questo l'aveva lasciato senza reazioni evidenti e lui si era sentito autorizzato a continuare il suo corteggiamento; aveva altre amichette in ballo, ma indubbiamente la sua ex-fidanzata le batteva tutte, gli sarebbe piaciuto suscitare di nuovo l'invidia dei presenti arrivando con lei ad un party o entrando nel camerino con su scritto 'ingresso vietato'.
"Salve, Michiru-chan, finalmente ti rivedo! Sei sempre fantastica, è proprio la mia serata fortunata. Salta su!"
Lei si mise seduta, ma non stava comoda e si accorse che lo schienale era troppo abbassato.
"Sei il solito Shingo, se l'ultima volta che hai usato la macchina hai reclinato il...."
"Alt! Non credevo che te la prendessi, è stata una dimenticanza ma potremmo approfittarne..."
"Se non mi sbaglio abbiamo una prenotazione al ristorante".

"Sei cambiata, forse è colpa di quel bellimbusto che frequenti adesso - lei non replicò - mi sono informato, esci con un famoso pilota, Tenou, quello che ha vinto il campionato juniores l'anno scorso, non avrai sperato di tenerlo nascosto, vi si nota insieme".
"Sono cose che non ti riguardano e... che fai?"
Shingo le passò il braccio intorno alla vita, accostandosi al suo viso.
"Non mi dai neanche un bacetto? Non lo racconterò a nessuno, parola d'onore, non mandare tutto a monte!"
Michiru fece mente locale, in fondo non era un'idea malvagia però lui era così scontato; la cenetta al lume di candela e poi parcheggiare in una strada buia, una totale mancanza di stile.
"Ci ho ripensato. Domattina alle otto ho l'aereo per Sapporo, non vorrei avere le occhiaie e l'aria sciupata a teatro, sai che curo molto l'estetica nelle mie performance".
"Stai scherzando, vero?"

"No. Magari avremo altre occasioni. Buonanotte".
Sottraendosi alla sua stretta scivolò fuori della vettura e riguadagnò l'ingresso di casa, una volta adagiatasi nella poltrona di velluto accese la televisione, versandosi da bere, sfilando una alla volta le scarpe coi tacchi alti, tirando su le gambe in una posizione raccolta; aveva appena selezionato un canale quando il telefono della sala squillò proprio sul tavolino accanto a lei.
"Pronto? Shingo, dimmi pure".
"Sono ancora fermo qui sotto, non posso credere che ti comporti in modo così infantile!"
"Questo è un rimprovero che dovresti rivolgere a te stesso, io sono ragionevole, quel tipo di rapporto è morto tra noi, ma vuoi provare a mantenermi nella lista. Ora, col tuo permesso vado a riposare".

"Michiru se riattacchi chiamerò tutta la notte".
"Smettila, lo sai che non posso staccare l'apparecchio, il mio agente potrebbe cercarmi. Addio".
Uff, che noia, ora il film era cominciato e non aveva letto il titolo. Oh no, ancora quel suono!
"Pronto? Ascolta, mi pare il caso di finirla stai solo evidenziando il tuo peggio".
"Fammi salire da te e spiegamelo, ok? Non fare la preziosa, dai!"
"Shingo ti ripeto che stai buttando via il tuo tempo, fai uno sforzo per arrivare a comprederlo, mi serve la linea libera".
Questa volta mise giù con uno scatto, ma dopo due minuti il trillo tornò a farsi udire.
"Basta, ti ho detto che non devi telefonarmi mai più!"
"Uhm... veramente non me lo ricordavo, ma mi rendo conto che sarai molto offesa".
"Ha-Haruka, sei tu? Sei davvero tu?"
"Chi credevi che fossi! Posso dedurre che gli improperi non erano per me?"

"Certo, stavo litigando con un seccatore e non mi aspettavo mai..."
"Mi sei mancata, Michiru. Ieri non volevo piantarti in asso, ma era sorto un inconveniente e se fossi rimasta non avrei avuto modo di superarlo, capisci? Sei sempre lì?"
"Sì... è che sto cercando di non piangere".
"Sapevo che a volte faccio un brutto effetto, ma addirittura questo! Speravi che fossi quel seccatore?"

Mie care, piccole e soprattutto buone lettrici! Dopo un attimino di crisi siete tornate... sospiro di sollievo! =^.^=
Per prima cosa: vi prego, non datemi di OOC! Per essere chiara, Michiru, nella macchina con Shingo, si baciava soltanto! Non vorrei all'opposto sembrare bacchettona, eh, però non sarebbe stato da lei, quindi, non uccidetemi, vi prego!!!

Ed ora, vorrei ringraziare per le generose recensioni
Julia98,
di cui consiglio la lettura di Vita scolastica;
Fragile Guerriera, Com'è la vita senza te
Yas V, Metamorfosi di un ombra (I° classificata x "Nightmares Become real")
Pazzaxamore, Love Trap
Miss_Writer, Regina di Cuori
Amaerize, Ritrovarsi soli
skullrose, Le sconcezze del sabato sera portano a questo

E grazie anche a Annasport2012, Algida( Mission and love), Anto62, Celesten (The promise), Lelou_Tenou, Redribbon, Sabrycrazy, Shadow_84, (L'ultima notte) e la nuova arrivata Kaze-Haru (appropriata!)

e le 100 lettrici silenziose... che bel numeroooo!!! tondo-tondo!!! Vi mando baci!

 

 

 

  
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