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Autore: Tovie    13/03/2012    0 recensioni
durante l'estate del sesto anno, Harry si ritrova a fare un sogno decisamente strano che metterà in dubbio le sue certezze
Genere: Generale, Azione, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 8 : TUTTI A GRIMMAULD PLACE
 
Harry sorrise intenerito quando vide i giovani serpeverde andare incontro al biondino e salutarlo calorosamente.
Poteva solamente immaginare il dolore di Pansy a vedere il suo ragazzo, forse l’unica persona che amasse veramente più della sua stessa vita, lasciarsi andare e spegnere giorno dopo giorno.
Ma poteva benissimo capire il senso d’ansia che la ragazzina aveva nel cuore a non sapere dove fosse Draco..lo sapeva!
Non l’aveva forse provato sulla sua stessa pelle quando non sapeva dove si fosse andato a nascondere Sirius durante l’estate del suo terno anno e durante tutto il quarto anno?
Aggrottò leggermente le sopraciglia: effettivamente sapeva anche cosa si provava a vedere spegnersi una persona..peccato che entrambe le persone poi l’avevano lasciato solo in maniera definitiva!
Ma cosa avrebbe provato se Theo l’avesse lasciato solo così come avevano fatto sia Silente che Sirius?
Rabbrividì..non ci voleva neppure pensare..
No, il suo ragazzo non sarebbe morto!
Si sarebbe sacrificato volentieri..ma l’avrebbe salvato a qualsiasi costo!
“Pensieri cupi, Harry?”
Chiese la madre di Theo e il Golden Boy annuì mestamente con un sospiro. Cupi? Altrochè..
“Sì, Signora, ma ci sono abituato!”
Osservò il ragazzino, sotto gli occhi vigili degli adulti
“Potter..queste spiegazioni?”
Chiese Piton, guardando l’odiato ragazzino con la solita aria arcigna, sembrando decisamente più in forma di prima.
“Ho già detto che qui non darò nessuna spiegazione..dobbiamo spostarci altrove. E per farlo devo attendere un segnale che dove so io è libero!”
Commenta guardando il suo ex professore negli occhi, quasi con aria di sfida nello sguardo, come a voler tacitamente dirgli “adesso comando io..e fai come dico io!”
Severus Piton aggrottò ancora di più le sopraciglia e stava per dire qualcosa di acido e aggressivo come al suo solito quando una candida civetta si posò sulla spalla di Harry, beccandogli dolcemente l’orecchio, per fargli notare la sua presenza.
Il Grifondoro ridacchiò a quella mania di protagonismo e d’egocentrismo della sua Edvige. Quella civetta avrebbe potuto benissimo far parte dei Serpeverde, se solo fosse stata una persona umana e non un animale!
“Sì..lo so..ti ho vista..”
Commentò ancora divertito, togliendo la pergamena arrotolata dalla zampina, dandole due affettuose carezze sulla testa. Lei tubò un poco salvo poi prendere il volo e andarsi a posare sulla spalla di Theo che, allibito, osservò prima Harry e poi la civetta, salvo prendere a coccolarla.
Il Serpeverde moro aveva sentito lo sguardo del suo ragazzo addosso per tutto il tempo che aveva parlato con gli amici. Lo avvertiva sulla pelle: prima con aria di affetto e amore, e poi con espressione più cupa. Lo sentiva..ne sentiva l’intensità cambiare. Certo,non era portato in legimanzia, ma anche senza leggere il pensiero poteva benissimo capire cosa frullava nella mente di quella testolina eternamente scompigliata.
Non lo avrebbe lasciato solo, mai!
Era una promessa e, quando un Serpeverde promette qualcosa la porta a compimento!

 “Harry..G.P. è libera..ormai senza Silente ho visto raramente i membri venire qua..ci sono solo io!Sei sicuro di quello che fai?Lo sai come la penso al riguardo, ma se tu ti fidi di loro..bè proverò a fidarmi anche io!Con immenso affettoRemus” 

Chissà come l’avrebbe presa Remus che avrebbe portato alla sede anche Severus Piton e Draco Malfoy!
Sperava solamente di non dover intervenire nuovamente ad abbassar bacchette!
Anche se, non ne era molto convinto..
Lui per primo, qualche tempo fa, avrebbe alzato la bacchetta sull’assassino di Albus Silente!
“Possiamo andare!”
Disse solamente, chiudendo gli occhi. Avrebbe fatto come gli era stato insegnato.
Si sarebbe smaterializzato davanti al portone, avrebbe pensato intensamente al luogo e questo sarebbe comparso.
Ma era ancora sicuro?
Avrebbero dovuto nuovamente mettere Grimmauld Place sotto incantesimo Fidelius..altrimenti si sarebbero dovuti aspettare qualche visitatore non certamente ben voluto!.
Del resto, Bellatrix Lastrange e Narcissa Malfoy erano delle Black e, come tali, avevano accesso a quella casa come e più di lui!
“Dove andiamo?”
Chiese Theo, andando vicino al suo ragazzo, circondandogli la vita. Harry, scosse la testa.
“Mi dispiace, ma non posso ancora dirvelo..ma è un luogo sicuro, o meglio..lo sarà di nuovo”
Osservò e vide tutti decisamente perplessi al riguardo. Solo l’ex Professore a quella ultima parte di frase spalancò quasi gli occhi d’onice e folgorò al ragazzino
“Sei completamente pazzo e portarli lì?”
Commentò infatti, e Harry scosse la testa
“è un luogo sicuro, lo sa anche lei..e poi, non sei contento di restare prigioniero in quella casa? Anche tu adesso proverai quello che ha passato Sirius!”
Concluse Harry, con un poco di cattiveria nella voce. Ok che aveva perdonato a Severus i torti che gli aveva fatto a scuola (in fondo era colpa del padre), ok che gli aveva perdonato il fatto di aver ucciso Albus (chiesto dal preside stesso),ok che aveva iniziato ad ammirare l’uomo, ma non poteva assolutamente perdonargli di aver accusato il suo padrino di essere un codardo e una persona che non serviva a  nulla quando, in realtà, era prigioniero della casa e dei suoi brutti ricordi.
No, non glielo avrebbe mai perdonato!
Era anche per quello, per far vedere che,sì, poteva ancora essere utile, che voleva andare a salvare il suo figlioccio che Sirius Black era morto!
Theo lo abbracciò ancora più forte per fargli capire che non era solo, ma che poteva appoggiarsi a lui ogni volta che desiderava farlo.
Che si sarebbe preso questa enorme responsabilità..che era pronto ad amare quel ragazzino sfortunato  ma dal grande coraggio, ed Harry lo fece!
Lo abbracciò a sua volta, affondando il volto nell’incavo della spalla del suo ragazzo, chiudendo gli occhi e cercando di superare il dolore di quella perdita.
 
Possibile che non fosse ancora passata?
 
Possibile che fosse ancora fresca?
 
Possibile che facesse ancora così male?
 

 
come spiegare altrimenti il vuoto che sentiva al cuore?
 
Come spiegare quelle lacrime che lottavano per non cadere?
 
Depose un leggero bacio sul collo del Serpeverde come muto ringraziamento e si voltò nuovamente verso i ragazzi.

Pansy e Blaise lo osservavano con un misto di preoccupazione e di ansia
Avevano cominciato a considerare il moro un amico e come tale avrebbero fatto di tutto per fargli passare il momento di sconforto.
Sorrisero però al pensiero che il moro non era più solo..ora c’era Theo con lui e si sarebbe preso cura del Golden Boy

La Signora Nott lo osservava quasi con le lacrime agli occhi.
Cominciava a considerare quel ragazzino come uno di famiglia e pregava Dio che le cose con suo figlio continuassero. Harry aveva bisogno di una famiglia e lei voleva che quella famiglia fossero loro..alzò un attimo lo sguardo al soffitto e pensò intensamente a Lily e James Potter..sì, si sarebbe presa cura lei del loro unico figlio. Ora il ragazzino era al sicuro!

Il Signor Nott, lo osservava con aria impassibile, ma sotto i suoi occhi si poteva leggere una leggera ammirazione
Harry Potter, colui che aveva sconfitto il Signore Oscuro quando aveva un anno, e lottato con lui ogni anno..ora si lasciava andare alla completa disperazione di chi ha perso qualcuno sulle spalle di suo figlio.
Era orgoglioso di Theo..perchè prendersi cura del Ragazzo che sopravvisse significava avere un enorme coraggio!

Severus Piton lo osservava con occhi di brace, ma comprensivi.
Anche lui aveva perso qualcuno che amava, e di uno ne era stato addirittura l’assassino. Comprendeva benissimo il ragazzino, ma non era momento di farsi prendere dallo sconforto e se non ci fosse riuscito da solo, ci avrebbe pensato lui.

Draco Malfoy lo osservava sbalordito.
Era ancora incredulo il biondino riguardo al rapporto che la sua nemesi aveva instaurato con uno dei suoi migliori amici. E vederlo abbandonarsi tra le sue braccia lo aveva decisamente mandato ko, come se gli avessero appena lanciato contro uno Stupeficum!
Ok baciarsi appassionatamente come avevano fatto prima, considerato che alla loro età gli ormoni impazzivano, e con loro la mente!
Ma abbandonarsi completamente come aveva fatto Potter..bè quello era sintomo di un affetto ben più potente della passione!

“Andiamo!”
Disse solamente, con voce un poco roca. Strinse maggiormente a sé il corpo del suo ragazzo, chiude gli occhi e poco dopo si trovarono in un vicolo, esattamente tra le casa 11 e 13.
Pensò intensamente alla casa, al numero 12 e come per magia i due edifici si restrinsero per far posto ad un'altra abitazione.
Si avvicinò con passo lento e poco prima di aprire il portone, fece segno di parlare piano una volta entrati.
Non aveva nessuna intenzione di svegliare la Signora Black e sentire le sue urla e i suoi deliziosi insulti! Aveva già dato e non aveva nessuna intenzione di rifare l’esperienza!
Aprì il portone ed entrarono nella casa.
Dentro era tutto buio e un intenso odore di chiuso invadeva le narici. Si capisce benissimo che non è più abitata da molto tempo..sperava solo di non trovarsi Kreacher davanti o avrebbe ucciso senza ripensamenti l’odioso elfo domestico.
È colpa sua se era andato all’Ufficio dei misteri. Gli aveva detto che Sirius non era in casa, quando, invece era semplicemente in un altra sala.
No, non era totalmente la verità..se solo lui avesse utilizzato lo specchio a doppio senso..
Chiuse gli occhi e portando tutti in cucina, dove seduto e intento a bere un te vi è Remus Lupin. Harry aggrottò le sopraciglia: che ci faceva lì?
Spostò lo sguardo verso il calendario e sbuffò..alla prossima luna piena mancavano pochi giorni, aveva sbagliato a fare i calcoli. Avrebbe potuto portare tutti tranquillamente alla stamberga. No, non sarebbe stato comunque un posto sicuro.
Al rumore di passi l’uomo alza la testa e punta il suo sguardo d’ambra in quello verde speranza del suo “figlioccio”, sorridendogli.
Sorriso che perse immediatamente quando nota due persone in più da quelle menzionate, soprattutto due persone che avrebbe volentieri ucciso.
Sospirò quando gli venne alla mente quello strano sogno fatto da Harry e tentò nuovamente di regolarizzare il suo respiro, chiudendo gli occhi e pesando che nella cucina di casa sua non c’è Severus Piton!
Quando li riapre e lo scorge nuovamente, scuote la testa e invita tutti a sedere, offrendo loro una tazza di te.
“Qui non è cambiato niente eh, Rem..!”
Osserva Harry con aria malinconica, mentre sopra di loro un verso roco di un animale in gabbia ricorda la sua presenza.
Sì, è tutto come la solito!
Lui annuisce, mentre scruta i suoi ospiti.
“Harry..sai cosa dovremmo fare..non è sicuro com’è adesso – osserva il licantropo osservando il ragazzino – ma chi si prenderà una simile responsabilità?”
Chiede quasi a sé stesso. Lui non se la sente, non dopo aver perso anche l’ultimo suo amico, l’ultima persona che contasse per lui.
Scuote la testa.
No, gli è rimasto ancora Harry..e per lui vive!
“lo farò io! – osserva il grifondoro determinato – solo che non so come si fa!”
Osserva abbassando un poco la testa mortificato e Remus sorrise benevolo.
“Sai benissimo che non ti farei portare un simile fardello.. – osserva con un sospiro, ma vedendo lo sguardo determinato del suo figlioccio fece un altro sospiro. Quando Harry si metteva in testa una cosa non c’era verso di togliergliela dalla mente – e va bene..ostinato quanto tuo padre e quanto Sirius..ti giuro che sembri figlio loro!”
Osserva ridacchiando, alzandosi e invitandolo a fare lo stesso.
Prese la bacchetta e la puntò contro il suo figlioccio. I ragazzini si alzarono di scatto per aiutare il loro amico, ma vennero prontamente fermati dagli adulti.
“Harry James Potter..vuoi tu diventare il Custode Segreto di Grimmauld Place n 12?”
Chiese il licantropo con voce morbida e tranquilla, ma mortalmente seria.
“sì lo voglio!”
La voce di Harry era uguale a quella del Malandrino, e stupì tutti. Era incredibile come un ragazzino potesse essere così serio da sembrare un adulto.
Ma quel ragazzino era Harry Potter ed era stato costretto a crescere in fretta.
“Sai a cosa andrai incontro se diventerai Custode?”
Chiese ancora il professore e si sentì nuovamente la voce di Harry annuire. Se fosse diventare il nuovo custode di Grimmaul Place, lo sarebbe diventato anche della sede dell’Ordine della Fenice e avrebbe dovuto morire pur di non rivelare l’ubicazione di tale ordine.
“Fidelius!”
Recitò, infine la formula.
Una luce azzurrina colpì il Grifone e sembrò che quasi tutta la casa si rimpicciolisse ed entrasse nel corpo del ragazzino.
Dal canto suo Harry provò una sensazione di calore così intensa che gli sembrava di soffocare. D’istinto si portò le mani al colletto della maglietta del pigiama che indossava tentando di allargarla.
Nel frattempo Remus e Theo stavano lottando per non fiondarsi su di lui ed aiutarlo. Mentre il primo sapeva benissimo che se si interveniva l’incantesimo era nullo, il secondo era fermato saldamente dalle braccia del padre.
Com’era arrivata la sensazione passò ed Harry tornò a respirare bene. Solo allora le braccia del Signor Nott si allentarono permettendo al figlio di andare dal suo ragazzo.
Era ancora boccheggiante a terra che due braccia, conosciute da poco, ma amate da sempre, lo circondarono, e due labbra fresche posarsi sulla sua testa, tra i capelli.
“Questo però non me l’avevi detto, Harry!”
Osservò ridacchiando Remus, porgendogli un bicchiere d’acqua fresca. Era contento per lui. Aveva trovato qualcuno che gli stava accanto e lo sorreggeva. Poco gli importava che fosse una persona dello stesso sesso, per lui era sempre il suo Harry e tale sarebbe rimasto!
Il ragazzino accettò il bicchiere bevendo avidamente, senza tuttavia staccarsi dalle braccia di Theo.
Quando aveva sentito la voce del suo padrino gli era preso male..è vero, non glielo aveva detto..ma poi, avvertendo il tono allegro e leggermente malizioso dell’uomo si era tranquillizzato.
“Sono successe un po’ di cose!”
Osservo sorridendo al licantropo, divertito. Si alzò e, insieme, mano nella mano si andarono a sedere a precedenti posti.
“Sei sicuro vero, che hanno tradito?”
Chiese l’ex docente
“Più che sicuro..”
Annuì prontamente Harry, stringendo maggiormente la mano di Theo, che non si erano mai staccate.
“Bene..allora devo dirvi solo una cosa..benvenuti nell’Ordine della Fenice! - commentò sorridente – oh..e bentornato a Severus!”
Concluse scoccando un’occhiata al pozionista, che non potè far altro che chiedersi una volta di più che diamine fosse successo.
Ma, vedendo gli occhi stanchi e la faccia assonnata di Potter, non gli parve il caso di fare ulteriori domande.
“e tutti a letto!”
Aggiunse la Signora Nott, facendo un solare sorriso al licantropo, notando come i ragazzi fossero esausti.
“Vi faccio preparare delle stanze!”
Osservò Remus, alzandosi e chiamando l’elfo domestico che comparve riluttante.
“chi di voi osa insudiciare la memoria della mia padrona e dimorare nella grande casa dei Black!”
Harry e Remus alzarono gli occhi al cielo, esasperati. Sempre la stessa solfa, ma non la cambiava mai?
“prepara 5 camere..”
Ordinò Harry, osservando con malcelato disgusto l’esserino verde, che scomparve a preparare le camere per la notte come gli era stato ordinato. Anche se di controvoglia.
“perché solo 5?”
Chiede Blaise, e viene ricambiato da un sorrisino malizioso da parte di Harry
“perché Theo dormirà con me! – osserva logico, salvo osservare tale ragazzo – per te va bene, vero?”
Chiede comunque. Ancora il suo ragazzo avesse dei problemi!
Tuttavia la risposta gli viene da data da un sorriso e dopo aver augurato la buona notte a tutti prese Theo per mano e lo condusse verso l’ala superiore della casa, aprendo una porta e rivelando la sua stanza.
O meglio, quella che aveva avuto da che il suo padrino era comparso nella sua vita!
La stanza era tutta sul rosso e oro, colori dei grifoni, ma il rosso era quasi un bordeaux talmente era cupo. Un letto a baldacchino troneggiava in mezzo alla stanza, con le lenzuola in raso vermiglie con i risvoltino in oro. Vi era una piccola scrivania con pergamene, calamaio e piuma sparse sopra, con accanto i libri scolastici. Non vi erano mensole, ma numerosi quadri con fotografie ornavano le pareti.
Erano tutte foto di Harry: Harry con Ron ed Hermione, Harry tra Remus e Sirius, Harry con i suoi genitori quando era molto piccolo e una bellissima foto di tutti i malandrini. Per fortuna Peter Minus non c’era..molto probabilmente quel giorno era assente..
Anche se ci fosse stato lui l’avrebbe bruciato dalla foto, non aveva il minimo dubbio!
Un armadio faceva bella mostra di sé, in mogano chiaro che faceva un evidente contrasto con i colori scuri della stanza.
“Ti piace?”
Chiede Harry, andando verso il grande letto e montandoci sopra, restando ad osservare il compagno che si guardava attorno con aria spaesata e curiosa
“Sì..è davvero molto bella – osservò Theo spostando lo sguardo verso quello del moro, deglutendo a fatica quando lo vide mollemente adagiato sul letto, ad aspettarlo – si vede che è di un grifone!”
Osservò leggermente ironico, riferendosi ai colori, fermandosi un attimo a fissare quelle foto che sapevano di felicità, salvo poi incuriosirsi quando ne vide una nascosta.
Incuriosito la prese e sussultò quando vide che quella foto era una sua.
Era in divisa, nel grande parco della scuola, col busto appoggiato ad un albero e lo sguardo basso, mentre leggeva un libro con aria assorta. Le gambe erano lasciate distese ed essendo una foto magica si muovevano di tanto in tanto.
“E questa?”
Chiese facendo vedere la foto incriminata, andando anche lui verso il letto e sdraiandosi accanto al suo ragazzo.
Immediatamente si trovò la figura minuta ma tonica del suo ragazzo addosso.
Ridacchiò leggermente quando lo vide posare la testa sul suo petto, le braccia a circondargli la vita..era così tenero!
“Ho fregato la macchina a Colin..volevo assolutamente avere una foto tua.. – sospirò iniziando a raccontare – e quando ti ho visto così assorto, tranquillo, senza preoccupazioni per la testa mentre leggevi il tuo libro..bè non ho resistito e ho scattato!”
Conclude chiudendo leggermente gli occhi e lasciandosi cullare da quel dolce abbraccio e dal profumo che proveniva dal corpo sotto di lui.
Theo annuì, prendendo ad accarezzare i morbido capelli neri del compagno, facendole scorrere tra le dita.
“Però adesso ne voglio una tua!”
Osservò il serpeverde, ma non ebbe risposta.
Harry, cullato da quelle carezza così gentili, da quel tocco morbido si era addormentare con il sorriso sulle labbra.
Theo sorrise, continuando a cullare il suo grifone, volendo proteggerlo dai brutti sogni. Ci avrebbe pensato lui da adesso in poi alla felicità di Harry.
Gli diede un dolce bacio tra i capelli e poi chiuse gli occhi anche lui, lasciandosi cullare da respiro calmo e ritmato del suo compagno.
 
  
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