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Autore: swanny    13/10/2006    3 recensioni
Mi porterai alla perdizione, alla pena eterna, ma non potrei chiedere di meglio, no niente di meglio, nessuna estasi più dolce. Perché il mio amore è più forte di ogni sofferenza, e ogni lacrima, ogni singola lacrima sarà per te, unicamente per te, come i frammenti delle stelle cadenti. Non parlarmi, calpesta il mio orgoglio, cosicché ti odi, cosicché ti ami, detestami, abbandonami, disprezzami, rifiutami, distruggimi, distruggi il mio essere, la mia anima ogni singola parte di me, e capirai quanto ti amo.
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Guarda il cielo

"Guarda il cielo.

 L’infinito. 

Ecco, il mio amore per te sarà come il cielo, come l’infinito, inspiegabile e senza confini.

Eterno come il dolore di non poterti avere, di sognarti ogni notte, di pensarti ogni momento, di vederti, di sentirti, di vivere senza di te, di non poterti amare pur amandoti più di ogni altra cosa.

Il mio amore è infinito.

 Il mio amore è eterno.

 Il mio amore è solo per te, per te, per sempre, senza fine.

Fino alla dannazione, fino all’estremo della mia esistenza, senza una fine, fino a quando respirerò, fino a quando  le stelle brilleranno nel cielo, in eterno, tu sarai per me il sole, la luna, il cielo, l’universo, il mio mondo, la mia vita.

 Non troverò mai pace, la mia disperazione sarà la mia consolazione, la mia dannazione una ragione per vivere, la mia condanna sarai tu e solo tu.

Mi porterai alla perdizione, alla pena eterna, ma non potrei chiedere di meglio, no niente di meglio, nessuna estasi più dolce.

Perché il mio amore è più forte di ogni sofferenza, e ogni lacrima, ogni singola lacrima sarà per te, unicamente per te, come i frammenti delle stelle cadenti.

Ricordati, ricordati di me e quando sarai solo, pensa che ci sarà sempre qualcuno che ti ama più di ogni altra cosa.

 Non illudermi, sii brutale, crudele, fammi soffrire, cosicché il mio amore non si affievolisca mai, cosicché aumenti temprato dal tormento.

Non parlarmi, calpesta il mio orgoglio, cosicché ti odi, cosicché ti ami, detestami, abbandonami, disprezzami, rifiutami, distruggimi, distruggi il mio essere, la mia anima ogni singola parte di me, e capirai quanto ti amo .

E allora soffrirai, soffrirai come me, per me, e in quel momento, comprenderai di amarmi, perché saprai di essere amato, saprai quanto ti amo, saprai che la vita o la morte non contano, quello che conta davvero sei tu.

Si distruggimi annientami e ti amerò di più, fai seguire il dolore alla tortura e ti amerò di più.

 Amami, diventa parte di me, devoto cm lo sono io a te, diventa me e io sarò per sempre tua in eterno nell’infinita tribolazione, nel tormento, nella disgrazia, nella gioia, sempre, sempre, per te, con te. Sarò la tua dannazione, la tua anima, il tuo sangue il tuo cuore, i tuoi pensieri, le tue mani, i tuoi occhi le tue labbra, sarò parte di te sarò te, saremo insieme in eterno, in eterno, per sempre.

 

                                                                                                                                                                       

 

 

                                                                                                                                                                           Tua per tutta la vita,

                                                                                                                                                                                    Ginny Weasley. "

 

 

 

 

Sollevo  il foglio dalla scrivania, non ho il coraggio di rileggerlo, perché so che se lo facessi, mi fermerei, sprecherei l’unica occasione, seppure vana, di dirgli la verità. Con calma e precisione lo piego in quattro parti, immaginandolo quando aprirà questa lettera. È il momento, scrivo il suo nome, per Draco Malfoy. Con cura la metto nella tasca della mia uniforme. Prima di uscire mi guardo allo specchio, devo essere perfetta, non devo far capire nulla, nessuno deve avere il benché minimo sospetto di quello che sto facendo, nessuno deve sapere, nessuno, solo tu amore mio, soltanto tu.

I capelli, perfettamente pettinati, mi ricadono sulle spalle, come una scia di fuoco.

La mia uniforme è impeccabile, devo essere perfetta per lui, ma devo apparire normale per gli altri, non devo destare nessun sospetto.

Mi sono esercitata molte volte, allo specchio, aspettando il momento di agire, mai decidendomi, rimandando e patendo ogni giorno.

Guardo i miei occhi verdi e profondi, sono gli unici che potrebbero tradirmi. Se è vero ciò che dicono, gli occhi sono il riflesso dell’anima, in questo momento, sono riempiti da trepidazione, agitazione, e tormento, in gran parte tormento.

Devo muovermi, ora, ora o mai più.

Esco dal dormitorio con passo deciso, ma non veloce, raggiungo la sala grande.

Devo trovarlo, subito!

Un problema a cui non ho ancora riflettuto è come dargli la lettera.

Non posso di certo presentarmi di fronte a lui e consegnargli la pergamena, fuori discussione, non sono mai stata così sfrontata, e non lo sarò mai.

Oh, insomma quando lo vedrò troverò un modo, questa volta andrò fino in fondo, qualunque siano le conseguenze.

Mi dirigo verso il giardino, è una bella giornata, e non credo che Draco possa essere ancora dentro il suo dormitorio.

Finalmente, un gruppo di serpeverde mi viene in contro, probabilmente stanno rientrando nel castello. Mi avvicino con noncuranza, non sono loro che mi interessano, ma riconosco, le due ombre di  Tiger e Goyle, Malfoy dev’essere vicino, qui da qualche parte, lo so, dev’essere qui.

Percorro un paio di metri oltre un grande faggio, sulle sponde del lago.

Sono nervosa, troppo nervosa, mi sudano le mani.

Avverto una sensazione sgradevole, come di disagio.

Ad un tratto mi fermo.

Scorgo la sua chioma bionda, mi avvicino, ma arretro di botto. No, non è possibile, non è vero, no.

È con una ragazza, credo Pansy Parkinson, non la vedo bene, c’è lui a schermarla. Sono abbracciati, iniziano a baciarsi, davanti a me.

Non ce la faccio, non posso vederli, non lo sopporto, devo andare via, via.

 La vista annebbiata dalle lacrime, le mani che mi tremano, non rispondo di me, riesco ad allontanarmi di qualche metro, prima di cadere in ginocchio distrutta dal dolore.

Batto i pugni sulla corteccia di un albero, mi sono graffiata tutta ma non m’importa niente, non m’importa di me, adesso la mia vita non conta più nulla, tutto quello che la riempiva appartiene ad un’altra.

Il sangue scorre attraverso i miei vestiti.

Rimango lì, sola, a piangere.

Tra le lacrime riesco a leggere quella stupida lettera che gli avevo scritto, mi accorgo di quanto sono stata patetica.

Le lacrime cadono sulla pergamena scolorendo le parole scritte, ogni lettera che si perde, e un pezzo del mio cuore che va in frantumi.

Lascio la pergamena sotto quel faggio, prima di dirgli addio.

Addio, amore mio, qui ti lascio insieme ad ogni singolo frammento del mio cuore.

 

 

 

I Giorni passano lenti, estenuanti, terribilmente vuoti, da quando l'ho perso, da quando ho perso la mia ragione di vita.

Chi ama davvero sa quello che ho provato.

Chi ama è profondamente egoista, pretende di essere amato, pretende l'esclusività del proprio oggetto d'amore, ebbene io sono egoista.

Mi disprezzo profondamente, mi ripugno nel pensare che avrei preferito perdere un membro della mia famiglia, piuttosto che perdere lui.

Lo so, sono egoista, spregevole, cinica, anche cattiva, ma chi ama sa.

Chi ama sa, e io ho amato fino alla perdizione.

Io continuo ad amare, ma non so più cosa.

E odio, odio, odio.

So di essermi illusa, di avere creato una realtà che non c'era.

Come Draco Malfoy avrebbe mai potuto amare Ginny Weasly?

Lui così irraggiungibile, io così banale, inutile.

Tutto quello che mi è rimasto solo dolore, e tutto quello che speravo di ottenere era soltanto un sogno, un miraggio, nulla, nulla...

 

 

 

I giorni passano, insieme alla mia vita, che se ne sta andando senza di me, seduta sul mio letto di un profondo color cremisi, guardo fuori dalla finestra con sguardo perso, il cielo annuvolato. Sta per scoppiare un temporale.

Vedo il mio riflesso sul vetro.

Rannicchiata con le gambe al petto, sento freddo, ma non m'importa, non faccio nulla per coprirmi, perchè so che il freddo viene da dentro, dalla mia anima compromessa, e distrutta in ogni sua minima parte.

Gli amori giovanili, mi hanno detto una volta, sono rapidi e coinvolgenti, sono più che altro un passatempo stupido.

Chi dice questo, indubbiamente non ha mai amato.

O forse sono diventata pazza, forse questo sentimento contrastante è follia.

Ma io so che per amore sto morendo.

Ogni momento, mi sento così lontana, tutto mi appare sfumato, in una dimensione ovattata.

Com'è dolce l'oblio della morte dell'anima, sembra che niente possa ferirmi di più di quanto il mio amaro destino abbia già fatto.

Dall'esterno posso sembrare esagerata, spropositata, mi rendo conto di aver avuto una reazione assolutamente ingiustificabile, ma sono così, è la mia essenza, lui era la mia vita, e adesso non è più mio, è difficile realizzare che non lo è mai stato in realtà, ma d'altronde i sogni ti allontano dalla realtà, e in questo momento io sono lontana anni luce dalla realtà, da questa maledetta prigione.

E odio e amo e odio, amo, odio, amo.

 

Mi tormenta l'anima il tuo amore.
Non posso odiarti, non posso amarti.
È difficile odiare, se gli hai voluto bene;
è difficile amare, se lui non vuole più.

Mai l'acqua e il fuoco si mischieranno:
mai non saremo fedeli amici.

Teognide (VI-V sec. a.C.)

 

 

 

LXXXV. Odi et amo
Odi et amo. quare id faciam, fortasse requiris.
nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Odio ed amo. Perché lo faccia, forse richiederai.
Non so, ma lo sento accadere e mi torturo.

Catullo

 

 

 

È  passato molto tempo.

Dovrei odiarlo per avermi fatto soffrire così, e per continuare a farmi così male, ma so che lui non ne ha colpa.

Dovrei odiarlo, ma non ci riesco, non ci riesco, non ce la faccio.

Perchè odiandolo odierei me stessa, la mia essenza, la mia anima.

Perchè odiandolo morirei.

Ma continuandolo ad amare rinnegherei quel minimo di amor proprio che ancora nutro per me, mi sentirei inutile, vuota.

Ma lo amo, e lo odio, pur non volendo, pur opponendomi lo odio, e lo amo.

Non capisco più niente.

Ancora adesso mi chiedo cosa sia ciò che ho provato e che si protrae fino ad ora, seppur come il ricordo di un dolore incommensurabile.

A volte ripercorro quei mesi, attimo dopo attimo, vederlo a scuola ogni giorno, come una costante nella mia vita, seguirlo nei corridoi, senza farmi vedere, passare vicino la sua casa solo per incontrare il suo sguardo, tutti quei piccoli gesti, e le piccole gioie di una ragazza innamorata.

Eppure nella mia illusione ero felice.

Ero inconsapevole.

Adesso tutto quello per cui valeva la pena continuare non esiste più.

Tutto quello che è rimasto è vuoto, riempito da un'evanescente dolore.

E io proseguo nel mio vano cammino, e odio e amo.

 

 E io so che finchè le stelle brilleranno nel cielo, io ti amerò, e ti odierò...

 

Sì, io odio e amo...

 

E forse vi chiederete perché lo faccia…

Non lo so, ma sento che accade e mi tormento…

 

Io odio e amo…

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

Se siete arrivati fino a qui, vuol dire che vi meritate una targa al valore, avete avuto coraggio!!! J

Non chiedetemi da dove è venuto lo spunto per questa one-shot, perché non ne ho idea, probabilmente è quello che sto provando adesso trasposto in storia con due personaggi fantastici.

 

Ringrazio più di ogni altri il genio di Catullo che ha espresso in brevi righe il tormento di questo amore. Per me è sicuramente colui che ha saputo cogliere l’essenza di un sentimento portato alla disperazione nonché all’esasperazione.

 

Vi chiedo soltanto una cosa e poi sparisco, commentate!!!!!!!!!!!!!!!!! Please, è deprimente non vedere nemmeno un commento!!!!

Quindi fatemi felice e scrivete qualcosina!!!

Ci conto!

Baci Swanny!!!

  
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