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Autore: Stella Di Mezzanotte    13/03/2012    4 recensioni
Nella Londra Ottocentesca, un nobile e una cortiggiana vivono un rapporto d'amore difficile. Divisi tra amore e odio Edward e Bella affronteranno una società difficile e un sentimento che non sono disposti ad accettare.
Cosa succedera? Come si conosceranno e ameranno un Nobile ambito e una povera cortigiana?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Emmett Cullen, Jasper Hale, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Quella vecchia sensazione,
anche se ora non ti vedo più, anche se ormai
le nostre strade si sono divise,
anche se il nostro sole e il nostro cielo
è lo stesso ma in posti diversi,
vorrei ancora quella vecchia sensazione,
di attesa e di felicità,
quella sensazione forte di salutarti
e aspettare il giorno dopo
per rivederti ancora…
(Ejay Ivan Lac)

 

Capitolo Dieci

 

 

 

<< Edward, questa è la scelta migliore, sono orgoglioso di te. >>

Osservai mio padre servirsi di un bicchiere di vino, mentre mia madre mi guardava sospettosa. Il matrimonio tra me e Sophie sarebbe avvenuto tra qualche settimana. Nessuno voleva perdere tempo e per me non faceva differenza. L’unica che aveva capito che qualcosa non andava era mia madre, ma mi rifiutavo di affrontare con lei quest’argomento. Avevo chiesto di non fare nessuna festa di fidanzamento, perché non ero felice. Non potevo mentire a me stesso. Non andavo fiero di ciò che era successo con Sophie. Quel giorno ero distrutto, ma più di tutto dovevo accettare l’idea che Isabella ed io non avremmo mai potuto stare insieme alla luce del sole. Forse aveva ragione lei, ero io  il vigliacco. Oltretutto non potevo tradire mio padre, che mi aveva salvato la vita prendendomi con lui. A quest’ora non sapevo dove sarei finito. Gli dovevo tutto e dovevo rispettarlo. Credevo che Sophie sarebbe stata felice ed entusiasta di preparare il matrimonio, invece aveva lasciato fare tutto a sua madre. Ci vedevamo spesso, ma oltre a qualche sfioramento di labbra non era successo altro tra noi. Alle volte mi sentivo quasi in imbarazzo nei suoi confronti. Il dolore che sentivo al cuore e all’anima non era svanito. Convivevo con la consapevolezza che Bella era partita per Parigi con James, dove quasi sicuramente si sarebbero sposati.

Senza rendermene conto avevo lasciato mio padre ai solitari festeggiamenti, ed ero uscito per una passeggiata a piedi. Non sapevo neppure che fine avesse fatto Jonathan, ma capivo la sua sofferenza. Tuttavia mi rifiutavo di pensare a ciò che gli stavo facendo io. Il suo migliore amico. Mi sarei sposato con la donna che amava. D’altro canto Sophie era intenzionata a dimenticarlo del tutto, si sentiva tradita esattamente come mi sentivo io.

Arrivai nella casa di Janet e mi feci annunciare. Lei non tardò ad arrivare e mi fece cenno di accomodarmi. Stranamente non era corsa da me per darmi un bacio sulla guancia o stringermi il braccio con una mano, come faceva di solito.

<< Edward mi fa piacere incontrarti, ma ti avviso non sarò molto di compagnia. >>

<< Come mai? >>

<< Ho molti pensieri per la testa. >>

Cercai di trattenere la rabbia. Questi pensieri erano per caso per il matrimonio di suo figlio?

<< Ho saputo del ritorno di James. >>

<< Oh sì, ma se ne è andato via subito, come puoi vedere. >>

<< E’ andato via con Isabella. >>

<< Sì. Edward so che ami quella ragazza, anche mio figlio se ne è accorto. >>

<< Non è affatto vero, Janet. Oltretutto sto per sposarmi. >>

<< Con la donna che non ami. >>

<< Janet, cosa vuoi da me? >> sbottai irritato

<< Cosa vuoi tu, Edward. Sei caduto nella trappola di Isabella, non è così? >>

Mi alzai di scatto e la fronteggiai.

<< Spiegati meglio. >>

Lei fece una lunga pausa e si arrotolò tra le mani una ciocca scura di capelli. Era chiaramente combattuta e la cosa non mi piaceva.

<< Isabella è mia nipote, Edward. >>

Sbiancai e mi appoggiai al pianoforte a coda, dietro di me , per non cadere a terra.

<< Cosa significa? >>

<< Isabella mi ha fatto promettere di non dirti nulla. E’ una storia molto lunga. >>

Per risposta mi sedetti e mi allentai il colletto della camicia, che era diventato di colpo troppo stretto.

<< Prima di spiegarmi, dimmi perché non mi hai detto nulla. >>

<< Ho cercato di rispettare mia nipote, ma adesso che ti ho visto non posso continuare a tenere questo grande segreto per me. >>

Sua nipote… ma questo significava che lei e James erano cugini. Presi un respiro profondo mentre una scintilla di gioia si accendeva in me.

<< Ho sempre saputo di Isabella e mi vergogno del mio comportamento. Sai che mia sorella è morta diversi anni fa, te lo dissi, ricordi? >>

Annuii distrattamente, sperando che continuasse in fretta.

<< Reneè ebbe una relazione con Charlie Swan, marito di Carmen Denali. Rimase incinta, ma lui non volle sapere nulla della bambina, per paura che sua moglie lo venisse a sapere. Se questo sarebbe successo tutti l’avrebbero saputo e si sarebbe gridato allo scandalo. >>

Non potevo credere alle mie orecchie. Il Duca Charlie Swan aveva avuto una figlia dalla sorella di Janet, che si era sempre creduta morta per una lunga malattia che le impediva per sino di uscire. A quanto pare era solo incinta, ma nessuno la doveva vedere, in più era morta per dare alla luce la sua bambina. Una cosa terribilmente triste.

<< Ho provato a convincere Charlie a tenere la bambina, è sua figlia maledizione! Eppure lui non ha voluto sentire ragioni e la diede a Tanya, una delle sue tante amanti, che la fece crescere in quella casa terribile. Più volte ho cercato di farla uscire da quell’ambiente, ma quella donna non me l’ha mai permesso. Per anni ho pregato mio marito di darmi i soldi da dare a quella sgualdrina, che teneva mia nipote. Volevo farla passare per sino per mia figlia. L’avrei cresciuta e tenuta con me, come mia sorella mia aveva pregato in punto di morte. >>

<< E’ per questo che ti picchiava? >>

<< Sì, diceva che non si sarebbe umiliato davanti a tutti per prendere la figlia bastarda di mia sorella. >>

<< Maledetto >> mormorai a denti stretti. Se non fosse stato già morto non sapevo cosa gli avrei fatto. Come si faceva a lasciare una bambina da sola, nelle mani di quella strega?

<< Isabella mi ha detto che vi siete già incontrati quando eravate bambini. Lei aveva cercato di scappare da Tanya e si era rifugiata nella periferia di Londra, in quel posto dove tu, Jonathan e Sophie vi eravate persi. >>

Come avevo fatto a non pensarci prima? Qualcosa nella mia mente e nel mio cuore, mi suggeriva che l’avevo sempre saputo. Era come se la conoscessi e la amassi da sempre. Di nuovo quel dolore sordo venne a farmi visita, impendendomi di respirare. La mia piccola bella. Era per questo che non voleva che la chiamassi così. Non avevo capito il suo nome e l’avevo semplificato.

 

<< Come hai detto che ti chiami? Non ti sento, avvicinati! >>

La bambina arretrò spaventata, guardandosi intorno, come se qualcuno la seguisse. C’era molto vento e pioggia, una vera tempesta e lei era bagnata come un pulcino.

<< Ti chiami Bella? >>

Lei mi guardò per un attimo, poi sorrise e annuì.

<< Sai dove siamo? >>

<< Bosco Verde. >>

La guardai senza capire e lei sorrise di nuovo.

<< Sono qui da stamattina, c’era il sole e qui è tutto… >>

<<Verde? >> dissi sorridendo a mia volta. Quella bambina era simpatica.

<< Come i tuoi occhi. >> mormorò con la sua voce dolce e flebile.

Oltrepassai un mezzo tronco d’albero sul terreno per raggiungerla, quando qualcuno l’afferrò da dietro. Lei cominciò ad urlare il mio nome, ma io non potei fare nulla che un uomo con i capelli neri e i baffi la portò via. La cercai a lungo, fin quando non trovai la piccola casa a Bosco Verde.

 

<< Edward? >>

Guardai Janet, che con un sorriso mesto mi accarezzò il viso. Solo in quel momento mi accorsi di piangere. Era successo di nuovo. Era l’ unica che riusciva a suscitare in me una reazione simile. L’uomo che me l’aveva portata via da bambina era Charlie. Adesso lo sapevo con certezza. Tanya doveva averlo avvertito della sua fuga e lui si era premunito di cercarla per farla tornare nell’ombra. Poi si era trasferito a Parigi.

<< Bella è andata da lui? >>

Lei scosse il capo.

<< Le cose non stanno proprio così. Io non ho mai raccontato nulla di tutto questo a James, ma lui lo venne a sapere dallo stesso Charlie, che a quanto pare ha una grave malattia. Sai che ha lavorato per tanto tempo a Parigi e sapeva della storia tra lui e la zia, ma non della bambina. Mio figlio non è riuscito a trovarla in questi anni perché Tanya non voleva più darla a nessuno, perché era molto utile. Charlie è praticamente caduto in rovina, dopo che la moglie l’ha lasciato da solo e malato. La vera fortuna del Duca Swan è stato sposare Carmen Denali, che non ha mai amato, perché era rimasto senza un soldo. Gli è sempre piaciuto giocare d’azzardo e aveva perso quei pochi soldi di suo padre. Quando l’ho vista arrivare con te, ho capito subito chi era e ho cercato di allontanarla dicendole ciò che c’è stato tra noi. >>

<< Perché l’hai fatto? >>

<< Volevo che andasse via. Charlie la cerca da un paio d’anni e Carmen ha tutta l’intenzione di fargliela pagare. Viene spesso per vedere se lei è qui. Edward ho paura di quella donna, perché è capace di tutto. Non vuole che Charlie la veda per dargli in eredità il suo titolo nobiliare. Per questo sono preoccupata, non volevo che James la trovasse per davvero per portarla da suo padre. Carmen potrebbe essere lì ed Isabella è una creatura così buona ed ingenua. >>

<< James non è con lei? >>

<< No, l’ha solo accompagnata. E’ dovuto partire subito per motivi segreti da parte del suo comandante. >>

Mi portai le mani al viso e presi una rapida decisione. Dovevo raggiungerla e mettere fine a quella complicata vicenda.

<< Voglio andare da lei. Subito. >>

<< Speravo lo dicessi. Isabella ha promesso di non parlarmi mai più se ti avessi messo in mezzo, ma sono più tranquilla se so che ci sei tu con lei. Ti ama tanto Edward e poi lei è… >>

<< Cosa? >> domandai trepidante.

<< Nulla. Ti prego non sposare Sophie e vai dalla mia Isabella. >>

Scoppiò in un pianto disperato e l’abbracciai. C’era qualcosa in lei che condivideva con Bella. Per questo mi ero sempre sentito protettivo nei suoi confronti.

<< La troverò, Janet. >>

Uscii fuori di corsa e senza avvertire nessuno mi misi in viaggio per raggiungere la donna che amavo. Dopo pochissima strada percorsa, riconobbi Jonathan, fermo davanti a un ruscello. Mi fermai anch’io e lo raggiunsi.

<< Cosa vuoi? >> disse rudemente non appena mi vide, ma io rimasi immobile a fissarlo.

<< Coraggio dimmelo, Edward. >>

Ci guardammo a lungo fin quando non mi decisi.

<< Ci sono andato a letto. >>

Il pungo che mi arrivò mi fece cadere a terra. Sentii in bocca il sapore ferroso del sangue, ma non mi rialzai da terra. Prima o poi dovevamo avere questo confronto.

<< La colpa è tua. >> gli dissi e lui si piegò accanto a me.

<< Può darsi, ma tu non ti sei fatto scrupoli vero? >>

<< Continua dai. Sfogati su di me, Jonathan. Adesso so cosa vuol dire amare una donna fino a morire. Non c’è stato nessuno per me, nemmeno tu. >>

Mi alzai di scatto e ce le demmo di santa ragione, fin quando non ci sedemmo a terra, con la schiena appoggiata ad un albero. Non dicemmo nulla per un po’, fin quando non mi sentii abbracciare da lui. Gli raccontai tutto: del mio dolore, di Sophie e dell’amore per quella ragazza. Con la presenza di Jonathan adesso mi sentivo meno solo.

<< Andiamo a riprenderci la tua Bella. >>

 

 

 

 

 

 

*********************** 

Rieccomi di ritorno. Lo scorso capitolo è stato piuttosto movimentato. Le cose non dovevano andare proprio così. Questo capitolo doveva aspettare ancora, ma data la bomba che ho sganciato nel capitolo precedente ho pensato di chiarire subito le cose. Vedremo cosa succederà a Parigi… e di Sophie cosa ne facciamo?
A presto!

Stella Del Sud

  
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