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Autore: Carla Volturi    13/03/2012    4 recensioni
Lei, Lucilla insegnante di italiano trentanovenne, sposata con due figli; lui, Antonio, avvocato quarantenne divorziato. Tutto avviene a Vietri, città del sole, del mare e di un incontro: il loro!
ATTENZIONE: I PERSONAGGI DI QUESTO RACCONTO SONO PRESENTI NELLA MIA ULTIMA STORIA “LA STAGIONE DEL CUORE-PARTE SECONDA-”.
TUTTAVIA “SOLO PER AMORE” PUO’ ESSER LETTO INDIPENDENTEMENTE DAL RACCONTO APPENA CITATO, POICHE’ I PROTAGONISTI PRINCIPALI CAMBIANO, DUNQUE NON SI PUO’ PARLARE DI UN VERO E PROPRIO SEGUITO.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Nuovo capitolo, ormai ne mancano pochi...credo che li posterò tutti entro oggi!
Un bacio e grazie di cuore, 
Carla.


CAPITOLO 16- DIALOGO

Dopo la nostra litigata, non ho visto Adriano per due settimane. Due lunghissime settimane durante le quali il mio unico legame con mio marito o ex, chiamatelo come vi pare, è stato il telefonino e i pochi messaggi che ci siamo inviati, giusto per parlare dei nostri figli. Di una cosa sono felice, ha ripreso a chiamare Marta e Luca ,molto felici di sentire spesso il loro papà. Per il resto vuoto assoluto. Certo che è il massimo dell’aspettative rimanere in contatto con il proprio coniuge via sms.
Nel frattempo ho ripensato molto a quanto accaduto quella mattina, lui che mi confessa il suo amore, io il mio tradimento. Ed anche in questo caso sprofondo in una forte tristezza: non avevo programmato ciò, non volevo nulla di questo, desideravo solo una famiglia, l’ho creata ed ora è distrutta. Porca miseria mi stizzo solo a pensarci, ma cosa abbiamo fatto io e mio marito, perché ci siamo allontanati?. Non volevo che andasse a finire in questo modo…non volevo stare cosi male. Male da morire.
Questi quindici giorni mi sono serviti relativamente, i dubbi permangono e poco mi aiuta riflettere su ciò che è giusto o su ciò che è sbagliato.
Mi trovo seduta sul divano, con la mano destra sulla fronte. Sbuffo. Tiro pugni allo schienale e giuro che mi è cosi difficile interloquire con voi, non mi è mai capitato. Sono avvolta da un forte pessimismo, da un gran malessere, che non riesco a spazzar via. Ho cosi tante domande che mi frullano per la testa, ma non so per quale barbaro motivo non riesco a trovare una risposta. Eppure sono io la donna che svela gli enigmi, che da consigli a quintali: vi ricordate quanto siano stati decisivi i miei suggerimenti durante il fidanzamento di Bianca e Cristiano?. Accade sempre cosi, non c’è nulla da fare: se capita agli altri sei la miglior consigliera di Vietri e dintorni, se succede a te qualcosa…depressione totale!.
Il sole riscalda la mia pelle, forse anche troppo. Il caldo mi rende piu’ elettrica del previsto, in questo istante potrei fare di tutto, compreso prendere a ceffoni un individuo. Ora che ci penso ciò lo faccio anche quando sono nella mia fase “normale”.
Bevo un sorso di limonata fredda e stropiccio la pelle del mio viso. Batto la pianta del piede destro nudo a terra. Tossisco nervosa.
Ma che fine hai fatto?”, esordisce una voce sensuale e calda, quella di Cristiano. Mi guarda negli occhi, perplesso. Si accomoda a terra. Incrocia le gambe. E’bello come il sole, adorabile nella sua polo chiara e nel suo pantalone scuro. Ammazza che fisico che ha, se li porta una favola i suoi trentanove anni. E che problema ha: la moglie stravede per lui, quattro figli, di cui due in arrivo, una bella casa, un bel lavoro e nessun idea folle del tipo “ora mi trasferisco a Napoli e addio al mondo intero”.
Allora che fine hai fatto?”, ripete per la seconda volta la sua frase.
Con aria indifferente e mezza morta rispondo: “La fine del capitone…si vede solo a Natale!”.
Sconvolto da quanto da me detto afferma: “Wow il tuo umorismo è disarmante”. Morde il labbro inferiore: “Sfogati”.
E mi sfogo si, visto che di problemi ne ho un sacco. Corrugo la fronte: “Vediamo…ho fatto l’amore con Antonio, il mio vicino di casa, Adriano è tornato, mi ha confessato il suo amore, io il mio tradimento e… basta credo che vivremo tutti infelici e tristi. Fine della favola”.
Sgrana gli occhi: “Sei andata a letto con l’avvocato? E quante volte?”.
Aggrotto il sopracciglio: “Una. Vuoi anche i dettagli intimi?”.
Batte una mano a terra: “No, demente. Ecco perché Adriano stava in quel modo”.
Sobbalzo dal divano: “Hai visto Adriano?”.
Annuisce: “Si, ieri. Gli ho chiesto scusa per il mio atteggiamento, mi sono comportato come un idiota durante la festa. Non ha pronunciato una parola, aveva il viso scavato, stava messo maluccio”.
E poi?”, gli chiedo, avida di curiosità.
Lucì il fatto è questo, io non credo che lui non ti ami piu’, ne penso che non voglia bene ai suoi figli”. Sto per irrompere nel suo discorso, ma mi ferma: “Si lo so, è un idiota, le sue azioni dimostrano altro, ma dopo averci discusso un po’ posso dirti che l’ha fatto sia per ambizione sua, sia per dare qualcosa in piu’ alla sua famiglia”.
Sorrido sarcastica: “Nessuno gli ha chiesto questo”.
Agita le mani: “E pure tieni ragione. Ma ora che vuoi fare? Puntargli il dito contro per anni, facendo cosi soffrire i ragazzi e lui? Senza contare che anche tu ci stai male, non lo dici ma è cosi”.
Sbuffo: “E che dovrei fare? Dovrei riprendermelo in casa, mettendo una pietra sopra a tutto? Crì mi ha messo da parte in quanto moglie, il mio tradimento è paragonabile al suo”.
Scuote i capelli corti scuri: “Secondo me dovete solo discutere e come si deve. Dovete tirare le somme: o dentro o fuori. Basta mezze parole, basta rinfacciarsi cose che ormai appartengono al passato. C’è una possibilità di salvare questo matrimonio? Si…ok si salva, altrimenti procedete in diverso modo”.
Affondo la testa tra le ginocchia: “Ho una tale confusione in mente che non hai idea, senza contare che ora c’è Antonio…”. Mi zittisce con una frase ambigua: “Da quello che ho capito Antonio è un uomo attento ed intelligente”.
Attonita gli chiedo: “Che vuoi dire Crì?”.
No niente. Niente Lucì”, guarda l’orologio, “ora devo andare che mi aspetta Bianca per un controllo. A proposito chiameremo i bambini Brando e Cecilia, ti piace?”.
Sorrido, dopo aver sentito questa magnifica notizia: “Sono bellissimi questi nomi. Carlo, Elena, Brando e Cecilia…sono sicura che faranno scintille i tuoi figli”.
Petto muscoloso impostato: “E’ovvio, saranno uguali al loro papà!”.
Saluto Cristiano con un caloroso abbraccio, non so come farei senza il suo supporto, senza le sue parole, senza i suoi occhi. Siamo cresciuti insieme, i miei segreti sono stati i suoi, i suoi i miei, le mie azioni le sue, le sue le mie. La sua gioia, la sua felicità parte della mia. Una persona tempo fa disse che io cercavo negli uomini o meglio nel mio uomo parte di mio fratello: cara lettrice devo darti torto, in parte. Premettendo che tutte le donne del mondo vorrebbero un figo pazzesco come Cristiano in casa, io nel mio partner cerco solo sincerità ed amore. Eppure entrambi per lungo tempo abbiamo escluso dal nostro rapporto un dettaglio rilevante: il dialogo!.
  
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