Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: PeaceS    13/03/2012    4 recensioni
Una storia che solo Hogwarts conosce. Lily Potter è scappata dopo aver distrutto la scuola di magia e stregoneria più famosa al mondo; è andata lontano, dove quel male che coltiva dentro potrà essere liberato o assopito.
Harry non perde speranza, continua a cercarla, ma non è lui a trovarla, ma è lei a ritornare dopo anni di assoluto silenzio.
Una nuova guerra, una nuova setta, un nuovo potere che smuove le forze oscure. Scorpius e il suo amore, quello che sembra tormentare la famiglia Malfoy da secoli.
Ma ora è lui bene, e lei male. Riuscirà, questa volta, l'amore ad averla vinta?

- E tra nove mesi avrai anche qualcun'altro da amare. - disse Scorpius, facendogli sgranare gli occhi. Lily rise, allontanandosi di un paio di passi e stringendo la mano al ragazzo, che la strinse a sé. - Aspettiamo un bambino, papà. - disse, con le lacrime agli occhi, mentre un urlo invase le pareti della tana. Ginny strinse a sé la sua bambina, mentre Harry scuoteva il capo. E capì che quell'amore non sarebbe mai finito, perché avrebbe amato quel bambino come Lils... e insieme ad Albus e James si sarebbero ricostruiti una vita. Una vita fatta di felicità e sorrisi.

Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Lily/Scorpius
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Image and video hosting by TinyPicParole -♥

 

 

 

 

 

- I vampiri si riconoscono per il loro essere spietati. Vogliono uscire alla luce, camminare liberi, ma non attaccheranno mai frontalmente. - sussurrò Lily, attirando su di sé gli sguardi degli Auror. Le luci della stanza tremolarono, e tanti piccoli scalpiccii fecero tremare il lampadario di cristallo sulle loro teste. 

Un sorriso affiorò sulle labbra di Den, quasi divertito. - Ci sono due modi per eliminare un vampiro: tagliargli la testa, oppure colpirlo al cuore con un pugnale d'argento sporco del veleno di un vampiro di razza. - sussurrò Lily, guardandoli uno ad uno. 

Loro non cadevano con un cruciatus. Loro non cadevano con i loro incantesimi, era questione di corpo a corpo. - Ho detto a mio padre di riunire i migliori Auror in circolazione perché... beh, per uno strano motivo ce l'hanno con me, e stanno per attaccare proprio questa casa. - disse Lily, alzando gli occhi al cielo e fissando Den in tralice, che fece spallucce.

Anche lui l'aveva saputo all'improvviso, proprio dieci minuti fa, tramite una missiva anonima. Qualcuno li voleva bene, fortunatamente, sennò si sarebbero ritrovati uno squadrone di vampiri pronti a sgozzarli. - Mia madre non è in casa, mio padre sta per arrivare con le armi adeugate e... credo che voi conosciate sia Albus che James. - disse Lily, indicando i fratelli alle sue spalle che fischiarono all'applauso che ricevettero.

- Attenti al collo e alle spalle, non esiste codice d'onore tra i vampiri. Non importa da dove attacchino: spalle, palle, parapalle... più siete indifesi, meglio è. Prima li uccidete, riducendoli in cenere, meglio è. Abbiamo avvertito anche il Ministro Kinglsey, e io ho già preparato qualche funerale, quindi buon divertimento, dolcezze! - disse tutta cinguettante, facendo venire un traverso di bile agli Auror.

Erano vicini. Lily li sentiva. Sentiva il loro fetore. Odore di zolfo, inferno, proprio come quello di Den, ma quello del suo ragazzo era centomila volte più olfattibile, anche perché oramai era abituata a quel profumo, e se ne avrebbe sentito la mancanza sarebbe impazzita.

Suo padre si materializzò proprio al suo fianco, e in men che non si dica distrubuì spade, coltelli, e altre armi taglienti che avrebbero potuto ferire. Ma ci fu un altra sorpresa: due pop li avvisarono che qualcun'altro aveva saputo di quella piccola riunione, e che aveva deciso di partecipare senza essere invitato.

- Se ti uccido per sbaglio, succhiasangue, sappi è perché non ho riconosciuto il tuo fetore tra quello degli altri. - sbuffò Draco, facendo sorridere Den. - Io non partecipo, dolcezza. - disse, sbalordendo i presenti. Avevano fatto conto di avere un vampiro tra le file, un elemento importante, e invece era solo fumo al vento.

- Mi è severamente vietato uccidere i miei simili senza alcuna ragione precisa. Potrei essere punito, o addirittura ucciso. Quindi ho deciso di intervenire solamente se ce ne fosse bisogno, ma non preoccuparti, pallidone, hai le spalle coperte. - disse Den, facendogli l'occhiolino.

Ma aveva il cuore che batteva a mille: Bart lo sapeva, lo aveva sempre saputo! Pochi minuti prima gli era arrivata una missiva dalle parti alte, dai vampiri più anziani che diceva: Noi non ci immischiamo nelle vicende dei mezzosangue meticci e degli umani. Sei un vampiro, comportati da tale. Se verremo a sapere che hai preso parte a qualsivoglia battaglia senza il nostro permesso o senza che qualcuno dei meticci o dei loro alleati ti abbia fatto un torto... la nostra ira si scatenerà su di te, e non sarà gentile.

"Bastardi" pensò Den rabbioso, rifugiandosi in un angolo. 

Non poteva intervenire, ma si fidava della sua umana, l'aveva allenata come si deve, e lei conosceva ogni trucco. Li avrebbe disintegrati, ma la sua preoccupazione era un altra: Il rampollo Malfoy. Era venuto anche lui, forse per proteggerla, ma Den sapeva che non avrebbe fatto altro che distrarla. Si sarebbe uccisa, per proteggerlo, e lui non lo avrebbe permesso.

Passi sempre più vicini, respiri sempre più silenziosi, risatine nascoste. Camminavano quatti, non sapevano che loro... sapevano. - Che le danze inizino. - sussurrò, e Lily lo sentì bene. Accarezzò l'impugnatura, per poi alzare la spada a livello del viso; allargò lentamente le gambe, e sorrise. Scorpius e Den per un attimo si incantarono a guardarla: indossava un pantaloncino che le lasciava le gambe scoperte, e lasciava intravedere un didietro abbastanza formato. Una canottiera che le copriva il busto e le modellava i fianchi, mentre stringeva il seno piccolo, quasi inesistente.

I capelli rossi erano stati legati in alto da alcuni fermagli, e alcune ciocche le ricadevano sul viso. I piedi sclazi, il volto privo di trucco, e un sorriso... vendicatorio. La carneficina aveva inizio, e Lily sapeva che quella volta non era uno scherzo: c'era suo padre lì, in quel salone così grande da contenere una decina di persone. I suoi fratelli. Scorpius.

- Sorpresa! - Bart spalancò la porta di casa, ma non una mosca volò. Entrò di soppiatto, con dieci vampiri a seguito. C'era voluta tutta la pazienza di cui era disposto per convincere chi capeggiava la rosa nera a..."prestargli" qualche amico per quella spedizione. Qualche bugia detta bene, qualche moina, ed era a cavallo. Ma sembrava non esserci nessuno, eppure sapeva che c'era qualcuno.

Sentiva l'odore di Den.

Entrò nel salone e si bloccò improvvisamente. Dieci uomini armati, Harry Potter in persona che discuteva animamente con un uomo alto e biondo, e poi lei. L'umana. La protetta di Denholm. Bella, avvolta in quegli abiti babbani. A Bart sembrò tornare indietro nel tempo, prima che fosse trasformato da Den, umano, di fianco alla sua umana, alla sua futura sposa. 

Le assomigliava, terribilmente. - Bu! - rise Lily, come una bambina. Lei gli aveva portato via ogni cosa cara, gli aveva portato via lui, e continuava a portargli via tutto con quegli occhi. Senza fine, senza inizio, senza niente. 

- Qualcuno ti ha avvisato del nostro arrivo, a quanto vedo. - mormorò Bart, guardandola attentamente. La vide mordersi le labbra, così forte da gemere, e far cadere un unica goccia di sangue sulle sue labbra. - Non ho intenzione di fare conversazione, e voi siete troppo deboli per resistere. - sussurrò lei, e Bart sapeva il perché di quel gesto.

In un attimo dieci vampiri si sparsero nella stanza, per attaccarla. Ma non fu così facile come Bart pensava: ma cosa poteva aspettarsi dall'allieva di Den? Nient'altro che quella meraviglia. Lily si muoveva sinuosa, lenta, letale, proprio come un serpente. La vide prima tagliare le braccia ad un suo compagno, poi tagliargli la testa ed infine ridurlo in cenere con un pugnale.

Le gambe si muovevano dolci, strusciavano tra loro, erano sensuali proprio come quel corpo piccolo, snello, agile. Bart continuò a rimanere immobile, attirando la sua attenzione. Ma lui non era un vampiro qualsiasi, anche lui aveva vissuto con Den, anche lui era stato un suo allievo, ed era molto più che alla sua altezza.

- Mi chiedo cosa abbia fatto di male per attirarmi la tua rabbia. - disse, fermandosi a due metri da lui. Bart annullò la distanza, facendo ringhiare sia Den che Scorpius, che cercò di liberarsi di quel vampiro che gli si era accollato addosso per prenderla e portarla lontano da quel tizio.

- Mi stai rovinando la vita.

Le labbra di Lily si tesero in un sorriso, mentre quelle di Bart in un ghigno derisorio. L'afferrò per un polso, stringendo con così tanta forza da farle mancare il respiro. In un attimo la faccia di Lily divenne seria, quasi pericolosa tant'era l'espressione che sembrava si stesse scolpendo nell'odio. 

- Lasciami. - sussurrò, ma Bart scosse il capo.

- Quì siamo troppo osservati, vero Den? - urlò Bart, guardandosi attorno e vedendolo apparire. La strattonò, attirandola a sé e guardando il suo creatore. - Ora so perché gli sei così affezionato, sai? Ha un buon profumo, e un bel corpo. Le assomiglia, sai, Den? E' uguale ad Aliaeh, la ragazza che dovevo sposare prima che tu mi trasformassi per divertimento. Ma ora... ora posso divertirmi un po' io. - disse, ridendo macabro.

Si materializzò con lei tra le braccia, sotto gli occhi atterriti del vampiro e di Scorpius, che urlò, lanciandosi in avanti riuscì ad afferrarla per una gamba. Sparirono tutti e tre, lasciando dietro la loro scomparsa una scia di sogni infranti e paura.

Tanta paura.

 

 

 

Erano in una foresta buia. 

Lily alzò appena lo sguardo, riprendendosi dalla spiacevole sensazione di nausea che le aveva regalato quella materializzazione improvvisa. Scorpius era sdraiato al suo fianco, stringeva ancora la sua gamba. Gli accarezzò con dolcezza una guancia, e lui aprì gli occhi, fissandoli nei suoi. Erano sempre belli, proprio come li ricordava.

Grigi, profondi, addolorati, gioiosi, speciali. - Lily... - sussurrò, stringendo quella mano tra le proprie. E si sentì morire quando il suo profumo gli arrivò forte alle narici, proprio come lo ricordava. Si sentì morire quando ricordò che al suo profumo se n'era mischiato un altro, che non era suo, che era di un altro uomo.

- Che scena sentimentale. - sbuffò Bart, guardandoli disgustato. Lily si alzò con una lentezza esasperante, prendendo la bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloncini e stringendola tra le mani. - Quella non funziona su di me. - disse, guardandola sarcastico.

- So che questa non ferirà te... ma so che proteggerà lui. - disse, prima di scagliare un incantesimo non verbale su Scorpius, che lo tenne ancorato a terra. Bart assottigliò lo sguardo, inclinando il capo. Non poteva uccidere lui, ma poteva uccidere lei.

E Scorpius dovette assistere con la morte nel cuore a quella battaglia. Vedeva le spade scontrarsi, produrre cigolii sinistri. I corpi sfiorarsi, la velocità di quel vampiro scompigliargli i pensieri, e i movimenti felini di Lily.

- Cazzo, Lils, liberami da questo fottuto incantesimo! - urlò, senza risultati. E successe tutto così velocemente da fargli mancare il fiato, da spezzargli il cuore in un millesimo di secondo. Tutto così veloce da poter sentire solo il respiro spezzarsi e un gemito espandersi nell'aria fredda di quella foresta sperduta.

Lily cadde in ginocchio, ancora aggrappata a quel vampiro. Aveva la maglia squarciata proprio a livello dello stomaco, e lentamente il sangue cominciò a scorrere lungo le gambe, per poi toccare con lentezza estenuante il pavimento. La sua bambina. 

Ma riuscì a strappargli l'ultimo sorriso: con le ultime forze gli tagliò la gola con il coltello d'argento, facendo spalancare gli occhi a Bart. Quest'ultimo si smaterializzò, e Scorpius fu finalmente liberato dall'incantesimo di quella peste. 

Corse.

Corse fino ad arrivare da lei e stringerla tra le braccia.

Non erano passati nemmeno cinque giorni da quando lei era ritornata, e già la teneva tra le braccia sanguinante. Ma sapeva che nonostante tutto l'avrebbe sempre ripresa da dove sarebbe caduta. Sapeva che l'avrebbe sempre curata dalle ferite più gravi. L'avrebbe messa sempre al primo posto.

- Ora andiamo a casa... tranquilla, andiamo a casa.

E mentalmente le disse pure ti amo, ma lo tenne per sé. Per non ferirla ancora di più, per non ferirsi ancora di più. Perché non era più sua, dopotutto. 

Non era più sua, ma infondo... sapeva che lo era ancora. 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: PeaceS