IV.
Erano
tornati a studiare assieme due settimane prima di Natale.
All’inizio
era stato difficile, molto: Hermione faticava a dimenticare le parole
di Draco
e il ragazzo, dal canto suo, iniziava a vergognarsi.
Forse
stava davvero cambiando. Sperava di no: insomma, abbassarsi ad essere
amichevole con i Mezzosangue?! Giammai! Lui era un Purosangue! Di
solito questo
pensiero era seguito sempre da un acido commento della sua parte
razionale:
“Sì, ed essere un Purosangue dove ti ha portato?
Sentiamo un po’… non lo sai?
Te lo dico io: ad essere un fallito ed un reietto della
società. Ma se vuoi
continuare su questa strada, fa pure…”
E di
solito Draco sbuffava irritato.
-Sto
importunando sua maestà?- disse la Granger, camminando di
fianco a lui. Ormai
facevano assieme la strada per le lezioni in comune, di solito in
silenzio, oppure
parlando (in realtà era la ragazza bruna a parlare) delle
lezioni o dei
pomeriggi e delle serate di studio. Certo, a volte… in
realtà spesso, la
trovava irritante e saccente,
ma era anche buffa nel suo modo di fare e ormai aveva imparato a
sopportarla.
Cioè,
no, non sopportarla… ecco, a concederle
la sua condiscendente compagnia, come si addiceva ad un Malfoy.
-Eh?
-Malfoy,
sbuffi come un treno, che c’è?- chiese Hermione,
cercando di ricacciarsi una
ciocca di capelli castani dietro l’orecchio.
-Oh,
Granger, mi dispiace dare una così brutta notizia al tuo
ego, ma non sei il
centro dei miei pensieri… anzi, meno ti penso, meglio sto.-
la prese in giro.
-Sempre
gentile furetto.- disse Hermione,
fingendo il broncio –Comunque ti avevo chiesto se pensavi di
riuscire a
cavartela senza altre ripetizioni di Pozioni.
-Ovviamente,
io sono un Malfoy.- rispose il biondo, storcendo il naso. La ragazza
represse
un risolino divertito.
-Certo,
certo, come no.- gli rispose, entrando in aula ed andando a sedersi al
banco che
condivideva con Ginny, che sarebbe arrivata con un lieve ritardo a
causa degli
allenamenti di Quidditch: pur di battere Corvonero, che
quell’anno era davvero
formidabile, secondo la rossa Weasley (mentre, secondo Luna, i Nargilli
avevano
deciso di lasciare in pace i giocatori), la squadra di Grifondoro
approfittava
di ogni momento libero, massacrandosi col lavoro.
A
volte invidiava la figura soda di Ginny: certo, il Quidditch non dava
certo una
muscolatura da rugbista, ma comunque il duro lavoro fisico dava i suoi
frutti:
le braccia e le gambe erano toniche e il ventre piatto, visto che la
giovane
Grifondoro amava allenarsi anche come Battitore (“Se
alleni tutti i muscoli, sarai di certo più scattante a
atletica,
Herm.” le aveva detto una volta, tornando,
stanchissima, da un allenamento “E
questo è un vantaggio per un Cercatore
che gioca di velocità.”). Aveva notato
lo stesso anche in Draco: non era un
body builder, ma la sua muscolatura era snella e ben definita, nemmeno
troppo
però. Ricordava una specie di lord inglese di altri
tempi… Anche il viso,
sempre gelido e altero, le dava quell’impressione: labbra
sottili, viso forse
un po’ aguzzo ed incarnato estremamente pallido gli
conferivano una certa
nobiltà, assieme a quegli occhi grigi e gelidi.
Forse
non incarnava l’ideale moderno di bell’uomo,
abbronzato, muscoloso e dalle
labbra carnose, ma di certo non era brutto, anzi, tutto il contrario:
era il gentleman inglese per
eccellenza,
nell’aspetto e nelle maniere.
Il
professor Lumacorno entrò in aula, quindi scrollò
la testa, scacciando quei
pensieri e preparandosi alla lezione.
Luna
camminava tranquillamente per i corridoi, immersa nei suoi pensieri:
era più
che sicura che quegli strani avvistamenti in Cornovaglia fossero da
ricondurre
ad un Ricciocorno Schiattoso. Insomma, le orme… il
comportamento della strana
bestiola… sì, lo era di sicuro. Ergo, lei e suo
padre avevano ragione:
esistevano!
Si
sentiva allegra, agitando ogni tanto la testolina bionda, facendo
tintinnare i
suoi buffi orecchini (purtroppo i suoi preferiti, quelli che
scambiavano tutti
per rapanelli, li aveva persi, ma Hermione e Ginny erano state
così gentili da
regalargliene una paio fatto di perline in pasta di vetro colorate
verdi, blu,
argento e bianche e piume azzurre, davvero graziosi, trovati da qualche
parte
nella Londra babbana e se n’era subito innamorata), quando fu
distratta dai
suoi ragionamenti da delle chiacchiere: un gruppetto di Corvonero, di
cui
conosceva solo Rolf Scamandro, un ragazzo del suo anno particolarmente
dotato
in Cura alle Creature Magiche e Cressida Light, la
sorella minore della
ex-Caposcuola Penelope, stava parlottando mentre si recava verso le
serre.
-Ma
sì ti dico! Me l’ha detto Steward, a cui
l’ha detto Milly Orson di
Grifondoro a cui l’ha detto
sua sorella Francis, che sta a Serpeverde!- disse la Light ad una delle
amiche.
-Non
ci posso credere! La Granger e Malfoy?!
Impossibile!- esclamò l’altra ragazza, una
biondina… Luna credeva si chiamasse
Grace, ma non ne era sicura… forse era Emma... Rimase
comunque in ascolto,
attenta. Che cosa si diceva di Hermione e Draco Malfoy?
-Ma
sì, ti dico! Vero Rolf?- pigolò Cressida. Il
ragazzo annuì distratto. –Vedi
Ellen? Ho ragione io! Ti giuro, la Granger e Malfoy stanno assieme!
Cioè, dai,
ma li vedi? Stanno sempre assieme!
“Ah”,
pensò Luna, “ecco come
si chiama! Ellen! Però… da quando
Herm e Draco stanno assieme?!”
-Per
Morgana… insomma, la migliore amica di Harry Potter che sta
con un Mangiamorte…
che vergogna.- commentò
Ellen,
storcendo il naso.
Si
sentì un po’ infastidita: Draco forse era stato un
Mangiamorte, ma sapeva per
certo che non era così cattivo come tutti lo credevano. E se
Hermione lo riteneva
degno della sua fiducia, se non del suo amore (ma dopo Ron non era
tanto sicura
che l’amica si sarebbe buttata a capofitto in
un’altra relazione), chi erano
gli altri per giudicare? Perché la vita delle persone si
basava su giudizi e
pregiudizi?!
-Oh,
e così Hermione e Draco stanno assieme?- intervenne la
bionda Corvonero col suo
solito tono un po’ trasognato, facendo trasalire le due
pettegole.
Rolf
si girò, sorridendole. –Ciao Luna.
-Ciao
Rolf! Davvero ragazze! Che scoperta, e io che non ne sapevo nulla! Oh,
devo
assolutamente parlarne con Hermione! Ora mi sentirà!-
esclamò, allegra, facendo
ciao con la mano e superandole.
Venne
seguita da Scamandro, mentre Cressida e Ellen impallidivano. Certo, a
scuola
tutti parlavano della storia tra la Granger e Malfoy, ma…
be’, avevano una
mezza idea di cosa sarebbe
accaduto
loro se fossero finite nelle grinfie del Serpeverde nel malaugurato
caso in cui
egli avesse sospettato il loro coinvolgimento nelle diffusione della
storia.
Rolf
si affiancò a Luna, ridacchiando. –Ho come
l’idea che tu l’abbia fatto apposta.
-Cosa?-
chiese la ragazza, voltandosi e guardandolo con gli occhioni sgranati.
-Dire
che parlerai con la Granger, Lovegood. La Light e la Wright stanno
tremando
come due foglie.
-Oh, quello… be’, non
vedo come la vita di
Hermione le riguardi.- affermò.
Il
ragazzo rimase in silenzio per un po’, poi le sorrise.
–Sai che c’è Lovegood?
La gente, di solito, pensa che tu non ci stia molto con la
testa… però in
realtà sei più sana tu di tante nostre
compagne… sei solo un po’ diversa.
-Forse
è per questo che mi chiamano Lunatica…-
mormorò, dubbiosa.
La
lezione di Pozioni si era conclusa senza particolari incidenti: il
professor
Lumacorno aveva deciso di ripassare una vecchia pozione, la Bevanda
della Pace,
che più o meno tutta la conosceva.
“Ovviamente
ragazzi, mi pare
superfluo ricordarvi che questa pozione è molto richiesta ai
MAGO” li aveva
ammoniti Lumacorno.
Nonostante tutto, un paio di ragazzi erano riusciti a fondere i
calderoni, e
alcune pozioni era davvero immonde.
A lei
e Ginny era andata meglio: la pozione di Hermione era impeccabile,
mentre
quella della Weasley passabile, grazie all’aiuto
dell’amica.
Erano
anche riuscite a chiacchierare un po’. “Luna
ci ha dato appuntamento dopo, sotto il nocciolo davanti al
lago.”
E
così, senza nemmeno aspettare Malfoy, che, pur sudando sette
camicie, era
riuscito a preparare una Bevanda della Pace di poco inferiore a quella
di
Hermione, era corsa via con Ginny, per l’appuntamento con
Luna.
Avevano
passato il pomeriggio assieme, chiacchierando del più e del
meno: le lezioni, i
MAGO, gli spasimanti di Ginny ed Hermione; Rolf Scamandro, che Luna
trovava
simpatico; di cosa avrebbero fatto dopo Hogwards (“Ma
noi rimarremo comunque amiche, no?!” aveva chiesto
Luna, speranzosa.
Hermione e Ginny si erano affrettate ad annuire, dicendo che nessuno
avrebbe
potuto dividerle e, anzi, avrebbero potuto usufruire di una tradizione
babbana:
la serata per sole ragazze) e delle
vacanze.
-Be’,
ovviamente tornerò a casa.- disse Ginny –Dopo
Fred… mamma è diventata…
be’,
avete capito.- concluse, rabbuiandosi. La morte del fratello aveva
sconvolto
tutta la famiglia, ma soprattutto la signora Weasley: non si dava pace,
continuava a piangere, si dava la colpa, affermando di essere stata una
pessima
madre con lui, di non aver mai compreso realmente quel figlio discolo
eppure
tanto caro, di non averlo difeso: era sua madre, lei doveva morire, non
Fred!
Un genitore non avrebbe mai dovuto seppellire suo figlio! Nessuno aveva
saputo
replicare e i Guaritori del San Mungo avevano semplicemente consigliato
ad
Arthur Weasley di lasciare che il tempo lenisse le ferite della moglie,
senza
forzarla a reagire. Molly doveva trovare il modo di elaborare la
perdita da
sola e nessuna pozione o incantesimo poteva aiutarla.
-Ti
capiamo Ginny… anche mio padre, sai, quando mamma
è morta… è diventato
strano…
a volte non mangiava per giorni, oppure apriva il suo armadio e tirava
fuori di
vestiti… ci vuole tempo, Gin.- disse Luna, posandole una
mano sulla spalla. La
rosse le rivolse un sorrisino triste, torturando un filo
d’erba.
-Quindi…
be’, passerò le vacanze a casa, anche se
sinceramente preferirei stare qua… non
riesco a tornare a casa senza pensare a lui…-
mormorò, asciugandosi gli occhi.
–Be’, e voi, che farete?- disse, cercando di
cambiare argomento.
-Oh…
mio padre ha ottenuto dei fondi per cercare i Nargilli in Germania,
quindi sarà
via… sai, partirà con Newt Scamandro ! Purtroppo
io non potrò
seguirlo, quindi penso che rimarrò qua.- disse, triste.
Quanto le sarebbe
piaciuto andare con suo padre! Ed invece…
-Ti
chiederei di venire da noi, però non vorrei farti annoiare.-
disse Ginny.
Luna
scrollò il capo. –Oh nono! Come ci si
può annoiare in casa Weasley? Più che
altro, temo di disturbare i tuoi… però, se vuoi,
verrò a trovarti, tanto
viviamo abbastanza vicine, no? Potrei anche venire a darti una mano in
casa, se
vuoi. E tu, Hermione?
-Rimarrò
qua. Ho bisogno di studiare, temo di non essere abbastanza pronta per i
MAGO.-
disse, stringendosi le spalle.
In realtà avrebbe
voluto tornare a casa, ma
non si sentiva pronta. Aveva riportato tutto alla normalità,
sciolto
l’incantesimo di memoria imposto su i suoi genitori e
spiegato loro tutto, non
era riuscita a non confessare loro l’orribile anno appena
trascorso. Sia
Jillian che Richard erano rimasti senza parole: la loro bambina aveva
combattuto contro un mago potentissimo e oscuro, aveva cancellato loro
la
memoria per proteggerli, non solo dai Mangiamorte,
i seguaci di questo novello Hitler, ma anche dal suo stesso ricordo. Il
ricordo
della loro adorata figlia, che avrebbe potuto perdere la vita in ogni
momento.
Meglio lontani, felici in quella finzione.
Si
erano sentiti traditi ed orgogliosi nello stesso tempo: traditi,
perché,
qualsiasi cosa fosse successa, mai due genitori avrebbero voluto
dimenticare un
loro figlio, orgogliosi perché avevano capito le
difficoltà e il dolore di
quelle scelte di una giovane donna fiera e coraggiosa. La loro Hermione
era diventata
grande ed aveva esordito nel mondo degli adulti “in
bellezza”, facendo scelte e
compiendo gesti che moltissimi adulti non avrebbero potuto ne saputo
fare.
Ma
Hermione si sentiva comunque in colpa e aveva preferito disdire le
vacanze con
i suoi genitori.
-Hermione!
Assolutamente no! Insomma, tutto questo studio ti farà
male!- sbottò Ginny. In
quei momenti, assomigliava moltissimo a sua madre Molly.
-Oooh,
Ginny! Devo prepararmi al meglio, lo sai! E purtroppo tanti libri sono
quasi
introvabili fuori da Hogwards! No, ho deciso che rimarrò qua
a studiare, mi
dispiace.- affermò Hermione.
-Dai
Ginny! Sta tranquilla, vedrai che Herm si riposerà, oltre
che studiare. Uh!
Hermione, sai qual è il nuovo pettegolezzo della scuola?-
chiese Luna. La
ragazza castana scrollò il capo. A volte trovava che
qualcosa nell’amica, fosse
cambiato… forse era meno trasognata di prima? Che fosse
stato a causa della
prigionia? Probabile… chissà cosa aveva passato.
-Ehm,
no, cosa?
-Tu e
Draco Malfoy.- rispose la bionda, con semplicità. Ginny non
disse nulla, già
sapeva e aveva minacciato un paio di primini con la promessa di una
bella
Fattura Orcovolante nel caso fossero andati in giro a ripetere quelle
sciocchezze,
ma Hermione proprio non se n’era accorta.
Sgranò
gli occhi, spalancando la bocca. Guardò prima la Corvonero e
poi la compagna
Grifondoro, che annuì. Lei e… Malfoy?!
Stavano scherzando, vero? Vero?!
-Io
e… Malfoy?! Draco Malfoy?! Cioè… il
furetto?! Ma stiamo scherzando?! Noi siamo
solo compagni di studio! Forse… magari un po’
amici! Ma assolutamente non stiamo
assieme! No, no, no, no!- negò, scrollando
il capo. Le sue amiche trattennero dei risolini divertiti, alla sua
reazione.
Blaise
Zabini aveva un piccolo difetto: la curiosità. Soprattutto
se le cose
riguardavano persone di sua conoscenza. Un nome a caso: Draco Malfoy.
Ormai
tutta la scuola parlava del suo amico come spasimante della Granger
(doveva far
affidamento al suo self control per non ridere come un matto) e
probabilmente
anche Draco lo sapeva, anche se faceva finta di nulla.
In
realtà, Zabini iniziava a pensare che, dopotutto, forse il
suo amico non era
così indifferente alla Mezzosangue: insomma, era riuscito a
sopportarla per
mesi senza schiantarla! E sì che la Granger sapeva essere
pesante.
Osservò
da lontano la Grifondoro ridere con le amiche, masticando uno stelo
d’erba…
massì, sarebbe stato divertente vedere quanto in
là si sarebbe spinto Draco con
lei.
Note
OC, è la sorella di Penelope Light, l’ex ragazza di Percy. Come la sorella, ha un nome mitologico: Cressida è la versione inglese di Criseide.
Milly e Francis Orson sono due OC. come Ellen.
Noto naturalista del mondo magico e padre di Rolf Scamandro
Sera ^^ nel caso qualcuno abbia iniziato a leggere l'altro capitolo, mi scuso: era il cinque. Lo so, sono messa male.