Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Elizabeth_Tempest    14/03/2012    3 recensioni
Draco Malfoy ed Hermione Granger, li abbiamo conosciuti come nemici… e se tra loro nascesse quel dolce sentimento che tanti poeti e scrittori hanno decantato?
Scritta per il contest "Draco/Hermione? Why not, but..." di Violet Acquarius.
Draco/Hermione, pg minori: Ginny Weasley, Luna Lovegood, Blaise Zabini accenni a Luna/Rolf e Ginny/Harry.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IV.

Erano tornati a studiare assieme due settimane prima di Natale.

All’inizio era stato difficile, molto: Hermione faticava a dimenticare le parole di Draco e il ragazzo, dal canto suo, iniziava a vergognarsi.

Forse stava davvero cambiando. Sperava di no: insomma, abbassarsi ad essere amichevole con i Mezzosangue?! Giammai! Lui era un Purosangue! Di solito questo pensiero era seguito sempre da un acido commento della sua parte razionale: “Sì, ed essere un Purosangue dove ti ha portato? Sentiamo un po’… non lo sai? Te lo dico io: ad essere un fallito ed un reietto della società. Ma se vuoi continuare su questa strada, fa pure…”

E di solito Draco sbuffava irritato.

-Sto importunando sua maestà?- disse la Granger, camminando di fianco a lui. Ormai facevano assieme la strada per le lezioni in comune, di solito in silenzio, oppure parlando (in realtà era la ragazza bruna a parlare) delle lezioni o dei pomeriggi e delle serate di studio. Certo, a volte… in realtà spesso, la trovava irritante e saccente, ma era anche buffa nel suo modo di fare e ormai aveva imparato a sopportarla.

Cioè, no, non sopportarla… ecco, a concederle la sua condiscendente compagnia, come si addiceva ad un Malfoy.

-Eh?

-Malfoy, sbuffi come un treno, che c’è?- chiese Hermione, cercando di ricacciarsi una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio.

-Oh, Granger, mi dispiace dare una così brutta notizia al tuo ego, ma non sei il centro dei miei pensieri… anzi, meno ti penso, meglio sto.- la prese in giro.

-Sempre gentile furetto.- disse Hermione, fingendo il broncio –Comunque ti avevo chiesto se pensavi di riuscire a cavartela senza altre ripetizioni di Pozioni.

-Ovviamente, io sono un Malfoy.- rispose il biondo, storcendo il naso. La ragazza represse un risolino divertito.

-Certo, certo, come no.- gli rispose, entrando in aula ed andando a sedersi al banco che condivideva con Ginny, che sarebbe arrivata con un lieve ritardo a causa degli allenamenti di Quidditch: pur di battere Corvonero, che quell’anno era davvero formidabile, secondo la rossa Weasley (mentre, secondo Luna, i Nargilli avevano deciso di lasciare in pace i giocatori), la squadra di Grifondoro approfittava di ogni momento libero, massacrandosi col lavoro.

A volte invidiava la figura soda di Ginny: certo, il Quidditch non dava certo una muscolatura da rugbista, ma comunque il duro lavoro fisico dava i suoi frutti: le braccia e le gambe erano toniche e il ventre piatto, visto che la giovane Grifondoro amava allenarsi anche come Battitore (“Se alleni tutti i muscoli, sarai di certo più scattante a atletica, Herm.” le aveva detto una volta, tornando, stanchissima, da un allenamento “E questo è un vantaggio per un Cercatore che gioca di velocità.”). Aveva notato lo stesso anche in Draco: non era un body builder, ma la sua muscolatura era snella e ben definita, nemmeno troppo però. Ricordava una specie di lord inglese di altri tempi… Anche il viso, sempre gelido e altero, le dava quell’impressione: labbra sottili, viso forse un po’ aguzzo ed incarnato estremamente pallido gli conferivano una certa nobiltà, assieme a quegli occhi grigi e gelidi.

Forse non incarnava l’ideale moderno di bell’uomo, abbronzato, muscoloso e dalle labbra carnose, ma di certo non era brutto, anzi, tutto il contrario: era il gentleman inglese per eccellenza, nell’aspetto e nelle maniere.

Il professor Lumacorno entrò in aula, quindi scrollò la testa, scacciando quei pensieri e preparandosi alla lezione.

 

Luna camminava tranquillamente per i corridoi, immersa nei suoi pensieri: era più che sicura che quegli strani avvistamenti in Cornovaglia fossero da ricondurre ad un Ricciocorno Schiattoso. Insomma, le orme… il comportamento della strana bestiola… sì, lo era di sicuro. Ergo, lei e suo padre avevano ragione: esistevano!

Si sentiva allegra, agitando ogni tanto la testolina bionda, facendo tintinnare i suoi buffi orecchini (purtroppo i suoi preferiti, quelli che scambiavano tutti per rapanelli, li aveva persi, ma Hermione e Ginny erano state così gentili da regalargliene una paio fatto di perline in pasta di vetro colorate verdi, blu, argento e bianche e piume azzurre, davvero graziosi, trovati da qualche parte nella Londra babbana e se n’era subito innamorata), quando fu distratta dai suoi ragionamenti da delle chiacchiere: un gruppetto di Corvonero, di cui conosceva solo Rolf Scamandro, un ragazzo del suo anno particolarmente dotato in Cura alle Creature Magiche e Cressida Light, la sorella minore della ex-Caposcuola Penelope, stava parlottando mentre si recava verso le serre.

-Ma sì ti dico! Me l’ha detto Steward, a cui l’ha detto Milly Orson  di Grifondoro a cui l’ha detto sua sorella Francis, che sta a Serpeverde!- disse la Light ad una delle amiche.

-Non ci posso credere! La Granger e Malfoy?! Impossibile!- esclamò l’altra ragazza, una biondina… Luna credeva si chiamasse Grace, ma non ne era sicura… forse era Emma... Rimase comunque in ascolto, attenta. Che cosa si diceva di Hermione e Draco Malfoy?

-Ma sì, ti dico! Vero Rolf?- pigolò Cressida. Il ragazzo annuì distratto. –Vedi Ellen? Ho ragione io! Ti giuro, la Granger e Malfoy stanno assieme! Cioè, dai, ma li vedi? Stanno sempre assieme!

“Ah”, pensò Luna, “ecco come si chiama! Ellen! Però… da quando Herm e Draco stanno assieme?!”

-Per Morgana… insomma, la migliore amica di Harry Potter che sta con un Mangiamorte… che vergogna.- commentò Ellen, storcendo il naso.

Si sentì un po’ infastidita: Draco forse era stato un Mangiamorte, ma sapeva per certo che non era così cattivo come tutti lo credevano. E se Hermione lo riteneva degno della sua fiducia, se non del suo amore (ma dopo Ron non era tanto sicura che l’amica si sarebbe buttata a capofitto in un’altra relazione), chi erano gli altri per giudicare? Perché la vita delle persone si basava su giudizi e pregiudizi?!

-Oh, e così Hermione e Draco stanno assieme?- intervenne la bionda Corvonero col suo solito tono un po’ trasognato, facendo trasalire le due pettegole.

Rolf si girò, sorridendole. –Ciao Luna.

-Ciao Rolf! Davvero ragazze! Che scoperta, e io che non ne sapevo nulla! Oh, devo assolutamente parlarne con Hermione! Ora mi sentirà!- esclamò, allegra, facendo ciao con la mano e superandole.

Venne seguita da Scamandro, mentre Cressida e Ellen impallidivano. Certo, a scuola tutti parlavano della storia tra la Granger e Malfoy, ma… be’, avevano una mezza idea di cosa sarebbe accaduto loro se fossero finite nelle grinfie del Serpeverde nel malaugurato caso in cui egli avesse sospettato il loro coinvolgimento nelle diffusione della storia.

Rolf si affiancò a Luna, ridacchiando. –Ho come l’idea che tu l’abbia fatto apposta.

-Cosa?- chiese la ragazza, voltandosi e guardandolo con gli occhioni sgranati.

-Dire che parlerai con la Granger, Lovegood. La Light e la Wright stanno tremando come due foglie.

-Oh, quello… be’, non vedo come la vita di Hermione le riguardi.- affermò.

Il ragazzo rimase in silenzio per un po’, poi le sorrise. –Sai che c’è Lovegood? La gente, di solito, pensa che tu non ci stia molto con la testa… però in realtà sei più sana tu di tante nostre compagne… sei solo un po’ diversa.

-Forse è per questo che mi chiamano Lunatica…- mormorò, dubbiosa.

 

La lezione di Pozioni si era conclusa senza particolari incidenti: il professor Lumacorno aveva deciso di ripassare una vecchia pozione, la Bevanda della Pace, che più o meno tutta la conosceva.

“Ovviamente ragazzi, mi pare superfluo ricordarvi che questa pozione è molto richiesta ai MAGO” li aveva ammoniti Lumacorno. Nonostante tutto, un paio di ragazzi erano riusciti a fondere i calderoni, e alcune pozioni era davvero immonde.

A lei e Ginny era andata meglio: la pozione di Hermione era impeccabile, mentre quella della Weasley passabile, grazie all’aiuto dell’amica.

Erano anche riuscite a chiacchierare un po’. “Luna ci ha dato appuntamento dopo, sotto il nocciolo davanti al lago.”

E così, senza nemmeno aspettare Malfoy, che, pur sudando sette camicie, era riuscito a preparare una Bevanda della Pace di poco inferiore a quella di Hermione, era corsa via con Ginny, per l’appuntamento con Luna.

Avevano passato il pomeriggio assieme, chiacchierando del più e del meno: le lezioni, i MAGO, gli spasimanti di Ginny ed Hermione; Rolf Scamandro, che Luna trovava simpatico; di cosa avrebbero fatto dopo Hogwards (“Ma noi rimarremo comunque amiche, no?!” aveva chiesto Luna, speranzosa. Hermione e Ginny si erano affrettate ad annuire, dicendo che nessuno avrebbe potuto dividerle e, anzi, avrebbero potuto usufruire di una tradizione babbana: la serata per sole ragazze) e delle vacanze.

-Be’, ovviamente tornerò a casa.- disse Ginny –Dopo Fred… mamma è diventata… be’, avete capito.- concluse, rabbuiandosi. La morte del fratello aveva sconvolto tutta la famiglia, ma soprattutto la signora Weasley: non si dava pace, continuava a piangere, si dava la colpa, affermando di essere stata una pessima madre con lui, di non aver mai compreso realmente quel figlio discolo eppure tanto caro, di non averlo difeso: era sua madre, lei doveva morire, non Fred! Un genitore non avrebbe mai dovuto seppellire suo figlio! Nessuno aveva saputo replicare e i Guaritori del San Mungo avevano semplicemente consigliato ad Arthur Weasley di lasciare che il tempo lenisse le ferite della moglie, senza forzarla a reagire. Molly doveva trovare il modo di elaborare la perdita da sola e nessuna pozione o incantesimo poteva aiutarla.

-Ti capiamo Ginny… anche mio padre, sai, quando mamma è morta… è diventato strano… a volte non mangiava per giorni, oppure apriva il suo armadio e tirava fuori di vestiti… ci vuole tempo, Gin.- disse Luna, posandole una mano sulla spalla. La rosse le rivolse un sorrisino triste, torturando un filo d’erba.

-Quindi… be’, passerò le vacanze a casa, anche se sinceramente preferirei stare qua… non riesco a tornare a casa senza pensare a lui…- mormorò, asciugandosi gli occhi. –Be’, e voi, che farete?- disse, cercando di cambiare argomento.

-Oh… mio padre ha ottenuto dei fondi per cercare i Nargilli in Germania, quindi sarà via… sai, partirà con Newt Scamandro ! Purtroppo io non potrò seguirlo, quindi penso che rimarrò qua.- disse, triste. Quanto le sarebbe piaciuto andare con suo padre! Ed invece…

-Ti chiederei di venire da noi, però non vorrei farti annoiare.- disse Ginny.

Luna scrollò il capo. –Oh nono! Come ci si può annoiare in casa Weasley? Più che altro, temo di disturbare i tuoi… però, se vuoi, verrò a trovarti, tanto viviamo abbastanza vicine, no? Potrei anche venire a darti una mano in casa, se vuoi. E tu, Hermione?

-Rimarrò qua. Ho bisogno di studiare, temo di non essere abbastanza pronta per i MAGO.- disse, stringendosi le spalle.

 In realtà avrebbe voluto tornare a casa, ma non si sentiva pronta. Aveva riportato tutto alla normalità, sciolto l’incantesimo di memoria imposto su i suoi genitori e spiegato loro tutto, non era riuscita a non confessare loro l’orribile anno appena trascorso. Sia Jillian che Richard erano rimasti senza parole: la loro bambina aveva combattuto contro un mago potentissimo e oscuro, aveva cancellato loro la memoria per proteggerli, non solo dai Mangiamorte, i seguaci di questo novello Hitler, ma anche dal suo stesso ricordo. Il ricordo della loro adorata figlia, che avrebbe potuto perdere la vita in ogni momento. Meglio lontani, felici in quella finzione.

Si erano sentiti traditi ed orgogliosi nello stesso tempo: traditi, perché, qualsiasi cosa fosse successa, mai due genitori avrebbero voluto dimenticare un loro figlio, orgogliosi perché avevano capito le difficoltà e il dolore di quelle scelte di una giovane donna fiera e coraggiosa. La loro Hermione era diventata grande ed aveva esordito nel mondo degli adulti “in bellezza”, facendo scelte e compiendo gesti che moltissimi adulti non avrebbero potuto ne saputo fare.

Ma Hermione si sentiva comunque in colpa e aveva preferito disdire le vacanze con i suoi genitori.

-Hermione! Assolutamente no! Insomma, tutto questo studio ti farà male!- sbottò Ginny. In quei momenti, assomigliava moltissimo a sua madre Molly.

-Oooh, Ginny! Devo prepararmi al meglio, lo sai! E purtroppo tanti libri sono quasi introvabili fuori da Hogwards! No, ho deciso che rimarrò qua a studiare, mi dispiace.- affermò Hermione.

-Dai Ginny! Sta tranquilla, vedrai che Herm si riposerà, oltre che studiare. Uh! Hermione, sai qual è il nuovo pettegolezzo della scuola?- chiese Luna. La ragazza castana scrollò il capo. A volte trovava che qualcosa nell’amica, fosse cambiato… forse era meno trasognata di prima? Che fosse stato a causa della prigionia? Probabile… chissà cosa aveva passato.

-Ehm, no, cosa?

-Tu e Draco Malfoy.- rispose la bionda, con semplicità. Ginny non disse nulla, già sapeva e aveva minacciato un paio di primini con la promessa di una bella Fattura Orcovolante nel caso fossero andati in giro a ripetere quelle sciocchezze, ma Hermione proprio non se n’era accorta.

Sgranò gli occhi, spalancando la bocca. Guardò prima la Corvonero e poi la compagna Grifondoro, che annuì. Lei e… Malfoy?! Stavano scherzando, vero? Vero?!

-Io e… Malfoy?! Draco Malfoy?! Cioè… il furetto?! Ma stiamo scherzando?! Noi siamo solo compagni di studio! Forse… magari un po’ amici! Ma assolutamente non stiamo assieme! No, no, no, no!- negò, scrollando il capo. Le sue amiche trattennero dei risolini divertiti, alla sua reazione.

 

Blaise Zabini aveva un piccolo difetto: la curiosità. Soprattutto se le cose riguardavano persone di sua conoscenza. Un nome a caso: Draco Malfoy.

Ormai tutta la scuola parlava del suo amico come spasimante della Granger (doveva far affidamento al suo self control per non ridere come un matto) e probabilmente anche Draco lo sapeva, anche se faceva finta di nulla.

In realtà, Zabini iniziava a pensare che, dopotutto, forse il suo amico non era così indifferente alla Mezzosangue: insomma, era riuscito a sopportarla per mesi senza schiantarla! E sì che la Granger sapeva essere pesante.

Osservò da lontano la Grifondoro ridere con le amiche, masticando uno stelo d’erba… massì, sarebbe stato divertente vedere quanto in là si sarebbe spinto Draco con lei.




Note

OC, è la sorella di Penelope Light, l’ex ragazza di Percy. Come la sorella, ha un nome mitologico: Cressida è la versione inglese di Criseide.

 Milly e Francis Orson sono due OC. come Ellen.

Noto naturalista del mondo magico e padre di Rolf Scamandro


Sera ^^ nel caso qualcuno abbia iniziato a leggere l'altro capitolo, mi scuso: era il cinque. Lo so, sono messa male.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Elizabeth_Tempest