Anime & Manga > Marmalade Boy
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Autore: officialkagome    22/06/2003    1 recensioni
Beh, anche questa è stata scritta un pò di tempo fa! Commentate! Storia di amicizia amore e disperazione!^,^!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AUTOR'S NOTE:

Tutti i personaggi di Marmalade Boy sono (C) degli aventi diritto. Questa FF nn è stata scritta a scopo di lucro (Trad: nn ce vedo na lira).

I miei personaggi sono solo Eriko, Suki, Otohiko e Yui (se vede, so li peggio! NdULettoreRomano)...-_-!

Gradirei molto ricevere commenti da voi a questa FF! Potete scriverli su questo sito o mandarmi una mail su officialkagome@hotmail.com o contattarmi su http://www.officialkagome.tk (ovvero il mio sito...spot spot^^)!!!

Bacioni bacioni bacionissimi!!!

(SPOT2: Ascoltate tutti 'Cohiba', la bellissimissimerrima canzone di Silvestri che ho su adesso!!!!)

§Kagome§SanaChan§

 

MARMALADE BOY-->TO FALL IN LOVE

§#Capitolo 8#§

 

Quando riappese il ricevitore si sentiva più leggera. Molto più leggera. Il signor Sakurazuka le aveva detto che si sarebbero visti il giorno seguente per definire gli ultimi dettagli del contratto, che poi lei avrebbe firmato.

Socchiuse gli occhi, sorridendo...quando avrebbe detto ad Eriko la verità? Che quella firma l'avrebbe portata ancora a Londra, ma questa volta per minimo due anni, se non per sempre?

Già sentiva la mancanza dei suoi amici, ma questa era una decisione inevitabile, se voleva continuare a vivere. E dopo quello che lei e Otohiko si erano detti vivere lì era impossibile.

 

Ricordava il prato, verde, e il vento leggero.

Ricordava che gli sembrava di volare, di correre veloce quasi quanto il vento.

E i colori, quei colori primaverili, così sgargianti, netti, distinti. Ricordava la sua meraviglia.

Aveva corso così tanto che non sapeva più dove si trovava. Non vedeva più la mamma, non vedeva più nessuno, era solo. E solo allora iniziò a piangere...

Otohiko ritornò in sè, sorridendo mestamente ripensando a quel ricordo che ogni tanto faceva capolino nei suoi pensieri, quando si sentiva confuso e triste.

Adesso si sentiva proprio come allora, spaurito e solo, senza la minima idea sul da farsi.

Suki lo amava, e lui non se ne era mai accorto. Mai.

E adesso non sapeva cosa pensare.

Certo, lei era bella, non l'avrebbe cacciata a calci dal suo letto.

Ma era fragile, indifesa, e lui non sapeva se era pronto ad incominciare una storia seria con lei.

Adesso capiva tante cose. Perchè Eriko era titubante all'inizio della loro storia, perchè Suki era sempre così timida con lui, perchè si era quasi uccisa con quella 'dieta'...

La parola 'dieta' gli strinse lo stomaco. Ricordò l'angoscia provata all'ospedale, la paura di perdere l'amica, la paura che stesse davvero male.

Era solo amicizia quella che provava? O era qualcosa di più?

Che avesse lasciato Eriko perchè resosi conto di non amarla...come amava Suki?

Doveva sapere...

 

-COOOOOOOOOME???!!!!Davvero Miki? Non stai scherzando?-

-No....aspetto un figlio da Yuu...-

-Oh sono così felice per te!-

Esclamò Arimi abbracciando l'amica, che sentiva di stare per piangere.

Ginta sorrise complice a Yuu, facendogli l'occhiolino. Il ragazzo arrossì.

Erano tutti a casa di Yuu, assieme ai genitori dei due prossimi genitori.

La mamma di Miki piangeva come una fontana, il padre, immobile, fissava il vuoto con sguardo sorpreso e felice. I genitori di Yuu, invece, si erano subito congratulati con i due, abbracciandoli calorosamente.

-Avete già pensato al nome da dargli?-

-Sapete già se è un maschietto o una femminuccia?-

-Ohhhhhhhhhh dovete pensare al corredino!-

-E alla stenzetta!-

-E....-

Miki guardò Yuu, poi alzò gli occhi al cielo e, presolo per mano, sussurrò

-Ma chi ce l'ha fatta fare!?-

Yuu sorrise.

 

La torre Eiffel, cosparsa dalla luce fievole del tramonto, dimostrava agli occhi di tutti quanto fosse meritata la fama di città più romantica del mondo che Parigi aveva.

In mezzo alla folla, composta perlopiù da turisti, Meiko e Satoshi, tenendosi per mano, camminavano piano, fermandosi di tanto in tanto per ammirare questa o quella vetrina.

-Dovremmo chiamare casa...-

disse lei guardandolo negli occhi

-Voglio sapere come sta Miki...-

-Dio mio, amore, è solo incinta! Questo non vuol dire che debba star male!Mica puoi chiamarla tutti i giorni!-

Meiko rise

-Hai ragione Sato...ma ecco, la sua allegria e la sua felicità sono così contagiose! Sembrano quasi una droga!-

-Non è che sei gelosa?-

-Beh, forse un pò...-

Satoshi strinse forte la sua ragazza, baciandole i capelli

-A questo possiamo rimediare!-

Meiko arrossì, poi abbassò lo sguardo.

Ormai ci pensava da giorni. Lei voleva Satoshi, lo amava con tutto il cuore e desiderava essere parte integrante di lui. Avevano dormito insieme, nell'albergo a Parigi, ma non era mai successo nulla tra loro. Nulla di... fisico...

Forse aveva già perso interesse per lei? Si era già pentito della loro storia?

Eppure, per il resto, andava tutto a meraviglia.

Davvero non capiva.

 

Quando, poco dopo, giunsero in albergo, Satoshi osservò il letto, mentre Meiko riponeva alcune spese nell'armadio.

Come la desiderava, se fosse stato per lui l'avrebbero fatto subito.

Ma doveva aspettare, perchè forse lei non era pronta.

Si chiese se fosse davvero per questo cavalleresco motivo che non aveva cercato subito un contatto con lei, oppure per la semplice paura di essere respinto come quella sera a casa sua.

La paura di scoprire che quello era solo un sogno meraviglioso, e che sarebbe finito.

Meiko lo soprese, abbracciandolo da dietro.

-A cosa pensi...- sussurrò dolcemente, appoggiando il capo sulla sua spalla.

-A quanto ti amo...- mentì lui girandosi e prendendola fra le braccia.

Lei si ritirò.

-Che succede Meiko?-

La ragazza non disse nulla, ma iniziò a piangere.

-Meiko che ti succede?-

-Tu non mi ami...-

-Ma cosa dici!? sai benissimo che ti amo più della mia stessa vita! Credevo di avertelo dimostrato!-

-Allora...allora perchè non mi vuoi? Non sono forse abbastanza attraente? Sembro poco esperta? Ti sei...stancato di me?-

Satoshi tacque, pensieroso.

Meiko pensò che forse non voleva ferirla, e cominciò a singhiozzare disperatamente.

-Meiko, calmati...Oh amore mio, ma cosa vai a pensare!?-

Disse il ragazzo avvicinandola a sè e baciandola con passione, mentre con una mano le asciugava teneramente le lacrime.

-Se ho aspettato...è perchè aveva paura....paura che tutto questo fosse un'illusione....che tu mi avresti rifiutato...-

-Io?Io non ti rifiuterei mai...perchè ti amo alla follia, Satoshi. Pensavo, piuttosto, che tu non mi desiderassi...-

Satoshi sorrise

-Non desiderarti? Come potrei? Sei la creatura più bella dell'universo. Sono pronto a dimostrarti che sbagliavi...-

Meiko non disse nulla, ma si strinse di più al suo ragazzo, che dolcemente la stese sul letto.

-Sei sicura di volerlo Meiko?-

-Siucurissima...-

-Ma...-

Meiko chiuse la bocca di Satoshi con un bacio appassionato, fremendo all'attesa del momento tanto agoniato, ormai inevitabilmente vicino.

 

Il sole caldo svegliò Satoshi, che, aprendo piano gli occhi, strinse di più Meiko, accoccolata fra le sue braccia.

Non esistevano più dubbi ora, ne era sicuro, perchè quella notte loro due erano diventati qualcosa di unico, insieme.

E non si sarebbero mai più abbandonati.

Le baciò dolcemente il naso, svegliandola

-Sono orribile vero Sato? Mi hai fatto dormire così poco stanotte...-

mormorò maliziosamente la ragazza

-Non sei orribile,sei bellissima. Una bellissima donna...anzi, la mia bellissima donna-

Si baciarono.

 

Meiko e Satoshi, probabilmente,non avrebbero più dimenticato la torre Eiffel. Il simbolo della città dell'amore, del loro amore....

 

Sul letto erano sparsi, in disordine, tutti i vestiti che si era provata prima di decidere cosa indossare per la firma del contratto.

Adesso, guardandosi allo specchio, notò con piacere che la sua figura non era niente male, strizzata in un abitino nero molto sexy, e notò che anche Eriko, dietro di lei, sorrideva, mentre le appuntava il vestito.

-A che ora verrà il tuo manager, star?-

-Fra mezz'ora...e non chiamarmi star!-

Suki rise, poi iniziò a pensare seriamente a quella che sarebbe stata la sua vita dopo quel giorno.

Non era ipocrita, sapeva che sarebbe cambiata profondamente, e ne aveva paura.

Eriko la scosse dal filo dei suoi pensieri

-Perchè mi hai fatta venire così presto?-

-Aveva bisogno di parlarti, siediti...-

-Suki...mi fai paura quando sei così seria...-

-Non ti ho detto tutta la verità sul contratto Eriko...-

Eriko si rabbuiò. Cosa nascondeva l'amica?

-Il contratto...mi obbliga ad incidere un disco per la 'Star'...e a fare una tournèe...oltre ovviamente al concerto della prossima settimana-

-Me ne avevi parlato...una tournèe in giro per il Giappone no?-

-Ho mentito. La tournèe sarà in Europa, e durerà quattro mesi...-

-QUATTRO MESI IN EUROPA?-

-...Non ho finito. Dopo la Tournèe dovrò incidere il disco a Londra, e fermarmi lì per almeno due anni...-

-Due anni...- ripetè meccanicamente Eriko, fissando davanti a sè.

-Due anni...lontana da noi?-

-E se tutto dovesse andare bene...non so quando tornerò o...se tornerò...-

-Suki...perchè non me l'hai detto prima?-

-Avevo paura della tua reazione Eriko...-

Eriko si alzò

-Sai bene che io non posso dirti nulla. E' il tuo sogno, riguarda la tua vita. Chi sono io per impedirtelo? Posso darti solo un consiglio...non partire prima di aver chiarito con Otohiko-

-No...anzi! Fammi il favore di non dirgli nulla. Non voglio più vederlo nè parlargli. Mi farebbe troppo male. E' meglio lasciare le cose così...-

-Non credo...cmq sei libera di fare come vuoi, ma secondo me non puoi scappare...-

Scappare...ormai l'aveva fatto tante volte, e sapeva che avrebbe dovuto farlo anche adesso.

Perchè Otohiko non l'amava, e lei, parlandogli, avrebbe sofferto come un cane.

Era meglio non sapere la verità.

**drin**

-Suonano alla porta...-

-Sarà Sakurazuka-

-Pensa a quello che ti ho detto...-

-Non ho più nulla a cui pensare Eriko, ho preso la mia decisione, e ti prego di rispettarla...-

-Come vuoi- mormorò Eriko aprendo la porta.

 

Lanciò un cuscino contro il muro.

-Dannazione, perchè ha quel cavolo di cellulare staccato!-

imprecò, rivolto a Suki, che tentava di rintracciare da qualche ora.

Otohiko si calmò.

Era logico che ora non volesse parlare con nessuno, men che meno con lui.

Lui che era la causa delle sue sofferenze.

Si lasciò cadere come un peso morto sul divano, prendendosi il capo fra le mani, con disperazione.

Lanciò ancora uno sguardo al telefonino, gettato sul tavolo.

Chissà, poteva provare a chiamare Eriko...

Decise di provare.

 

-pronto?-

-Eriko...sono Otohiko...-

-ah, si...dimmi...-

-Passami Suki, sei da lei vero?-

-Non vuole parlarti per adesso Otohiko-

-Perchè?-

-e me lo chiedi? E' normale. Ha paura di soffrire, a maggior ragione ora, che sai tutta la verità.-

-Non ti sembra ingiusto?-

-Quello che sembra giusto o ingiusto a me ora non conta-

-Passamela ti prego-

-Non posso...-

-Eriko....ti pr...-

Click.

Gli aveva chiuso il telefono in faccia.

E forse se lo meritava. Suki aveva sofferto tanto a causa sua. Come poteva pretendere che ora lo volesse ascoltare? Sicuramente pensava che lui le avrebbe spezzato il cuore.

 

-Bene, signorina Kanzai. Da adesso è ufficialmente entrata nella grande famiglia 'Star'!!!-

Suki sorrise al suo agente, mentre la mano destra, che ancora stringeva la penna usata per firmare il contratto, tremava ancora.

-Da domani cominceremo le prove del concerto di presentazione di mercoledì prossimo. Tu canterai delle cover di altri cantanti e una tua canzone inedita. Ti lascio il testo e la base con lo spartito, così potrai cominciare a studiarla...-

Così dicendo l'uomo posò delle carte sul tavolo, Suki le osservava tristemente.

Il titolo della canzone era 'Rimpianto'

Che roba...

 

Che inferno!

Da qualche giorno era solo il buio, ormai, in casa di Otohiko.

Ed anche dentro di lui.

Aveva capito, aveva trovato dentro sè stesso la verità, ma era ormai troppo tardi.

Lui amava Suki, la amava disperatamente.

La amava da tanto, forse da quando l'aveva conosciuta.

E se ne accorgeva solo ora, era davvero un cretino. Non poteva pretendere nulla ormai.

L'aveva persa per sempre. Ed era stata solo colpa sua.

 

Mercoledì ...il giorno del concerto...

 

Eriko e Suki, nel camerino di quest'ultima, rileggevano assieme le parole della canzone che aveva angosciato Suki negli ultimi giorni.

Era la sua storia, proprio la sua storia.

Non era sicura di riuscire a mettersi a nudo così davanti al pubblico.

-Dai Suki, vedrai che andrà tutto più che bene!-

-Credi davvero?-

-Si...-

-Sai Eriko, quasi quasi mi spiace di non aver salutato Otohiko...-

-Vuoi che lo chiami? In fondo la città non è lontanissima da qui...-

-No...ormai non posso più tornare indietro...-

-Come vuoi...-

-Andiamo, è ora-

-In bocca al lupo Suki...ti auguro tanto fortuna...-

-Crepi...-

Le due amiche si strinsero in un forte abbraccio commosso.

 

La sua attività principale di quei giorni consisteva appunto nello zapping televisivo.

Ormai non voleva più fare nulla, si sentiva svuotato e inutile.

Forse era stupido anche stare davanti la TV...

Stava per chiudere quando una notizia del TG attirò la sua attenzione.

"Dunque fra pochi minuti avrà inizio il concerto di presentazione della nuova stellina della musica targata 'Star' che si preannuncia tutt'altro che una meteora nel mondo musicale. Pur essendo stata scelta in un bar, durante un'audizione alla quale aveva partecipato per sbaglio, Suki Kanzai si è distinta per il gran temperamento e l'ottima voce...ricordiamo che, dopo questo concerto, la neocantante sarà impegnata per quattro mesi in tourneè in Europa e per due anni a Londra, dove inciderà il suo disco..."

Click.

DUE ANNI! Suki sarebbe stata lontano due anni?

Era troppo, non poterla nemmeno vedere era una punizione troppo severa.

Doveva andare al concerto, doveva dirle che l'amava e doveva farlo subito.

Corse fuori di casa e chiamò un taxi.

 

-Bene, Suki ora ci presenterà il suo nuovo singolo...un applauso...-

Giù in platea Miki, Yuu, Eriko, Ginta e Arimi, eccitati, chiamavano a gran voce l'amica, che già aveva cantato qualche cover e ora si apprestava a dimostrare quanto valeva.

Arimi, d'un tratto, si voltò verso Eriko

-Dove si trova Otohiko? Non è qui?-

-Non ha voluto che lo chiamassi...-

-Prevedibile...- mormorò Miki tristemente

-Ma adesso come faranno? Lei andrà via?-

-Sinceramente...non lo so...-

Le note malinconiche di una canzone riempirono l'aria e gli amici tacquero.

 

-Vada più veloce, per l'amor di Dio! Quanto manca!?-

-Siamo arrivati...si calmi! Ecco, vede, quel palco...-

-Grazie! Tenga il resto!-

Urlò Otohiko gettando verso il tassista alcune banconote, mentre si proiettava velocemente fuori dall'auto.

Suki era sul palco...sembrava un angelo.

Un angelo dagli occhi tristi...

 

Adesso non ce la faccio più

Mi manchi, e sto morendo d'amore

Perchè fra noi non è andata?

Ho voglia di piangere...

 

Sto piangendo per te Otohiko, ancora una volta sto piangendo per te...spero sia l'ultima...

 

Tu sei lontano mille miglia

Ma sei qui, in me, lo sarai per sempre

Come una seconda anima in me

Come un cuore che batte nel mio...

 

No, Suki! Io sono qui! Sono qui e non ti lascerò andar via così...senza averti stretta nemmeno un attimo fra le braccia...

 

E penso a cosa sarebbe stato...

stare con te, e amarti davvero.

Divenire una cosa soltanto

volare insieme nel cielo, su una nuvola...

 

Ti amo Otohiko...

 

Ti amo, ma è tardi.

Troppo tardi per tutto...

Ti amo, ti amo, ti amo...

 

Questa volta la canzone non l'aveva sbagliata. Anzi, si era talmente immedesimata che tutto il pubblico era commosso dall'esezione, e taceva.

Nel silenzio irreale le parve quasi di sentire una voce che la chiamava.

-Suki!-

Aprì gli occhi, lucidi, e vide una mano agitarsi fra la folla.

Era Otohiko.

-O...Otohiko!- mormorò iniziando a piangere

Il ragazzo, con non poche difficoltà, arrivò fino sul palco e, con un balzo, le fu vicino.

-Suki! Saresti partita davvero senza salutarmi?!-

-Và via...cosa vuoi ancora da me?-

-Ti amo...-

Suki impallidì...

-...stai...scherzando?-

Otohiko non rispose.

Sorrise, prendendola fra le braccia.

Poi, lentamente, le sfiorò le labbra con un dolcissimo bacio.

Applausi...

 

***EPILOGO***

 

-Dai! Finiscila con quella telecamera Otohiko! Non vedi che mi spaventi i nipotini!- rise Yuu mentre il piccolo che aveva in braccio, figlio di Yui, cominciava a piangere.

Yui si precipitò.

-Ehi Yui, non mi vomiterà sul vestito vero?-

-Ehhhh fratellino, non ti preoccupare ha solo fame. Il tuo vestito da sposino è salvo!

-Ahhh bene...!-

Miki si avvicinò all'allegro quadretto, vestita con un abito bianco bellissimo.

-Amore, dobbiamo tagliare la torta...-

-Di già?-

-Eh si...-

-Non vedo l'ora di andarmene a letto...-

-Miki!- esclamò Suki, con in braccio l'altro bambino

-credo proprio che la prima notte di nozze avrà lo stesso colore del tuo vestito!-

-Ufffffff....fatevi i fatti vostri!- rispose Yuu, con aria da finto offeso.

Tutti risero.

 

-Amore, guardi ancora questo filmino?-

Otohiko si avvicinò a Suki, seduta sul divano, la fece alzare e la strinse fra le braccia.

Dopo un lungo bacio la ragazza rispose

-Mi sto preparando per dopodomani...^,^...prendo esempio!-

-Ah...dovrei farlo anche io!-

-Oh no! La mia prima notte di nozze deve essere rosso fuoco caro!-

Otohiko rise e prese in braccio la futura moglie.

-Lo sarà gattina...te lo prometto...-

 

***[[FINE//FIN//THE END]]***

 

Ps: abbiate la compiacenza di perdonarmi l'orribile testo della canzone. Sarò punita aspramente dopo la vita terrena per quell'obbrobbrio!!!

KOMMENTI A NASTRO, MI RAKKOMANDO!

baci

OfficialKagome//SanaChan

  
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