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Autore: Shatzy    14/03/2012    2 recensioni
“Da ora in poi quindi noi due siamo migliori amici” evidenziò, sorridendo ampiamente.
“E perché mai?”
“Beh, perché mi hai trovato” rispose convinto. “E perché sei carino come una bambina, e mi piace tenerti per mano”.

[Klaine Week]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3. Missing moment (dalla 3x11-Michael)


“Kurt, non pensi che potresti anche alzarti adesso?”

“No, sto bene così, grazie”.
Blaine alzò gli occhi al cielo, pensando che sarebbe stato troppo facile riuscire a convincerlo con una semplice domanda; passò una mano tra i capelli di Kurt, sorridendo, mentre l’altra gli accarezzava lentamente la schiena. “Vuoi stare tutto il giorno su questo letto abbracciato alle mie ginocchia o prima o poi mi guarderai negli occhi? Beh, nell’occhio” scherzò, tentando di far tornare il buonumore al suo ragazzo, che per tutta risposta strinse più forte le gambe dell’altro.
“Non è divertente”.
“Come no?! Hai idea di tutte le battute sui pirati che possiamo usare e che pensavamo non avremmo mai potuto dire?”
Kurt si alzò a sedere, girandosi a fronteggiarlo. “Blaine, non ho mai voluto dire una battuta sui pirati in tutta la mia vita e non comincerò ora” evidenziò.
“Ma almeno ora mi guardi” gli fece notare compiaciuto, passandogli due dita sotto al mento, che l’altro prontamente scostò.
“Non cambia niente” si ostinò, incrociando le braccia al petto.
Blaine riuscì comunque a convincerlo – con un po’ di forza e un po’ di sguardi che giocavano sul senso di colpa per non aver assecondato un malato – a sdraiarsi accanto a lui, circondandogli le spalle con un braccio e facendogli poggiare la testa sul suo petto. “Sono molto fiero di quello che hai fatto, Kurt”.
“Io non credo” borbottò l’altro, con la bocca premuta contro il pigiama del ragazzo.
“Invece sì” sorrise. “Era la cosa giusta da fare, la violenza non paga mai. E sono così orgoglioso che tu sia rimasto fedele ai tuoi principi”.
Kurt sussurrò qualcosa di indefinito, per poi sistemarsi meglio contro la sua spalla e stringere forte la stoffa tra le mani. Cominciò sovrappensiero ad accarezzargli una caviglia con il piede, in un gesto ormai abituale, mentre Blaine gli passava la mano tra i capelli e gli lasciava piccoli baci su una tempia.
“Vuoi riposare?” chiese Kurt.
“No”.
“Sei sicuro che vada bene così?”
“Assolutamente sì”.
L’altro ci penso su qualche secondo, prima di portare una mano al viso di Blaine e sfiorargli una guancia. Era liscia, ma in fondo lo aveva aiutato prima a radersi. “Sei davvero-?”
“Sì” ma mentre tentava di baciarlo sulle labbra urtò il suo naso con il proprio. “Oh, scusami, continuo a dimenticare che gli esseri umani hanno anche una certa profondità, anche se non la percepisco più” rise. “Mi sembra di essere tornato ai nostri primi giorni insieme”.
Kurt si massaggiò velocemente la parte lesa, alzandosi quel poco che bastava per guardarlo negli occhi. “Forse è meglio se ci penso io”.
“Totalmente d’accordo”.
Ma dopo un paio di baci lenti e delicati, si fermò all’improvviso. “Sicuro che non ti senti male?”
“Kurt, mi fa male l’occhio, non la bocca” evidenziò, incitandolo a continuare.
L’altro tuttavia tornò sdraiato contro la sua spalla, con sommo dispiacere di Blaine – che era malato, sì, ma non infetto, e qualche coccola l’avrebbe volentieri apprezzata –, restando in silenzio per qualche minuto. “Sei spaventato per l’operazione?”
“Terrorizzato” ammise, stringendolo a sé e trovando un po’ di coraggio.
“Sarò lì tutto il tempo e ti terrò la mano finché non ti svegli” dichiarò sicuro.
Blaine sorrise. “Sarai la prima cosa che vedrò allora, non potevo chiedere di meglio”. E sapeva che Kurt stava arrossendo.
“Tecnicamente dovrai portare la benda per qualche altro giorno, per non sforzare l’occhio destro” spiegò.
“E quindi potremo usare altre battute sui pirati!”
Kurt lasciò andare un sospiro, a metà tra il seccato e il tranquillizzato. Gli lambì il collo con le labbra, chiudendo gli occhi e perdendosi un attimo nell’odore che tanto amava, mentre cercava di infondergli quel coraggio di cui Blaine parlava sempre. “I tuoi genitori mi odiano”.
“Non è vero. Si sono solo spaventati quando hanno saputo che sono finito di nuovo in ospedale, non ti odiano” al massimo odiano me.
L’altro sembrò cogliere il flusso dei suoi pensieri, così si strinse a lui ancora più forte. “Mi dispiace”.
“Non esserlo” rispose pronto, dandogli un bacio tra i capelli. “Sarei stato molto più terrorizzato se fosse toccato a te”.
“Non è vero”.
“Certo che è vero, non sei nella mia mente” gli disse paziente. “Beh, meglio, lì dentro c’è molta confusione ed è pieno di tue immagini” scherzò.
“Blaine, quello è il tuo armadietto a scuola” sbuffò, sorridendo.
L’altro annuì. “C’è anche una continua musica in sottofondo che si alterna tra la Top40 e il rock anni ‘70, non ti piacerebbe stare qui dentro”.
Kurt lo guardò scettico, con tanto di sopracciglio alzato. “Non hai accettato di nuovo gli steroidi di Puck, vero? Perché non sono antidolorifici”.
“Stai dubitando delle mie medicine?” chiese fintamente oltraggiato, mentre lo abbracciava con entrambe le braccia e gli strofinava la guancia sui capelli.
“Smettila” disse poco convinto, tanto che la protesta finì dopo qualche secondo e si ritrovarono in silenzio, stretti l’uno all’altro e con troppi pensieri in testa.
“È andata bene così, Kurt, fidati”.
“Non è vero”.
“È vero invece, e sai perché?” domandò gentilmente.
“Perché mi ami e non vuoi vedermi soffrire? Ci hai mai pensato che forse vale lo stesso per me?” si agitò, alzando leggermente la voce e arrossendo un po’.
“Uhm… sì, anche” acconsentì, baciandolo sulla fronte. “Ma soprattutto perché tu non mi avresti mai permesso di giocare ai pirati con la tua benda!”








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Note: avevo scritto questa storia appena dopo la 3x11, in realtà avevo passato una notte a scrivere delle drabble demenziali su quell'episodio perché era troppo angst, ma quando le ho passate a un'amica mi sono vergognata troppo e ho dovuto aggiungere qualcosa di sensato, che è appunto questo capitolo qui. So che magari è banale e credo che altri ci abbiano scritto sopra a suo tempo, ma avevo questo già pronto e non so quanto tempo per scrivere avrò nei prossimi giorni, così mi sono portata avanti e ho reciclato questo capitolo :D
Grazie a chi ha letto la mia storia tra le tante che ci sono in giro, e soprattutto un grazie infinito a chi ha trovato il tempo di commentarla, significa tanto per me sapere che qualcuno apprezza quello che mi impegno a scrivere :)
A domani!
   
 
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