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Autore: cassiana    14/03/2012    3 recensioni
Ci sono momenti nella propria vita che a volta esulano dalla propria volontà e solo un aiuto divino (o pseudo tale) può aiutarci...come ogni scrittore sa bene!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'NOVIVERSE'
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Uno scontro di volontà Note: Partecipa alla  THE COW-T: The Clash of the Writing Titans - SETTIMA SETTIMANA @ maridichallenge
prompt: fate il cazzo che vi pare, tra 100 e 500 parole

Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.



Uno scontro di volontà 

    
         
        La stanza nella quale ero imprigionata era proprio come immaginavo dovesse essere lo studio di uno scrittore e di norma avrei adorato la lucida scrivania di mogano con il portapenne di porcellana, il calamaio e le boccette di inchiostro. Per non parlare degli scaffali ricolmi di libri che proseguivano fino al soffitto, la lampada liberty, le pareti di broccato dai colori ramati e l’enorme poltrona di cuoio nella quale ero sprofondata, impossibilitata a muovermi.    
L’uomo mi girava intorno con passo cadenzato, elegantemente vestito di scuro. Non pensavo potesse essere così affascinante: imponente, i capelli corvini ravviati all’indietro e penetranti occhi neri capaci d’inghiottirti l’anima. Sorrise alla donna in piedi accanto alla poltrona. 
    - Così finalmente c’incontriamo, Signora!
    - Il fatto che io non sia sempre presente non vuol dire che tu possa prendere il sopravvento!
    - Come puoi sapere quel che accade tra me e la piccola larva? L’hai detto tu stessa: eri via.
La piccola larva ero io. La donna strinse le labbra, infuriata. La guardai incuriosita: piccola ma con viso altero che imponeva rispetto. La pelle candida sembrava brillare alla luce soffusa e i capelli bianchi, erano tirati in una morbida acconciatura che le aureolava il capo. L’adorazione per lei era genuina e non accennava a diminuire nonostante la Signora spesso non accorresse alle mie preghiere. L’uomo si sfregò le mani, una luce cupida negli occhi.
    - Lascia la piccola a me. Non vedi che è in mio potere?
L’uomo non aveva tutti i torti: malgrado i miei sforzi frequentemente cadevo in preda alla sua influenza anche se detestavo sentirmi così impotente. La Signora scosse la testa:
    - Non lascerò che tu spenga il suo talento!
Blocco dello Scrittore digrignò i denti:
    - Sei tu che la lasci sola, Ispirazione. La piccola non sarebbe così propensa a crogiolarsi tra le mie braccia se tu te ne curassi di più!
Trasalii perché era vero, ma la donna si limitò a stringere gli occhi:
    - Così vuoi davvero batterti con me?
    - Devi essere proprio disperata per proporre un duello!
Rispose con la cattiveria che gli tirava le labbra in una smorfia di scherno. Sentii le guance scaldarsi: che le due entità avessero deciso di lottare per me mi riempii di un sorpreso autocompiacimento.
    Blocco dello Scrittore e Ispirazione si guardarono con odio per un minuto, i corpi sfavillanti di potere,  gli occhi ardenti per la brama di possesso. L’aria crepitava di volontà. L’uomo sembrò farsi più piccolo man mano che la luce intorno alla figura di Ispirazione cresceva d’intensità fino a che con un gniagnulio rabbioso si dissolse. Una corrente di energia mi attraversò e la Signora si voltò a sorridermi radiosa. Le sorrisi a mia volta e con le dita che prudevano mi misi alla tastiera.  


   
 
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