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Autore: System    15/03/2012    2 recensioni
"-Sta solo cercando di sapere la verità, qualunque essa sia. In questi casi il dubbio è una condizione tremenda… Ormai è arrivata ad un punto in cui è disposta ad affrontare qualsiasi tipo di realtà. A volte è meglio cadere nel baratro piuttosto che starne pericolosamente sul ciglio, non trovi?-
-Ma stando sul ciglio si ha la speranza di potersi ancora salvare, no?-
-Però se si cade si ha la possibilità di ricominciare da capo la salita, e spesso ricominciare da capo aiuta a far chiarezza, a ripercorrere la strada a mente lucida e con una migliore disposizione d’animo-"
[OOC lieve]
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Luna, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Svolte


01 - Provocazioni


Hermione si rigirò più volte sul divanetto della sala comune nel tentativo di addormentarsi, ma senza successo. Gli occhi le si erano gonfiati di lacrime. Aveva combattuto a lungo contro il desiderio di piangere… Non voleva che la scoprissero, non voleva che la vedessero in quello stato, non voleva che sapessero… Dal dormitorio dei ragazzi proveniva il cigolio di un letto, che attraversava la torre vuota e le trapanava le orecchie, evocando immagini orribili. Orribili per lei. Sentì dei passi scendere le scale del dormitorio delle ragazze e subito cercò di ricomporsi. Si sporse oltre il bracciolo del divanetto e vide Ginny che si dirigeva verso di lei.
-Hermione!- sussurrò lei in tono materno e compassionevole.
Hermione la guardò dal basso verso l’alto e un nuovo fiotto di lacrime le invase il volto mentre le faceva posto sul divanetto. Ginny non disse niente, non sapeva che dire, avrebbe voluto poterla consolare in qualche modo, ma come? Non vedeva cosa avrebbe potuto fare o dire, suo fratello era un insensibile, un deficiente, non c’era altro da aggiungere.
-Senti io…- cominciò, ma Hermione scosse leggermente la testa, come a significare che non c’era niente da dire. Ci fu un cigolio particolarmente forte, seguito da un gemito soffocato. Hermione scoppiò definitivamente in lacrime e si accasciò tra le braccia di Ginny, che le accarezzò dolcemente i capelli. Altri passi scesero dal dormitorio delle ragazze, passi più pesanti. Era Harry. Su richiesta di Ron era andato a dormire in uno dei dormitori delle ragazze che era rimasto vuoto durante le vacanze. Ginny non avrebbe avuto problemi a farlo dormire nella stessa stanza con lei e l’amica, ma gli aveva chiesto di andare da un’altra parte perché aveva pensato che non fosse il caso che Hermione lo vedesse lì, la sua presenza le avrebbe costantemente ricordato quello che stava facendo Ron. A questo però ci avevano pensato i cigolii, che nel loro dormitorio si sentivano in modo particolarmente distinto, e sperando che nella sala comune si sentissero di meno Hermione si era spostata giù…
Comunque non era andata come sperava, e ora si ritrovava lì a piangere fra le braccia di Ginny con Harry in piedi accanto a loro.
-N-non riuscivo a dormire su- Hermione cercò di inventare una scusa –f-aceva t-troppo freddo- singhiozzò. Harry gettò un’occhiata bieca al camino spento e si sedette su una poltrona. Ginny gli aveva detto tutto, non poteva credere che Ron fosse stato così menefreghista e irrispettoso, che cretino!
A Harry venne un’idea.
-Hermione, ti va di fare un giro per il castello, con il mantello dell’invisibilità?-
Hermione lo fissò stupita e Ginny lo guardò con un misto d’incredulità e irritazione, come a dire che non era il caso.
-Con tutta la sorveglianza che c’è nei corridoi in questo periodo?- chiese Hermione.
-Dai abbiamo il mantello, dobbiamo solo stare attenti a non fare troppo rumore!- spiegò Harry.
Dal piano di sopra si udì un rumore come di qualcosa che cade a terra con un tonfo ovattato. Hermione pensò che sarebbe stata d’aiuto una distrazione. Anche Ginny si convinse, e non oppose resistenza quando i due sgusciarono fuori dal buco del ritratto sotto il mantello dell’invisibilità lasciandola sola nella sala comune.
La Signora Grassa grufolò debolmente quando il ritratto si chiuse, ma non si svegliò. Uno spiffero d’aria fredda sferzò loro la faccia quando passarono accanto alla prima finestra del corridoio semicoperta dalla neve. I due amici si strinsero nei loro pigiami sotto il mantello. A quell’ora della notte il castello si rivestiva di un’atmosfera surreale, più magica di quanto non fosse già, tutto pareva sospeso e in qualche modo dilatato, amplificato.
-Grazie- sussurrò Hermione a Harry.
Harry le sorrise e avrebbe voluto mormorarle qualcosa in risposta, ma appena voltato l’angolo videro Gazza che camminava verso l’estremità opposta del corridoio, dando loro la schiena, sorreggendo una lanterna che gettava sui muri tremuli bagliori aranciati.
Si acquattarono contro una parete, accertandosi che il mantello coprisse loro anche i piedi e aspettarono che Gazza se ne andasse. Quando girò l’angolo, i due ripresero a camminare cercando di non fare rumore e imboccarono un corridoio che li avrebbe portati il più lontano possibile da Gazza. Scesero una rampa di scale, poi un’altra, e stavano per imboccare un corridoio, quando videro Pix che vi fluttuava a mezz’aria a testa in giù, quindi cambiarono strada.
A Hermione venne un’idea. Strattonò leggermente la manica del pigiama di Harry per attirare la sua attenzione e sussurrò: -Passiamo un attimo per la biblioteca, per favore-.
“In biblioteca?!” Harry pensò che non fosse esattamente il momento adatto, ma decise di accontentarla. Fece un cenno con la testa e ritornarono sui loro passi.
Arrivati in biblioteca Hermione si diresse decisa verso la Sezione Proibita. Harry si stupì e la seguì in silenzio. Hermione sgusciò fuori dal mantello e sparì dietro uno scaffale per poi tornare quasi subito con un grosso libro ammuffito seminascosto sotto il pigiama. Harry non riuscì a leggerne il titolo, ma non fece domande. Lei lo guardò come a dire che potevano anche tornare indietro. Quando furono nei pressi della sala d’ingresso Hermione ebbe un attimo di esitazione, come se volesse andare da qualche altra parte. Tastò con una mano il libro che aveva nascosto sotto il pigiama, probabilmente chiedendosi cosa sarebbe stato più conveniente fare. Optò per tornare alla torre, erano già stati molto fortunati a passare inosservati fino a quel momento, non valeva la pena rischiare ulteriormente.
Attraversato il buco del ritratto, si tolsero il mantello e si accasciarono su due poltrone. I cigolii e i rumori provenienti dal piano superiore erano cessati e Ginny si era addormentata sul divanetto. Sentendoli entrare si svegliò e si mise a sedere stropicciandosi gli occhi.
-Dove siete stati?- chiese.
-Hermione ha voluto fare un salto in biblioteca- rispose Harry facendo un cenno con la testa verso di lei.
Ginny la guardò sorpresa e vide che teneva in grembo un grosso volume dalla pesante copertina in pelle. Le bastò un’occhiata per capire che veniva dalla Sezione Proibita.
-Che cos’è?- chiese, incuriosita.
Hermione esitò, ma poi prese il libro e lo posò sul tavolino fra il camino e il divano. Si sollevò una piccola nuvoletta di polvere che odorava di stantio. Harry riconobbe quasi immediatamente il volume, anche se erano passati più di quattro anni da quando l’aveva visto l’ultima volta; era il “De Potentissimis Potionibus”.


Nota dell'Autore:
Salve a tutti, sono nuovo del fandom, e questa è anche la mia prima Fanfiction pubblicata (anche se non la prima scritta e dimenticata nei meandri del pc, sigh)! Sono ben accette critiche costruttivi e suggerimenti! Alla prossima, System.
   
 
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