Il fuoco scoppietta nella capanna mentre fuori il vento rimbomba;
la nonnina tesse seguendo la trama, ormai la giornata è finita, la fatica si sente;
ma lei non rinuncia al lavoro, non la obbliga il dovere,
ma il lieto sentimento che l'indomani scorgerà negli occhi della fanciulla,
che ansiosa attende il giorno più bello.
Tesse, ritesse, cuce, ricuce e nel frattempo ricorda:
ricorda la sua gioia lontana, i suo lieti pensieri, le parole affrettate e quelle mai dette.
Intanto un sorriso si schiude ed invane parole di vecchiaia riecheggiano:
” Vivi bambina! Le gioie, i dolori, i silenzi, i rumori, tutto è speciale, tutto è degno di essere vissuto,
abbandona l'ansia e apprezza la calma, Vivi! Sii felice!”
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Bene! Rieccoci qui, anche stavolta uno dei personaggi è caratterizzato da una sorta d'ingenuità, l'ultima volta era il giovane apprendista ancora vivo di curiosità, stavolta invece è la vecchia sarta che mentre cuce ricorda la sua giovinezza e riflette sugli avvertimenti che avrebbe voluto sentire da giovane e che vorrebbe proporre alla fanciullina la quale spera sempre in un giorno più bello (che credo che con la sua mentalità, si possa identificare con le nozze). Ma questi avvertimenti sono invane parole, infatti sa che nessuno le darà mai retta e che verranno comprese solo in età avanzata. Adesso chiudo se no rischio di fare più lunghe le note che il drabble, spero che vi sia piaciuta e che se invece no, mi farete notare come migliorarla, alla prossima e grazie!
Erbea