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Autore: Nikyblack    16/03/2012    6 recensioni
Questa storia è ambientata otto anni dopo la fine di Hogwarts. Voldemort è stato sconfitto e tutti i Mangiamorte arrestati. Hermione si ritroverà da sola a crescere il frutto del suo amore per Draco, aspettando che lui venga rilasciato.
Nota: i personaggi possono risultare leggermente OOC.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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madre bambina 1

L'inizio della nostra nuova vita

 
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Una volta aperta la porta, la guardia che mi aveva scortata la prima volta dal direttore ci fece segno di seguirla. Camminammo in silenzio per un paio di minuti, fino ad arrivare davanti lo studio del direttore.

L'incontro fu abbastanza veloce, il tempo di firmare un paio di carte, prendere gli effetti personali e riavere indietro la bacchetta. Tenerla di nuovo in mano era una cosa veramente fantastica, una dolce sensazione di calore e di potere si impadronì di me al contatto del legno con i miei polpastrelli. Avevo quasi dimenticato questa sensazione, sorrisi e, accanto a me, sentì che Hermione fece lo stesso.

Camminavo verso l’uscita, ansioso di uscire all’aria aperta, sentire il vento fra i capelli e sulla faccia, sentirsi invadere da quella sensazione di libertà che non provavo da tanto tempo. La mano di Hermione che si infila nella mia e stringe forte mi riporta alla realtà, mi giro a guardarla e mi sorride:

- E' qui fuori. Ci sta aspettando con Ginny.- La guardai sgranando gli occhi. Aveva davvero portato nostra figlia qui? L'avrei incontrata così presto? Io pensavo che ci aspettasse a casa, che avrei avuto il tempo magari di organizzarmi le idee e prepararmi all'incontro. Non tanto fisicamente, quanto mentalmente. Potevo andarle a comprare qualcosa, un regalo, giusto per vederla sorridere, come credo facciano tutti i bambini della sua età quando ricevono un dono. Non mi sentivo pronto. Mi ero pietrificato sul posto. E lei se ne era accorta. Sentivo che mi scrutava con i suoi occhioni, li sentivo puntati sulla mia schiena. Così mi feci coraggio e mi girai a guardarla:

- Non pensavo così presto. Credevo che avrei avuto più tempo Hermione. -


Mi guardava negli occhi e potevo scorgere tutta la sua paura. Mi fece una tenerezza incredibile. Non aveva davvero pensato che Alya potesse essere qui fuori ad aspettarlo. Anche io avevo pensato molto alla cosa in questi giorni. Era giusto che Alya rimanesse a casa, per dargli il tempo di prepararsi. Ma non sono riuscita a dire no a quegli occhietti imploranti. Stavolta forse ho commesso un errore.

- Non sono riuscita a tenerla a casa, voleva a tutti i costi venire a vedere il suo papà, senza aspettare. E quando mi guarda con quello sguardo da cucciolo non riesco mai a dirle di no. - Abbassai lo sguardo un poco colpevole, un poco triste.

Fino a quando sentì una specie di risata trattenuta. Alzai immediatamente e lo vidi mordersi un labbro per non ridere, probabilmente a crepapelle. Dio, quanto mi era mancato Draco! Mi sentivo la persona più felice della terra a poter di nuovo osservare il suo sorriso, il suo volto, sentire la sua voce.... Ma si può sapere perchè Merlino sta ridendo???

- Che cosa hai da ridere? - Lo fissai corrucciata.

-
La brava Gryffindor dal cuore tenero che non sa resistere ad un paio di occhioni dolci! Scommetto che l'hai viziata tantissimo!! - 
Non ci posso credere! Finalmente qualcuno che riesce a fregare Hermione! Si, mi sa proprio che questa bambina ha già capito tutto delle vita!Per ottenere quello che vuole ricorre ai questi trucchetti. Mi sento invadere da un moto di orgoglio, è proprio mia figlia. Ma si può essere orgogliosi di qualcuno che non si è ancora conosciuto? Non lo so... ma io lo ero.  

- Si si ridi caro. Vedremo poi chi riderà quando farà la stessa cosa con te. Goditi questo momento, che poi sarà il mio turno prenderti in giro. -  E iniziò a camminare verso la porta che si vedeva alla fine del corridoio. La seguì a distanza e aspettai che entrasse lei per prima, mi sembrava giusto.

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Aprì la porta ed entrai. La mia Alya era in braccio alla zia che le stava leggendo una storia. Alzò lo sguardo su di me e vidi che qualcosa non andava. Un ombra dentro i suoi occhi. Era successo qualcosa. Una mamma queste cose le capisce al volo.

- Amore mio. - Sembrava che non aspettasse altro e mi volò in braccio. La sollevai e la strinsi forte a me. Poggiò la sua testolina sulla mia spalla mentre io le baciavo la testolina.

- Piccola, cosa è successo? -

"Stavo per entrare nella stanza, quando mi bloccai, ancora in ombra dietro la porta aperta. Sentivo dal tono di Hermione che era preoccupata, era successo qualcosa. Rimasi in silenzio ad ascoltare, aspettando il momento giusto per entrare. "

- E' venuto un tipo cattivo e mi ha fatta piangere. Ma zia Gin lo ha mandato via e ha raccontato una favola a me e al serpente. - Guardai dubbiosa Gin che era rimasta seduta a guardarci.

- E' passato di qui Potter. Sfortunatamente. Mi spiace Herm, non sono riuscita a fare molto. - Lessi nello sguardo di Gin la sua rabbia, doveva aver di nuovo straparlato e aver lanciato insulti. Di solito lo faceva quando incontrava me, ma mai davanti la bambina. Si limitava ad ignorarci. Sentì una grande tristezza dentro di me, potevo tranquillamente immaginare cosa avesse detto e cosa poteva aver capito Alya. Non meritava questo. E non lo meritava nemmeno Draco, ancora dietro la porta che stava ascoltando tutto. Come si sentirà? Spero non abbia capito tutto già adesso. Non voglio che cambi idea.

- Piccola, guardami. Non devi credere a nulla di quello che ti hanno detto oggi. Te lo avevo già detto tempo fa, tu sei una bambina molto intelligente. Devi capire che molte volte le persone parlano sapendo di fare male, ma noi dobbiamo essere più forti e farci scivolare quello che dicono. Tanto sono solo bugie. Lo sai vero? -

- Lo so, mammina. Ti voglio bene!- E mi diede un bacino sulla guancia. - E voglio bene anche al mio papà! E alla zia Gin -

"Sento per la prima volta la sua voce. E' così bella, così perfetta secondo me. Quello che non è perfetto è quello che le sento dire. Qualcuno l'ha fatta piangere. Chi Merlino può aver fatto piangere mia figlia? Io lo ammazzo con le mie mani questo qui. Sento un altra voce rispondere e immagino sia quella della Weasley. Quando sento quel nome, Potter, mi viene voglia di spaccare tutto. Sempre lui. Sempre lui che porta dolore nella mia vita e, a quanto pare, anche in quella di mia figlia e di Hermione. Nella mia famiglia. Eh già, famiglia. E' quella che vorrei creare da oggi in poi. Noi tre, o quattro, cinque, sei... il posto è libero per tutti i figli che vorremo. Sento Hermione che la consola, vorrei farlo anche io, ma so che non è il momento, devo ancora lasciarlo fare a lei. Devo aspettare.
Quando poi sento che dice di volermi bene è troppo, troppo per il mio cuore che sta scalpitando per stringerla e abbracciarla. Ogni dubbio, incertezza o paura sparisce, e senza neanche accorgermene faccio questi tre passi che mi separano dalla stanza ed entro, piano piano. La vedo in braccio ad Hermione. Mia figlia. Quella bambina è mia figlia. Sento le mie labbra che si stirano in un sorriso, un sorriso vero. Poi vedo che gira lo sguardo e mi vede. I suo occhi sono identici ai miei, ma molto più caldi. Si vede da quelli che è una bambina molto amata e coccolata. I nostri occhi si incontrano e vedo il suo sguardo illuminarsi e la vedo sorridere. Il mio cuore accelera ancora di più i battiti. E' veramente bellissima. La guardo che si dimena e Hermione si gira, e mi vede. Ecco ora potrei anche morire contento. La donna che amo e mia figlia che mi guardano sorridendo, una in braccio all'altra. Questa scena è così bella che vorrei durasse per sempre."

- Papà!!!! -  Metto a terra Alya e la vedo correre verso Draco. Sono felice, è andato tutto bene. Accanto a me sento Gin che mi abbraccia veloce e capisco che sta andando via. Vuole lasciarci da soli. La ringrazio con uno sguardo e torno a guardare i miei amori. Come sono belli, messi così vicini la somiglianza si nota moltissimo. Sono due gocce d'acqua.

"La vedo che corre verso di me e mi abbraccia le gambe contenta. Non so nemmeno io come, ma due minuti dopo sono inginocchiato davanti a lei che la stringo forte. Non lo so se le sto facendo male, ma non si lamenta. Respiro il suo profumo, sa di Hermione, hanno lo stesso identico odore, di buono. Sento le sue piccole braccia che mi circondano il collo e qualcosa che mi strofina sui capelli. Le accarezzo la testolina e la prendo in braccio. Non pesa nulla, è leggerissima. Non mi ero accorto che stessi piangendo fino a quando una sua manina si posa sulla mia guancia e la sento bagnata. Non me ne vergogno. Questo è uno dei momenti più belli della mia vita, secondo solo a quando mi sono innamorato di sua madre e ho scoperto che anche lei mi amava. Non riesco a dire nulla, solo a stringerla e guardarla.

- Papà sei bellissimo, sembri un principe delle favole!!! -  Sorrido e la scosto un poco da me per poterla vedere in faccia. Ha gli occhi rossi, sta piangendo pure lei.

- E tu sei la mia piccola principessa - E le do un timido bacio sulla guancia. Sorride e si accoccola contro il mio petto. Sembra serena. Davvero io riesco a trasmettere serenità ad un esserino così piccolo e puro? E' straordinario. Con la piccola fra le braccia mi avvicino ad Hermione e stringo pure lei. Ora si che mi sento completo. Ho tutto quello che si può desiderare. Fino a qualche ora fa avrei detto che la mia vita da uomo libero sarebbe stata uno schifo e invece guardatemi ora, ho qualcuno che mi ama per quello che sono, qualcuno che ha liberamente deciso di volermi nella sua vita, una donna fantastica e una bambina meravigliosa."

Questo momento idilliaco fu interrotto dalla voce della nostra pargoletta:

- Allora ti è piaciuto il mio disegno papà? - Riesco a riconoscere una nota di ansia nella sua vocina. La stessa che ha quando le dico che dobbiamo andare dal dottore per i vaccini. Sorrido della cosa e mi stringo ancora di più a Draco.

- Era bellissimo, mi è piaciuto tanto. Grazie principessa. -

-Ne ho fatti tanti altri, a casa te li faccio vedere tutti. Sono nella borsa della zia! -

A quel punto vedo Draco che si guarda intorno e poi torna a fissare me:

- La Weasley? Non era qui? -

- E' andata via poco fa, ha preferito lasciarci da soli. -

-Maaaaammmaaaaaa, andiamo a casa, io ho fameeeeee. - Ed ecco che mette su il broncio.

- Certo amore, ora andiamo. -

E ci dirigiamo tutti e tre fuori. Appena varcata la soglia Draco mette giù Alya che inizia a correre contenta di essere all'aria aperta e di rivedere il mare.

- E' bellissima. Proprio come te -  e mi bacia.

- Come me? Ma se è la tua fotocopia! - gli rispondo ridendo, felice che tutto vada come deve andare, e anche meglio.

- Si, ma fortunatamente sembra aver preso da te tutta la vivacità e il tuo geniale cervello. E anche questi meravigliosi capelli che io adoro. -

-Su smettila di adorarmi! Dobbiamo andare a casa, avremo tutto il tempo per noi due. -

- Si, voglio recuperare tutti questi anni. -

- Andiamo a casa Draco. -

E così ci smaterializzammo tutti e tre nel mio piccolo appartamento. Pronti per questa nuova vita.

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"Arrivammo in una piccola casa molto accogliente. Non so esattamente se fossimo nella Londra magica o in quella babbana.

- Benvenuto a casa. E' piccina, ma si sta bene! - Mi guardavo attorno con curiosità per cercare di catturare quanti più dettagli possibili. Ovviamente la libreria a muro era strapiena di libri, sul divano tanti cuscini e dei pupazzetti. Era piena di oggetti babbani, alcuni li conoscevo vagamente, per via delle lezioni di babbanologia, alle quali comunque non prestavo quasi mai attenzione. Sorrido al ricordo e mi sento tirare i pantaloni. Alya mi sta chiamando.

- Devi vedere tutta la casa. Forza papà andiamo!! - e così mi incamminai dietro la bambina ed Hermione dietro di me. Era una sensazione strana. Avevano vissuto qui per tutto questo tempo, da sole. La loro presenza si sente in ogni angolo, in ogni oggetto.

- Questo è il corridoio che puzza. La mamma ci mette le scarpe. - E il suo visino fu increspato da una smorfia di puzza e si chiude il naso con una manina

- Ehi le mie scarpe non puzzano, peste! Ci sono anche le tue qui. - Fu allora che scoppiai a ridere, vedendole tutte e due imbronciate.

- E tu che hai da ridere? - Ora il broncio era stato sostituito da un sorriso e da una linguaccia.

- Siete buffe. E comunque io non sento puzza! -

- Ma papaaaaaaaà! -

- Forza Alya, fagli vedere le altre stanze -

- Questa è la cucina! - E mi fece entrare in una stanza quadrata, piccolina, con un tavolo al centro e quattro sedie, e i fornelli e il piano cucina sul lato destro. Nemmeno il tempo di notare i colori sul tavolo che i miei pantaloni vennero strattonati di nuovo fuori dalla stanza.

- E questa è la stanza mia e della mamma! E ora la tua! - Entrando rimasi folgorato da come si percepiva il loro odore in quella stanza. E anche la loro personalità. Due cesti pieni di giocattoli e peluches, un letto matrimoniale con le lenzuola rosa con degli strani animaletti, dei libri sparsi per i comodini e sul tavolo appoggiato alla parete. Potevano mai mancare libri a casa della so - tutto - io? Certo che no. Su un comodino vedo la mia foto incorniciata, quella scattata al mare. Mi sento assalire dai ricordi, da tutte quelle sensazioni provate quel giorno. Girai la testa e appeso al muro vicino l'armadio notai un calendario pieno di segni, di X. Hermione si avvicinò a me:

- Ne abbiamo messa una ogni sera, prima di coricarci. Mi davano la sensazione che tu fossi sempre più vicino a noi così. -

- Mi dispiace Hermione, per non esserci stato. -

- Non importa, ora sei qui con noi. L'importante è questo. - E mi abbracciò. Mi sentivo felice. Ero a casa, ed era la sensazione più bella del mondo."

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Pranzammo con dei panini preparati in fretta, mentre Alya finiva di fargli vedere la casa. Certo era piccolina, ma se ci stavamo in due potevamo starci anche in tre. Speravo solo che Draco non si sentisse a disagio, abituato a vivere nel Manor, così enorme e spazioso. Ma con un buon incantesimo restringente si può fare spazio a tutto. Dopotutto sono o non sono una strega? Sorrisi e mi girai a vedere la scena. Draco e Alya seduti sul tappeto del salotto davanti al camino stavano giocando. Mi sedetti sulla poltrona e facendo finta di leggere non perdevo un attimo di vista quello spettacolo. Per quanto tempo lo avevo desiderato? Ancora non mi sembrava vero vederli sul serio assieme.

- Papà, questo è il mio serpentello, me lo ha regalato la zia Gin, ti piace? Dice che somiglia a te!!! - Gli stava mostrando il suo serpente albino. Draco lo guardò e fece una faccia corrucciata, alzando il sopracciglio nel suo solito modo sarcastico

- Mi somiglia? - Io cercai di trattenere le risate producendo uno sbuffo, ma Draco mi sentì ugualmente e si girò a guardarmi. Io mi nascosi dietro il libro per non farmi vedere

- Siiiiii, dice che è uguale a te! - Non resistetti e scoppia a ridere. Mi alzai e mi sedetti li con loro

- Glielo ha regalato quando è nata, l'ho ha visto in un negozio mentre veniva in ospedale e gli sei sembrato tu. Lo ha preso e da allora Alya non se ne separa mai. Ha anche gli occhi del tuo colore! - Draco si avvicinò a guardarlo e sorrise.

- Anche se forse un furetto sarebbe stato più adatto, non trovi? - Adoravo provocarlo. Un ghignò stile Malfoy gli spuntò in viso e mi atterrò, iniziando a farmi il solletico. Poco dopo si unì anche Alya e restammo tutto il pomeriggio a giocare e prenderci in giro.

Verso le sei Alya era beata che dormiva sulla poltrona, si era stancata molto ed era stata una giornata piena di emozioni. Così le misi una copertina e mi sedetti sul divano accanto a Draco, poggiato con gli occhi chiusi allo schienale. Era arrivato il momento dei discorsi seri, lo sapevo, aveva sicuramente un sacco di cose da chiedermi ora che Alya dormiva. Rimasi in silenzio, aspettando che fosse lui a dire quello che pensava.

- E' una casa molto bella Hermione, si sente la vostra presenza ovunque. Mi piace -

- Purtroppo è piccolina, ci staremo un poco stretti. -

- Piccola vuol dire più contatto più intimità. Non è un male. Dai vieni qui. - Mi misi più vicina a lui e mi appoggiai alla sua spalla.

- Ci sono tantissime foto di voi due, anche con la Weasley. Che ne è stato di tutti gli altri? - Sapevo che sarebbe arrivata questa domanda, la aspettavo da quando ad Azkaban ho consolato Alya.

- Non hanno preso bene la notizia che fossi incinta. Ron non mi parlò per giorni, ancora convinto che fra noi due potesse un giorno esserci qualcosa. Harry continuava a chiedermi chi fosse il padre. Solo Gin sapeva e mi aiutava. Trovammo questo appartamento, siamo nella Londra babbana. Con i soldi della guerra che ci diede il ministro lo comprai. Iniziammo a sistemarlo perchè stava davvero cadendo a pezzi. Nel frattempo Ron ed Harry erano sempre più insistenti, così una sera, alla Tana, gli raccontai tutto. Io ero a pezzi, mi mancavi da morire, avevo paura per te, anche se Silente mi aveva detto che sarebbe andato tutto bene. Avevo provato a contattarti per dirti che ero incinta, ma tutti i gufi mi tornavano indietro. Così pensai che Harry mi avrebbe potuto aiutare, chi avrebbe detto di no all'eroe del mondo magico? Ma quando gli dissi che tu eri il padre, che ci amavamo e che stavamo assieme da tempo, successe il finimondo. Urla, insulti. Vano fu il mio tentativo di farli ragionare. Mi accusarono perfino di averli traditi, di aver tramato contro di loro, di essere passata dalla parte oscura. Non fu una bella giornata. Da quel giorno i miei contatti con il mondo magico furono ridotti e mi allontanai da tutti. O tutti si allontanarono da me. Ma io ero serena, avevo Alya, e anche Gin. I primi tempi speravo sempre di vedere Harry o Ron che venissero a chiedermi scusa, che mi spiegassero, che facessimo pace. Ma più il tempo passava e più le mie illusioni andarono in frantumi. Nacque Alya e nemmeno un biglietto. Erano pur sempre stati otto anni a condividere tutto. Ci rimasi male, ma andai avanti lo stesso. Io ero nel giusto. E da allora ogni volta che ci incontriamo sono insulti da parte loro. Io li ignoro. Ormai non mi toccano più. -

- E' tutta colpa mia. - "A sentire quel racconto provai tristezza, ma soprattutto rabbia. Era colpa mia se Hermione aveva vissuto isolata dai suoi amici, allontanata da tutti. L'avevo sporcata anche a distanza. Lei così pura, così buona con tutti ha dovuto crescere una figlia sola, con l'unico aiuto della Weasley. In quel momento capì di doverla almeno ringraziare. Aveva fatto molto per loro. Per la prima volta in vita mia provai gratitudine verso qualcuno. Ironia del destino che fosse verso una persona che per anni avevo disprezzato e insultato. Si, mi sarei dovuto scusare.

- Non è colpa tua Draco. Sono loro che non hanno ancora superato la guerra, con tutte le perdite e le sofferenze che essa ha portato. Non riescono a dimenticare e perdonare. Io sono sicura che prima o poi anche loro matureranno. Anche se sarà ormai tardi per avvicinarsi ancora a me. Ma mi va bene così, davvero. Ho vissuto per Alya in questi sei anni, per lei e per te, per fare in modo che quando tornassi potessimo di nuovo essere felici. - Queste parole mi colpirono. Sentire tutto quell'amore, tutto per me mi fece ribollire il sangue. Le presi il viso fra le mani e la bacia appassionatamente. Lei lo sapeva che era il mio modo per dirle che l'amavo.

- Grazie Hermione. Mi hai ridato la vita, ora voglio fare in modo di rendervi felici. - E avevo già in mente un modo per tener fede a questa promessa."

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Angolo dell'autrice:


E anche il quarto capitolo è arrivato! Ce ne saranno altri due, massimo tre.
Bhe che dire? Che non vedo l'ora di sapere se vi piace! Ho trovato un poco di difficoltà
a scriverlo, ogni volta che lo rileggevo mi sembrava troppo banale, e quindi lo riscrivevo.
Diciamo che questa è la versione migliore di quelle che ho riscritto in questi giorni.
Un saluto e un ringraziamento a voi che mi avete incoraggiata con le vostre recensioni!
Ci vediamo nel prossimo capitolo! 

Niky


  
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