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Autore: Aitch    16/03/2012    2 recensioni
“Shhh…” mi sussurrò vicino all’orecchio e cominciò a baciarmi il collo. Con le braccia mi aggrappai alla sua schiena, mentre il suo viso si era spostato, le mie labbra danzavano con le sue, la sua lingua, ormai padrona, abbracciava la mia. Sentivo una leggera e piacevole pressione del suo bacino sul mio. In quel preciso istante non ero più Cora, non ero più un essere umano, ero semplicemente un’anima in balia di quell’angelo riccio. Non mi importava della gente che avevamo attorno a noi, forse avrebbero potuto perfino denunciarci. Sicuramente un luogo con così tanti bambini non era adatto per scambiarsi certe effusioni, ma tra le sue braccia nulla aveva più importanza. Il vocio della gente presente era scomparso, così come la musica di sottofondo. Eravamo solo io, lui e i nostri respiri leggermente affannosi. Restammo legati così per molto tempo, anche se sapevo che mai sarebbe stato abbastanza.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Image and video hosting by TinyPicAvrei sicuramente dovuto parlargli, ma ora non era il momento adatto. Dovevo riflettere, anche se sapevo di avere le idee perfettamente chiare.
“Okay ragazze, ora si va a pranzo, ma il posto rimane una sorpresa!” esclamò Louis, facendo uno dei suoi magici sorrisi.
Sull’autobus chiesi a Zayn di poter stare seduta vicino ad Aurora, avevo bisogno di parlarle, o semplicemente ero ancora troppo tesa per poter stare seduta vicina ad Harry.
“Co, è assolutamente la giornata più bella che io abbia mai trascorso! Mi sto divertendo un casino! Londra è fantastica e chissà dove andremo a pranzo! …Ehi ma, tutto bene?” Lei mi capiva al volo. Capiva se c’era qualcosa che non andava, se mi sentivo poco bene o se qualcosa mi preoccupava, quindi capì immediatamente anche questa volta.
“E’ per Harry vero?” mi chiese dopo aver notato la mia espressione pensierosa e leggermente tesa.
“Esattamente…Auri, non sono inciampata prima di salire sulla ruota panoramica, ha voluto lui che salissimo insieme…mi ha detto di voler uscire con me, che sono diversa dalle altre… e questa cosa mi sta facendo impazzire!”
“Tesoro, è una cosa fantastica invece!”
“Auri, non è fantastica proprio per niente. Lui è un cantante famoso, io una ragazza qualsiasi; lui è nato nel Worcestershire e  gira il mondo, io sono nata a Venezia e resto a casa; lui fa parte di una boy band, io del club di giornalismo del mio liceo; lui è…LUI.”
“Hai ragione, però non lasciarti abbattere per così poco, rischi di rovinarti la vacanza. Ascoltami, Harry è un ragazzo fantastico, lo sai, quindi cerca di viverla bene questa situazione. In più nella vita non si può mai dire. Non volevi venire a studiare fotografia proprio all’università di Londra?”
“Si, certo! Però…”
“Niente però - mi interruppe – fai un bel respiro e pensa alla tua vacanza. In questi giorni potresti cogliere l’occasione anche per andare a visitare l’università che avevi visto. E, cosa più importante, ricordati che non bisogna sempre dar retta alla testa…” Aveva ragione. Mi stavo agitando per niente e rischiavo di rovinarmi la vacanza, avrei semplicemente dovuto essere me stessa.
“Grazie Auri, sapevo che potevo contare su di te!” le dissi abbracciandola e baciandole la guancia.
Pochi minuti dopo l’autobus si fermò: per arrivare nel posto in cui i ragazzi avevano deciso di portarci avremmo camminato un po’. Durante la strada ne approfittai per conoscere Tiffany, era veramente dolce quella ragazza, allegra, spontanea e con un sorriso incantevole. Nonostante fossi molto interessata alla conversazione che avevamo cominciato con lei io e Aurora, non potei fare a meno di notare che Harry stette al telefono per quasi tutto il tragitto. Chissà con chi stava parlando così animatamente. Avrei voluto origliare quello che stava dicendo ma era troppo lontano da me, riuscii a capire solo la frase “Grazie Nate, ti devo un favore!”. Mah.
Finalmente eravamo arrivati, dovevo ammettere che cominciavo proprio ad avere fame! I ragazzi avevano scelto come meta l’Hard Rock Cafè: perfetto. Eravamo tutte molto emozionate, il locale era bellissimo, il cibo ottimo e la musica stupenda. Dopo pranzo andammo a vedere le magliette in vendita. Non vedevo l’ora di comprarne una ed erano veramente l’una più bella dell’altra. La mia preferita era bianca e il logo era stampato con i colori dell’arcobaleno, era perfetta per me e la mia passione per i colori.
“Mi scusi, vorrei questo modello di una taglia più piccola, è possibile?” chiesi alla commessa,
“Mi dispiace signorina, ma le abbiamo esaurite tutte della taglia che sta cercando, posso proporle qualche altro modello?” mi disse lei mostrandomi qualche altra maglietta,
“Ah, non importa” risposi sconsolata visto che molti modelli li avevo già provenienti da altri negozi, almeno quella che avevo visto era diversa e originale, ma la mia solita sfortuna continuava a perseguitarmi.
“Harry! Da quanto che non ci vediamo, bello!” una voce gridava alle mie spalle. Mi girai e vidi Harry intento a salutare un ragazzo biondo, poco più alto di lui. Lavorava qui.
“Nate, come andiamo?” Nate, lo stesso Nate con cui aveva parlato al telefono?
“Non mi lamento. Ecco quello che mi hai chiesto!” gli disse il ragazzo porgendo ad Harry una borsa di carta.
“Grande. Ti sono debitore!” ripose il riccio mettendo una mano sulla spalla al ragazzo che rispose semplicemente con un sorriso e poco dopo aggiunse,
“Ora scusami ma il dovere mi chiama. Una volta ti faccio uno squillo e ci andiamo a mangiare una pizza insieme!”
“Ci conto!” ripose Harry salutando il ragazzo con un gesto della mano.
Ormai si erano fatte le quattro del pomeriggio e l’uscita prevedeva un’ultima meta: Harrods. Louis mi aveva fatto una soffiata e io non vedevo l’ora di arrivare, non avevo trovato la maglietta che volevo all’Hard Rock, ma almeno mi sarei tirata su il morale con qualche folle spesa nel centro commerciale più grande che io avessi mai visto. All’ingresso i ragazzi ci diedero qualche indicazione su come evitare di perderci e ci mostrarono il punto di ritrovo che dovevamo raggiungere alle sette di sera,
“Sappiamo che voi donne avete una vera e propria passione per lo shopping, quindi Harrods non poteva mancare!” disse sorridendo Liam,
“Liam, queste ragazze hanno una vera e propria passione per me, non si vede forse?” aggiunse Louis con aria scherzosa.
Poco dopo il gruppo cominciò a dividersi, ognuno in cerca di qualche bel paio di scarpe, di qualche bella maglia o di qualche accessorio.  Io e Aurora eravamo con Tiffany e non fu per niente difficile perdersi all’interno di quel labirinto di stand e negozi, era veramente enorme. Il negozio in cui passammo la maggior parte del tempo era specializzato in accessori, io ne andavo pazza! Tra gli orecchini e le collane però, notai un ciondolino di quelli fatti apposta per essere attaccati al cellulare con un piccolo gattino. Mi limitai a fissarlo per un attimo, era veramente carino, e ad un tratto mi venne in mente che proprio ad Harry piacevano i gatti.
“Beh, ci stai anche a pensare? Prendiglielo!” mi sorprese Aurora,
“Dici?” le chiesi un po’ titubante,
“Assolutamente!”.

Stavamo girando allegramente e tra i piani del centro commerciale facendo acquisti quando mi sentì chiamare,
“Cora! Cora, vieni qui un attimo!” era Louis e sembrava piuttosto euforico. Un momento si trattava pur sempre di Louis Tomlinson, allora la sua euforia era piuttosto normale.
“Mi serve il parere di una carotina come te, aspetta qui e dimmi se questa maglietta ti piace…” esclamò portandomi di fronte ad un camerino e sparendo dietro la tenda. Poco dopo ricomparve di fronte a me con addosso una maglietta verde acqua con delle righe bianche.
“Allora? Come sto?” mi chiese molto sicuro di se,
“Ti sta perfettamente, quella tonalità di verde mette in risalto il colore dei tuoi splendidi occhi! Hai la mia approvazione!” gli dissi sorridendo. In ogni caso, credo che sarebbe potuto stare bene anche con un qualsiasi straccio. Era proprio un bel ragazzo.
“Hai ragione. E tu Harry cosa ne pensi?” chiese Lou guardando oltre le mie spalle,
“Credo che tu abbia solo righe in quella testa, Tommo!” rispose Harry ridendo. Quello Styles aveva un talento nel comparire alle mie spalle senza che minimamente me lo aspettassi.
“Lo so che anche tu pensi che mi stia d’incanto, sei solo geloso perché questa bella carotina mi ha fatto un complimento, no Hazza?” gli rispose ammiccante,
“Esatto, tu sei solo mio!” gli disse lui. Ci fu un momento di silenzio in cui ci guardammo tutti e tre per poi scoppiare in una fragorosa risata. Dopo aver ulteriormente rassicurato Louis sulla maglietta, mi girai in cerca di Aurora e Tiffany ma non erano lì, possibile che non si fossero accorte che mi ero fermata?
“Tutto ok?” mi domandò Harry notando che il mio sguardo si perdeva nella folla,
“Credo che Aurora e Tiffany non si siano accorte che mi sono fermata con voi…”
“Beh, che problema c’è, stai con noi!” intervenne Louis mettendomi un braccio intorno al collo,
“Già, Louis ha ragione” lo sostenne il riccio. Accettai l’offerta per due motivi: uno, dove avrei potuto andare da sola per quell’immenso centro commerciale? Ma soprattutto, due, anche volendo, non avrei potuto dire di no a quei due splendidi sorrisi. Ben presto cominciammo a ridere e a scherzare insieme come se ci conoscessimo da una vita, d’altronde erano così spontanei e allegri che sarebbe stato difficile restare indifferenti a quei loro caratteri. Ad un tratto Louis tirò fuori il cellulare e rispose ad una chiamata,
“Niall, dimmi tutto! …Cosa? Parla piano non ti seguo! …Come dici? Un branco di fan inferocite ti ha circondato? …Ho capito, arrivo in un baleno!” e poi riattaccando si girò verso di noi,
“Ragazzi, c’è un piccolo irlandese in pericolo in giro per Harrods, qui c’è bisogno di SUPERMAAAN! – disse urlando l’ultima parola – devo correre a salvarlo; Cora ti lascio in buone mani, ci vediamo alle sette!” e corse via. Ero letteralmente piegata in due dalle risate, povero Niall! Poco dopo realizzai a pieno la situazione in cui mi ero ritrovata all’improvviso: ora ero sola con Harry. Le farfalle nel mio stomaco ripresero a volare. Il cuore ricominciò ad accelerare il suo battito.

Hi,
Ecco anche il quinto capitolo, per il sesto dovrete aspettare perchè domani parto e vado una settimana in Spagna :) 
Spero che vi sia piaciuto anche se era un capitolo un pò di passaggio, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate della storiella fino ad adesso.
Un bacio,
Fe.





  

  
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