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Autore: LilithDream    16/03/2012    1 recensioni
"Io, anthony e Christine odiavamo essere parte della massa, far parte di tutte quelle formiche che non fanno altro che procurare cibo e costruire formicai. Ancora non sapevamo quanto fossimo diversi da tutti loro..."
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi diressi a casa e appena vidi mio padre in piedi davanti alla porta di casa il mio cuore perse un battito, per poi accelerare fino quasi ad esplodere. Vidi un sorrisino compiaciuto comparire sul volto di mio padre. Si stacco dalla porta, ovviamente restando sempre molto rigido e mi si avvicinò. Il cervello mi diceva di iniziare a correre dalla parte opposta, ma l’orgoglio (maledetto orgoglio, quanti errori mi aveva già fatto commettere) mi impedì di muovermi da dove mi trovavo.
-Ehy Mindy, quanto tempo che non ci si vede, eh?- disse lui porgendomi una mano. Sembrava più una presentazione, piuttosto che un incontro tra padre e figlia che si incontrano dopo anni.
-Già….- mi limitai a dire.
-Da oggi dovrai stare a casa con me! Vai pure a prendere le tue cose, ti aspetto in macchina.- Mi guardò con quegli occhi gelidi, del colore del ghiaccio. C’era qualcosa di malvagio in essi, anche se non sapevo cosa. Mi sentivo come l’uomo pazzo in “Il cuore rivelatore” che vedeva gli occhi del vecchio come fessure malvagie. Magari avrei potuto fare a pezzi mio padre e nasconderlo sotto le assi del pavimento, ma non credo che ne sarei stata realmente capace, in fondo non ero pazza, giusto? Per lo meno ancora non lo ero diventata, forse. Mentre stavo per rassegnarmi all’idea di essere giovane e bella nella tomba, come Biancaneve, arrivò il principe azzurro sul suo cavallo bianco, anche se in quel momento era un principe nero sulla sua BMW grigio metallizzato. Daniel e Tyron uscirono dalla macchina sventolando delle carte in aria. Tyron, con la sua aria autoritaria (poteva tranquillamente competere con “mio padre”, solo che lui era avvantaggiato dal poter leggere la mente), mi venne vicino e con tono indifferente annunciò:
-Mi spiace davvero tanto, ma lei viene con noi. La madre qualche tempo prima di morire ha lasciato una lettera dal notaio, era una sorta di testamento, secondo il quale Mindy dopo il suo decesso non sarebbe rimasta con il padre, ma con una persona di famiglia autorizzata, ovvero me. Nel caso la tua ex moglie non te lo avesse detto io sono suo cugino di secondo grado.-
Mentiva sul fatto che fossero cugini dato come aveva preso freddamente la sua morte, ma questo mio padre non poté provarlo dato che le carte che Tyron consegnò alla polizia erano firmate sia da mia madre che dal notaio. In poche parole mio padre rimase decisamente fregato, ma oltre alla sua faccia iniziale non dimostrò realmente la sua rabbia.
-Certo, vedremo in tribunale chi avrà ragione!- si limitò a dire.
-Nessun problema.- gli rispose Tyron.
Appena mio padre se ne fu andato via (sgommando probabilmente per il nervosismo) iniziai a ridere senza un vero motivo. Forse ero felice di essere stata salvata da mio padre, o forse ero lentamente e gradualmente impazzita, talmente gradualmente che non me ne ero accorta. Anche Daniel e gli altri mi guardarono parecchio sconcertati. Era morta mia madre, avevo rischiato di fare la sua fine e ridevo? Sì okay mi ero rincoglionita. Dopo qualche secondo smisi di ridere e iniziai a fissare Tyron. Stavo per fargli la domanda che mi girava in testa, ma lui la captò prima che potessi formulare la frase.
-Già, siamo bravi a falsificare le firme.- mi rispose. –anni e anni di esperienza, non se ne accorgerebbe neanche un esperto, tranquilla.- aggiunse. La polizia se ne era andata quasi contemporaneamente a mio padre, solo due agenti erano rimasti appostati davanti alla porta di casa mia.
-Comunque nel caso non si fosse capito, ora tu verrai ad abitare con noi, così ti potremo proteggere da tuo padre e non solo.- mi informò Daniel. Quello che aveva detto era abbastanza ovvio, ma detto da lui era molto meglio. –anzi, dovresti andare a prendere le tue cose in modo da fare il prima possibile. Se vuoi posso aiutarti anche io. – aggiunse.
Ci avviammo insieme verso casa, rientrare lì mi faceva uno strano effetto, la casa era molto più fredda e meno familiare… senza mia madre. Era come se i riscaldamenti avessero smesso di funzionare, così controllai, ma senza troppo stupore notai che funzionavano perfettamente, era solo una mia sensazione quella che provavo. Come se mi avesse letto nella mente Daniel mi mise un braccio intorno alle spalle e mi strinse. Co quel gesto era riuscito a dirmi un sacco di cose tra cui “sta tranquilla, ora mi prenderò io cura di te” oppure “nessuno ti farà più nulla di male”. Mi sentii in parte rassicurata, ma un fatto non poteva di certo cambiare, mia madre era morta e non sarebbe ritornata.
Presi le poche cose che mi potevano servire, come l’ipod o il computer, e alcuni cambi di vestiti che mi sarebbero durati per una settimana al massimo. Daniel mi disse che saremmo tornati in un altro momento a prendere il resto e che inoltre quella era sempre casa mia e nessuno me l’avrebbe tolta. Uscimmo dalla casa e mi sentii quasi sollevata da un enorme peso, non sarei riuscita a stare ancora un solo giorno in quella casa senza mia madre a dirmi che ero in ritardo o che mangiava schifezze davanti alla tv.
Salii sulla BMW insieme  a Daniel e Tyron, il quale per la prima volta si mostrò un po’ meno gelido sorridendomi e dicendomi che era tutto a posto, che sarei stata bene con loro e che mi avrebbero trattata come una figlia. Con “loro” non si riferiva a lui e Daniel (anche perché di certo avendo la mia età non avrebbe potuto trattarmi come una figlia) bensì a se stesso e qualcun altro, o forse qualcun’altra. Che avesse una moglie? “poveretta chissà cosa dovrà fare per vederlo felice qualche volta, sembra sempre una statua” pensai, purtroppo mi ricordai in seguito del potere di Tyron, ma lui non disse niente si limitò a ridere. Aveva già iniziato a trattarmi diversamente.
-Che c’è da ridere?- chiese Daniel un po’ perplesso.
-nulla, i pensieri di Mindy sono divertenti. Comunque non sono sempre così freddo, se no non avrei avuto un figlio.- disse Tyron. Aveva un figlio? Chissà com’era e chissà perché non era presente alla riunione. Di certo se era bello anche solo la metà del cugino era davvero carino. Il viaggio in macchina non fu così lungo come pensavo, infatti in pochi minuti eravamo già arrivati, forse a piedi ci sarebbe voluta mezz’ora scarsa. Scesa dalla macchina mi trovai davanti ad una villa a tre piani bianchissima. Persino il cancello sembrava molto costoso. Sinceramente me la immaginavo diversa la casa di Daniel, come dire… molto più “scura”. Non sembrava di certo una casa da vampiri, assomigliava di più a quella dei sette nani, tanto per intenderci. 
   
 
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