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Autore: schwarzlight    17/03/2012    2 recensioni
*Partecipante alla [Original Challenge 1]La Scala e... la Drabble indetta da Eylis sul forum degli Original Concorsi*
Raccolta di triple-drabble aventi come filo conduttore la figura di un misterioso prestigiatore, che di magico potrebbe avere più di quanto non si creda, accompagnato dalla fedele assistente K.
Ambientazione ottocentesca tendente allo steampunk, e in futuro sovrannaturale.
01. Seconda Partenza. - Mai scalata fu più difficile per lui. Nemmeno quella sociale.
03. Scacco Matto - "Mia fata, dove corri?"
06. Stranieri - La cacciatrice era diventata preda.
07. Cavoli e Alambicchi - Era un posto quantomeno strano. Una metafora della vita del prestigiatore.
08. Meglio di Munchausen - Di tutti i posti che aveva visitato, quello era il più straordinario.
11. Un gentiluomo prima di tutto - "Signore. Solitamente non alzo le mani..." "Già, solitamente - sussurrò K - ci penso io." "Anche quando non dovresti." borbottò di rimando il Prestigiatore.
12. Quell'orribile, orribile giorno - La modernità. Che cosa brutta.
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'anfora e il portinaio
Titolo: Trappola di terracotta
Tipologia: triple-drabble, parole: 346
Binomio: L'anfora e il portinaio
Genere: sovrannaturale, avventura
Avvertimenti: /
Rating: verde
Credits: /
Note dell'autore: Ricordo di nuovo che K si pronuncia all'inglese, che l'ambientazione è una sorta di '800 alternativo e che finalmente c'è l'elemento sovrannaturale **
Altre piccole note in fondo, perché spoilerose.
E con le parole proprio non ci riesco... avrei dovuto eliminare delle frasi che mi piacevano e che se fossero venute a mancare avrebbero destabilizzato la narrazione ._.
Introduzione: Dagli antiquari si trovano le cose più disparate. E a volte possono essere pericolose.







TRAPPOLA DI TERRACOTTA







- Ti odio!
La voce di K rimbombò tra le solide pareti, amplificata dalla curvatura delle stesse.

- Non potevo sapere cosa sarebbe successo! - replicò il prestigiatore, continuando a salire la vertiginosa scalinata a chiocciola che si srotolava addossandosi alle pareti della struttura.
L'assistente borbottò l'ennesima protesta nei confronti del compagno, che si perse nella vastità dell'ambiente. Si inerpicavano su quegli scalini dall'aspetto fragile da ormai un paio d'ore. La luce che penetrava da alcune grosse crepe sulle pareti non bastava a illuminare il fondo polveroso, ma almeno l'aria si era fatta meno stantìa.
K si riavviò i capelli, ormai rossi più per la polvere che non per il suo colore naturale, e constatò inorridita lo scempio che ne era stato fatto. Era in momenti come quello che la prendeva la tentazione di afferrare i lembi del mantello dell'uomo che le camminava davanti e tirare con forza, facendolo ruzzolare fino alla fine delle scale.
Ma poi non era certa di riuscire ad aprire il portellone da sola, quindi rinunciava all'idea. 

Giunsero alla botola che bloccava l'uscita. Non c'erano maniglie o leve che ne permettessero l'apertura, e il materiale di cui era costituito pareva simile al sughero.
Puntellarono i piedi tentando di spingere, ma una voce goffa e rindondante - come quella di un vecchio zio burbero - risuonò nell'aria, spaventando i due e facendo sbilanciare il prestigiatore, che quasi cadde dalla piattaforma, se non fosse stato per il tempestivo intervento di K.

- Ohohoh, smettela, il solletico non lo sopporto!

- Chi... cosa diamine saresti tu? - balbettò il prestigiatore risistemandosi il cilindro.

- Io? Ooh, ma io sono il portinaio! Decido io chi può passare!

- Potevi evitare di farci entrare, allora. - sussurrò K irritata.

- E voi... non potete.

Seguì un silenzio di tomba.

- Col cavolo che resto qui.

L'uomo estrasse un bastone da passeggio dalla manica, puntandolo contro la superficie dell'enorme tappo. Subito dopo una luce penetrante si sprigionò dalla punta, spalancando il passaggio, e un forte vento li risucchiò entrambi all'esterno.
Si ritrovarono di nuovo nel proprio soggiorno, e K si precipitò fulminea a tappare l'infernale anfora nella quale erano rimasti intrappolati.

- Giuro che non comprerò più nulla da un antiquario.

E l'anfora finì sul fondo di un baule.








- Ulteriori note dell'autore -
La verità è che sono pigra, ecco perché non rieco mai a stare nel limite di parole. Perché levando una frase si dovrebbe modificare la seguente, o la precedente, o entrambe. E io semplicemente non ho voglia.
Poi il portinaio sarebbe il tappo di sughero!<3 Mi piaceva troppo l'idea di un tappo pensante. E di un'anfora che  all'interno è una specie di torre. 
Tra l'altro l'ho immaginato con la voce di Barbalbero, del Signore degli Anelli... quanto adoro Barbalbero <3
Bene, ho finito.

Grazie per aver letto, alla prossima <3







   
 
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