COFFEE AND CIGARETTES
L’aspro fumo bluastro di una sigaretta aleggiava tranquillo nell’aere formando nuvolette incurvate e disegni poco chiari.
Il proprietario dell’arma contro l’organismo se ne stava
tranquillo, appoggiato ad una colonna di marmo bianco.
Il Ministero della Magia era sempre lo stesso, interamente
forgiato con lustri d’oro e legno scuro.
Tutto appariva serio e scostante.
E lui, in quell’ambiente ci sguazzava, come in mare pieno
di pesci…
Draco Lucius Malfoy, primogenito del Mangiamorte più
fedele a Voldemort, si trovava al Ministero proprio quella mattina di quel
piovoso 10 Novembre.
Era vestito, come di consueto, interamente di nero. Il suo
mantello di alta classe svolazzava guidato dal respiro del vento.
L’espressione seria dell’uomo incuteva un timore
impalpabile.
La sigaretta penzoloni dalla bocca carnosa del ragazzo
ormai era giunta al termine della sua breve vita. Draco la buttò a terra con
una schicchera.
Alcuni impresari affaccendati correvano per i corridoi
elegantemente rifiniti.
“Lo sa che qui non si può fumare?” una voce apparentemente
delicata e severa si sperse tra il sordo rumore dei mocassini che battevano il
pavimento di pietra dura.
“Infatti, la sigaretta è finita.” Asserì Draco.
Il suo tono negli anni era diventato più metallico e
profondo.
Continuava a dare le spalle all’impicciona di turno.
“Mi sembra ovvio. Dopo averla fumata!” gridò quella,
alterandosi.
Un tacchettio raggiunse l’orecchio di Malfoy.
Probabilmente la scassapalle voleva guardarlo negli occhi.
In un secondo davanti agli occhi ghiacciati di Draco si
presentò una donna alta e ben formata.
Era vestita con un tailleur blu notte. I capelli
riccioluti tenuti alti in una coda.
Sulle labbra carnose e rosee di Draco comparve un bel
sorriso.
Il biondo le tese la mano, cercando di presentarsi.
“Draco Malfoy, molto piacere.” Disse, mantenendo un certo
distacco, ma il suo sorrisone lo tradiva.
La ragazza lo fissava incredula. Sembrava che si fosse
trasfigurata in una statua di sale.
I suoi enormi occhi ambrati, e adornati da un mascara
nero, lo scrutavano leggermente spaventati.
“Ehi, mi hai sentito? Sei proprio una maleducata, non vuoi
neanche presentarti!” concluse il biondo, schernendola.
La donna boccheggiava, tentava di dire qualcosa ma dalla
sua bocca dipinta con un lucidalabbra rosato, non fuoriusciva alcun suono.
“Ti ho lasciato senza parole? Sono bello eh?”
continuò lui, facendo girare ripetutamente la sua mano
diafana davanti agli occhi spalancati della riccia.
“Tu-tu-tu-“ soffiò
la ragazza.
“E’ occupato!” disse sarcastico il biondo, buttandola sul
ridere.
“DRACO! VIENI, CAZZO! SCRIMGEOR E’ ARRIVATO E PUO’
RICEVERCI!” Blaise Zabini lo chiamava,
irrispettoso, dall’altro corridoio.
“Bene… è stato un piacere non-conoscerti!”
concluse ironico il biondo, prima di andarsene.
La ragazza restò immobile a fissare la colonna.
Draco e Blaise si stavano avviando verso l’ufficio del
Ministro.
Sarebbe stato un giorno importante per loro.
Tra poche ore sarebbero diventati Auror di prima scelta!
“Quella ragazza mi ricordava qualcuno… Chi era?” domandò
Blaise all’amico, che per il nervosismo si era accesso l’ennesima sigaretta.
“Una maniaca delle sigarette. Non mi ha detto chi era…
Tanto tra poco ci dovremmo vedere sempre!” commentò tranquillo.
“Speriamo…” asserì Blaise, entrando per primo nell’ufficio
arredato a mò di tribunale.
Buttando la cicca con una schicchera Draco entrò
nell’ufficio.
FINE CAPITOLO 1
SPERO VI PIACCIA RAGAZZI!!!!
E’ UN PO’ UNA STUPIDATA MA FATEMI SAPERE LO STESSO!!!KISS
SILVER