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Autore: hinata 92    17/03/2012    4 recensioni
Come può un papero non rimanere sconvolto da un imprevisto del genere?
Come può un eroe non aiutare un innocente?
Come può Paperino arrendersi?
Come può Paperinik non combattere?
Come può farlo Pk?
Tutto quello che un piccolo papero non avrebbe mai immaginato accade in una notte. Basteranno gli amici, gli affetti e il suo coraggio a riparare alla più assurda delle ingiustizie?
Perchè, a volte, quando il gioco si fa duro, anzi durissimo, non basta desiderare di essere da un'altra parte...
Pk torna in edicola e questo è per festeggiare il suo ritorno in grande stile!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Paperino aka Paperinik, Sorpresa, Un po' tutti, Uno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20.56

 

Tu… tu… tu…

 

Paperino odiava quel maledetto suono intermittente della cornetta del telefono. Sembrava volesse prenderlo in giro. Quand’era piccolo ci giocava, rivolgendogli delle domande. Ricordava di aver fatto quel gioco anche con i nipotini.

Che domanda poteva rivolgere al telefono ora?

 

“Chi è Pikappa ?”

 

Tu… tu… tu…

 

Già, era lui. L’eroe mascherato attaccato al telefono che si specchiava nel finestrino della nave spaziale. Con una grossa ruga di preoccupazione che gli attraversava la fronte.

Il papero scosse la testa e chiuse gli occhi. No, non doveva pensare di essere Paperinik, o rischiava di rispondere con la voce sbagliata! Prima di essere Pikappa, prima di essere Paperinik, lui era sempre Paperino. Era Paperino, uno zio preoccupato che chiama i suoi nipoti, e nient’altro.

 

“Chi è Paperino ?”

 

Tu… tu… tu…

 

Risposta esatta, piccola cornetta rompiscatole.

 

Tu…

 

« Pronto? »

« Ciao Qua! »

Il paperotto impiegò un secondo a rispondere, un secondo che al papero parve un secolo. Che voce gli era uscita?

« Ciao zio! Quo, vieni, è lo zio Paperino! »

L’eroe tirò un intimo sospiro di sollievo.

Mentre sentiva i passi di Quo avvicinarsi, chiese:« È arrivata Lyla? »

« Sì, sì, tutto a posto. Ci sta preparando la cena, ma lei ha detto che ha già mangiato… »

Già, un droide non ha bisogno di mangiare. Paperino alzò gli occhi al cielo, sperando che la Tempolizia avesse inserito nel database di Lyla delle ricette di cucina commestibili anche per dei paperotti del ventesimo secolo, possibilmente non contenenti benzina, idrogeno o chissà quale diavoleria che l’alimentava!

« Ciao, zio Paperino! »

« Ciao Quo! »

Se li stava già immaginando, entrambi attaccati alla cornetta, mentre se la litigavano silenziosamente per poter sentire o parlare meglio. Di solito era una lotta a tre. Di solito.

« Come… come sta Qui? »

Eccola, la fatidica domanda. Paperino si sentiva un verme per quello che stava per rispondere, ma si rese conto di non avere altra scelta.

« L’ho portato in ospedale. I medici hanno deciso di tenerlo sotto osservazione per la notte, quindi rimarrò qui con lui! »

« E che cos’ha? »

Ahia! Domanda più che legittima, quella di Qua!

« Una… una reazione allergica! Almeno da quello che ho capito… sapete, io non sono un medico! »

Uno, che non poteva fare a meno di ascoltare la conversazione, rimpianse una volta di più di non avere un corpo per potersi sbattere una mano sulla fronte. Una reazione allergica! La peggiore bugia medica mai raccontata nella storia!

« Ah… capisco… »

No, Paperino non era per niente sicuro che avessero capito. Dal tono della voce non sembrava proprio. Meglio togliersi d’impiccio prima di peggiorare la situazione!

« Mi potete passare Lyla, ragazzi? Vi richiamo più tardi, prima che andiate a dormire! »

« Ok… è qua! Te la chiamo subito! »

« Grazie… ah, ragazzi! »

« Sì? »

Il papero deglutì rumorosamente.

« Riporterò a casa Qui prima di domattina. È una promessa. »

 

« Lyla, ti vuole zio Paperino! »

« Grazie, Qua! »

« Sono Quo! »

« Ops! Scusa! »

« Di niente… »

Paperino ridacchiò mentre avveniva lo scambio di cornetta.

« Hai sbagliato apposta, vero? Non ci credo che con i tuoi sensori non ti accorga delle differenze fra i due… »

« Infatti! Ma dato che sono un’emerita sconosciuta, penso che sia normale far finta di confonderli… »

Già, era normale confondere Qui, Quo e Qua. Ci voleva una grande esperienza per imparare a distinguerli senza badare al colore dei cappellini, anche quando erano vestiti tutti uguali per un raduno delle GM, anche solo dalla voce per telefono. Un’esperienza che aveva solo lui e forse i loro genitori. Persino Nonna Papera, di tanto in tanto, sbagliava!

Lui, mai. Nemmeno una volta. Neanche quando i tre discoli s’impegnavano per confonderlo. Per un certo periodo era diventata una vera e propria sfida fra loro, ma lui aveva sempre vinto.

« Paperino, mi senti? »

« Oh, scusa, ero sovrappensiero… »

« Immagino… come sta il tuo nipote preso dagli evroniani? »

« Lyla! Qua e Quo potrebbero sentirti! »

« No, tranquillo! Appena mi hanno passato la cornetta sono saliti sopra a giocare, possiamo parlare tranquillamente… »

 

Quo e Qua erano effettivamente al piano di sopra. Ma non giocavano.

La storia raccontata loro da Paperino non li aveva convinti. Conoscevano lo zio almeno quanto lui conosceva loro, e non potevano non notare la pausa sospetta a metà della frase. Poteva essere stanchezza o preoccupazione. Forse. Ma altre due cose non li convincevano.

Prima di tutto, la diagnosi. Allergia? Impossibile! Tutti e tre avevano prestato servizio nell’infermeria durante i campi delle Giovani Marmotte e conoscevano tutti i sintomi delle allergie, sapevano anche come comportarsi in presenza di quasi tutti i sintomi, dalle bolle sulla pelle alla crisi epilettica. Ma una cosa del genere non l’avevano mai né vista né sentita. Inoltre, si erano sottoposti tutti e tre alle prove allergiche: Qua era risultato allergico alla polvere, Quo agli agrumi. Ma Qui non aveva nessuna allergia, neanche una.

E poi, più semplicemente, sentivano che c’era qualcosa che non andava. Forse era quel famoso rapporto empatico che si dice esserci fra i gemelli, non lo sapevano neanche loro. Ma lo stesso legame li aveva portati entrambi, senza mettersi d’accordo, a salire le scale e attaccarsi all’altro ricevitore per spiare la telefonata fra loro zio e quella strana giornalista.

Uno era troppo preso dalle complicate manovre per avviare l’astronave per accorgersene. Lyla era troppo concentrata sul discorso che gli stava facendo Paperino per accorgersi della presenza di un altro apparecchio. E i gemelli sapevano essere silenziosi quanto bastava a non farsi sentire dallo zio.

 

Lyla continuò con tono rassicurante:« E tu come stai? »

Si sentì un sospiro, prima di un fiume di parole:« Come vuoi che stia? Ho passato la giornata sfacchinando come fattorino a 00 news; sono stato insultato tutto il giorno da Angus; ho dovuto nascondermi come un ladro per indossare il costume ed andare ad affrontare sui cieli di Paperopoli cinque maledetti evroniani, che come souvenir mi hanno lasciato un nipotino in stato di semicoolflame; ho dovuto mentire agli altri due per poter salire su un’astronave ed andare ad affrontare i peggiori vampiri succhia-emozioni dell’universo per poter loro riportare il fratellino sano e salvo per domani, che hanno un compito in classe; non so se tornerò vivo e… ah, già, mi sto perdendo la partita del Paperopoli! Secondo te come sto? »

 

Quo e Qua si guardarono sconvolti. Si, certamente anche per il discorso che avevano appena sentito, totalmente assurdo e fuori dal mondo… letteralmente, visto che si parlava di alieni! Ma non solo. Più il discorso avanzava, più la voce del loro zietto preferito si abbassava di tono e le parole diventavano meno biascicate e più comprensibili, anche per un estraneo non abituato come loro a criptografare la parlata di Paperino.

Dovettero rendersi conto che la voce che stavano ascoltando non era più quella di zio Paperino. Era una voce che qualsiasi paperopolese conosceva bene.

 

Lyla riprese:« Quindi andrai ad affrontarli? »

Pikappa rispose:« Ho altra scelta? »

« Non vuoi che venga con te? Io potrei… »

« No. È una faccenda che devo risolvere da solo. Riguarda solo me, Qui e gli evroniani. Tu bada solo che Quo e Qua vadano a letto tranquilli, per quanto possibile. Ho promesso loro che domattina si sarebbero svegliati trovando Qui nel suo letto e non mai mancato una promessa con loro. Questa non sarà la prima. »

Lyla sorrise:« Va bene, eroe! Posso solo farti una domanda, prima di lasciarti alla tua eroica missione? »

« Spara! »

« Visto che sai parlare molto bene, perché non parli così anche nella vita di tutti i giorni? I tuoi discorsi sono molto più comprensibili e, se permetti una nota femminile, la tua voce risulta molto più affascinante… sicuramente eviteresti le prese in giro di Angus! »

Paperino non rispose subito. Non ci aveva mai pensato. Cosa sarebbe successo se dopo tanti anni si fosse presentato a Paperina parlando come Pikappa?

Lo sguardo ricadde su Qui e, ripensando al comportamento da semicoolflame del nipote, il papero trovò la risposta.

« Perché questo è ciò che la gente si aspetta da Paperino. Qualsiasi altra voce stonerebbe ancora più stonata di questa… »

« Capisco. Buona fortuna, allora, Paperinik! »

« Grazie, ne avrò bisogno! »

 

Pikappa chiuse la telefonata.

« Scusa, Uno! Temo che siano passati ben più di quattro minuti, ma ora possiamo andare! »

« Tranquillo socio! »

« Posso chiederti di continuare a sorvegliare casa mia insieme a Lyla? Non si sa mai… »

« Se ci sono problemi ti avverto! »

« Bene! Per curiosità, qual è la nostra destinazione? Non di nuovo Venere, spero! »

L’ologramma gli fece l’occhiolino:« No, stavolta è Giove! »

Paperinik sorrise un po’ tristemente:« , almeno vedrò un panorama nuovo! Possiamo partire, Uno! »

« Distacco! »

 

La navetta sulla cima della Ducklair Tower si staccò e sparì alla vista nel giro di qualche secondo.

Paperino ingannò l’attesa della battaglia mostrando a Qui, con tutta la gioia e la serenità che gli fu possibile trovare in quella situazione, l’incredibile panorama dello spazio profondo, con tutte le stelle e i pianeti.

Non notò che Uno non gli aveva più rivolto la parola da quando avevano lasciato la Terra, e l’intelligenza artificiale ringraziò ancora una volta che il suo software superiore gli consentisse anche di mentire. O per lo meno di non rispettare gli ordini.

Perché a casa di Paperino non andava tutto bene, proprio per niente.

Anche Lyla, che inizialmente non sapeva della presenza di Uno, ma di cui poi si era accorta, era abbastanza preoccupata. Il droide era uscito scansionando le vie con tutti i suoi sensori, mentre Uno conduceva una ricerca parallela tramite tutte le telecamere di controllo della città.

Nessuno dei due si sognava nemmeno lontanamente di avvertire Pikappa della scomparsa degli altri due nipoti…

 

 

Ciao a tutti! Dal prossimo capitolo le cose si faranno molto più movimentate, promesso! Prima di tutto, ringrazio Red flames, Jan Itor 19 e Crybaby per le graditissime recensioni. In più Crybaby e CarolineEverySmile per aver messo questa storia nelle preferite e CancerCarlo nelle seguite.

Annuncio che ho cominciato a pubblicare questa storia anche sul forum del PKFanZone, e anche lì, almeno finora, non ha ancora ricevuto insulti…

Sperando che questa storia continui a piacervi, vi aspetto al prossimo capitolo!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
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