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Autore: NHmio    17/03/2012    1 recensioni
Buonasera a tutti voi lettori di EFP! Questa è la mia prima fanfiction su Naruto e sono oltremodo emozionata!
La storia parla di un giovane di nome Heizo,scopertosi omosessuale all'età di 15 anni, che ha perso la madre Emma (di origini italiane) ed il padre Minho (di origini Giapponesi) in un tragico incidenti d'auto, che lo ha lasciato orfano. Si prende cura di lui la zia Luisa, sorella di Emma, che tenta di accudirlo insieme a suo fratello Alberto, che gestisce un negozio di souvenir. Lui ed Emma si trasferiscono in Italia per fuggire al dolore e dopo 6 anni decidono di ritornare ad Osaka, dove Heizo comincierà a frequentare la scuola in classe con le sue due migliore amiche Sakura ed Ino, che ha lasciato quand'è andato via. Qui conoscerà un ragazzo, che gli farà la corte inviandogli messaggi segreti d'amore.
Ci saranno tanti colpi di scena, e spero che la fanfiction mi piaccia :) Non sarà molto lunga!
PS: I personaggi (molti dei quali del maestro Kishimoto) non sono maggiorenni, e più avanti ci saranno -penso- alcune scene poco caste,e linguaggio volgare quindi metterò raiting rosso. Grazie per l'attenzione!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Buonasera a tutti voi lettori di EFP! Questa è la mia prima fanfiction su Naruto e sono oltremodo emozionata!
PS: I personaggi (molti dei quali del maestro Kishimoto) non sono maggiorenni, e più avanti ci saranno -penso- alcune scene poco caste, e linguaggio volgare quindi metterò raiting rosso. Grazie per l'attenzione!
Lasciate una recensioncina, per farmi sapere che ne pensate *__*
BUONA LETTURA!



Tu chi sei?
1. Prologo.



Heizo era probabilmente, senza alcun ombra di dubbio, l'unico studente che quel particolare giorno di primavera non vedeva l'ora di arrivare a scuola, entrare dentro quelle quattro mura scolastiche, e mettere il naso nei libri di testo, per restare sei ore e mezza seduto dentro la classe al primo banco, ad ascoltare le spiegazioni dei professori che parlavano, attento ad ogni parola che dicevano, dal primo semplice ''Buongiorno ragazzi'' all'ultimo ''Arrivederci ragazzi''.
Heizo aveva la capacità di memorizzare tutto e di non scordarsi niente. Amava studiare, amava passare il tempo chiuso in camera, amava leggere ed immaginare mondi fantastici e lontani che in una sola vita non sarebbe mai riuscito a vedere, ed a conoscere. E sopratutto, quel giorno finalmente avrebbe ricominciato la sua vita da studente normale nella periferia di Osaka, dopo sei lunghi anni passati in Italia, lontano da casa sua, e lontano dalle sue due migliore amiche.

***

Quella mattina si era svegliato di buon'ora, si era infilato le pantofole di pelo raso bianco calde ai piedi ed era sgattaiolato in bagno lesto, si era fatto la doccia e si era vestito di tutto punto, infilandosi e stirando i vestiti della divisa scolastica con cui sarebbe dovuto andare a scuola. Infilò prima di tutto la camicia bianca, mettendo ogni bottone dritto nelle rispettive asole, poi la cravatta blu a righine sottili ed i pantaloni grigi. Sicchè scese alle 7 e 30 in punto per fare colazione.
''Buongiorno zia Lù'' aveva detto all'unica persona familiare che aveva ancora in casa, che dopo la morte dei suoi genitori l'aveva accudito, cresciuto ed accompagnato fino ad oggi,ovvero sua Zia Luisa. Con lei era partito nella sua casa in Italia nella campagna Toscana, per scappare al dolore che entrambi aveva sofferto dopo quel tragico incidente che aveva strappato la vita ad una madre ed un padre per lui, e una sorella ed un cognato per lei.
''Buongiorno tesoro'' aveva risposto lei, sorridendo al nipote ''Con cosa preferisci fare colazione? Biscotti o pane e marmellata? '' gli chiese, prendendo nel frattempo con la mano destra un bicchiere di vetro pulito, e versando il caffelatte con l'altra mano.
Il ragazzo ci pensò un istante, poi disse ''Prenderò dei biscotti zia, grazie'' quindi aprì lo sportello della piccola credenza e si servì la colazione da solo, mentre la zia sorseggiava tranquilla il suo caffelatte.
''Allora? sei emozionato per oggi?'' gli chiese, e si sedette sopra la sedia che aveva di fronte, facendogli cenno di accomodarsi davanti a lei, per fare colazione insieme e parlare un poco, visto che a causa del suo lavoro nel negozio di souvenir di suo fratello, sarebbe tornata soltanto per la cena.
''Tantissimo!'' rispose Heizo, sedendo di fronte a lei ed addentando il primo biscotto inzuppato nel latte. ''Spero davvero di trovarmi bene con i miei compagni e con tutti i miei professori! Inoltre dovrei stare in classe con Sakura e Ino, quindi non ci dovrebbero essere problemi!'' E lui non vedeva l'ora di rivedere le amiche e farsi raccontare per filo e per segno quello che era successo quell'estate durante il viaggio nel college di Londra.
''Meno male, così sono tranquilla'' disse lei, rassicurata. Le amiche del nipote le erano sempre state simpatiche, avevano accettato la sua omosessualità con trasparenza e semplicità, senza far sentire il suo Heizo...diverso, o strano o contronatura. Inoltre lei era amica di entrambe le rispettive mamme, che l'avevano aiutata quando era in difficoltà, sopratutto dopo la morte della sorella e del cognato. ''Sei sicuro che non vuoi che mi prenda un giorno di permesso dal lavoro? sono sicura che zio Alberto non si arrabbierà poi molto se mi assento per un solo giorno, in fondo oggi è il tuo primo giorno di scuola!''
''Ma no zia! Non ti preoccupare, appena esco da scuola corro a casa e faccio un po' i compiti, tranquilla'' annuì convinto il biondino, allungando una mano sul tavolo per toccare quella gemella della zia, che lo guardava con uno sguardo apprensivo ed una ruga di preoccupazione che le solcava la fronte spaziosa.
''Va bene...se ne sei sicuro..'' esalò un sospiro, quindi sorrise piano. ''Oramai sei cresciuto, hai 17 anni. Mi sembra soltanto ieri che ti accompagnavo alle elementari per il tuo primo giorno di scuola, dopo la morte di tua madre e tuo padre....eri un bambino così carino ed educato! Il destino è stato così ingiusto con te...'' mormorò, con la voce incrinata dal pianto, mentre timide lacrime nascevano dagli occhi ramati della giovane donna e scivolavano silenziose sulle sue guancie.
Heizo saltò in piedi, correndo ad abbracciare la zia, accogliendola tra le sue braccia robuste ed accoglienti, e donandole un piccolo bacio tra i capelli. ''Coraggio zia, non piangere! Oggi è uno splendido giorno, sono sicura che mamma e papà sono fieri di come mi hai cresciuto da sola e di come ti sei dimostrata forte, e sopratutto oggi mi saranno vicini.'' gli sussurrò lui, accarezzandogli la schiena con affetto.
La donna si asciugò le lacrime e tirò su con il naso, sorridendo al nipote più maturo di quanto volesse dimostrare, e sicuramente più forte e coraggioso di lei. Gli diede un buffetto sulle guancie e si alzò dalla sedia, avviandosi verso la porta. Si chinò ed afferrò la cartella del ragazzo, aspettandolo sull'uscio aperto.
Heizo la raggiunse, si sistemò il capello ben calcato in testa e prese il borsone di scuola che la zia gli porgeva, ringraziandola. ''Grazie zia, ci vediamo stasera va bene? E non ti preoccupare!'' proferì, guardandola serio negli occhi, con uno sguardo più che elequente. Quindi si addolcì, e prima di uscire per dirigersi all'edificio scolastico, le diede un altro bacetto sulle guancie poi finalmente, si incamminò.
Sarebbe stata una giornata bellissima, ne era certo!




O almeno, così sperava.

***
To be continued..
  
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