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Autore: DoctoRose91    17/03/2012    3 recensioni
< Quante cose sono successe in quest’anno. Finalmente riuscii a trovarti sul quel ciglio della strada abbiamo combattuto nuovamente insieme,abbiamo vinto,poi mi hai lasciato su quella spiaggia con te! Oh come posso dimenticarmi quel discorso che mi facesti lì,timido e incerto;“Io ho solo un cuore…in parte sono umano soprattutto invecchierò e non mi rigenerò mai…ho soltanto una vita Rose Tyler e potrei viverla con te se ti va?!”,“Questo vuol dire che invecchieremo insieme?!”,“ Insieme!” > in quella parola c’era tutto,amore,gioia,sentimento,emozione,paura e sofferenza.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ultimamente spolverando in camera mia ho ritrovato una storia su Rose e il Dottore e così oggi ho deciso di pubblicarla. È la mia prima fan-fiction, infatti mi sono iscritta pochi giorni fa. Spero tanto che vi piaccia,vi avverto non è affatto piccolina,addirittura è incompleta,ma non vi preoccupate rimedierò a questo problemino. Già vi dico che sicuramente ci sono alcuni errori grammaticali,quando avrò un po’ di tempo rimedierò anche a questo! Che dirvi spero che vi risulti carina. Vi auguro buona lettura! PS: Io inizio la storia un anno dopo che il Dottore ha lasciato Rose con la sua metà umana sulla spiaggia. La mia storia è strutturata con molti dialoghi quindi scusatemi se in alcuni punti posso sembrare noiosa ! Un bacione! DoctoRose91!!!!!!!!
Note: Doctor Who e i suoi personaggi non sono di mia invenzione, tutti i diritti appartengono ai suoi proprietari, il mio è solo puro diletto!


I Capitolo

Casa dolce casa
Era una fredda mattina di Febbraio,quando Rose in cucina sorseggiava una calda tazza di the all’impiedi guardando fissa fuori dalla finestra,ripensando a quell’ultimo anno passato accanto al Dottore,sì era passato quasi un anno da quando fu lasciata su quella spiaggia con la sua copia umana…< Quante cose sono successe in quest’anno. Finalmente riuscii a trovarti sul quel ciglio della strada, abbiamo combattuto nuovamente insieme,abbiamo vinto,poi mi hai lasciato su quella spiaggia con te! Oh come posso dimenticarmi quel discorso che mi facesti lì,timido e incerto;“Io ho solo un cuore…in parte sono umano soprattutto invecchierò e non mi rigenerò mai…ho soltanto una vita Rose Tyler e potrei viverla con te se ti va?!”,“Questo vuol dire che invecchieremo insieme?!”,“ Insieme!” >in quella parola c’era tutto,amore,gioia,sentimento,emozione,paura e sofferenza. Quell’ultimo anno fu molto complicato,non fu semplice abituarsi alla sua presenza, aveva vissuto per due anni senza di lui,alla sua ricerca; studiando all’università di fisica e lavorando al Torchwood;non era più abituata a svegliarsi accanto a lui. Il loro rapporto crebbe di giorno in giorno fino a quando, una fredda giornata di novembre lui gli confessò:“Che ne dici di andare a vivere insieme,non che mi dispiaccia stare con la tua famiglia,sono splendidi, ma desidererei avere una casa tutta mia e condividerla solo con te!”…
“Buongiorno!” disse il Dottore appena entrato in cucina cingendo da dietro con le sue braccia i fianchi di Rose, distogliendola dai suoi ricordi.
“Buongiorno a te!” gli rispose appoggiando la testa sul suo petto.
“Paura?”
“No,perché dovrei? Andare a vivere con te è sempre stato quello che desideravo”.
“Oggi ultimiamo il trasloco e già da stasera potremmo andarci a vivere” disse lui con tanta enfasi.
“Hei piccioncini la volete smettere di coccolarvi?” interruppe Jackie con una voce un po’ scontrosa.
“Buongiorno mamma!” le rispose Rose con molta naturalezza,mentre si lasciavano da quell’intimo abbraccio.
“Buongiorno Jackie! The?” le disse il Dottore,mentre le versava la bevanda in una tazza.
“C’è la macchina che vi attende di fuori per portarvi nella vostra nuova casa,tra un po’ parte anche il camion con gli ultimi pacchi” informò  la donna con tono un tantino nostalgico.
“Grazie mamma vado subito a prepararmi” .
Erano rimasti da soli il Dottore e Jackie. La mente di lui era tempestata di frasi per rassicurare la suocera,ben ora la poteva considerare così, visto che stava andando a vivere (sperando per sempre) con la figlia. Prima che lui le potesse dire qualcosa Jackie lo anticipò:
“Guai a te se la farai soffrire,è una ragazza molto fragile anche se dimostra il contrario,ha molto sofferto quando tu la lasciasti su quella maledetta spiaggia e io ho dovuto assistere senza poter fare niente. Non fammi ritornare in quella spregevole situazione di nuovo!”  le disse con voce tranquilla e con un tono che solo una madre poteva avere.
“Farò di tutto per renderla felice!Rose è tutto per me,non potrei mai farla soffrire!” altrettanto appagato rispose lui.
“LO SPERO PER TE!” concluse, con un tono minaccioso,ma sapeva bene che il Dottore diceva la verità. si vedeva nei suoi occhi l’amore profondo che provava per sua figlia.
“Sono pronta! Se per voi va bene, possiamo anche andare!” urlò Rose mentre scendeva le scale di casa,indossando il giubbino di pelle blu,ricordando l’ultima volta che l’aveva messo,quando riuscì a ritornare dal suo Dottore.
“Si sono pronto! possiamo andare!” le rispose il Dottore, mentre usciva dalla cucina salutando come si deve Jackie.
Arrivati davanti alla macchina Rose abbracciò la madre stringendola forte al suo petto,sapeva che quello non era una addio,viveva a soli 30 minuti di distanza,ma l’occasione lo richiedeva. Pete non c’era;era dal presidente e sarebbe tornato solo nel tardo pomeriggio.
“Passo nel pomeriggio a salutare Tony” disse Rose a sua madre.
“Infatti sta ancora dormendo! sapendo che oggi ti trasferivi ,ha pianto per tutta la notte”.
Entrarono in macchina uno affianco all’altro stringendosi le mani.
“Dove vi porto signorina Tyler?” chiese l’autista.
“A River de Strott 42” disse la ragazza sorridendo,guardando fissa negli occhi del suo Dottore.

Arrivarono di fronte ad una piccola villetta indipendente,posta su due piani con un giardino che la cingeva e un garage sottostante. Era un viale tranquillo molto alberato e curato,c’erano solo sei villette schierate una di fronte l’alta.
“Benvenuta signorina Tyler” disse il Dottore prendendo Rose in braccio.
“Che fai?”chiese lei al quanto stupita.
“Ti porto dentro casa” le rispose come se fosse la cosa più ovvia.
“Si questo lo avevo capito!” disse increspando le sopracciglia utilizzando un tono ironico.
“Ma lo fanno solo le coppie sposate!” precisò poi.
“Allora ci sarà dà buon auspicio!” le rispose ,sorridendole con voce ironica.
Il piano terra presentava una cucina,un salotto che ricordava un po’ la sala video del TARDIS,mentre il piano superiore comprendeva due camere da letto e due bagni,il tutto si concludeva con un piccolo terrazzino ricco di varie piante e un gazebo bianco con sotto un tavolino di legno e due sedie. Il garage era stato   trasformato in uno studio, dove il Dottore poteva dedicarsi al suo lavoro da esperto di viaggi del tempo e dello spazio. 
Appena entrati, il Dottore posò giù Rose trattenendola tra le sue braccia. Si guardarono fissi negli occhi per qualche minuto assaporando quel momento di tranquillità nel loro nido. Ad interrompere il silenzio fu proprio lui:
“Finalmente soli!non vedevo l’ora! almeno uno dei tanti vantaggi del viaggiare nel TARDIS era quello di rimanere io e te senza nessun altro” confessò con un sorriso che gli illuminava il viso.
“Hai ragione ora potremo ricostruire quell’atmosfera che si respirava all’epoca” rispose lei con molta sincerità.
“Oh Rose sono tanto felice” disse sussurrandole nell’orecchio per poi avvicinarsi lentamente alle labbra per poterla baciare. Non desiderava altro che quello. In quell’istante erano davvero da soli e nessuno poteva disturbarli,mentre i due stavano per toccarsi,il cellulare di Rose squillò…
“Oh scusa! Devo rispondere,sarà di certo papà che vuole sapere dei documenti riguardante quel caso a Bedford!” disse la ragazza infastidita dall’interruzione.
“E’ il nostro dovere” concluse , rammaricato.
“Pronto…Ah ciao Alex,come mai mi hai chiamato?”chiese Rose incuriosita vedendo il Dottore un po’ adirato per la telefonata.
“Si ho capito…arriviamo subito”.
“”Un problema…”.
“…Al Torchwood” concluse la frase lui scocciato dall’interruzione di Alex.
“Si! È scomparso un oggetto alieno dalla sezione in cui tu stavi lavorando” lo informò Rose un po’ preoccupata.
“Specificamente che cosa?” domandò incredulo. Non era mai accaduto che nel Torchwoodscomparissero facilmente oggetti alieni,né nel loro mondo né sull’altra terra.
“Non lo so! Alex non me lo ha detto,ma sarà meglio sbrigarsi!” concluse il discorso.
Arrivati al Torchwood,Rose corse da Alex che li attendeva all’ingresso.
“Cosa hanno preso? Quando è successo? Abbiamo qualche registrazione? C’è qualche sospetto? Papà è stato avvisato?” tempestò di domande al ragazzo.
“Calma Rose!” disse il Dottore prendendole la mano,nascondendo la sua preoccupazione.
“E’ scomparsa un arma,il furto è avvenuto ieri sera sul tardi nella sezione 38G, purtroppo nessun sospetto,non ché un lavoro da esperto visto che non sono saltati gli allarmi e le telecamere sono state oscurate,comunque tuo padre è già di ritorno” il ragazzo rispose con la stessa velocità alle domande della ragazza, mentre si dirigevano alla sezione 38G.
Il Dottore si avvicinò al luogo del furto è capì quale fosse l’oggetto .
“E’ una pistola a raggi x” disse mentre esamina la stanza indossando i suoi occhiali.
“Che cosa è una pistola a raggi gamma?” domandò sconvolta Rose.
“A raggi x!” precisò il Dottore.
“Qualunque cosa fosse mi dici cos’è ?” rispose irritata per la correzione.
“Come te lo spiego… Ah!! Hai mai visto Star Trek?” domandò .
“Si! Lo seguivo,perché?” confermò .
“Ti ricordi l’arma che il capitano Kirk e il suo equipaggio utilizzavano? Ti ricordi la potenza di quell’aggeggio?… Beh! questa è 30 volte superiore” spiegò il Dottore con la sua aria da professore.
“Allora può distruggere un intero paese” ipotizzò lei.
“Un interno mondo per essere precisi” la corresse lui.
“Ma come è potuto accadere? E’ chi vorrebbe distruggere un intero mondo? E poi quale?!” domandò incuriosito Alex.
“Non saprei! ho delle idee in mente,ma ho bisogno di un po’ di tempo per riflettere è trovare una strada su cui lavorare” rispose sinceramente il Dottore senza nascondere la sua reale preoccupazione.
“Noi andiamo nel mio studio,avvertimi se c’è qualche cambiamento” concluse Rose mentre usciva dalla porta seguita dal Dottore.

“Buongiorno Donna!” dissero Rose e il Dottore contemporaneamente.
“Buongiorno a voi” rispose Donna.
“Mi fa davvero piacere se mi dai del tu!” richiamò gentilmente la ragazza.
 “Va bene signorina Tyler…ops Rose!”si corresse.
“Questo vale anche per me” aggiunse il Dottore.
“D’accordo!” sorrise.
“Avvisa la mia segretaria, quando arriva mio padre! Grazie”.
“Ok!” rispose la donna.

Il Dottore osservava Rose,mentre andava su e giù per la stanza ansiosamente.
“Ti vuoi fermare un attimo” la rimproverò amorevolmente lui.
“Non ci riesco. Sai! se fosse stato rubato uno sciocco reperto frammentato,mi sarei preoccupata di meno e poi avrei già formulato qualche sospetto: un collezionista privato o uno speculatore,ma così nell’ignoto e con un arma poi!” disse la ragazza, mentre continuava a muoversi.
“Siediti qui vicino a me e parliamo con tranquillità. Che ne dici?” la invitò lui porgendogli la mano.
“D’accordo” rispose Rose rassegnata.
“Dimmi che sai come risolvere la faccenda. Ti prego” le chiese disperata la ragazza.
Il Dottore vedeva nei suoi splendidi occhi un senso di terrore profondo e sapeva che doveva dirgli la verità, non poteva fingere con lei.
“A dire il vero ho solo qualche sospettato”.
“Davvero?” le domandò stupida da ciò che sentì.
“Beh sì sospetto di 4 razze di alieni,ma sarà meglio che controlliamo i fascicoli inerenti all’oggetto” precisò .
Rose si alzò e avvicinandosi all’interfono ordinò a Katie di portargli la documentazione. Il Dottore si avvicinò lentamente alla ragazza, poggiando le sue mani sulle sue spalle tirandosela a se,abbracciandola forte. Sapeva che Rose aveva bisogno di sentirsi protetta soprattutto nelle situazioni di disagio.
Arrivarono i fascicoli. Rose ne aprì uno.
“Ah…mi ricordo,quell’oggetto lo trovammo qualche anno fa,verso Aprile nei pressi di Cardiff. Fu uno dei miei primi incarichi che ebbi quando iniziai a lavorare qui” le confessò la ragazza guardandolo negli occhi con un espressione di rammarico, ricordando quel terribile periodo rinchiusa in quel mondo parallelo senza di lui.
Il Dottore si accorse di quel suo stato d’animo e per rassicurarla le disse teneramente:
“Quel periodo è passato,ora ci sono io qui con te. Non dimenticarlo mai”.
“Lo so!” gli rispose la ragazza con un leggero sorriso sulle labbra.
“Leggendo il documento, credo che posso confermare che si tratti di Oteron!” chiarì il Dottore.
“Che cose è un Oteron?” domandò incuriosita la ragazza.
“Meglio dire chi è un Oteron!” precisò, con quella sua voce da esperto.
“Un Oteron è un essere di media statura,tutto blu con piccole macchie rosa sparse per il volto e proviene da una delle più antiche galassie dell’Universo”.
“E’ che cosa vuole ?” chiese la ragazza al quanto preoccupata.
“Non ne ho idea,ma sarà meglio scoprirlo in fretta prima che sia troppo tardi”.
“Cosa dovremo fare secondo te?”.
“Andiamo a Cardiff, portando con noi tutti gli oggetti che abbiamo relativi ad un Oteron e che tutto vada bene!” concluse lui.
TO BE CONTINUED…
 
  
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