Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ilslimo    17/03/2012    1 recensioni
"Ho il cuore intrappolato in una gabbia,come un topo
ho le vene ostruite,oramai non passa più sangue,rosso o blu che sia
ho gli scheletri delle farfalle nello stomaco,che pesano come macigni
e non amo,non amo più."
Dedicata a tutte le persone che hanno ripreso a sperare con il cuore,anche dopo essere stati investiti da delusioni infinite.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo uno - Il silenzio che mi porta via.

Quella sera tornai  tardi; erano le due di notte. Con passo felpato entrai in casa,cercando di non far scricchiolare sotto i miei piedi il legno marcio del pavimento. Alzai lo sguardo per controllare se mia madre era ancora li, seduta su quella vecchia poltrona sgualcita in attesa di qualcosa che forse non sarebbe mai arrivato; la vidi, mi ritrovai davanti i suoi pesanti occhi, essi mi trafissero il cuore,il quale accellerò il proprio battito.

Quello era lo sguardo di una donna che aveva dovuto mantenere per molti anni una famiglia sulle spalle,una famiglia che poi si era sgretolata con la stessa velocità con cui la neve si scioglie al sole.

Diciamo che la mia storia non è delle migliori. Mio padre per me non c'è mai stato, ha abbandonato casa nostra  quando io avevo appena la tenera età di 5 anni; se devo essere sincera non ricordo neanche i lineamenti del suo viso, ma questo è un bene perché io con quello stronzo di un uomo,se è da definirsi tale, non ci voglio avere niente a che fare. Queste secondo me sono le persone che dovrebbero marcire all'inferno,sopportando le peggior pene che il Diavolo abbia mai escogitato. Mia madre pero,sfortunatamente non la pensa come me,è caduta in depressione da quando lui  se ne è andato via, non mangia, non esce e non ride quasi mai; a volte di notte mi addormento  sentendola piangere e singhiozzare e provo tanta pena per lei,per quello che ha subito e per come soffre ancora; era una donna bellissima prima che tutto questo accadesse,  con un sorriso che le attraversava il volto da una parte all'altra; ora è spenta e pallida,è un fantasma che non riesce a diventare trasparente.

- "Alice, che ci facevi fuori a quest'ora?"

Era stanca e lo si percepiva benissimo dalle sue parole,prive di emozioni,insignificanti,invisibili.

- "Mà, sono uscita a prendere una boccata d'aria"

- "Si Alice, quattro ore fa sei uscita per prendere una boccata d'aria"

Ed era proprio così,amavo il fascino silenzioso della notte. A volte prendevo,uscivo di casa ed iniziavo a camminare;camminavo senza soste,senza una meta certa,camminavo e pensavo con l'immancabile musica del mio i-pod alle orecchie.

- "Si dai mà non ho voglia di discutere, io vado a dormire che sono stanca. 

Buona notte"

- "Buona notte tesoro"

E scomparii da dietro l'angolo del corridoio che portava alla mia camera.

Mi buttai sul mio letto sfatto dal mattino precedente, e senza togliermi nemmeno le scarpe mi addormentai,cullata dal silenzio della notte,che impercettibile mi rubava dalla noia della realtà portandomi nel surreale mondo dei sogni.

La sveglia suonò,erano le 7:00 in punto,di un'alta monotona e noiosa giornata di scuola; a peggiorarla ora ci si metteva anche il cielo grigio e gonfio d'acqua,pronto ad esplodere da un momento all'altro  e ad inondare di lacrime salate i marciapiedi e le strade. Quella mattina di andare a scuola proprio non mi andava, decisi quindi di saltarla di nascosto e rifugiarmi in biblioteca; l'unico posto in cui riuscivo a sentirmi veramente me stessa,circondata dall'odore cartaceo di milioni di parole diverse tra loro,che però si esprimevano tutte nello stesso modo utilizzando il linguaggio universale delle emozioni.

 

Da uno scaffale impolverato presi un libro,ci soffiai sopra e mi sedetti nel primo posto libero che trovai;a quel punto avrei dovuto iniziare ad immergermi nella lettura delle prime pagine,ma il mio sguardo si posò improvvisamente sulle mani dello sconosciuto di fronte a me; erano perfette e ben curate, sopratutto rimasi colpita dal modo in cui stringeva il libro, lo sfogliava accuratamente,proteggendolo. Decisi quindi di salire con lo sguardo e di scoprire il volto di quel ragazzo che tanto mi incuriosiva. La sua testa era rivolta verso il basso,ma io potevo benissimo scorgere la bellezza e le particolarità di quel viso. Moro,capelli arruffati, e grandi occhi verdi speranza che presi dalla lettura,neanche con la forza si sarebbero separati un attimo dal racconto.

Lo fissai imbambolata per un po',poi capendo che lui non mi degnava di neanche uno scambio di sguardi rituffai i miei occhi sul libro davanti a me.

 

 

Spazio autrice: Questo è il primo capitolo del mio nuovo racconto (: , spero riuscirà a colpirvi a tal punto di continuarmi a leggere perché ne sarei molto contenta.

Se avete critiche o consigli da farmi non vi preoccupate li accetto molto volentieri; se invece questo capitolo vi è piaciuto lasciatemi pure una recensione positiva e mi farete felice.
xoxo

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ilslimo