Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: DouglasSpunk    18/03/2012    11 recensioni
« Tu dovresti capirlo meglio di me, no? TU sei quello sposato. » Alzi lo sguardo come a fulminarmi.
Voglio ferirti come tu fai con me ogni giorno da quando ti conosco.
Voglio ferirti come quando mentre stavamo facendo l'amore, dalla tasca dei pantaloni che avevi appena tolto ti è cascata una custodia di velluto; all'interno il suo anello di fidanzamento.
Voglio ferirti come hai fatto tu mesi fa, quando mi hai detto che era incinta.
Voglio ferirti come tu fai con me quando ti chiedo di restare, di non lasciami sola ed invece lo fai.
Voglio ferirti come tu ferisci me.
« Hai ragione ». Ti allontani da me. Fa male, molto male.
Piccola storia di un Edward e di una Bella un po diversi.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
See me, feel me, touch me, heal me.
Avevo detto che erano 10 capitoli? Bene, sbagliavo. Questo è l'ultimo.
In realtà prima di questo ne avevo scritti altri due, ma rileggendoli non c'ho trovato nulla di buono.
Questa storia è nata come una Shot ma poi il mio cervellino ha continuato a elaborare tutto e ... boh, è tempo che le cose vadano al loro posto.

Potrà sembrarvi affrettato, magari non vi piacerà, rimarrete deluse, non lo so... ma è giusto così.
Almeno per me.

Spero vi piaccia lo stesso. A dopo, e scusate gli errori che purtroppo incontrerete durante la lettura :)








E se mi chiederai perché; buonanotte

See me,
 feel me,
 touch me,
 heal me.

 “ L'unica ossessione che vogliono tutti è l'amore.
Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi?
La platonica unione delle anime?
 Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore ti spezza. Tu sei intero, e poi ti apri in due. ”  
Philip Roth. 

 Però prima devo chiedertelo: Lo ami? ”

“ Sì. ”
“ Bugiarda. ”

Mi guardò con quel suo sorriso furbo, quello che in questi ultimi mesi avevo imparato ad odiare.

Sembrava così sicuro di se che quasi mi faceva schifo.

Sbagliava a sentirsi così potente: Non lo era.

Edward si avvicinò di più al bordo della scrivania, facendo quasi sfiorare i nostri volti.
Mi ritrassi veloce, non volevo sentire il suo tocco.
« Edward, volevi parlare giusto? E allora siediti e parla. » Mi sorrise ancora con quella faccia da schiaffi; si sedette sulla poltrona di pelle con accurata lentezza.

« Ho intenzione di lasciare Tanya. »Pronunciò quelle parole come se avesse appena descritto la sua giornata tipo, come se non fosse una cosa importante.
Attendeva una risposta, una mia reazione.

Ma no, da me non avrebbe avuto più nulla.

« Non so cosa si dice in questi casi, quindi aiutami tu... devo farti le congratulazioni, o devo dispiacermi? »

Sembrava spaesato, forse credeva che gli avrei buttato le braccia al collo? No, mi spiace ma era tardi.
Cominciò a torturarsi i capelli ramati con le mani: era chiaramente nervoso.

« Bella io »
« No, stai zitto Edward! Sono due mesi che cerco di rifarmi una vita, cazzo. DUE FOTTUTISSIMI MESI! . Se vuoi che mi butti tra le tue braccia dicendoti che ti amo, beh stai ben sicuro che non accadrà. Sto con Riley, amo Riley, tocco Riley, voglio Riley. Ed ora, se hai finito di sorridere come un emerito coglione, puoi anche andare via e lasciarmi lavorare. »

Era fermo di fronte a me, le braccia conserte, il sorriso sul volto e gli occhi che luccicavano di ... desiderio.

Io gli avevo detto che non lo volevo più e lui mi fissava come se gli avessi chiesto di fare sesso.

Stupido.
Bastardo.
Stronzo.
Idiota.
Coglione.

« Bella, dimmi che non mi ami, che sei veramente felice con lui ed io andrò via come sono entrato. »

E io glielo dissi. Gli dissi quello che voleva sentirsi dire sperando che il mio viso non mi tradisse.

Ero sì arrabbiata con lui ma... no, infondo non amavo Riley. Quando si prova l'amore quello che ti distrugge dentro, è difficile lasciarsi andare con qualcun altro.

« Amo lui. Sono felice con lui. » Osservai i suoi occhi trasformarsi in due pozze di tristezza.
Due smeraldi vuoti, spenti, grigi.
Il sorriso fu spazzato via da un'espressione di puro ... dolore? Risentimento? Forse paura di essere solo per la prima volta da quando ci conoscevamo.

Il suo volto contrito, addolorato mi faceva male, avrei voluto buttargli le braccia al collo dicendogli che era lui che amavo ma mantenni fede al patto che avevo fatto con me stessa.

Io non avrei mai più sofferto per Edward Masen.


.......................


Sei mesi sono passati da quella discussione, da quella bugia.
Sei mesi nei quali sono andata via da te, da noi, da New York.
Sei mesi di quasi leggerezza.
Sei mesi di tua assenza.

Ho saputo che hai effettivamente lasciato Tanya, forse hai capito anche tu che era la cosa giusta da fare per entrambi.

Dirigi l'azienda nella maniera eccellente di sempre, il mio posto l'hai preso tu; ora hai tutto sulle tue spalle.

Ho lasciato Riley quattro mesi fa.
Non l'ho fatto per te, l'ho fatto per me.

Ho scoperto che lui non era migliore di te.

Diceva di amarmi ma poi la sera finiva nel letto di Victoria sperando di farla innamorare.

Sai la cosa strana?Quando l'ho scoperto, ero disgustata non da lui, ma da me stessa perché quello che avevo provato io vedendoli insieme era la stessa cosa che Tanya aveva dovuto sopportare per anni.

Come facevi a guardarla negli occhi e a non provare rimorso?
Come facevi a desiderare me, mentre stavi con lei?

Sono domande che probabilmente non avranno mai risposta.

Sfoglio distrattamente Cime Tempestose, ma come da mesi oramai immagino te nei panni di Heathcliff e me in quelli di Catherine, proprio non riesco a farne a meno.   


« ISABELLA APRI » Una voce, una specie di urlo, un rumore forte, ecco quello che sentivo in quel momento.

La tua voce, senza alcun dubbio.

Andai alla finestra scostando le tende per capire se veramente eri tu.
Il cuore batteva forte, quasi volesse uscire fuori dalla cassa toracica.

« ISABELLA, SO CHE SEI IN CASA. APRI. »

Sei tu.
Sei tu.
Sei tu.
Sei tu.
Sei tu.

Ti apro la porta e trovo davanti a me l'immagine sbiadita dell'uomo che ricordavo di aver lasciato quel giorno a New York.

Sei diverso.

Hai la barba biondiccia che incornicia ruvidamente il viso scarno e più spento.

Il tuo sguardo è vuoto.
Le tue labbra meno piene.
Le tue mani sembrano ruvide.

Sei cambiato.

Mi guardi dritto negli occhi, non ti riconosco: chi sei?
Chi è costui? Questo non è Edward.

Entri di prepotenza in casa, e non mi lasci neanche il tempo di capire cosa sta succedendo perché mi abbracci come se fosse l'unico salvagente a cui aggrapparsi durante una tempesta in mare.

Il tuo profumo - almeno quello -, non è cambiato.
Le tue braccia mi avvolgono stretta, mentre io rimango lì inerme, senza muovermi.

Poi ti stacchi.

Freddo, fa freddo.

« Edward, che ci fai qui? » è tutto quello che riesco a dirti.
Vorrei sembrare cattiva, o almeno disinteressata ma non ci riesco.

« Che ci faccio qua? E me lo chiedi pure? » ridi, ma la tua è una risata diversa, cupa, senza allegria.

Che cosa ti è successo?

« Edw » Non mi lasci finire la frase, ti avventi sulle mie labbra e cominci a baciarmi.
La barba ispida graffia e arrossa le mie guance, le mie mani cercano di fermarti ma la mia bocca invece ricambia.
« Fermo Edward, fermati » Ma tu non lo fai.

Prima ancora di pensare, la mia mano destra si è schiantata sul tuo viso con violenza.
Ti ho schiaffeggiato per la seconda volta in vita mia.

«Ma che diavolo fai? » Sfreghi una mano sulla parte dolente, e sorridi un po.

Sei quasi divertito.

« Hai lasciato Riley »
« Non hai risposto alla mia domanda »
« E tu dimmi perché prima mi dici di amarlo e poi lo lasci »
« Non sono affari tuoi » Ti avvicini di nuovo a me, mi prendi un braccio e mi strattoni.

Chi sei?

« Dimmelo, Isabella »
« Lasciami. » Lo fai, ma solo in parte. Le tue mani tengono sempre stretto il mio braccio, ma stavolta è un contatto piacevole.
« Scusa. Ora dimmi perché » Sbuffo.
« Mi tradiva » E non so perché te l'ho detto, e non so neanche perché ti sto mentendo, ma tu mi spingi oltre.

Amplifichi le mie emozioni, le mie paure.

Sei una droga, un'ossessione e questa cosa non va bene.

Il tuo volto non lascia trasparire neanche un grammo di sorpresa... sembri una maschera.

« Questo lo sapevo, dimmi il vero motivo »

Lo sapevi? Come facevi a saperlo?

« Come? » Mi lasci del tutto mentre ti allontani da me.

Vaghi un po nella cucina come se stessi cercando qualcosa; forse la tua ragione?

« Me l'ha detto lui. »
« Come scusa? » Ti volti verso di me lasciando perdere il vaso su cui ti eri concentrato.
« Non ricordo precisamente quando, ma è venuto nel mio ufficio chiedendomi di te. Con un po di insistenza mi disse che amava un'altra o almeno lo credeva fino a quando non ti aveva visto andare via dalla sua vita. Però aggiunse che tu non lo amavi sul serio, che forse lo avresti lasciato comunque. »

Non ti credevo.

Non era possibile che lui ti avesse detto quelle cose.

« E perché sei qua? » Ridi ancora, stavolta sembri davvero divertito.
« Voglio sapere se è vero. L'avresti lasciato lo stesso Isabella? » Lo dici con la voce roca, lo sussurri quasi.

Chiudo gli occhi per un istante, cercando di ritrovare la mia calma che è andata a farsi fottere nel momento in cui ti ho rivisto.

« Come ti ripeto ogni volta: Non sono affari tuoi »
« E INVECE LO SONO! » Lo gridi senza misure.
Arretro un po, mi fai quasi paura quando fai così.
« Non lo sono. Non più. »
« Bella, ti prego... » E la tua è una vera supplica.
Ma io non ho voglia di essere supplicata, Edward. Io ho voglia di vivere, ho voglia di cantare, di ballare, di guardare un film, di cucinare, di mangiare gelato.

Non ho voglia di litigare.

Sono stufa di tutto questo.

Un attimo prima credo di averti dimenticato, e l'attimo dopo averti rivisto ci ricasco.

Sono così stupida?

« “ Bella ti prego ”... Ma ti senti Edward? Ti vedi? Io non so chi sei. Non so cosa vuoi da me... »

« Voglio che tu mi dica che non mi ami. » ringhiò quasi quella frase 

Perché non mi hai chiesto se amo ancora Riley? Sarebbe stato facile mentirti.

« ISABELLA DIMMI CHE NON MI AMI! »

Chiusi gli occhi sperando che riaprendoli saresti sparito, ma quando li riapro ti trovo ad un respiro dal mio.

E come posso raccontarti l'ennesima bugia? Come posso farlo?

Lacrime amare si beffano di me facendomi sembrare debole.

Quelle parlarono per me, decisero per me.

« No, CHIEDIMI SE AMO LUI. Non chiedermi di te, NON CHIEDERMI SE AMO TE. »

Mi alzi il mento per guardarmi negli occhi.

Asciughi con un bacio quella scia di acqua salata che ancora una volta ho versato per te.

« Dimmi che non sei innamorata di me. »
« No. » Mi baci ancora il volto, gli occhi, le palpebre.
« Dimmi che mi hai dimenticato » Raccogli ancora con la bocca l'ennesima lacrima che ha deciso di rovinare la mia recita
« Edward, smettila »
« Dimmi che non mi ami. »
« Non posso »
« Perché? »
« Perché, perché, cazzo Edward sai dire solo questo? » Ti scosti da me, e di nuovo ho freddo.
« Dimmelo Isabella »
« NON POSSO FARLO EDWARD! Perché non posso smettere di amare colui che ha preso tutto di me e non me l'ha ridato più indietro. Non posso non essere innamorata di colui che ha preso il mio cuore in mano e l'ha stritolato, l'ha rotto, l'ha salvato, l'ha aggiustato, l'ha plasmato... Non posso non amarti perché senza di te la notte tremo, ho freddo. Perché senza di te tutto è diverso. Perché se tu esisti, se tu sei felice io sono contenta. Se tu affondassi io affonderei con te.  Se dovessi vivere in un mondo in cui tu non esistessi, io morirei. »

Presi fiato cercando di capire cosa stessi dicendo, ma le parole venivano fuori da sole.
Sembri imbambolato.
Inebetito.
Ma non me ne curai e vomitai tutte le emozioni che in questi anni avevo trattenuto.

« Io ti amo. Ma il fulcro di tutto questo non è se sono innamorata di te o no. Il punto è tu cosa provi EDWARD? COSA? Mi ami? Sei qui per cosa? Per una scopata? Beh da me non l'avrai. »

Non parli. Mi lasci urlare, mi lasci piangere da sola per non so quanti interminabili minuti.

Poi dopo chissà quanto tempo cominci a parlare con furia.

« Sei cazzo di mesi fa, ho lasciato Tanya. Per quattro schifosissimi mesi la mia ormai ex moglie non mi ha fatto vedere mia figlia. Due mesi fa ho avuto il permesso di vederla almeno il week-end. DUE SCHIFOSISSIMI GIORNI A SETTIMANA. Io posso vederla solo il sabato e la domenica, Bella. Mia figlia crescerà credendo che io sia il peggior padre del mondo perché ho scelto te, NOI, invece che sua madre e tu osi chiedermi se sei solo una scopata? »

Le tue parole mi colpiscono come uno schiaffo. Come un pugno allo stomaco.
Io non lo sapevo.
Io davvero non credevo che fosse possibile che tu avessi sofferto tanto.

« Io »
« Io, io, io, io ... solo questo sai dire ultimamente. Come fai a non capire? Come fai dimmelo!  »
« Ma capire cosa? Ero ferita Edward e non credevo di certo che lei ti impedisse di vedere Lizzie e »
«  Vedi, non capisci! Non hai mai capito. Neanche quando ti dissi che mi ero innamorato di lei hai capito che mentivo, come diamine hai fatto a credermi? »
« MA ALLORA PERCHÉ »
« Perché ti AMAVO! Perché ti ho sempre amato. Perché tuo padre mi disse che non ero fatto per te, perché Charlie era come un padre per me, perché eri infelice quando stavi con me, perché ti trascuravo, perché ti avrei deluso, perché sono un codardo, perché lei era la strada più semplice da prendere. »

Prendi una pausa, respiri e poi ti avvicini al mio viso. Non ragiono, non so cosa sto facendo, e cosa sto pensando.

« Perché avevo paura dei miei sentimenti Bella. »

Ti guardo negli occhi, cercando di non perdermi in te, in noi.

« Perché l'hai sposata? »

Ti passi una mano nei capelli, e ti lecchi le labbra - gesto che avrei voluto compiere io.

« Charlie aveva perso parecchi clienti a causa di Sue e di tutta la storia dei bilanci truccati. La situazione era al limite, io non sapevo cosa fare. Un giorno Garrett, il padre di Tanya si presentò a casa mia dicendo che voleva aiutarci ... ovviamente c'era una specie di penale da pagare... dovevo rimettermi con lei »

« Aspetta, l'avevi lasciata? » Annuisci distratto
« Sì, Bella volevo stare con te alla luce del sole... ma poi successe tutto quel casino e io tenevo troppo alla nostra azienda per poter lasciarla marcire, così accettai tutto: Sarei tornato con Tanya e l'avrei sposata. Lizzie è arrivata non so neanche come, usavo sempre delle precauzioni nonostante fossimo sposati ma quando una sera ti vidi con Jacob, non mi curai di niente e beh... »

Mi guardi in attesa di un verdetto, ma la cosa più importante ancora non me l'hai detta.

Due parole e sarò tua.
Due parole e diremo addio a tutto il passato.
Due parole e non ci sarà più nessuno che potrà dividerci.

« Dimmelo »
« Ti ho detto tutto »
« No, non l'hai fatto »
« Non capisco Bella.. io ti ho detto tutto davvero »
« Edward, hai capito a cosa mi riferisco »
« Non posso, io non sono pronto io... io ... se lo dico ad alta voce, vorrebbe dire »
« Edward, dì quelle due parole ed io dimenticherò il fatto che tu e mio padre avete deciso della mia vita. Dimenticherò il fatto che tu abbia creduto che io non fossi felice con te. Dimenticherò tutto il dolore di questi anni. Dimenticherò tutto. Se tu lo dici, vorrebbe dire essere felici insieme. »

Il tuo sguardo è tormentato, non sei sicuro forse? Hai paura.
Hai ancora paura che scappi da te?
Hai così poca fiducia in me?

« Non posso io »

« Dì CHE MI AMI »

« Io ... »

Prima che io possa risponderti, posi ancora una volta le tue labbra sulle mie, mi baci con possesso, con speranza, con amore, con passione.
Mi baci finché il nostro corpo non dice basta.

È il tuo modo di dire Ti amo? Bel modo Edward, ma io voglio sentirlo.

« Ti amo Isabella Swan. Ti amo dalla prima volta che ti ho vista, da quando sei caduta dall'altalena schizzandomi di fango. Ti amo come mai ho fatto.Ti amo come mi è stato insegnato si amano solo le persone che rimarranno sempre nella tua vita. Ti amo senza riserve, e questo mi fa paura. Ti amo irrimediabilmente. Ti amo. »

E mentre lo dici ti credo.
Mentre lo fai ti bacio, ti amo, ti adoro, ti faccio mio.

Mentre mi dici quelle parole mi guardi negli occhi.
Mi entri dentro, nelle fibre, nelle cellule.
Mi entri nel cuore.
Chiudi le ferite, fai sparire le cicatrici.
Perfori l'anima, la prendi per te, la fai tua.
Respiri la mia aria.
Mescoli i nostri profumi, i nostri sapori.

Mentre le frasi scorrono veloci, imprimi le tue impronte digitali sul mio viso, sul mio collo, sul mio cuore.
Entri nel mio cervello, mi bruci i neuroni.
Mi fai male, mi fai bene.
Mi dai piacere.
Mi fai impazzire.
Fai sparire il dolore.
Mi fai ritrovare il mio posto nel mondo: nel tuo abbraccio.

Mentre mi dici ti amo io sparisco.
Mi ritrovo libera.

Mentre le parole non si fermano rinasco ancora una volta per te.
Tu rinasci ancora una volta per me.

Mentre mi ripeti ancora quelle due parole, mi vedi.
Mi senti.
Mi guarisci.
Mi tocchi.
Mi respiri.
Mi ami.

« Sono tuo Isabella Swan, sono sempre stato tuo. » 













Se volete uccidermi mettetevi in fila, la prima della lista è mia madre, e dovrete scansare lei quindiiii non vi conviene v.v

Torniamo alla storia, volevo dirvi che ci sarà un epilogo che posterò domenica prossima, che spero non vi faccia così schifo xD...

Detto questo io mi dileguo, è decisamente tardi ed io ho da finire per la 192890839 volta Breaking Dawn, visto che Kristen Stewart e la sua sorpresa al panel mi hanno impedito di piangere ancora una volta leggendo le ultime righe scritte da zia Steph.

A domenica :)

 


   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: DouglasSpunk