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Autore: Artemis00    16/10/2006    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfic su Naruto, c'è un nuovo personaggio e riguarderà in seguito Sasuke, sopratutto!!! Un mistero, una chiesa, un lago. Un mostro e sangue. Cosa farà il team 7 per salvare un villaggio intero? Non che gli abitanti di esso paiano così propensi ad essere salvati...
Genere: Romantico, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il portone si aprì cigolando e lanciando per aria schegge di legno marcio

 Non toccate Ressy

 

Il portone si aprì cigolando e lanciando per aria schegge di legno marcio. La primaria impressione che ebbero tutti fu quella di una cantina: una trascurata, antica, buia cantina.

Sulle prime si trovarono ciechi, troppo esposti al riverbero del sole precedentemente. Poi misero a fuoco gl’ iniziali particolari:

Un divanetto sfatto, coi cuscini a terra, squarciati e dall’imbottitura a brandelli; una sola finestra incrostata di sudiciume. Più avanti una sedia rotta, un tavolino di vetro sbeccato. Negli angoli ammassi di polvere cenerina, come d’altronde tutto il resto. Tutto coperto da ragnatele appena visibili. Asako ne toccò una.

-        Opilione… crociato…

-        Come dici?

-        Queste ragnatele sono opera di ragni chiamati opilione e crociato… sono le loro razze.

Avanzarono.

-        Guardate!- avvisò Naruto- queste macchie rosse…

Kakashi si mise a carponi e con l’indice segnò la moquette.

-        è sangue.

Esse arrivavano fino a una gradinata in legno, dove si replicavano a ogni gradino.

-        Ma cos’è successo qui?- gemette Sakura.

Salirono le scale lentamente, saggiando con la punta della scarpa ogni livello per sentire se era sicuro.

-        M-maledizione!- imprecò la bionda, aggrappandosi alla ringhiera per sorreggersi. L’odore di chiuso e di corruzione che stagnava in quel luogo le era insopportabile, le dava la nausea.

In cima trovarono un pagliericcio lercio, e una tunica di orbace marrone ben ripiegata. In un angolo giaceva una frusta.

-        Che roba è? Sexy shop?!- azzardò la rosa.

-        Tutt’altro-  corresse Sasuke, passando i polpastrelli sul grumo scarlatto che ne copriva il culmine.

-        Auto-fustigazione… è una pratica religiosa antica… non sarà mica…?!- si domandò Asako portandosi le mani alla bocca.

-        Questa era la sua casa!- finì per lei Naruto.

-        Bel colpo di scena, vero?- chiese Kakashi.

-        Lei sapeva tutto???

-        Può darsi… avreste mai accettato di venire a ispezionare la casa di quel prete?

Ai piedi del letto stava una scaletta di corda. Si abbarbicarono ai pioli e proseguirono con timore.

La mansarda. Come il resto dell’ appartamento era oscura e sporca, ma contrariamente piena di oggetti, non spoglia e abbandonata.

Si sedettero a terra e presero a rovistare fra le scartoffie buttate a caso nel pavimento.

-        FERMI!- ordinò Asako.- Non toccate, o perlomeno lasciate nella loro posizione… potrebbero essere un codice.

-        Giusto. Un po’ improbabile ma giusto- convenne il maestro.

Sasuke prese un foglio.

-        “Quando il cielo sarà oscuro

          Per me

         Perché dolore

         E malvagità

         Trovano luce

        Allora arriverà”

-        “ Depurerà la Casa del Signore

          E i fratelli miei

         E l’intera Terra!”- concluse Naruto.

- Ma questo è pazzo!- commentò Sakura.

- O forse no.- contraddisse la bionda. – Può darsi che ci sia davvero del crudele in questo villaggio. Può darsi che tutti ne siano al corrente.

- O forse nessuno- disse il sensei.

- Insomma, non c’è nulla di certo in questa missione???

- Solo una cosa: dobbiamo fare in modo che la maledizione s’annulli.

- Allora- fece Makanishi col suo sorriso furbo- è facile.

 

-        Ehi! Guardate qui!- richiamò l’attenzione Sakura.- leggete questo articolo!

Brandì un vecchio giornale ingiallito. In prima pagina, il mistero della morte del padrone di casa.

 

“Rimane misteriosa la causa di tale evento. I numerosi testimoni che presenziavano al battesimo hanno dichiarato: “nulla, non abbiamo visto nulla. Don Gervaso aveva preso ad urlare passandosi le mani fra i capelli come un invasato. Avevamo pensato ad un attacco di follia sbocciato in un infarto”

La scientifica ha smentito tale ipotesi, dichiarando che il religioso era in perfetta salute, e il suo cuore era sano come quello di un diciottenne. Del neonato, poi, nessuna traccia.”

 

-        Non parlano del sangue, del rosario che fluttua! Nessuno ha ammesso di aver notato nulla!- la rosa era quasi nel panico.

-        Nessuno ha visto nulla…- mormorò Asako.

-        Come è possibile?

-        Nessuno, capisci? Nessuno! C’è del marcio in questo villaggio, tutti fingono di non vedere al punto in cui non vedono proprio! Rifiutano la realtà! Non era solo quel bambino il diavolo, erano tutti loro, e noi… e noi…

-        Ma quell’ubriacone con cui avevi parlato… non avevo avvertito scintille diaboliche nelle sue iridi…- meditò Sasuke.

-        È vero… ma avete notato che nessun altro voleva parlarci di Ressy? Dobbiamo ritrovarlo, e chiedere ancora in giro. Raccogliamo i testimoni. Se parlano, allora sono innocenti e mentivano solo alla polizia per non essere presi per pazzi. Se negano, allora abbiamo a che fare con l’inferno.- concluse la bionda.

Un fischio sommesso. La polvere s’alzò vorticosamente, i fogli girarono. Si disposero in cerchio intorno a loro, incendiandosi.

L’articolo di giornale bruciò fra le mani di Sakura, che lo lasciò cadere strillando. Esso si aprì e si chiuse, poi alcune parole, disseminate fra le righe, presero ad evidenziarsi brillando.

-        Non… toccate… il  puro… egli è… la giustizia… voi… la corruzione… non toccate… lui… o sarà… la distruzione…- lesse Naruto strizzando gli occhi.

-        Questo lo vedremo noi- masticò Asako.

Il quotidiano ricadde a terra, ma il fuoco rimase, facendo lingue sempre più alte. Il fumo scendeva.

-        Sasuke…! Sasuke!- chiamò Sakura.

-        Sì, ho capito...

Il ragazzo fece un paio di mosse, e le fiamme si diradarono per un po’, ma i richiusero subito.

-        Non fa!

-        Vediamo… pensa Naruto, pensa…- si scervellò il biondo.

La ninja invece aggrottò le sopracciglia e strinse i denti. “se non va, ci rimetto la pelle” pensava. “ma ce la devo fare. Per me. Per loro.” Non l’aveva mai fatto prima, ed era pericoloso. Mise la mani in un modo, poi in un altro, se le torse, le dispose e triangolo in giù, in su.

-        Asako… cosa…- il moro aprì e chiuse la bocca. Di fronte a lui si stagliava un giaguaro, di enormi proporzioni ma slanciato.

-        Ho capito cosa vuole fare- informò Kakashi, che era rimasto zitto fino a quel momento per vedere come se la cavavano.- Saltiamole in groppa.

-        Reggerà?- esitò Sakura.

-        Preferisci morire carbonizzata?

Ad uno ad uno si arrampicarono nel suo manto maculato. L’animale si torse in posizione di lancio, prese respiro, saltò.

Sembrava tutto alla moviola. I ragazzi trattennero il fiato, chiusero gli occhi, tenendosi saldamente alla schiena. Nessuno ebbe il coraggio di urlare per paura di distrarre dalla manovra.

Nel volo, il fumo accecò gli occhi di tutti, facendoli lacrimare. Fortunatamente l’equilibrio era quasi perfetto.

Un trave, corrosa dal fuoco, cedette. Cadeva… stava per finire addosso a loro quando il giaguaro scartò di lato, evitandola ma bruciandosi la pancia. Una volta a terra, prese a correre velocemente, fino a ritrovarsi di colpo di nuovo fuori.

-        Dio che paura che mi sono presa!- commentò la rosa.

-        Anche io!- convenne Naruto.

Sasuke non disse nulla. Asako riprese le sue sembianze e crollò a terra tremando e tenendosi lo stomaco.

-        Vediamo…- disse Kakashi.

-        S-sto bene!- ansimò la bionda.

Una volta all’accampamento il medico del villaggio la prese in custodia. La fece stendere sul lettino.

-        Brutta bruciatura… mmmh… dunque. Sì, alcol, poi ovatta.

Tamponò la ferita con gesti delicati.

-        Non toccare Ressy, è sacro!- le bisbigliò con voce cavernosa.

-        … Prego?- domandò la bionda, augurandosi di avere le allucinazioni.

-        Non toccarla, ti farà male!- ripeté il dottore.

-        Ah…

-        Tornerò a vederti presto, stai a riposo.

Invece, come un automa, la ragazza andò al lago si sedette sulla sponda. Poi prese dell’acqua e cominciò a tergersi la pancia, libera dalle fasciature.

-        Ma che fai?!- protestarono i suoi compagni di squadra.

Sulle prime non proferì verbo. Senza voltarsi, mormorò:

-        La lesione è sparita.

Fra le sue dita bagnate la pelle tornò bianca e naturale.

-        Come è possibile?

-        Qui tutto è possibile, è al di fuori del nostro controllo! E tutti ci possono…

Il sensei spuntò dal nulla.

-        Ho chiesto in giro di quell’uomo al quale avevi offerto da bere. È morto.

-        … tutti ci possono passare al posto nostro…

-        Che facciamo?- domandò Naruto mettendosi le mani in tasca.

-        MA CHE VUOI CHE NE SAPPIA IO!

-        Sei tu che hai avuto la visione!

-        SI, MA NON SONO IL CAPO, NON SO TUTTO, IO! È STATO UN CASO, UNO STUPIDO CASO CHE NON SIA SUCCESSO A VOI. NON VI è ACCADUTO perché FORSE… forse…

-        … forse sei predestinata.- il moro parlò per lei.

-        Non dire stupidaggini… non sono più importante di nessuno, intesi?

-        Ok, ok, non ti scaldare…

-        Piuttosto, signorina incosciente, come hai potuto effettuare la metamorfosi? Eh?- chiese Kakashi.

-        Ehm…

-        Sei stata bravissima…- il suo volto s’addolcì, al punto in cui Sasuke sentì una fitta di gelosia.

-        G-grazie…

 

Asako andò nella sua tenda, con la testa fra le mani. Il moro la seguì con lo sguardo. Ma non la raggiunse. I suoi occhi neri vagarono poi su quelli del suo istruttore, stringendosi irritati.

Il sensei non ricambiò il gesto, sorridendo fra se’.

 

 

  
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