Capitolo  90

 

Pov Bella

 

Era passato quasi un mese da quando Edward mi aveva chiesto di sposarlo e io avevo accettato. Da allora Alice mi teneva occupata tutti i giorni, aveva deciso lei la data, il matrimonio ci sarebbe stato tra un mese. Non sapevo che organizzare un matrimonio fosse così difficile o forse è solo perchè Alice è così entusiasta. Non che io non lo sia, ovviamente lo sono, è il mio matrimonio, ma non sono così energica come la mia futura sorellina, per me è normale che io e Edward ci sposiamo, certo sono felice ma non cambia poi molto, noi eravamo già uniti e lo resteremo per sempre, con o senza un pezzo di carta che lo conferma. Edward voleva che fossimo uniti in tutti i modi possibili e per me va bene. 

Ma trattare con Alice quando è in questo stato è veramente faticoso, non fa che chiedermi cose come che fiori voglio, come abbinargli, i colori delle tovaglie e se devono essere ricamate, il colore e il materiale delle tende.... Tutto questo è veramente stressante, Edward è fortunato, Alice non gli sta così tanto adosso, gli aveva chiesto di fare alcune cose e lui le aveva fatte, però entrambi non mi vogliono dire di cosa si tratta, dicono che è una sorpresa e io ormai ho capito che devo aspettare, sarebbe inutile anche cercare di scoprire cosa mi nascondono, quindi anche se sono curiosa mi sono dovuta rassegnare. Non solo Alice è eletrizzata da questo matrimonio, ma anche tutte le altre donne della casa e amiche. Le vampire dicono che il primo matrimonio deve essere perfetto e le altre gli danno ascolto. Oggi tocca alla lista degli invitati, ieri era toccato agli inviti, su che carta e decorazioni scegliere, il colore, se fargli stampati o riempirli a mano.... dopo un po non ne potevo più, ho visto più di cento tipi di inviti, alla fine però eravamo tutti contenti del risultato. L'invito era semplice ma elegante, sulla busta c'era lo stemma della famiglia Cullen.

Anche i bambini erano contenti per il matrimonio, Renesmee in particolare era raggiante, non vedeva l'ora di partecipare al matrimonio e ballare, quindi non appena poteva costringeva Jacob a esercitarsi con lei, erano adorabili, anche Ej e Leah si esercitarono un poco ma con meno impegno.

Entrai nella mia stanza, Alice mi aveva mandato a prendere un quaderno e delle penne, per così poter scrivere i nomi degli invitati, le altre ragazze mi aspettavano di sotto nel salone dove cerano anche alcuni ragazzi e i bambini. Edward stava insegnando a Ej a suonare il piano, il piccolo adorava il suo suono e aveva chiesto al padre di insegnargli a suonare, Nessie e Jacob invece si esercitavano a ballare. Jasper leggeva un libro. Nahuel e Chelsea giocavano a scacchi e Charlie parlava con Chad e Angela. 

Aprì il cassetto della scrivania dove tenevo i quaderni, le penne e alcune altre cianfrusaglie. Spostaì alcune cose e trovai quello che mi serviva, presi il quaderno e alcune penne, stavo per chiudere il cassetto quando notai il ciondo che James mi aveva regalato per il mio compleanno. Posai le cose che avevo preso sulla scrivania e presi in mano il ciondolo per poi chiudere il cassetto. Lo osservai per un po persa tra i miei pensieri, quante cose erano cambiate da allora, il mio mondo, il mio modo di pensare, quanto ero cambiata io ? Lui mi mancava, quello che mi aveva fatto mi aveva fatto soffrire,ma grazie alla quasi morte di mio padre ho capito, non posso portare rancore alle persone senza prima sapere, sapere cosa gli abbia spinto a fare quello che hanno fatto, non posso perdonare adesso James, ma non posso nemmeno restare nell'ignoranza. Cominciao a giocare un po con il ciondolo, quando mi accorsi di una cosa che non avevo mai notato prima, il ciondolo sembrava quasi potersi aprire, era un po gonfio come se contenesse qualcosa, cercai di aprirlo e dopo aver fatto un po presione, stando attenta a non romperlo, ci riuscì, ero riuscita ad aprirlo. Dentro c'era un foglietto ripiegato più volte. Mi sedetti sulla sedia accanto alla scrivania per poi cominciare a leggere, era una lettera da parte di James, colui che un tempo credevo mio fratello.

 

 - Ciao Bells,

   probabilmente non ho più il diritto di chiamarti così e non posso nemmeno più chiamarti sorellina.
   Probabilmente tu adesso mi starai odiando, portando rancore a me e a mia madre e avresti tutta

   la ragione di questo mondo per farlo. So bene che il nostro comportamento non è stato giusto nei tuoi 

   confronti, e io mi sentirò colpevole per il resto della mia vita. Ma devi sapere che c'è un motivo 

   preciso per quello che abbiamo fatto, per quanto sbagliato sia stato.

   Dopo la morte di mio padre mia madre era cambiata totalmente, era ossessionata, aveva paura che

   se le dovesse mai succedere qualcosa io sarei riamasto da solo al mondo, desiderò avere la vita eterna,

   non dover temere di morire. Io avevo cinque anni allora ma sapevo che c'era qualcosa di sbagliato nel

   suo modo di pensare ma ero solo un bambino. Poi un giorno mia madre incontrò Aro, lui le disse che 

   avrebbe avverato il suo desiderio, le avrebbe dato vita eterna, l'avrebbe resa una vampira, ma prima lei

   doveva fare una cosa. Mia madre accettò, era disposta a tutto pur di non dover morire. E così mia madre 

   ti accolse nella nostra casa, era quello il suo compito, crescerti, controllarti. Io all'inizio non capivo ma

   quando ero cresciuto un po mia madre mi rivelò la verità. Io l'aiutaì, per quanto pensavo fosse sbagliato 

   quello che stavamo facendo, per quanto mi sentissi una persona cattiva, io non mi rifiutaì. Era mia madre,

   avevo solo lei a questo mondo e quindi la aiutaì.

   Col tempo mi sentivo ogni volta più colpevole per quello che ti stavamo facendo, io ti portavo da mangiare,

   ti drogavo, vedevo che stavi male, che eri triste. Non sono stato un buon fratello maggiore, anche se

   ti volevo bene, mi ero affezzionato, eri la mia piccola e dolce sorellina io non ho fatto niente per impedire

   quello che stava succedendo e sapevo che sarebbe successo. Non ti chiedo perdono, so che non ne ho 

   il diritto, vorrei solo che tu non portassi troppo rancore a mia madre, la sua mente non ha retto bene la 

   morte di mio padre, da allora è peggiorata. Ricordo che un tempo era diversa, una persona meravigliosa.

   Se decidessi che non puoi perdonarla allora ti prego di sfogare la tua rabbia e rancore su di me, sono 

   colpevole quanto e forse più di lei.

   Spero che tu sia felice, che tu abbia trovato una famiglia che ti sappia amare. Vivi la tua vita come puoi 

   e cerca di essere felice.

   Ti voglio bene, Tuo fratello ( anche se non mi consideri più tale ) James. -

 

Se avessi potuto ormai starei piangendo, James il mio fratellone, James il ragazzo a cui volevo bene, che mi faceva sorridere. La sua immagine nel mio cuore che ultimamente era offuscata adesso era di nuovo ben visibile, non faceva più così tanto male pensare a lui. Provavo tristezza, certo, ma adesso ero pronta a incontrarlo, volevo farlo. Presi la mia decisone. Nello stesso momento che decisi probabilmente Alice stava avendo una visione. Sorrisi, se era così allora non avrei dovuto spiegarle niente. Indossai la collana e nascosi la lettera nel cassetto per poi prendere le cose che Alice mi aveva chiesto e scendere finalmente nel salone dove le altre mi stava aspettando per poter continuare a lavorare per questo matrimonio.


Ciao!! spero che questo capitolo vi piaccia, e scusatemi tanto se arriva così tardi ma sono stata occupata oggi, ieri, anzi tutta la settimana, sono anche un po stressata, a scuola mi danno un sacco da studiare e poi sono occupata anche con i corsi che sto facendo ( quello di bigioterria e quello di spagnolo, mi diverto ma non aiutano molto il mio tempo libero ) poi mia madre si è presa l'influenza e mi sono dovuta occupare di lei, di mio fratello maggiore e anche un po della casa.
Grazie a chi segue questa storia e chi recensisce, vi ringrazio immensamente.
Mi piacerebbe che lasciaste una recensione.
Ciao e alla prossima
Agata ^-^