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Autore: twobirdsonesong    18/03/2012    3 recensioni
Una serie di adorabili racconti sui fratelli Anderson, dalla loro infanzia all'adolescenza, narrati in tanti brevi capitoletti; momenti di vita quotidiana, problemi, lacrime e risate, sempre all'insegna dell'amore fraterno.
Traduzione della fan fiction americana "No Fortress so Strong" di Twobirdsonesong, su Scarves&Cofee.net
Basically backstory about the relationship between the Anderson brothers.
Told in a series of vignettes.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Cooper deve salutare il suo fratellino.




Blaine aveva dieci anni quando vide Cooper impacchettare l'ultimo dei suoi maglioni dentro ad uno scatolone, troppo giovane per comprendere pienamente quello che sta accadendo.

Se ne stava seduto compostamente sul letto di suo fratello, con le gambe piegate e le braccia incrociate al petto, mentre Cooper si muoveva nervosamente per tutta la stanza, assicurandosi di non aver dimenticato niente.

E non lo aveva fatto, ovviamente; era un tipo troppo meticoloso ed organizzato per dimenticarsi qualcosa.

Eppure, la sua inquietudine era davvero profonda, molto più di quanto potesse esserlo per un banale spazzolino dimenticato.

Lasciare Blaine era la cosa più difficile che Cooper avesse mai fatto. Era stato ammesso in tutti i college per cui aveva fatto domanda - da Yale a Princeton - ma aveva deciso di concludere il suo percorso di studi ad Harvard - dove era stato anche suo padre - pur sapendo che gli sarebbe stato comunque permesso di andare fino in California, a Stanford, per laurearsi; almeno, non  se avesse deciso di laurearsi in legge.

Si trattava comunque della California, non dell' Ohio.

Ma Harvard significa Massachussets, ad una distanza dall' Ohio di almeno tredici ore di guida; per quanto benestanti fossero i suoi genitori, Cooper non avrebbe avuto la possibilità di chiedere loro di ritornare a casa ogni volta che il suo cuore lo desiderava, e questo significava non poter essere a casa per il week end.

Non ci sarebbe stato nessun risveglio il sabatto mattina, con Blaine nel proprio letto, naso contro naso, il suo lieve respiro contro il suo volto, in attesa che si svegliasse e che gli preparasse la cioccolata calda con i pancakes. Nessuna nottata seduti al tavolo della cucina a lavorare assieme sui compiti che gli erano stati assegnati a scuola: Blaine con il suo libro di matematica, la fronte adorabilmente corrugata in un'espressione di concentrazione, la penna che tamburellava a ritmo contro la carta e Cooper con gli appunti per la sua ultima relazione di storia.

Il tamburellare della penna di Blaine faceva infuriare loro padre - che si rifugiava prontamente nel suo studio quando i due incominciavano a fare i compiti, per sfuggire al rumore - ma Cooper lo trovava rilassante, suonava quasi come una specie di metronomo. Spesso si ritrovava a scrivere al computer a quello stesso ritmo che aveva Blaine in testa, con il piede che batteva a tempo, sotto al tavolo.

Il Massachussetts significava smetterla di esercitarsi con il pianoforte assieme a Blaine, di trattenere le risate le rare volte in cui il suo fratellino faceva un errore e sbatteva i suoi piccoli pugni contro la tastiera, creando una cacofonia di suoni discordanti, che attirava la loro madre nella stanza per vedere cosa stesse succedendo.

Harvard significava porre fine alle lezioni di scherma, quelle lunghe ore trascorse ad aiutare Blaine a regolare la sua posizione, i suoi muscoli che lavoravano duramente durante quei movimenti familiari, frutto della sua lunga esperienza di pratica.

Significava trascorrere mesi e mesi senza cantare assieme a Blaine, il suo fratellino con quella voce potente* e quel sorriso contagioso che si dipingeva sul suo volto ogni volta che riusciva ad intonare una nota difficoltosa o ad eseguire un fraseggio nel modo giusto.

Significava passare mesi senza poter ballare di fronte alla TV, con indosso i loro pigiami , le canzoni dei film Disney o di qualche vecchio musical in bianco e nero, prima che arrivasse per Blaine l'ora di andare a dormire.

Significava tutto questo.

<< Allora non tornerai? >> domandò Blaine, ancora accartocciato su sè stesso, sul bordo del letto di Cooper.

Cooper si inginocchiò di fronte a lui, protendendosi nella sua direzione e prendendo la sua vita fra le mani, dopo avergli scostato le braccia dal petto.

<< Certo che tornerò. Starò solamente via per un po', prima di poterci rivederci di nuovo. >>

Blaine tirò sul col naso, le lacrime che scendevano dai suoi occhi, scivolando lungo le sue ciglia scure: << Non voglio che tu vada da nessuna parte; voglio che tu stia qui. >>

<< Anche io vorrei poter restare qui Blainers, ma non posso. >> Cooper si tirò su e accolse Blaine fra le sue braccia, stringendolo forte.

Suo fratello era ancora così piccolo, i suoi capelli scuri e ricci ancora non raggiungevano neanche il suo petto; sperava che Blaine sarebbe cresciuto, prima o poi: il liceo era già abbastanza duro, anche senza essere il ragazzino più piccolo della classe.

<< Non chiamarmi così. >> la voce di Blaine suonava così spessa e ovattata, a contatto con il tessuro della sua camicia.

<< Bainers. >> sussurrò Cooper, perchè poteva, e scostò un ciuffò di capelli ricci dalla fronte di Blaine.

Cooper riusciva a sentire le sue lacrime calde e umide attraverso la sua camicia, e il suo cuore contrarsi dolorosamente.

Non poteva farlo; non poteva lasciare Blaine da solo con i loro genitori. Tutta la loro attenzione, il loro desiderio di perfezione, ordine ed obbedienza, sarebbero stati incentrati su Blaine - Blaine, che era tutto ciò che di brillante ed effervescente esistesse al mondo, che prendeva sempre a cuore ogni cosa-  e adesso Cooper non sarebbe più stato lì a proteggerlo.

Cooper si chinò e premette un pacio sulla fronte di Blaine, prima di ritornare su.

<< Hey. >> disse, carezzando il volto rigato dalle lacrime di Blaine, con il leggero tocco delle sue dita << Non ci stiamo dicendo addio per sempre, giusto?! >>

Blaine tirò sul naso, grattandoselo poi con la manica << No, non per sempre. >>

<< Ecco, voglio che tu abbia questo. >> Cooper condusse Blaine verso il suo armadio adesso vuoto, dal quale estrasse l'ultimo oggetto che vi era ancora rimasto dentro - l'orologio da taschino d'argento di suo nonno.

Gli occhi di Blaine si spalancarono e la sua bocca si aprì leggermente.

<< Ma è tuo. >>

Il colore dei suoi occhi sembrò scurirsi, in quell'espressione di meraviglia.

<< Lo so; e adesso, io lo sto dando a te. >> Cooper agganciò la catena al passante della cintura di Blaine e infilò l'orologio nella sua tasca.

<< Ogni volta che sentirai la mia mancanza, potrai tirarlo fuori dalla tasca e sarà come se io fossi qui con te. >>

<< Ma tu non ci sarai. >>

<< Ma ti sentirai come se io ci fossi. >>

Blaine sollevò le sue folte sopracciglia al tocco di quel gonfiore nella sua tasca, e all'improvviso il suo volto si illuminò con un pensiero, una realizzazione.

<< Allora tu dovresti portare qualcosa con te; aspettami qui. >> Blaine scivolò via dalla braccia di Cooper e si precipitò fuori dalla stanza.

Cooper udì il rumore dei piedi nudi sul pavimento e poi un sonoro tonfo, prima che Blaine ritornasse di corsa in camera sua, con un oggetto di colore brillante stretto nel suo pugno.

<< Ecco. >> Blaine aprì la sua mano, rivelando in quella stretta il suo cravattino preferito - vistoso, di colore rosa sgargiante, troppo largo per il suo collo. Aveva provato ad indossarlo per andare a scuola una volta, ma suo padre lo aveva fermato a metà strada, sulle scale lungo la via della colazione.

<< Blaine. >> sussurrò Cooper, con un leggero groppo in gola. Riusciva a sentire le lacrime calde formarsi dentro ai suoi occhi, ed inghiottì con decisione, cercando di trattenerle. Avrebbe voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa, per far sì che Blaine capisse.

<< Grazie. >> fu ciò che disse << Lo indosserò ogni volta che sentirò la tua mancanza. >>

<< Quindi lo indosserai spesso? >>

Cooper avvolse nuovamente il corpo di Blaine nelle sue braccia.

<< Lo indosserò sempre. >>






NOTE DELLA TRADUTTRICE:  Rieccomi qua! xD
Questo capitolo mi piace particolarmente, trovo la scena fra i due fratellini davvero adorabile...ogni volta che la leggo mi sciolgo in un mare di arcobaleni! *___*

Non ci sono note particolari, anche se devo dire che ero un po' incerta su come rendere alcune frasi perchè c'erano un sacco di ripetizioni; in ogni caso, spero di aver fatto un buon lavoro! :)

Alla prossima settimana. :) 
  
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