Eccomi qua, davanti a casa di Jake. In quel momento avrei preferito lasciare i due da soli ma purtroppo la professoressa in quanto amori adolescenziali non era molto brava, l'unica cosa che sapeva fare era il suo lavoro, e pure bene. Ma tornando a noi, feci scorrere il dito in cerca del suo nome sul citofono e non appena lo trovai schiacciai il pulsantino accanto, mi rispose la signora Davis che mi fece entrare in modo più accogliente possibile e mi accompagnò in camera di Jake. Già mi immaginavo quei due seduti sul letto a parlare delle loro cose e io che entravo rovinando loro la seduta amorosa e Kiara che mi avrebbe guardato in cagnesco. Entrai e...
- E Kiara dov'è? - chiesi io confusa.
- Aveva una partita di pallavolo all'ultimo momento...oggi non verrà, quindi sembra che siamo solo in due. -
Cosa, cosa, cosa? In due? Di male in peggio...certo lui e Kiara erano "carini" insieme ma oggi il suo look non mi aiutava per niente a stare tranquilla con quella camicia bianca e nera e la canottiera sotto e i jeans stretti un pò calanti, per non parlare di ciò che rimaneva dei suoi riccioli scuri...ok, mi ero dimenticata di dire che lui un tempo aveva dei riccioli scuri a dir poco fantastici ma poi col tempo, quando venne accettato dai popolari, oltre al suo carattere cambiò anche la sua pettinatura: si tagliò i capelli corti che li allisciò e qualche volta veniva a scuola anche con la cresta, tra le tante cose che avrei voluto dirgli c'era anche che i suoi riccioli erano bellissimi e anche se tagliarli lo faceva sembrare più figo, era meglio prima.
Quando tornai nel mondo reale mi accorsi che Jake era già seduto davanti al computer a cercare su internet le news del 1995 così mi sedetti accanto a lui. Come avevo previsto c'erano solo omicidi, terremoti, incendi e incidenti, le solite cose. Un' altra cosa che rendeva Jake diverso dai suoi amici era che lui era intelligente quando voleva, sopratutto in matematica. Aveva buoni voti, certo a parte in comportamento che per i professori era "troppo vivace".
Jake stava scrivendo la seconda pagina della ricerca quando il mio cellulare iniziò a squillare incessantemente, prese il cellulare e me lo porse in mano. Prima però guardò sulla schermata touch screen e scorse il nome che appariva luminoso: Louis. Louis? Che voleva a quell'ora?.
- Hey Holly, io e gli altri stiamo uscendo in giro, vuoi venire? - a quanto sembrava tutto il gruppo dei miei amici stava per uscire ma...io dovevo fare la ricerca e sarei uscita un 'altra volta.
- No mi dispiace ma sto facendo la ricerca da Jake, verrò un'altra volta, tu dì ad Alice di non urlare appena vede una macchina, ciao! - bè.. Alice, la mia stupendissima amica dagli occhi azzurri e i boccoli scuri aveva sempre paura di essere investita da una macchina e così ogni volta che attraversavamo la strada mi si attaccava al braccio come una vongola, pensai a questo e mi misi a ridere mentre chiudevo la telefonata. Poi però mi accorsi che non ero l'unica a ridere.
- Davis? Che hai da ridere? -
- Certo che quel tuo ragazzo è proprio uno sfigato. - mi disse sogghignando.
- ah bè, almeno lui è se stesso e a me piace così com'è. - aggiunsi io in sua difesa, chi era lui per giudicare le persone? Oh, ma perchè dovevo trovarmi a casa con lui quando potevo uscire con i miei amici e il mio ragazzo?. A quanto pare il messaggio della mia frase arrivò dritto a Jake che smise di ridere e continuò a scrivere. Dopo qualche minuto, un pò per i bisogni, un pò per prendermi una pausa andai in bagno.
Mi guardai allo specchio, ok i miei capelli non si potevano guardare...ecco una cosa che odiavo in me era che i miei capelli non restavano più di dieci minuti senza ritornare schifosi. Dopo aver cercato di sistemarli tornai in camera e vidi Jake fermo come un sasso.
- Davis? Stai bene? - gli chiesi io passandogli la mano davanti agli occhi.
- Holly? Ma quello non è il segno che hai sul collo? E quello non è il segno che ho io sul collo? - mi guardo indicando una foto sul portatile. C'erano due bambini neonati sui binari di un treno con un segno sul collo. Mi avvicinai per guardare meglio e mi accorsi che la teoria di Jake era giusta, i nostri genitori erano fissati con i simboli così da piccoli ci fecero tatuare dei simboli sul collo, a me un sole e a Jake la luna. La mamma mi disse che a me disegnarono il sole perchè di giorno ero sempre felice mentre di notte piangevo sempre e lui il contrario.
- " 26 novembre 1996, stazione centrale, Holmes Chapel. Due bambini neonati, un maschio e una femmina, vengono trovati sui binari di una ferrovia alle ore 17.30. Alcuni passanti videro apparire dei bambini subito dopo passato il treno e rimasero colpiti ma nessuno riuscì a spiegare il motivo dell'accaduo. Due famiglie si incaricarono di accudirli e crescerli ma il mistero dell'apparizione di queste due creature è ancora sconosciuto. "