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Autore: MarkmanTaughtMe    19/03/2012    3 recensioni
"Non c’è niente di fantasioso in questa storia. Seriamente. Nulla. E’ solo cercare di mettere su un foglio di carta una strana sensazione di nostalgia per qualcosa mai vissuto veramente,per dei posti di cui non ho mai assaporato l’aria, per una sensazione di sicurezza e in un certo senso calore anche se senti i brividi della brezza primaverile che s’infiltra sotto la t-shirt dopo un temporale avvenuto dopo mesi e mesi di gelo. La questione si fa umida."
Frank P.O.V. Frerard obviously. Ambientazione fine anni '90
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3:

 
Prove dei Pencey.

E’ la terza volta in una canzone che sbaglio gli accordi.

Il fatto è che li ho anche scritti io

“Frank, santa merda!” mi urla Shaun mentre tutti si fermano fissandomi.

“Se continui a sbagliare fai impicciare anche me”

Abbasso gli occhi e mormoro delle scuse. Oggi proprio non-

“Non ci stai con la testa!” è ancora irritato.

“Ragazzi credo sia inutile continuare a provare in queste condizioni,è la quarta volta che proviamo a scrivere questa cazzo di canzone per finire il demo. Non ci siamo riusciti in tre settimane e non ci riusciremo neanche oggi”.

Qualcosa mi brucia dall’interno.

So che mi stanno accusando,ma non ho voglia di urlare per poi fare la figura della vittima.

“C’è qualcosa che stona” aggiunge Tim.
“Non capisco bene cos’è,ma in generale andrebbero rivisti tutti gli accordi e la linea melodica.”

Cresce il moto di rabbia.

Strappo il jack dalla mia Pansy e la butto sulla custodia aperta, mentre il rumore acuto del filo scollegato risuona dall’amplificatore dentro tutto il garage.

Rovisto nelle tasche per cercare una sigaretta,l’accendo e mi siedo sul marciapiede. Saranno le sei e mezzo,il sole sta quasi per tramontare.

E’ vero,la mia testa vaga indubbiamente altrove.

Mikey mi ha chiamato solo ieri dicendomi che Jeff, il vecchio proprietario del locale vicino la stazione è andato a sentire il nuovo gruppo dei Way e gli ha dato la possibilità di suonare due o tre pezzi ad inizio serata.

Quasi lo invidio. Io neanche mi diverto più. Questo gruppo doveva essere una scappatoia dalla realtà. Dalla mia realtà. Un gesto estremamente egocentrico per poter contenere l’egocentrismo delle altre persone che ho chiamato per suonare con me. Volevo sentirmi parte di qualcosa.

Ma non sono parte di niente.

Giro tra le mani il pacchetto di Malboro.

Mi ricordano il suo profumo.

E’ così agrodolce.

Gerard stesso è così agrodolce.

La sua voce è alta, in un certo senso dolce ed argentina, ma con un retrogusto graffiante che ti rimane in gola e nel petto anche dopo ne hai respirato una prima boccata. Dio, questa frase era così incomprensibile. Il fatto è che ogni volta che la respiri, che ti entra nelle orecchie e nei polmoni si va a concentrare precisamente in mezzo al tuo petto come un veleno che prima o poi sai che raggiungerà il cuore.

Ma per il resto del tempo te ne stai bellamente lì,ad aspettare che ti contamini tutto.

Morirei del veleno delle sue parole.

Dio solo sa quanto sono belli i suoi testi.

Grazie per il veleno, Gee.

Mi scorre nelle vene ed è l’unica cosa che mi mantiene in vita al momento.

Grazie per avermi morso.

**

Gli occhi mi brillano. Sono bravissimi. Li adoro. Come c’era da aspettarsi erano andati splendidamente.
Le canzoni inedite che hanno fatto sono magnifiche.

La sua voce. I testi, lo stile musicale di Ray, Mike con il suo basso che si prestava perfettamente nel complesso, Matt, il tizio grosso alla batteria, non era proprio niente male: molto veloce e forte allo stesso tempo. Bella scelta Gee. Se non fosse che se la tira come Madonna.

“Okay allora prendiamo… tre, quattro, cinque, sei… facciamo sette birre?”
Annuisco mentre Ray fa il conteggio teste.

Mi mordicchio le unghie e batto le dita sul tavolino mentre aspetto e ascolto gli altri ridere e chiacchierare a proposito della risata.
“E insomma il vecchio Mike aveva un nome addirittura da prima che cominciassimo!” esclama Matt
“E’ stato un flash! Ho ritrovato questo libro, bellissimo tra l’altro, di Welsh e ho visto ‘ Chemical Romance ‘ e…”
“Mike è un genio per trovare i nomi alle band cazzo, vi ricordate quando suggerì il nome per i New London Fire?“

Ah Welsh, eh Mike?
Io invece mi ero ispirato a Salinger…

“ Siamo stati fantastici, è andata decisamente meglio di come mi aspettavo” urla Gerard.
Non ci avevo riflettuto prima, ma era palesemente ubriaco da prima dell’inizio del concerto.

Mentre scherza abbraccia Ray, Matt e suo fratello facendo un brindisi molto strano.
“Aaaa tutti coloro che ci vogliono male eee coloro che ci davano delle checche e…e a tutti i bulli figli di puttana che dicevano che non ce l’avrei mai fatta!”
Si regge a malapena in piedi
“Tre brindisi alla dolce vendetta!”

Ha stile anche da sbronzo,però.

Il mio boccale di birra ghiacciata sta cominciando a bagnarmi le mani, mi riprendo e mando giù tutto; mi sento già meglio. Vederlo ridere, anche se non è cosciente è comunque una bella commedia da osservare. Anche se so che è comunque una messa in scena. So che non è la sua realtà. So che Gerard ha bisogno di bere per sentirsi ‘felice’

“Fraaaankie, non lo fai un brindisi con noi??” Mi si appoggia mentre fa gocciolare la birra di qua e di là.
A sentirlo nuovamente così vicino rabbrividisco, e non solo perché una goccia è appena scivolata dentro la mia t-shirt.

“Dai Gee, andiamo. E’ tardi…” Lui mi abbraccia e scuota la testa ad ogni frase che tento di dire mentre finisco anche il secondo giro di birre.

“Non ho intenzione di sprecare una notte bella come questa, Frankie… ne ho già sperecate abb..abbastanza con te.”

Gli altri sembrano tutte figure sfocate… tutto sembra focalizzarsi nuovamente su Gerard e sul suo viso paonazzo.  Per la prima volta mi passa per la testa la seria possibilità che sotto sotto io possa piacergli.

Mi dà un bacio sulla guancia enfatizzando il rumore dello schiocco delle labbra e gli altri ridono. Arrosisco. Credo, spero che io possa piacergli.

Poi si allontana guardandomi senza interrompere il contatto visivo.

Io senza pensarci di rimando mi avvicino

Se solo non continuasse a scappare…

Lui mi guarda e fa tornare quel suo sogghigno, splendido, inquietante per poi scoppiare a ridere.

Dò un ultimo sorso e anch’io non riesco più a trattenermi e scoppio a ridere.

Non trovo che tutto questo abbia un senso.

Credo semplicemente che mi piaccia.

E lo lascio così.

Non vedo nulla di sano nel fatto che in questo momento mi sta trascinando per un braccio per portarmi fuori.

Nulla di sano nel fatto che credo che le sue labbra si siano scontrate con le mie e che al momento la sua lingua è nella mia bocca e io lo sto respirando a pieni polmoni. Ciò rende tutto più difficile.

Nulla di strano, solo tutto molto umido. O forse è tutto così strano ed irreale che non mi spaventa affatto avventurarmi in qualcosa che spezzi la monotonia della mia sudicia vita.

Ancora niente di sano nel sapere che probabilmente non lo sta volendo coscientemente, niente di bello nel sapere che probabilmente mi sta soltanto prendendo in giro. Che io mi sto soltanto prendendo in giro.

Che il mio cuore al momento sta prendendo a testate la mia cassa toracica ribadendomi ogni fottuta volta di quanto io sia coglione a baciare questo ragazzo che in realtà probabilmente NON MI VUOLE…

Frank fottiti.

No, fottiti tu.

E’ tardi per impazzire. E’ tardi, ho sonno!

No, è presto per andare fuori di testa. Ancora non sono soddisfatto.

Ancora non è soddisfatto il mio ego,ho bisogno di sfogarmi con un cazzo di gruppo.
Ancora non è soddisfatto il mio corpo, ho bisogno di sentire lui dentro di me.
Ho bisogno di morire di felicità con la sua essenza in corpo.

Ancora non è soddisfatto il mio cuore, visto che sa che
Lui non mi ama come lo amo io.



Forse però non è presto e non è tardi. Forse è il momento giusto per farlo di nuovo.
Credo di essere ubriaco,ma pienamente cosciente della mia stupidità e del dolore che mi farà il ripensarci domattina
Ora sono io a prenderlo per il braccio e a mettergli una mano alla base della nuca.
Sta ancora ridendo.
Lo bacio.

 
 
 
 
 
 
Barcollo.

Dopo due ore a smaltire la sbronza e sonnecchiare in macchina di Ray mi alzo, impreco e solo mentre corro in direzione di casa mia realizzo di avere una madre ed una vita da mandare avanti.

“Frank!” mi urla Ray facendomi voltare.

Ormai ha svegliato tutti.
Sembriamo una comitiva di barboni a metà tra macchine scassate aperte e marciapiedi.

“Volevamo dirti…Avrai notato che manca qualcosa per rafforzare il sound, no?”

A malapena il mio cervello dà segni di vita.

C-cosa?


“Frank, abbiamo bisogno di un’altra chitarra. Vuoi unirti al nostro romanticismo chimico?”







Okay, non ho palesemente nulla da fare. 
Il titolo del primo capitolo faceva riferimento al film da cui si ispira la canzone dei Pencey Prep "Lloyd Dobbler", il  titolo del secondo capitolo l'ho scritto a random mentre il titolo di questo terzo fa riferimento ad una frase che il giovane Holden ripete spesso nell'omonimo libro. Spero mh...vi stia piacendo nonostante tutto... E' molto 'confusionaria' ma non mi aspetto diciate che è la migliore ff evaH e non vi dirò neanche che se la mettete tra i preferiti vi dò un biscotto.
Vi ringrazio per tutti i complimenti che ho ricevuto... E tranquilli, io non ho intenzione di pubblicarla se ne ho la possibilità (LOL). Semplicemente ringrazio chiunque stia seguendo questa storia e apprezza un lavoro semplice ma svolto con passione (okay sembra una pubblicità della mulino bianco) sia per la musica dei Pencey Prep e dei My Chemical Romance, sia con stima ed affetto nei confronti dei personaggi stessi. 


Un ringraziamento particolare va a shal0tt (la mia amyketta ìhìhìh) e a Black Mariah, nonchè ottime scrittrici e traduttrici che mi sostengono e soprattutto mi sopportano <3 
Un bacio
XO
  
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