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Autore: Oswin12    19/03/2012    2 recensioni
Sono tempi bui, nel mondo magico. Voldemort è al potere e sembra tenere sotto controllo anche la scuola di Hogwarts. Dopo un'intera estate senza Severus, Luce scopre che sarà lui il nuovo preside. Ma la rimpatriata potrebbe rivelarsi più difficile del previsto. Tra nuovi ostacoli, un collega Mangiamorte che si prende troppe libertà e il destino di tutti nelle mani di un diciasettenne, Luce cerca di tenere vivo l'amore tra lei e l'uomo giudicato da tutti come assassino di Albus Silente.
ATTENZIONE : seguito di You Are My Hero (parte 1) !!
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Capitolo 4 : Speranza
 
Mi vestii di malumore, decisamente restia solo ad uscire. Sospirando mi richiusi la porta alle spalle, aggiustandomi il mantello, poi m’incamminai verso la Sala Grande. Quel giorno c’era un po’ più di vita tra gli studenti, che però continuavano a lanciare occhiate impaurite al tavolo degli insegnanti. Gli unici che sembravano a loro agio erano i Serpeverde. Entrando salutai diversi ragazzi, ricevendo in cambio timidi accenni di sorrisi. Ora di arrivare alla corta scalinata, avevo salutato tutti gli studenti.
La McGranitt mi lanciò un’occhiata di gratitudine e Severus scosse impercettibilmente la testa, ironico, con un mezzo sorriso. Carrow lo ignorai bellamente e mi sedetti salutando Vitious e parlando con lui, evitando accuratamente di guardare il “viscidume“ alla mia destra.
 
Per i corridoi, poco prima delle lezioni, gli studenti sembravano essersi rianimati. C’era quasi il solito brusio, e visto che ne Severus ne i Carrow erano nei paraggi, sui visi dei ragazzi si leggeva un accenno di sollievo. Un po’ più sollevata m’incamminai verso l’aula. Aprii e attesi accanto alla porta che entrassero tutti, poi la richiusi raggiungendo la cattedra e aspettando che tutti si fossero seduti.
Una volta che ognuno ebbe alzato lo sguardo verso di me e che nella classe cadde il silenzio, sorrisi cercando di pensare a cosa dire. Il settimo anno di Grifondoro e Tassorosso aspettava speranzoso e io cercai di non deluderli.
- Dunque…salve ragazzi. Spero che, nonostante tutto, stiate bene… - con un sospiro mi costrinsi a dire qualcosa di vagamente rassicurante – So che quest’anno sono cambiate parecchie cose e sarà dura, ma…ma non dobbiamo abbatterci – « Avanti Luce, puoi fare di meglio… » mi dissi – Sì, non dobbiamo lasciarci andare ! Se non per noi, facciamolo per chi in questo momento ha davvero bisogno di aiuto – « Meglio, vai così » - Pensate ai vostri amici e compagni che non sono qui con noi. Dobbiamo stringere i denti per loro e andare avanti senza farci sconfortare. Non farò finta che le cose stiano andando bene, siete grandi e capaci di sopportare la realtà, sapete bene cosa vi aspetta ora. È proprio come l’ultima volta. Si sta di nuovo scatenando il caos, come è successo in passato. Voi non c’eravate, ma posso dirvi che nella disperazione esiste sempre qualcosa a cui aggrapparsi. Una cosa per cui vale la pena lottare e soffrire. Anche adesso è così. Pensate a qualcuno che vi è caro, a una cosa a cui tenete. Ai vostri sogni e speranze. Ecco, la speranza ! Finchè la speranza vive tra di noi e tra le mura di Hogwarts noi lotteremo per coloro che là fuori combattono ogni giorno. Non abattetevi ragazzi, l’unica cosa che l’Oscuro Signore non riuscirà mai a prendervi è la sicurezza che se non sarete voi, ci sarà qualcun’altro capace di cambiare le cose. E sappiate : colui che vede il lato negativo delle cose e che è pronto a lasciarsi andare, sarà il primo a cadere ! È questo che vi chiedo : tenete duro per chi è pronto a lasciar perdere e ce la faremo. –
Li fissai, guardando attentamente le emozioni che si facevano strada sui loro visi e seppi di aver fatto centro. Osservai Seamus lanciare un occhiata al banco vuoto accanto a lui, dove di solito sedeva l’amico Dean. Neville che fissava il vuoto davanti a lui, respirando piano. Guardai i tre banchi vuoti, in fondo all’aula, dove sedeva il fantomatico trio : Potter, Weasley e Granger.
« Ecco la speranza… » mi dissi, pensando a Potter.
Passò così la prima ora, con il silenzio che ci avvolgeva veritiero. Li lasciai rimuginare su ciò che avevo detto, poi mi voltai, aggirai la cattedra e mi fermai davanti alla lavagna. Tirai fuori la bacchetta e scrissi : “Le battaglie magiche nella storia“.
- Quest’anno cominceremo con l’ascesa di Voi-sapete-chi, per poi tornare indietro nel tempo, toccando le battaglie più importanti – come ad esempio le rivolte dei folletti che abbiamo trattato l’anno scorso – fino all’antica Grecia –
Sapevo che avrei avuto dei guai con i Carrow, raccontando la storia del Signore Oscuro in modo troppo veritiero, ma se per i Serpeverde mi sarei tenuta ai fatti nudi e crudi, con le altre Case intendevo orchestrare un po’ la cosa in stile ribellione; e Severus non sarebbe di certo riuscito a fermarmi.
Il giorno dopo, al pomeriggio, finii la mia lezione con il terzo anno e mentre i ragazzi uscivano, radunai le mie cose, andando verso la porta. Ma sulla soglia mi si parò davanti Severus, rispingendomi dentro e chiudendo la porta.
- Devo dirti una cosa –
Lo scrutai interrogativa.
- Bé avanti : parla ! –
- Questa mattina Yaxley ha quasi preso Potter gli altri due. Quegli…idioti, si sono infiltrati nel Ministero e speravano di venirne fuori tranquillamente ! –
- Ma perché l’hanno fatto ? –
- Non ne ho idea, ma sono fortunati ad esserne usciti ! Che stupidi… -
Sorvolai sulle sue imprecazioni, era riuscito a farmi preoccupare. Cosa potevano cercare i tre ragazzi più ricercati del mondo magico, proprio nella tana del lupo, oltre alla morte ? Severus mi prese le mani dolcemente, avvicinandomi a lui. Ci ritrovammo a non più di due centimetri di distanza. Guardai le sue labbra sottili e mi ci avventai, baciandolo con passione. Lui ricambiò, stringendomi smanioso, facendo aderire i nostri corpi. Indietreggiammo fino alla cattedra, per poi scivolare a terra. Con un colpo di reni mi misi a cavalcioni su di lui, baciandolo sul collo.
- Aspetta Luce… - mi allontanò, guardandomi negli occhi – vuoi davvero farlo qui, in un aula ? E se entrasse qualcuno ?! –
- Non lo facciamo da più di tre mesi, e secondo te mi importerebbe di chi potrebbe entrare ? – gli sorrisi maliziosa – Fai un incantesimo alla porta e poi fammi tua ! –
Ripresi a baciarlo con foga, mentre lui borbottava un incantesimo verso la maniglia. Poi mi afferrò ai fianchi facendomi rotolare sotto di lui. Mi spogliò con ardore mentre io armeggiavo con i bottoni della sua solita casacca. Una volta eliminato l’intralcio dei vestiti, non esitò un secondo ed entrò in me. E finalmente mi risentii completa.
  
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