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Autore: JackPortiero    19/03/2012    2 recensioni
Fic REVISIONATA in data 27/10/2023. E se TOBI IS HINATA? - by JackPortiero, l'ideatore della pazza teoria. QUARTA SAGA. Siamo sotto Izanagi. Ma in questa Illusione/Sogno di Tobi, che altri non è che Hinata dalla vera realtà, tutto finora va come era andato nella vera realtà. Per ora, quindi, la FIC è una pucciosissima NaruHina, Naruto e Hinata sono due bambini che si sperano amici, due anime legate dal filo rosso del destino. Anzi, il filo rosso del chakra di Kyuubi. Perché Hinata, è il Jinchuuriki segreto dello Yin!... E, in quanto jinchuuriki, i due sono dunque tenuti a distanza per esigenze interne e politiche, nonostante soffrano per la loro disperata solitudine, e non sapendo ancora di essere, entrambi, i Jinchuuriki della Volpe a Nove Code. Ma non è, solo questo... chi sono veramente, Naruto e Hinata? qual è il loro destino?... Mentre i due bambini stanno ormai per entrare in Accademia, qualcosa in più verrà svelato e il Novecode farà la sua comparsa a cospetto del padre di Hinata, per svelare chi è veramente sua Figlia, e l'antico Legeme di "fratellanza spirituale", che lega tra di loro Hinata e Naruto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hagoromo Otsutsuki, Hiashi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Kurama, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMORE IN CODICE'
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PACE E SIGILLI - (i nomi dei due figli di Rikudou svelati!!)



"I veri Sigilli sono quelli dell'Anima."



*****



In quella notte, in una fra le tante, Hiashi Hyuga andò a sincerarsi delle condizioni del sigillo della figlia. Quello con il quale in teoria il demone Novecode era tenuto a bada.
Entrò nella camera di Hinata, e si accostò piano alla piccola, che dormiva. La fioca luce di un lume notturno era acceso.
Le pose dunque su di una guancia, il palmo della propria mano; il viso di Hinata, come anche il cuscino, erano ancora umidi. Si rese conto che la figlia doveva aver pianto molto.
 
"Dannazione... Accadrà spesso?" - non poté fare a meno di pensare il padre, che poi le scostò delicatamente la vestaglia all'altezza dell'addome. Per constatare che... il sigillo non c'era più!!
 
COME era stato possibile!? Hinata aveva liberato la Volpe!? Quando era successo???
Doveva affrettarsi a ripristinare tutto il prima possibile. Non poteva lasciare la figlia in balia del Kyuubi, né poteva rischiare che si scoprisse il fatto.
Ma mentre stava per praticare uno dei sigilli degli Uzumaki (che evidentemente in qualche modo aveva imparato)... mentre stava per farlo, sentì la bambina parlare debolmente nel sonno:
"P-padre... p-perché... non credete in me?"

Lo Hyuga si arrestò, seriamente provato dalla onirica richiesta. Era davvero il caso!? Forse la figlia stava ormai da tempo tenendo a bada quel potere. Probabilmente ne era in grado.
In fondo... era il Secondo Rikudou! E stava perciò per ricredersi, si sarebbe confrontato con la figlia l'indomani mattina. Con cautela, le avrebbe iniziato a spiegare cosa c'era dentro di lei.
 
Tuttavia, mentre era in procinto di uscire dalla stanza, l'uomo si sentì richiamare da una fredda e roca voce, che suonava come maschile:

"Sciocco umano, stai sbagliando tutto. Non è andata affatto così la volta scorsa!..."

Hiashi si voltò subito di colpo, turbato. Uno spirito truculento parlava per mezzo del corpo della figlia! Si avvicinò un paio di metri in direzione di lei.

"Keheheh, non ci stai capendo più nulla!... Ora che sai chi è, vuoi cambiare e fare il padre affettuoso?" - ironizzò Kyuubi tramite le labbra della corvina. E rincarò la dose, sarcastico:"Vuoi forse farla impazzire, tradendola? E vuoi davvero lasciarmi a piede libero, e spiegare così presto a una bambina che c'è un mostro dentro di lei?"

Il capoclan degli Hyuga, dopo qualche secondo, rispose deciso con ritrovata ma forzata calma:
"Il tuo ruolo in tutto questo, Volpe!?... Che ne sapresti, di come sono andate realmente le cose la volta scorsa? Che hai da spartire, con mia figlia?"

"Tutto, ho da spartire!" - esordì netto il Bijuu - "Il corpo, i sentimenti, gli obiettivi. Io sono la chiave di tutto..."

Hiashi rimase in silenzio ad ascoltare, dato che era ovvio che lo Spirito intendeva proseguire con le spiegazioni:

"Noi Bestie Codate non siamo stupide repliche, in questa illusione. Noi condividiamo con la memoria, lo spirito, e l'intelletto... entrambe le realtà. Le viviamo entrambe. Noi siamo."

Il capoclan degli Hyuga, che la sapeva lunga in quanto discendente del primo Rikudou, o meglio di suo fratello Hamura, spiegò nervosamente:
"Anche se non so tutto, e i dettagli si trovano solo nella stele degli Uchiha... So bene che questa realtà è illusione, che ci troviamo in Izanagi e che il chakra dei cercoteri è la chiave di questa realtà, il mezzo del Jutsu divino. Noi della casata principale aspettavamo il Rinnegan e l'avvento del secondo Rikudou. Dovevamo preservare l'abilità innata a ogni costo. E' il segreto che neanche la casata cadetta e il clan Uchiha conoscono, il motivo per cui i portatori di abilità oculari hanno dovuto tanto patire..."

Hiashi sembrò penare nel discorso. Il Bijuu restò in attesa... Lo Hyuga, alzò a un certo punto la voce con profonda irritazione:
"E TU vuoi farmi credere che voi demoni ne eravate ben consapevoli, e che anzi stavate collaborando per portare a compimento la Profezia!!??"

Kurama rispose cinicamente: "Ebbene sì!... E' stato sparso stupido sangue umano per nulla. Quando bastava chiedere fin dall'inizio il nostro aiuto, l'aiuto dei Bijuu, anziché schiavizzarci."

L'altro, l'umano, strinse dolorosi i pugni, concludendo poco convinto: "Mostro ma CHI... chi credi di prendere in giro!? Quali sono i tuoi veri scopi!?"
Lo Spirito rispose: "Fare la volontà del Padre mio, il primo Rikudou. E quella dei due Figli gemelli di Spirito. Uno dei quali, Kaguya, è qui in in carne davanti ai tuoi occhi..."

"KAGUYA, figlia del Primo Rikudou!?... Ma non era sua madre, una Ootsutsuki, contro la quale ha combattuto?" - interrogò confuso Hiashi, dubitando seriamente del racconto.

"Kaguya. Così è come papà Rikudou ha chiamato la sua pura e innocente Figlia. Come la terribile madre che sigillò." - precisò Kurama, che Hagoromo assegnò a sua figlia, lo stesso nome della madre.

Il capo-clan degli Hyuga, tirò interiormente come un sospiro di sollievo. Per un attimo temette di sentirsi dire che Hinata era la reincarnazione di Kaguya Ootsutsuki!


Dopo un po', scombussolato, Hiashi farfugliò: "La leggenda dei due Figli di Spirito morti tragicamente... era vera!? Dunque Hinata non sarebbe propriamente Rikudou, ma la reincarnazione di uno dei due gemelli..."

Kyuubi ribadì il concetto, rivelando che oltre ad avere avuto come figli Ashura e Indra, nati da una relazione carnale, Hagoromo ebbe altri due figli, spirituali, nati non da donna, ma dalla pura immaginazione di Rikudou, resa concreta dal potente chakra Yang del Juubi, il demone Decacoda. Un chakra quasi onnipotente, in grado di rendere l'immaginazione realtà. Due gemelli, Menma e Kaguya, nati di un Izanagi Perfetto, nello stesso identico istante.

La Volpe, cambiò qui leggermente voce, quasi inspiegabilmente più umana ed empatica: "Mentre Ashura e Indra competevano acerbamente tra loro, e papà Rikudou era sotto pressione per decidere tra loro due il suo successore, Menma e Kaguya morirono in un terribile ed evitabile incidente... Una tragedia talmente grande, che persino la loro memoria, fu totalmente dimenticata." - spiegò amaramente il Bijuu.

A questo punto, Kurama sganciò la BOMBA... quel Menma, il fratello gemello di Kaguya, altri non era, 1000 anni dopo, ad oggi, nientemeno che Naruto Uzumaki! Naruto e Hinata, quindi, una volta furono due perfettissime anime pure, complementari, i due preziosissimi Figli di Spirito del Primo Rikudou!!


"Uchiha... e Senju. La storia degli uomini, dalla morte dei due gemelli di Spirito ha conosciuto solo la guerra dei successori di Indra e Ashura. Non più il Ninshu, ma i NINJUTSU. Un'infinita Spirale d'Odio e di Morte. Se solo papà Hagoromo avesse insegnato il Ninshu e affidato tutto a Kaguya e Menma..." - raccontò con gran sofferenza Kurama, l'oblio di due giovani esistenze, e le sue conseguenze.

Il capoclan degli Hyuga, stette per un po' a riflettere. Hagoromo, ebbe anche altri figli. Persino le 9 Bestie Codate, i Bijuu, lo erano!... Ma a un certo punto, l'uomo alzò inaspettatamente, leggermente la voce - "NO! tutto questo è assurdo!... non posso fidarmi di te! D-dammi... una prova di tutto questo." - pregò infine, con leggera umiltà.

Kurama rispose veloce: "Non ho segni da offrirti gratuitamente. Ma guardala... tua figlia è così sola e disperata che se solo avessi voluto, se non fossi anch'io figlio di Rikudou, ci avrei messo un attimo a mangiarla in un sol boccone, ad annientarla e prender possesso di lei."

"E... non lo stai facendo, in questo momento!?" - formulò triste e retorico il padre di Hinata, guardando con ansia il volto candido della figlia, che si abbinava in maniera assai inquietante alla tetra voce di Kyuubi.
Il Bijuu però lo riprese: "Se questo non ti basta, allora perché non mi sigilli come avevi fatto subito l'altra volta? Lo sai che sono sempre più lei, e che in realtà sigillando me, avevi sigillato il suo inconscio e la sua psiche, rendendole tutto ancora più difficile!?... Avanti allora! Così non modifichiamo gli eventi e risolviamo tutto, e la finiamo con gli inutili discorsi e questa patetica messinscena di amore paterno, che non è mai esistita! Paparino!"

Il capoclan degli Hyuga, ci rimase. Il Novecode accennava al fatto di essere Hinata, ma al contempo opzionava di essere ri-sigillato e ri-schiavizzato, per non alterare la sequenza degli eventi, perché fu così, che era andata la volta scorsa. Che ulteriore prova oltre a questa, l'austero ma fragile uomo andava cercando?

Kurama osservò con il miglior tono di voce di cui era in grado: "E' solo... una bambina. Non sbagliasti, nella precedente realtà. Feci bene a sigillarmi. Hinata non era ancora pronta ad accettarmi, ad accettare se stessa come la Volpe. C'era il rischio di perderla. C'era il rischio che usasse a sproposito il mio chakra. Nonché poteva sorgere di certo uno scandalo, se si fosse scoperto che il clan Hyuga teneva libera la Volpe senza sigilli, per sfruttarne eventualmente i poteri."

Quest'ultimo, era un buon motivo. Hiashi continuava a mirare i preziosi lineamenti della figlia. Si sentì dire ancora:
"Non puoi proprio fare il padre amorevole. Un giorno, dovrai spiegarle che razza di sigilli ha. Che è il contenitore di un mostro, e un'incubatrice per figli. La futura sposa dell'Hokage, strumento privato di qualsiasi Sogno e Amore per una pace non sua. Dunque... continua pure a fingerti un padre cattivo. E' meglio per lei saperti buono alla fine, che pensarti buono e scoprirti bugiardo e traditore."

L'uomo strinse forte gli occhi, consapevole. Il Bijuu concluse"Questo... è il suo mondo. Starà a lei decidere se salvarci o distruggerci. Possiamo solo stare a guardare."

"Ma per ora... proseguiamo nella nostra recita e non azzardiamoci più a modificare gli eventi. Lei mi ha cambiato. Anche io ero diverso. Odiavo gli umani, avevo dimenticato la mia missione, e in questo preciso momento non mi sentivo ancora del tutto lei. Non mi fidavo ancora... di lei. Non capii chi era, e se non presi il suo corpo subito, fu solo per curiosità e capriccio. Ma ero intenzionato a farla mia al primo affronto. Tu evitasti del tutto questa possibilità, mentre mi dibattevo feroce dentro di lei riempiendoti di insulti. Mi esorcizzasti. Fu una scena terribile che non merita ulteriori dettagli. Sono diventato lei più avanti, quando lei lo ho deciso. Per cui a tuo modo non sbagliasti, poiché hai agito non per un tuo tornaconto, ma per come ritenevi giusto. E anch'io merito questo trapasso..."



Il capoclan degli Hyuga, si decise. Risigillò Kyuubi, del quale comunque non si fidava completamente. Ma al solo scopo di non alterare gli eventi, stavolta.
Stette ancora una ventina di minuti a riflettere e ad osservare il difficile sonno della figlia, cercando di comprendere anche solo un po', quanto stesse soffrendo.

Infine tornò nelle sue stanze, sofferente.



*****





"E la vera Pace... è anch'essa quella dell'Anima."
  
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