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Autore: Contessa    19/03/2012    4 recensioni
Hermione sbatté un tacco per terra, arrabbiata.
“Bene. Benissimo. – disse raccogliendo da terra la propria borsa. – Me ne andrò io, brutto… brutto maleducato! – la aprì frettolosamente e cercò d’infilare dentro il foglio. La richiuse con uno scatto, senza accorgersi che il foglio aveva fluttuato per un paio di secondi nell’aria prima di atterrare sul pavimento. – Goditi la stanza, maleducato!” urlò prima di andarsene in tutta fretta.
Draco alzò un’altra volta le spalle. Si avvicinò al foglio e lo raccolse; era una lettera.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo XII

 

 

18/5/1999

 

“Ciao. – disse Hermione entrando nella stanza. – Allora, le caramelle andavano bene?”

“Più che bene.” rispose Draco mostrando il sacchetto semivuoto.

“Le hai mangiate tutte tu?!”

“No, sono andato in giro per la scuola a regalarle. Certo che le ho mangiate io!”

“Forse hai esagerato un po’, sai?”

“Erano troppo buone, e poi ero in astinenza. A proposito, ce n’erano alcune che non erano solo miele, giusto?”

“Ho pensato di metterne anche un paio al miele con l’arancia, giusto per non farti morire di carie. – Draco le lanciò uno sguardo perplesso. – Una roba da Babbani.”

“Qual è il tuo gusto preferito?”

“Arancia. Ma è una bella lotta con la fragola, sai?”

“Oh, Merlino, io non sopporto le fragole, hanno un profumo nauseante. Dove hai preso queste caramelle?”

“Alcune a Mielandia, ieri, altre me le ha… be’, me la ha spedite mia madre. Sono Babbane.” rispose Hermione cautamente.

“Ah. Sono… buone. Davvero buonissime. – disse Draco scartando lentamente l’ennesima caramella. – Come sono veramente i Babbani? Non ho mai seguito Babbanologia, sai com’è…”

“Loro sono… persone normali, credo. Più simili a noi di quanto puoi immaginare.”

“Ma come fanno a fare le cose senza magia? Voglio dire… alcune cose proprio non si possono fare.”

“No, infatti per quello ci sono i libri. Credo che i Babbani abbiano molta più fantasia di noi. E poi hanno inventato un sacco di oggetti per aiutarsi: oggetti per volare, oggetti per spostarsi più velocemente… oggetti per uccidere.”

“Uccidere? E perché i Babbani dovrebbero uccidersi tra di loro?”

“Per lo stesso motivo per cui sono morti tanti maghi: si ritengono superiori agli altri. – rispose Hermione. Draco annuì in silenzio. – I Babbani hanno inventato armi che potrebbero uccidere centinaia di migliaia di esseri umani in pochi secondi. Non Babbani o maghi: esseri umani. Solo perché ritengono che il colore della loro pelle sia migliore, la loro religione più vera, le loro pretese più fondate.”

“E’ davvero… davvero per questo che uccidono? Il colore della pelle? E’ stupido.”

“Lo so. Così come è stupido attaccarsi ad inutili questioni di sangue. – ribatté Hermione. Questa volta Draco non annuì, ma serrò la mascella. Sapeva che il suo ragionamento non faceva una grinza. – A undici anni sono uscita dal mondo dei Babbani; era troppo stretto per me, troppo piatto. Ero convinta che il mondo dei maghi sarebbe stato bellissimo, perfetto. Che mi sarei sentita finalmente a casa. Sai anche tu quello che ho trovato.”

“Insulti. Odio. – disse Draco a bassa voce. – Me.”

“Ho trovato esattamente ciò che avevo già conosciuto tra i Babbani. Per questo credo che i maghi non siano superiori ai Babbani. E nemmeno così diversi. – replicò Hermione facendo spallucce. – Sai, in alcuni paesi Babbani Blaise Zabini verrebbe discriminato per la sua pelle scura.”

“Cosa? Ma la sua famiglia è tra le più antiche d’Inghilterra!”

“Lo chiamerebbero negro e gli direbbero che è nato per servire ed essere calpestato. Ti ricorda qualcosa?”

“La magia è potere. Il Ministero e… la statua…”

Rimasero in silenzio qualche minuto.

“Io non… non avrei voluto raccontarti tutto questo. Volevo solo farti capire che maghi e Babbani sono fin troppo simili.” disse Hermione rompendo il silenzio.

“Tu… tu sei una strega potente. L’ho visto più volte. – rispose Draco esitante. – Più forte di tanti Purosangue. Decisamente non sei fatta per servire. E sei difficile da calpestare. – Hermione arrossì, sorridendo. – Ci ho solo messo più tempo a capirlo.” aggiunse porgendole una caramella.

 

***

 

20/5/1999

 

“Be’, direi che qui va bene.” disse Hermione indicando l’ombra di un albero.

“Ma no, non vedo che entro cinque minuti arriverà il sole? Andiamo più in là! – sbuffando, Hermione seguì il ragazzo verso l’albero successivo. – No, no, questo non va bene, ci sono tutte le radici a vista, sarebbe scomodo stare per terra.”

“Ho la vaga impressione che tu stia volutamente tergiversando per non iniziare a studiare, sai?”

“Ma figurati, cosa ti viene in mente? Ah, ecco, quell’albero sembra perfetto, guarda! – rispose Draco allontanandosi da lei. – Ah, no, scherzavo, non mi piace.”

“Ok, ora l’impressione è meno vaga. Dopo un quarto d’ora di ricerche direi che mi accontenterò dell’ombra di questo albero. – disse Hermione risoluta. – Tu fai un po’ come vuoi, ma ricordati che io ho una coperta.” aggiunse estraendo dalla borsa una larga coperta colorata. Draco la osservò stenderla con cura all’ombra dell’albero, per poi sedercisi sopra.

“Sei sempre così organizzata?”

“Ovviamente.” rispose lei aprendo un libro.

“E c’è uno spazietto per me nella tua… organizzazione?” le chiese vago.

“Oh, giusto un angolino.” rispose Hermione indicando la coperta.

 

***

 

22/5/1999

 

“Senti.” disse Draco all’improvviso.

“Dimmi.” rispose Hermione alzando lo sguardo dal libro. Il ragazzo era seduto di fianco a lei, appoggiato a quello che era già diventato il loro albero.

“Ti ricordi quella volta che mi hai chiesto qual era la mia materia preferita, e cosa volevo fare dopo Hogwarts? – Hermione annuì. – Io… io credo che mi piaccia Pozioni. E’ la materia che m’interessa di più. E non perché Lumacorno è il Direttore di Serpeverde. – si affrettò a spiegare. – Mi è sempre piaciuta, anche quando c’era Piton.”

“Be’, lui non hai mai fatto mistero della sua… preferenza nei vostri confronti.”

“Dici? Non me n’ero mai accorto. – rispose con un ghigno. Hermione gli diede una leggera spinta sulla spalla. – Al quinto anno ho fatto l’orientamento professionale con Piton senza troppo interesse; sapevo già cosa sarei diventato. Poi quella carriera si è rivelata… non più praticabile. C’è stato un periodo in cui credevo che non l’avrei nemmeno avuta, una carriera.”

“E ora?”

“Ora credo che una vita tra ingredienti ed ampolle sia preferibile ad una tra le persone. – Hermione aprì la bocca per replicare, ma lui la bloccò con un gesto della mano. – Tra qualche anno si saranno stancati di parlare dello studente che ha cercato di uccidere il Preside, o dello stimato consigliere del Ministero con il Marchio Nero. Per allora io sarò uno stimato pozionista.” continuò. Era sicuro e tranquillo. Hermione sorrise.

“Be’, forse puoi fare un altro orientamento con Lumacorno. E se per lui è troppo tardi, potrei accompagnarti in biblioteca; nella sezione di Pozioni ci sono un sacco di libri sulle Scuola di Specializzazione.”

“Hermione Granger che fa da guida a Draco Malfoy? A Madame Pince potrebbe venire un colpo!” scherzò Draco.

“Oh, se non è venuto alla McGranitt l’altro giorno, direi che è salva.”

“Andiamo subito?”

Hermione annuì all’istante.

 

***

 

24/5/1999

 

“… e quindi bisogna allungare l’ultima sillaba e intanto muovere il polso verso sinistra, capito? – nessuna risposta. – Draco? – Hermione alzò lo sguardo dal libro d’Incantesimi; il ragazzo era sdraiato sulla coperta con lo stesso libro aperto sulla pancia, e gli occhi chiusi. – Be’, almeno non russa.” disse sbuffando.

Era la prima volta che lo guardava così da vicino, e sicuramente anche la prima volta che lo vedeva così rilassato; le mani appoggiate sul libro, i piedi incrociati, i capelli appena smossi dal vento… Hermione aveva già allungato una mano verso quei capelli così dorati, quando lui riaprì lentamente gli occhi.

La ragazza ritirò la mano e tossicchiò nervosamente.

“Stavi riposando gli occhi?” gli chiese ironica.

“Non è colpa mia se la tua voce concilia il sonno…” rispose Draco stiracchiandosi.

“Che cosa?! La mia voce non concilia il sonno! Avrei dovuto svegliarti con un librata in teta. Ah, a proposito, mi sono appena ricordata che mi devi ancora i cinque galeoni della scommessa; sei pregato di pagare.”

Draco fece un sorriso furbo.

“Oh, quelli… ci sto lavorando. Dovrebbero arrivare domani.”

 

***

 

25/5/1999

 

Hermione stava per versarsi un bicchiere di succo di zucca, quando un gufo atterrò proprio di fianco a lei rovesciando la caraffa; sembrava stremato, e in effetti portava un pacchetto davvero grosso.

“Ragazze, conoscete questo gufo?” chiese perplessa a Lavanda e Calì, sedute vicino a lei.

“No, a ma a giudicare dal modo in cui ti fissa direi che è venuto per te.” rispose Lavanda. Hermione si allungò per guardare il biglietto sul pacchetto.

“Credo che stia fissando con più interesse la mia colazione, piuttosto che me, ma effettivamente c’è il mio nome.” disse spezzettando una fetta di pane tostato per il gufo. Appoggiò i pezzettini davanti a lui e svolse il filo che legava il pacco alla sua zampa.

“Uh, sarà un regalo di Ron?” chiese entusiasta Calì avvicinandosi.

“Non credo…” rispose Hermione strappando la carta che avvolgeva il pacchetto. Non aveva ancora trovato il tempo – o la voglia? – di rispondere alla sua ultima lettera, arrivata una settimana prima, e lui non aveva certo insistito. Riceveva più lettere da Ginny, ormai.

Hermione spostò la carta strappata ed aprì infine il pacco; Lavanda e Calì erano alle sue spalle, curiose.

“Caramelle? – disse Lavanda quando vide il contenuto del pacchetto. – Saranno centinaia! Chi cavolo può averti mandato tutte queste caramelle?”

“Oh… i miei genitori. Come buon augurio per gli esami.” mentì Hermione con un sorriso.

Quando le due ragazze si furono allontanate, deluse dal contenuto del pacchetto, Hermione affondò una mano tra le caramelle, tutte rigorosamente all’arancia. Con un po’ di fatica trovò quello che stava cercando: un piccolo pezzo di pergamena ripiegato.

 

Ecco i tuoi cinque galeoni. Purtroppo non avevano nemmeno una caramella alla fragola; un vero peccato…
D.

 

Hermione alzò lo sguardo verso il tavolo di Serpeverde; Draco le fece un cenno con la mano, sorridendo.

 

 

Eccomi qui con il nuovo capitolo, addirittura con un giorno d’anticipo! XD So già che domani non potrò aggiornare, e dato che il capitolo era già pronto non volevo farvi aspettare… ci tengo davvero a ringraziare tutte le persone che continuano a seguire e commentare la mia storia: grazie, grazie e ancora grazie! J Mi fa davvero piacere che la mia storia vi stia piacendo, e sono sempre lusingata dalle vostre belle parole.

Poi, un paio di note: non ricordo che la Rowling abbia mai specificato i gusti preferiti di Hermione in fatto di caramelle, quindi li ho inventati di sana pianta. Idem per quanto riguarda Draco ed il rapporto con i suoi genitori. Poi, la statua del Ministero cui si riferiscono nella prima scena è quella posta nell’Atrio dopo la salita al potere di Voldemort, e che Hermione, Harry e Ron vedono durante il loro blitz: due Purosangue seduti su sedie fatte da persone, ovvero Mezzosangue e Babbani. Ho immaginato che anche Draco abbia avuto la possibilità di vederla.

Per quanto riguarda il razzismo: mi rendo conto che è un argomento molto serio e sempre d’attualità, perciò non ho nessuna pretesa di trattarlo in modo approfondito. Ho immaginato che Hermione, da emarginata nel mondo dei maghi sempre pronta a difendere i diritti dei più deboli, avrebbe potuto pensarla così anche riguardo il razzismo nel mondo dei Babbani. Il paragone tra i due mondi ed i motivi di odio mi sembra calzante e facile; dopotutto, anche Draco Malfoy l’ha capito. XD

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! A presto,

Contessa

   
 
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