Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: Macchia argentata    20/03/2012    28 recensioni
Non mi sto arrendendo. E’ solo che ho finito il coraggio e tu non sei qui a dirmi che posso farcela, che posso andare avanti.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sa di sale L’aria del mattino conserva un’acre traccia di zolfo. E’ densa, fumosa. Irrespirabile.
Vorrei che piovesse. Vorrei che l’acqua lavasse via ogni cosa, come la notte appena trascorsa ha lavato via ogni sogno. Ogni speranza.
Ed è crudelmente ironico, perché questa dovrebbe essere l’alba delle vittoria.
Ma non per me.
Per me, solo cocci rotti. Minuscoli frammenti di desideri frantumati, senza più luce, senza più colore.
E rimpianti, tanti. Ricordi inanellati come gocce di rugiada sulla ragnatela della memoria, intrisi dell’amaro veleno della nostalgia, svuotati di ogni gioia.
Non voglio ricordare. Non posso farlo, non adesso: è troppo presto, fa troppo male.
Ma non lo farò nemmeno in seguito: ricordarti sarebbe come ammettere di averti avuto e perduto. Io non voglio ricordarti, io voglio essere con te.
Sono stata molte cose, in questa vita: una figlia, una sorella, un comandante, un’amica. Ora sarò una moglie, una sposa vestita di rosso, il più acceso e cupo dei colori. E sarò tua, per l’eternità.
La decisione è presa, mi sollevo, come tante volte ho fatto, sebbene ogni muscolo mi dolga. L’odore della legna bruciata si insinua come veleno nei miei polmoni, il sapore del sangue mi invade il palato e tu appari nella bruma leggera di questa calda alba di luglio.
Sei bello, con quello sguardo scanzonato, i capelli che si muovono leggeri, mossi da una brezza che io non riesco a percepire. Il caldo mi striscia sulla pelle, aderendovi come bava di lumaca, lasciando che gli abiti intrisi di sudore si incollino al mio corpo freddo e svuotato.
Non immaginavi che sarebbe andata così, vero? Nemmeno io.
Ci credevo, oh, Andrè ci credevo davvero.
“Stanno andando tutti alla Bastiglia, Oscar.”
“Sì.” Annuisco. So qual è il mio compito. Nonostante tutto, non ho scordato qual è il mio dovere. Ma lo faccio per te, solo per te: questa vita non ha più nulla da regalarmi e io non ho più nulla da donare.
La notte scorsa ho cullato il tuo capo tra le mie braccia, il tuo corpo nel mio e ho appreso sull’amore più di quanto non ne abbia capito in tutta la mia esistenza.
Amico, amante, compagno della mia vita. Sei stato la luce che ha illuminato la mia strada, non biasimarmi se non ho alcuna voglia di camminare al buio.
Non mi sto arrendendo. E’ solo che ho finito il coraggio e tu non sei qui a dirmi che posso farcela, che posso andare avanti. Eri tu la parte migliore di me, quella che credeva nel domani: non posso vivere una vita fatta di niente, proprio non posso.
L’eco del tuo silenzio mi assorda.  Rimbomba nel vuoto che hai lasciato, nello spazio sconfinato in cui cammino senza una meta.
E’ una condanna che non ho la forza di scontare. Perdonami se sono tanto vigliacca, altri ce la farebbero.
Altri andrebbero avanti, nonostante tutto, e ricorderebbero. Perché ricordare è tutto ciò che resta quando l’anima si svuota di ogni aspettativa. Quando il sapore delle lacrime si asciuga sulle labbra, notte dopo notte e il tiepido mattino illumina gli occhi gonfi di pianto dei superstiti che vedranno sorgere una nuova alba.
Non io, senza te. Sarebbe come sopravvivere e io non voglio accontentarmi dopo che mi hai mostrato quanto può essere piena e completa una vita.

Morire, in fondo, è come addormentarsi: la realtà sbiadisce, si affievoliscono i contorni delle cose, i colori si confondo e ogni rumore sembra lontano, così lontano…
E allora inizia il sogno. E sento il fragore delle onde.
Ha il sapore del sale, la morte. Ma non sono lacrime…è il mare. E allora respiro, respiro come non respiravo da anni e spalanco le braccia. Sotto ai piedi sento il calore della sabbia e sul viso gli spruzzi delle onde.
Ogni memoria scivola via: non c’è presente, ne passato ne futuro. Non c’è dolore, nessuna nostalgia imprigiona la mia anima e quel senso di perdita sembra essersi dissolto, svanito come la nebbia che avvolge le prime ore del mattino.
E allora rido e quando apro gli occhi tu sei lì, davanti a me, e sorridi illuminato dal sole.
Non c’è fine e non c’è inizio, Andrè.
Ci siamo noi. Solo noi.

Sì, lo so, sono sparita. E ho lasciato incompiute molte fic.
Vi chiedo scusa.
Queste poche righe le ho buttate giù di getto e ho pensato di condividerle...il vostro parere sarebbe, come sempre, e come ben sapete, molto più che apprezzato^^
  
Leggi le 28 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Macchia argentata