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Autore: gaccia    20/03/2012    11 recensioni
Non è possibile!
I mostri non esistevano, me lo diceva sempre la nonna, quando mi rimboccava le coperte.
E allora che ci faccio qui? Legata a una roccia in attesa di essere mangiata da una creatura nera e malvagia emersa dalle profondità del mare.
Io sono Isabella Marie Swan, e mi trovo qui, prigioniera, destinata al sacrificio, come Andromeda.
Mini-fic. liberamente ispirata al mito.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Buon giorno a tutti,

nuovo capitolo con tutte le spiegazioni del caso... o quasi tutte.

Ci avviciniamo alla fine, quindi godetevi questo pezzo e sospirate il prossimo.

Ci leggiamo di sotto. Buona lettura.


 

---ooOoo---


 

Mi chiamo Edward” rispose sorridendo tranquillo “e probabilmente sono la tua sola possibilità di sopravvivere a colui a cui sei destinata”.


 

Mio signore, non sapete se lei è adatta!” protestò Alice “potreste perdervi definitivamente ed io non potrei più nulla per voi!”.

Calmati, Alice. Lo sento... lei è adatta... e mio padre non l'avrà! Non questa volta” ripose alla prima obiezione.


 

Guardò il cielo, valutando l’angolazione del sole.

Abbiamo ancora qualche ora, prima che arrivi mio padre. Isabella, vuoi conoscere tutta la storia?” a quella domanda sobbalzai, e strattonai le catene che mi legavano alla roccia.

Slegami, in modo che possa sedermi, e raccontami tutto” lo pregai.

Scosse la testa, mentre si trascinava ai miei piedi e il valletto ricopriva la sua coda con un drappo di velluto rosso.

Mi dispiace, non posso. Quelle catene sono incantate e solo mio padre può scioglierle” rispose.

Ma lei le ha fatte muovere” obiettai indicando la vecchia con la testa.

Infatti, ma può fare solo questo, non può operare la magia contraria e farle ritornare nel sacco” rispose.


 

Sembrava rilassato, come in un salotto, la sua coda aveva smesso di agitarsi e restava ferma coperta dalla stoffa pregiata. Le rare squame che gli coprivano piccoli pezzi di pelle del torace e delle spalle, stavano diventando sempre più pallide, come se fossero destinate a sparire man mano che la sua pelle si asciugava.

Ascoltare la sua voce mi faceva un effetto strano. Avevo sentito storie di marinai incantati dalle sirene e portati alla pazzia e alla morte, ma non avrei mai pensato che ascoltare un tritone mi facesse sentire così calma e tranquilla… quasi fiduciosa.


 

Hai conosciuto la regina?” chiese ed io annuii.

Mio padre, il sovrano, voleva una nuova compagna. Mia madre era ormai vecchia per i suoi canoni di bellezza, inoltre non l’aveva mai veramente amata. L’aveva sposata per allargare il suo regno e stipulare alleanze vantaggiose.

In effetti, non credo di essere mai stato affezionato a mia madre neanche io. L’ho sempre rispettata, questo sì, ma ho sentito più affetto verso Alice che non verso chi mi aveva partorito” confessò indicando la vecchia con un gesto elegante, quanto affettuoso.


 

Decise di far sparire la sua sposa, e dopo un mese, senza neanche aver fatto lo sforzo di cercarla, la dichiarò morta e lui libero di risposarsi. Ho provato a dissuaderlo e a cercare mia madre, ma è stata un’impresa impossibile e dopo un poco, mi sono arreso.

Lui nel frattempo aveva iniziato a frequentare una donna molto più giovane e bellissima.

A palazzo ne eravamo tutti affascinati e lei non perdeva occasione di mostrarsi, anche più della comune decenza, per ammaliare tutti quanti” sospirò, come se ricordasse qualcosa di preciso, poi con nuovo vigore ricominciò il racconto.


 

Mio padre, in brevissimo tempo, fu completamente soggiogato. Non riusciva più a mangiare, a dormire, a gestire il regno, senza avere lei al suo fianco. Ne era dipendente, in modo malato, quasi morboso.

Arrivò al punto di vietare a chiunque di alzare lo sguardo su di lei, oltre che impedirle di uscire dai suoi appartamenti.

Avevo intuito il carattere ribelle e autoritario che aveva questa donna, e già immaginavo gli scontri tra lei e mio padre”


 

Mi resi conto che la situazione stava precipitando, quando mi annunciarono le nozze. Non potevo permetterlo. Quella donna era infida, pericolosa e sentivo che mio padre non era al sicuro con lei.

Non fraintendermi, non ho mai avuto un legame profondo neanche con lui, ma, in quel momento sentivo che dovevo proteggere il regno, la mia eredità… e in seguito capii che volevo proteggere prima di tutti lui.

A nulla valsero le mie obiezioni, i miei tentativi di boicottaggio e i miei ricatti. Si sposarono in pompa magna e partirono per la luna di miele.


 

Prima di partire, la mia nuova regina, mi portò in una stanza isolata e mi chiese di brindare con lei alle nozze, in modo da dimostrarle che non le portavo rancore.

Acconsentii. Quello che non sapevo era che lei non era una semplice donna, ma aveva ereditato le arti magiche delle sacerdotesse antiche, e, nello stesso momento in cui bevvi, il veleno mi portò verso la morte”


 

A quel punto intervenne Alice, facendomi trasalire dallo spavento visto che ero completamente assorta dal racconto e avvolta dai toni della voce di Edward.

Mi accorsi subito del tranello. Ho sempre intuito chi si celasse dietro quei capelli biondi e quando Edward scomparve dalla sala e non vidi più la nuova regina, capii che dovevo agire subito.

Non riuscii ad eliminare il veleno ma ne variai gli effetti, salvando la vita al mio signore”

Sembrava strano sentire la vecchia, parlare con tanta forza e tanto affetto, proprio lei che mi era parsa così fredda e dura.


 

Edward riprese il suo racconto.

Non ero ancora come oggi! Mi aveva congelato un secondo prima di spirare. Ero nel limbo e continuavo ad aggirarmi nelle sale del palazzo, in preda all’ansia su cosa avrebbe potuto fare la nuova regina.

La risposta mi arrivò quando una mattina mi svegliai trasformato in una specie di sirena… un tritone dei mari. E capii ancora meglio, quando, vicino a queste coste… incontrai lui” la sua voce divenne un tremolio indistinto.


 

Aveva scoperto che la donna non era mai stata davvero sua. Aveva una tresca con il comandante dell’esercito e voleva liberarsi del re per governare. Fece bere anche lui, ma qualcosa andò storto… probabilmente una magia di protezione molto potente che i re si tramandano di generazione in generazione quando salgono al trono.

Quando lo trovai era un’immensa massa di carne e sangue nerastra, con tentacoli, aghi e spine, occhi rossi e denti a forma di zanne.

Non mi riconobbe e tentò di uccidermi… non si controlla ed ha perso totalmente la sua umanità”


 

Per un lungo istante tutti tacquero. Aspettai che il racconto riprendesse ma nessuno parlava, occupati a scrutare l’orizzonte piatto del mare, senza neanche vederlo, persi nei loro pensieri.

Alla fine domandai la cosa che mi pareva più ovvia “In tutto questo, cosa centro io?”.

Il valletto rise anticipando tutti gli altri e lo guardai incuriosita, per la prima volta.

Era un uomo di mezza età, gobbo, con radi capelli biondi sulle tempie e mani ridotte a uncini per colpa dell’artrite, ma il suo sorriso e i suoi occhi grigi, erano quanto di più gioioso avessi mai visto.

E’ quello che mi sono sempre chiesto anche io” affermò, come a rispondere alla mia domanda.

Jasper” rispose Alice paziente “lo sai cosa è successo: con la magia che ha colpito il re, tutti quelli che erano legati alla famiglia in qualche modo, hanno subito delle trasformazioni. Se vuoi dare una colpa, dalla pure a me. Non sai quanto soffra, vederti così” bisbigliò contrita.

Mai. Non ti darei mai la colpa. Sei la mia vita” rispose l’uomo accucciandosi accanto alla vecchia.

Mi sembrava impossibile che quei due parlasse di amore… forse davvero non tutto era come sembrava.


 

Ti stai chiedendo perché sei stata rapita? E come mai ti trovi legata qui?” chiese Edward guardandomi fisso negli occhi per la prima volta. Seduto ai miei piedi, ancora gocciolante, era l’uomo più bello che avessi mai visto. O almeno il tritone più bello.

Annuii in risposta della sua domanda, attendendo trepidante nuove rivelazioni.

Nella sua nuova forma, mio padre ha solo un pensiero in testa: la vendetta verso quella donna che l’ha ingannato.

La regina, però, ha scoperto che se gli viene portata una vergine, una volta all’anno, lui si distrae, non pensa alla vendetta ma a sfamarsi e non semina morte e distruzione. Non stavano cercando te in modo specifico, avevi solo la caratteristica fondamentale che cercavano. Con una fanciulla vergine sacrificata il regno è salvo… anche se in realtà, dubito che mio padre andrebbe a fare danni in giro, il suo obbiettivo è sempre e solo uno”

E allora tutto mi fu chiaro. Io ero destinata a sfamare un mostro, a salvare una anima nera facendomi mangiare da un’altra. Non potevo sfuggire, non avevo scampo… o forse sì?


 

Come posso salvarmi?” chiesi cercando di mostrarmi forte e con voce chiara.

Edward abbassò lo sguardo, come se si vergognasse di quanto stava per confessare: “Mio padre vuole una vergine. Se tu non lo sarai nel momento del suo arrivo questa sera al calar del sole… sarai salva. Lui non ti guarderà e proseguirà per cercare la sua vera sposa…”

In quel momento si alzò, avvolgendosi nel drappo che sino a quel momento gli aveva coperto la coda.

Spalancai gli occhi: non aveva più le squame e le pinne ma due gambe toniche e piedi ben saldi sulla roccia, era in tutto e per tutto un uomo.

Era alto, molto più di me, ed era immenso nella sua bellezza e fisicità.

In quel momento capii “Eri tu! Al torrente che mi spiavi… e… poi al fiume mi hai salvata! Perché? Perché mi hai salvata se poi dovevo morire qui? Non potevi lasciarmi semplicemente annegare? Non hai avuto pietà di me? Perché?” urlai e le lacrime che avevo trattenuto per tanto tempo, iniziarono a sgorgare senza freno.


 

Avrei dovuto perdere la verginità? Avrei dovuto amare un uomo? Chi? Dove? Come potevo salvarmi? Io non conoscevo l’amore, non ero mai stata profondamente innamorata, preda di quel sentimento totalizzante che tante volte aveva descritto la mia mamma, alla sera prima di rimboccarmi le coperte, rispondendo alle mie domande curiose.

Come avrei potuto amare qualcuno? E chi poi avrebbe voluto una come me? Rovinata ed impura? Non avevo altro se non me stessa... ma se non facevo nulla, la mia fine era certa.

C... Chi?” chiesi balbettando, chiudendo forte gli occhi.

Io” un sussurro al mio orecchio rispose alla mia domanda e il cuore mi schizzò in gola.

Aprii gli occhi sorpresa, mentre Edward carezzava la mia guancia con dolcezza.


 

No! Non potete! Mio signore, è troppo pericoloso. Anche il suo cuore deve essere puro! Potrebbe avvelenarvi e sareste perduto per sempre!” Alice si alzò faticosamente, aiutata dal suo valletto, e accorse verso il principe, tirando un lembo del drappo per attirare la sua attenzione.

Vi prego, mio signore, non fatelo. Troveremo un'altra soluzione. Rischierete la vita così!” continuò supplicandolo.

Sai che Jasper non può, e non c'è tempo per cercare qualcuno... Non ti preoccupare, Alice. Sento che andrà bene, che posso fidarmi, se invece sbaglio non importa. Salvarle la vita vale il mio sacrificio”. La sua risposta mi lasciò senza parole.

Mi aveva visto pochi secondi qualche giorno prima, come poteva sacrificare la sua vita per la mia senza neanche conoscermi? Avevo solo pensato, ma mi rispose come se mi avesse letto nella mente.


 

In realtà, io ti conosco. Sono anni che ti seguo, al ruscello del tuo mulino... per questo non ho potuto lasciarti morire nel fiume. Sarebbe stato più clemente, vista la sorte e il pericolo che stai correndo, ma il mio cuore me lo ha vietato... perdonami”. Il suo mormorio contrito mi arrivò dritto al cuore, facendolo battere più forte.

Mi aveva visto per tutto quel tempo? Non voleva che morissi, mi aveva protetto e metteva a rischio la sua vita per proteggermi anche adesso. C'era più amore nei suoi gesti e nelle sue parole di quanto me ne fosse mai stato dato negli anni. Nessuno aveva mai tenuto a me in questo modo così totale.

Dovevo concedermi? Dovevo rischiare?


 

Ormai è quasi ora, Isabella. Mi dispiace ma devi decidere, non ci resta molto tempo” il suo sguardo era rivolto ai miei piedi, vergognoso per quello che la domanda implicava.

La sua mano aveva smesso di carezzarmi ed era stretta a pugno lungo il suo fianco.

Alice guardava ora me ora lui, incapace di aggiungere altro ai suoi tormenti, appoggiandosi a Jasper come a un sostegno nella tempesta.

Chiusi gli occhi e respirai profondamente, poi comunicai la mia decisione.


 


 

Angolino mio:

Adesso sappiamo tutto o quasi... se avete altri dubbi ditemelo, magari mi è sfuggito qualche dettaglio.


 

Dai, qui Edward è un pochino marpione, vero?

No, assolviamolo, è solo imprigionato in una terribile magia... e forse è proprio Bella quella destinata a liberarlo.


 


 

Adesso passiamo ai ringraziamenti

Ringrazio chi ha inserito nei preferiti questa storiella:


 

1 - Akiram Vampire
2 - Beth96
3 - Let_It_Be
4 - Suellen


 

E chi l'ha inserita nei seguiti:


 


 


 

1 - annie77
2 - artemide88
3 - BennySmolder
4 - claudia swan
5 - corny83
6 - cri riga
7 - cullengirl
8 - Edward96
9 - Fantasy_Mary88
10 - Giulia_Cullen
11 - iaia_twl
12 - jensy
13 - Lalayasha
14 - michi88
15 - milkywa2
16 - nahenia
17 - noemi90
18 - Toru85
19 - UAUI84


 

Con questo vi ringrazio per l'attenzione

alla prossima

baciotti


 

  
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