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Autore: _Milla3    20/03/2012    2 recensioni
Bene. Questa è una storia ispirata alla canzone di Taylor Swift, Mary's Song (Oh My My My). E' la mia canzone preferita della Swift, lei la dedica alla sua vicina di casa, e ho pensato di provare a mettermi nei panni della ragazza, Mary, e a vivere passo passo la sua vita, come nella canzone. Beh, sta a voi leggere. Grazie :D [STORIA INCOMPIUTA,CAUSA:MANCANZA DI INTERESSE ESTERNO]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ricordo ancora la faccia stupita dei nostri genitori. Okkei, era impossibile non rendersi conto che tra me e Cristopher c'era qualcosa. Ma forse saremmo dovuti stare più attenti.Già, perché il modo migliore per far scoprire ai tuoi genitori - e a quelli di lui - che sei fidanzata con il tuo migliore amico da tutta una vita, non è certo farvi trovare alle due di notte nella sua macchina a baciarsi. D'accordo, lo ammetto, avevamo perso leggermente la cognizione del tempo, e 'Baciarsi' è un eufemismo, diciamo che eravamo un tantino più impegnati. Per fortuna i nostri genitori non videro niente più di qualche bacio un po' spinto. E solo per quello successe il finimondo. Mi viene ancora da ridere quando ci ripenso, anche se in quel momento di divertente c'era ben poco. Claire prese Cris per un orecchio e lo trascinò in casa. Mio padre mi prese per un braccio e me lo girò. Ahi.

'CHE VERGOGNA!' Strillava lui. 'UNA RAGAZZA COME TE, CON I PRINCIPI CON CUI TI ABBIAMO CRESCIUTA! FARTI TROVARE IN QUEL MODO CON UN RAGAZZO CHE NEMMENO HAI MAI PRESENTATO ALLA FAMIGLIA!'. In quel momento mio padre era troppo arrabbiato, per fargli notare che Cristopher lo conosceva da quando era nato. Ma sapevo che lui parlava di un fidanzamento ufficiale, cosa che io assolutamente non volevo. Avevo anche voglia di dirgli che era stato lui il primo ad indirizzarmi verso l'idea di stare con Cris, dieci anni prima, ma questo l'avrebbe irritato ancora di più. In pratica, ero senza via d'uscita. Abbassai gli occhi e feci una faccia pentita.

'Scusa, papà.' Sussurrai. Non l'avessi mai fatto. Ripensandoci adesso, papà aveva ragione. Si chiede scusa quando si sa di aver commesso un errore, e non lo si vuol più ripetere. Quindi era più che lecito che lui credesse che io non avrei più visto Cristopher. E così fu, per una settimana circa. Poi iniziammo a vederci di nascosto. La notte soprattutto.

'Questo è un GRANDE rischio, Mary, lo sai?' Mi diceva Cris ogni volta che ci vedevamo, mentre le mie mani correvano ai bottoni della sua camicia. Me le prendeva e le fermava, non voleva che qualcuno ci vedesse. A lui non avevano fatto grandi storie, semplicemente avevano parlato di aver disonorato un'amicizia tra famiglie e bla bla bla. Il rischio lo vedeva per me. Se mio padre mi avesse vista con lui, e in quel modo, sarei stata in punizione a vita. Ma non ci beccarono, non successe mai. Io sapevo che mia madre sapeva tutto. Mi guardava spesso con uno sguardo di complicità. Lei mi voleva felice, e cercava di coprirmi il più possibile. Non ci beccarono mai, ma sapevo sarebbe successo, un giorno.

Due mesi dopo, durante la prima cena che facevamo insieme dopo 'lo scadalo', mi alzai in piedi, lanciando un occhiata prima a Cris e poi a mia madre. I suoi genitori e mio padre, ne ero certa, erano convinti che tutto fosse già superato. 'Cris e Mary capitolo chiuso'. Ma no. E non potevamo andare avanti così. 

'Claire, Stewart, papà ... Mamma ... ' Aggiunsi mia madre nell'annuncio per due motivi. Primo: Io non avrei dovuto sapere che lei sapeva. E secondo: Se non l'avessi fatto qualcuno avrebbe potuto pensare che lei fosse stata nostra complice. 'Io e Cristopher  stiamo insieme.' Mia madre sorrise, Claire si portò le mani alla bocca, ma poi sorrise anche lei. I nostri padri. Beh. Non ci avrebbero mai creduto. Ma credo che capirono che ci eravamo innamorati. Quel giorno Cristopher e mio padre fecero una lunga 'chiacchierata tra uomini', non ho mai saputo cosa si sono detti. So solo che da quel momento la mia storia con Cris era, se non ufficiale, almeno libera di esistere alla luce del sole. Certo, qualche problemino c'era ancora. Tipo quando rincasavo alle quattro del mattino, e papà mi sentiva. Ricordo che in quel periodo fingevo spesso attacchi di sonnambulismo. Ma non mi importava. Cristopher non aveva molto tempo, ed ogni secondo andava sfruttato. La mattina mi accompagnava a scuola in macchina, con le occhiaie. Dormivamo poco. 

Magari dal punto di vista della salute, quello non fu il nostro periodo migliore. Ma eravamo felici, felici, felici. Come non lo eravamo mai stati.

'Dovresti dormire di più, Mary. Io resisto, ma per te è più difficile, lo vedo. Hai bisogno di sonno.' Mi disse lui un giorno.

'Tutto quello di cui ho bisogno, Cristopher Jhonson' Gli risposi con un sorriso 'Sei tu accanto a me.'

Nota dell'autrice:
Bene. Ecco un altro capitolo. Mi scuso se non riesco a farli più lunghi, ma devo attenermi al titolo del capitolo e alla canzone, e i particolari non sono mai stati il mio forte. Tendo a divagare, ecco. La reazione dei genitori è un po' diversa da quella che lascia intendere nella canzone. Infatti c'è 'E i nostri padri scherzavano su di noi, che crescevamo e ci innamoravamo (E in seguito 'Non avrebbero mai pensato che ci saremmo innamorati sul serio'), e poi 'E le nostre madri sorridevano, e alzavano gli occhi al cielo'. Però così mi piaceva, e mi sono presa qualche libertà. La battuta finale è anche il titolo del capitolo, la frase della canzone. Beh, spero vi piaccia. Alla prossima<3
  
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