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Autore: XavierGiuli    20/03/2012    1 recensioni
Non so bene per quale motivo ho incominciato a scrivere, ma datemela per buona così. Breve storia su Draco, e con qualche accenno alla sua vita insieme a Pans.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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I'll pick you up when you're getting down

 

And it's dark in a cold December...

.but I've got ya to keep me warm

And if you're broke I'll mend ya and keep you

..sheltered from the storm that's raging on

Ed Sheeran - Lego Hause



Cap. I

 

 

L’aria di novembre aveva già reso il castello molto tetro, quasi uno di quelli di cui Beda il Bardo raccontava nelle sue fiabe. Non che la cosa dispiacesse, a Draco, visto che amava l’autunno in maniera particolare. Almeno i bambinetti del primo anno non giravano scorrazzanti per tutta Hogwarts, e non lo infastidivano, o peggio, lo fissavano.

E’ questo che facevano la maggior parte del tempo: si nascondevano dietro una colonna e lo additavano, mormorando “Quello è Malfoy!”. “Si, bambino dei miei stivali, sono Malfoy, a te cosa importa? Bada che ti crucio” Era la sua risposta preferita, soprattutto la parte del “Crucio”, momento in cui sul suo viso nasceva il suo ghigno migliore. Decisamente aveva preso qualche vena pazzoide dalla zia inquietante, Bellatrix Black in Lestrange. Solo pronunciare il nome faceva rabbrividire qualsiasi mago, ma per lui era quasi motivo d’orgoglio.
Ecco chi doveva incontrare, quella pazza di sua zia, ad Hogsmeade. Chissà come gli era venuto in mente a lei, di farsi trovare lì per parlargli: come se la sua faccia da Mangiamorte non fosse su tutti i muri, in quanto ricercata speciale.

Draco camminava svelto tra le viuzzole del villaggio magico, evitando di scontrarsi con le persone intorno a lui, che non lo vedevano. L’idea di rubare il mantello di Potter gli era tornata utile, infondo. Continuò a camminare, finchè non si trovò di fronte al Paiolo Magico, che quella sera era gremito di persone. Si fermò qualche secondo: sentiva molti mormorii all’interno, e una voce familiare. Si avvicinò con l’occhio grigio ad uno spiffero e vide in lontananza il guardiacaccia di Hogwarts, Rubeus Hagrid. Una smorfia di disgusto gli comparve in viso, odiava quell’uomo, anche se non sapeva bene il motivo..
Doveva muoversi, e non poteva permettersi distrazioni. Così si girò di nuovo, a guardare in che direzione potesse essere il luogo di ritrovo; la Stamberga Strillante. Osservò bene i cartelli vecchi e rovinati, e si incamminò per prendere la prima via a sinistra.
Il freddo era aumentato, così si strinse nel cappotto, e la terra sotto i piedi era fangosa. All’idea di sporcare i suoi amati mocassini in pelle, regalatogli dalla madre a Natale, il ragazzo rabbrividì. Arrivato a quella casa alquanto sinistra e buia, si sedette su una pietra, togliendosi il mantello di dosso. Iniziò a giocherellare con la sua cravatta, attendendo l’arrivo della zia: a quanto pare era di poco in ritardo. Sbuffò, allentando il nodo; era sempre così, quando doveva incontrare qualche Mangiamorte, una strana ansia lo prendeva, soprattutto se si parlava di Greyback o di sua zia.

C'è troppo silenzio, qui..

Dopo qualche minuto di attesa, una figura comparve tra i rovi: avvicinandosi. Draco d’istinto sfiorò la bacchetta nella tasca destra, e tremante, l’agguantò. Rimase fermo in quella posizione, osservando la figura avvicinarsi a lui.

“Chi è la?!”

Una voce stridente risuonò nella foresta, facendo rabbrividire Draco ancor di più. Deciso a capire chi fosse, lanciò un incantesimo. LUMOS! La bacchetta si illuminò, facendo scorgere i lineamenti di Bellatrix Lestrange nel buio. Quando si rese conto di chi aveva davanti, il ragazzo abbassò la bacchetta, riponendola nella tasca, tuttavia, continuò a sfiorarla, quasi non si fidasse.

“Draco, nipote mio, fatti abbracciare!”

Il ghigno sul viso della zia era alquanto rivoltante, ma lui doveva dimostrarsi forte, o almeno, questo era ciò che sua madre gli aveva detto. Si avvicinò e l’abbracciò, facendosi stringere in quell’abbraccio freddo che sua zia era così felice di dargli. Si staccò da lei, osservandola.

“Perché mi hai chiamato qui, zia? E’ pericoloso, potrebbero catturarti.”

La donna si tolse il cappuccio del mantello, e un espressione soddisfatta gli comparve in viso..

“Tu non preoccuparti, Draco. Dovevo parlarti, è urgente! Il signore oscuro…”

A sentire quel nome, brividi di terrore risalirono tutta la schiena del ragazzo, finendo all’altezza della fronte. Quell’essere che tutta la sua famiglia stimava, aveva tutt’altro che belle intenzioni per lui, in mente. Lo aveva capito, non era stupido, lo voleva tra loro. Era sicuramente anche un pretesto per punire gli errori di suo padre: voleva Draco, sapendo che il padre ne avrebbe sofferto, come se tutti i Crucio lanciati su di lui non fossero stati abbastanza. Sospirò, e si preparò ad ascoltare.

“Cosa devi dirmi, zia Bella?”

L’espressione di Bellatrix mutò: gli occhi brillarono di felicità, e l’aria soddisfatta divenne un vero e proprio moto d’orgoglio verso di lui. Gli sfiorò la guancia con la mano gelida, e sorridente sussurrò

“Sei stato scelto, nipote. Sii fiero, porterai il suo marchio! E’ il tuo momento, Draco! E' il tuo momento.”

Aveva pronunciato quelle parole come se si fosse appena congratulata con lui per il buon rendimento a scuola. Il ragazzo rimase impassibile, il suo cervello stava ancora cercando di rielaborare ciò che gli era stato detto. Anzi, ciò che era stato deciso per lui: un Mangiamorte. Sarebbe diventato ciò che aveva sempre odiato, ciò che anziché riempirlo d’orgoglio, lo riempiva di orrore. Sapendo di non avere scelta, il ragazzo fece la scelta più giusta: doveva salvare la sua famiglia, e non poteva tirarsi in dietro. Prese coraggio, e alzò gli occhi azzurro-ghiaccio verso di lei.


No, sono troppo codardo.
Non ce la farò mai, è una responsabilità troppo grande.
Potrei scappare, ma.. Mia madre?
E mio padre, non uscirebbe più da quel posto orribile. 
Non posso permetterlo, non io.
Forse.. 


“Sono pronto."




 
 

Ok, scusatemi. Davvero, vi ho fatto leggere un obbrobrio :'D

Comunque, è la mia prima fanfic, vi prego di capirmi.
Questo è il capitolo 1, il mio prologo.
Un chiarimento semplice e conciso: le cose scritte in corsivo sono pensieri. (:
Penso che vi darò il secondo entro pochissimo!
Un bacione dall'autrice :3
  
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