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Autore: NoiseQueen    20/03/2012    0 recensioni
Il mio migliore amico e quel segreto che non sono mai riuscita a dire a nessuno.
Non bisogna mai avere paura di dire quello che si pensa, se la persona interessata cambierà il suo rapporto con te vuol dire che non era vero il sentimento.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so quando ho iniziato a sentire qualcosa per lui, ma so di sentirlo da sempre.
Ovviamente non l’ho mai detto a nessuno, sarebbe così stupido. Siamo come fratelli.
Mi fermo davanti a lui e sposto i miei capelli dietro la schiena.
Louis si alza e noto i suoi pantaloni alla pescatora, i soliti pantaloni che porta, insieme a delle bellissime Toms ed una felpa blu che lascia intravedere la sua maglia a righe che aveva questo pomeriggio.
‘Andiamo a prenderci qualcosa da bere al bar?’ Mi chiede mentre ci allontaniamo dalla piazza che collega le case in cui siamo cresciuti.
Annuisco e scendiamo dalla strada principale ed arriviamo in meno di due minuti.
Il bar è già pieno di gente, soprattutto ragazzi della nostra età o poco più grandi che parlano ad alta voce e ridono con tutti se stessi.
Entro dopo aver salutato qualcuno di loro con un gesto di mano ed qualche sorriso a volte sforzato, ma questa sono io.. non sono mica Louis Tomlinson. Il ragazzo che fa parte della boyband del momento.
Credo di averlo dietro di me, ma mi accorgo poco dopo che è ancora all’inizio del vialetto che saluta le persone una ad una e lo riempiono di complimenti.
Mi ero scordata del fatto che ora è famoso.
Io lo trovo sempre la stessa persona, sinceramente, ma molto più indaffarata.
Pensandoci bene, però, a me non cambia.
 Il periodo che ci siamo prefissati per vederci lo ha sempre libero e il resto dell’anno ci sentiamo a mala pena ogni due giorni.
Se fa un concerto o sta a casa con gli amici non cambia molto in questo senso, ma devo ammettere che sono molto fiera di lui.
E’ sempre stato un bravo attore ed ha una bella voce, se lo merita di stare tra persone famose e ce lo vedo molto bene.
Ho assistito ad un loro concerto una sola volta, quando sono venuti a Londra qualche mese fa, ma non ho potuto vederlo se non dagli spalti.
E’ stato davvero molto emozionante, ma è come se fosse qualcun altro con la sua stessa faccia.
E’ così strano.
Ma torniamo a noi.
Il piccolo locale è pieno di gente e quasi non riusciamo a passare in mezzo per arrivare al centro del bancone.
Un mio zio è in fondo vicino alla seconda porta d’uscita insieme ai suoi amici e alzo la mano in mezzo alla folla per salutarlo, ma poi torniamo ognuno ai proprio affari.
Andrew, un ragazzo circa della nostra età, si scansa vedendo che dovevamo prendere qualcosa e siamo finalmente davanti a Mary, la ragazza che lavora ormai da anni lì al bar.
Ci guarda sorridendoci dato che ci vediamo poco e poi le chiediamo un bacardi al limone per me e della birra per Louis. Non siamo qui per ubriacarci.
In pochi minuti tira fuori bicchieri e versa all’interno il mio bacardi in uno e nell’altro lo riempe con il macchinario.
Paghiamo e ci sediamo fuori, in due sedie libere, ma dalla parte meno affollata del bar.
Probabilmente siamo gli unici a non fumare, o almeno non ora.
C’è stato un periodo in cui fumavo, ma con la buona volontà e sapendo che mi faceva solo male ho smesso nel giro di pochi mesi. Ho lasciato da parte l’idea di prenderlo come un vizio. Ora ne fumo una ogni tanto, solo per abbassare la mia ansia.
Siamo seduti sulle sedie di metallo e con i piedi appoggiati sul muretto davanti a noi.
Mia cugina Serenity ci passa affianco e mi saluta velocemente seguendo poi i suoi amici lungo il passaggio dietro le case per arrivare alla strada principale del paese, probabilmente per andare ai giardinetti dove si ritrovano tutti verso quell’ora.
Quando arrivo a metà bicchiere, Louis ha già finito.
‘Potevi godertela, Lou!’ Dico sorseggiando un po’ del mio.
‘Ero assetato’ Mi risponde lasciando il bicchiere sul tavolino vicino.
‘Sei sicuro che la birra disseta?’ Gli chiedo sapendo già la risposta.
‘Dobbiamo sempre essere sicuri di tutto quello che facciamo?’ Mi risponde.
Ok, non è proprio quello che pensavo.
Lo guardo senza capire cosa intendeva con quella frase ambigua.
‘Niente, ho un pensiero che mi assilla da troppo tempo e senza pensarci ho detto quella frase’ Mi dichiara massaggiandosi la fronte.
‘Di che si tratta?’ Gli chiedo curiosa, allontanando il bicchiere dalla bocca per dedicarmi interamente al suo problema.
Il suo viso corrugato sforza un sorriso ansioso e poi una piccola risata come per farmi capire che non è facile dire quello che la sua mente sta elaborando.
‘Se non vuoi dirmelo non importa’ Gli dico cercando di pressarlo il meno possibile, ma in realtà ho tutta la voglia al mondo di saperlo.
‘Non penso sia il posto adatto per parlarne’ Mi risponde alzandosi.
Proprio in questo  momento è come se le mie orecchie si stappassero e inizio a sentire tutto il baccano che ci circonda.


Che succede a Louis? Troppa gente attorno? Non è davvero contento della sua vita come sembra, allora!
   
 
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