Capitolo 4.

MAKA:
Il cuore mi batteva all’impazzata!
Quegli occhi,quel colore intenso,quel tocco magico che mi provocava prividi sul tutto il corpo,quella senzazione stupenda...
L’ho gia sentita tre anni fa quando conobbi quel meraviglioso ragazzo che mi mise su di morale,quando avevo saputo della mia partenza.
Ricordo ancora il suo nome,lo ripetevo ogni volta che ero triste,quel nome così bello e anche dolce come quella persona.

-Soul Eater Evans- riuscii a pronunciare solo quelle tre bellissime parole,prima che si fece tutto buio.
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  Quando mi svegliai,mi trovai in una specie di appartamento molto lussuosa,sicuramente era una camera d’albergo.
Ero distesa su un grande letto matrimoniale e avevo solamente addosso solo una camicia da uomo nera,quando…
-Ah! Finalmente ti sei svegliata- disse una certa voce arrogante,ma allo stesso tempo molto sensuale.
-Dove mi trovo? E tu chi sei? Cosa mi hai fatto?- dissi con un po’ anzi con parecchia paura e correndo verso una porta per scappare ,ma era chiusa a chiave.
-Tranquilla,eri caduta nella fontana e quando ti ho aiutata eri svenuta.- disse la persona che si avvicinò facendosi mostrare. ERA LUI!NON ERA UN SOGNO! Pensai.
-così ti ho portata qui,ti ho levato gli indumenti bagnati e ti ho stesa nel letto,affinché tu potessi riposarti.- continuò il ragazzo.
- G..grazie. –dissi timidamente abbassando lo sguardo,per evitare i sui occhi magnetici dove mi ci perdevo.
Il ragazzo si avvicinò a me appoggiando la sua fronte sulla mia e dicendomi:
-        accidenti hai la febbre! Come ti è saltato in mente di buttarti in quella fontana?-
-        non mi ci sono tuffata! Sono scivolata ,la cosa è diversa- mi difesi alzando un po’ la voce.
Il ragazzo mi prese in braccio,mi portò sul letto,mi diede la medicina,passava uno strofinaccio bagnato sulla mia fronte... --È la prima volta che qualcuno si prende cura di me!- dissi a voce bassa così che non mi sentisse.
In quel momento non pensavo a altro,mi ero persa nelle sue coccole quando:
-        senti come fai a sapere il mio nome?-
mi chiese incuriosito.
In quel momento volevo trovarmi tre metri sotto terra,per l’imbarazzo.